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Replying to mio nipote.....un adolescente in calore
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Giuseppe4Posted: 27/1/2014, 17:13
Bravissima aver scopote tuo nipote e eccitante
THE DARK LORDPosted: 2/1/2009, 12:04
Avevo quattro anni quando mio fratello si sposò ed ebbe un figlio. Fra me e Christian, mio fratello, c'erano 17 anni di differenza. Nostra madre lo aveva avuto a 18 anni, e grazie a lui aveva sposato mio padre. Quando lei aveva 35 anni rimase incinta di me e Christian era già un ometto, un bell'adolescente di 17 anni, rubacuori e sciupafemmine.Seguendo le orme dei miei, all'età di 21 anni mise incinta quella che all'epoca era la sua ragazza, sposandola e creando una famiglia con lei.Anche se il loro era stato un matrimonio riparatore, si volevano bene, avevano trovato il loro equilibrio ed insieme formavano una bella coppia. Amavano il piccolo Samuel più di ogni altra cosa e per lui avevano superato molti alti e bassi, presenti in una coppia di giovani che affronta il matrimonio senza sapere nemmeno cosa sia.
19 anni dopo, Christian era un bell'uomo di 40 anni, io una giovane ragazza di 23 anni, e il piccolo Samuel un adolescente di 19...difficile pensare a me come alla zia di un mio quasi coetaneo.Eppure era così. Da piccoli e fino all'età di 10 anni, avevano giocato insieme, poi le nostre strade si erano divise.
Scuole diverse, quartieri diversi e amicizie diverse, ci avevano allontanato, costringendoci a vederci solo durante le feste comandate o i matrimoni, quando la famiglia si riunisce.
Il piccolo Samuel era ora la copia spiccicata di suo padre. Aveva ripreso da lui il fascino del rubacuori ma, fortunatamente, la madre gli aveva trasmesso anche un pò di timidezza e di riservatezza.Era un ragazzo sveglio anche se ancora acerbo nelle esperienze e nel modo di fare, e questa cosa mi affascinava, mi intrigava...spesso sognavo di poter essere io ad educarlo ma non era mai capitata l'occasione e, comunque, era mio nipote e forse questo un pò mi bloccava.
Quel giorno ero in casa da sola, eccitata da morire dopo aver letto il mio libro erotio preferito.Pensavo a Samuel che, ultimamente, era diventata la mia principale fantasia erotica. Non sapevo se gli piacevo o meno, ma ero decisa a tentare un approccio intimo con lui quel pomeriggio stesso. Lo chiamai e, cona la scusa di un disco che volevo masterizzare, lo invitai a casa. Mentre lo aspettavo, mi feci una doccia e indossai soltanto un mini perizoma bianco e una vestaglia lunga, bianca anch'essa. Ero tantata a sedurlo...con tutte le armi a mie disposizione.
Arrivò circa mezz'ora più tardi ed io ero pronta ad accoglierlo.
-"Ciao zia!"- mi disse appena gli aprii la porta.
-"Ti prego non chiamarmi zia che mi fai sentir vecchia...dai, siamo quasi coetanei."-
-"Hai ragione, Alessia."- rise.
-"Scusa se mi trovi in vestaglia ma sono appena uscita dalla doccia e non ho fatto in tempo a vestirmi."-
-"Figurati! Meglio per me...sei un gran bel vedere, sai?"-
Scacco matto, pensai. Adesso avevo la conferma che gli piacevo e non c'era più nulla che potesse fermarmi.
-"Se non fossi mia zia, ti sarei già saltato addosso, he he he"-
-"Ma sei davvero un monello!"- scherzai, fingendo imbarazzo per le sue dichiarazioni.
Anche lui era visibilmente imbarazzato e non mi feci scappare l'occasione per provocarlo di nuovo.
-"E se facessi cosi?"- gli chiesi mentre, in piedi di fronte a lui, mi abbassavo la vestaglia, lasciando le spalle scoperte.
-"Dai su...non puoi farlo...già vederti così..."- mi disse arrossendo.
-"Ti imbarazzo? Vuoi vedere altro?"- dissi lasciando scivolare una coscia dal lato della stoffa che mi copriva.
Samuel si mise una mano sugli occhi. -"Questo è un colpo basso, lo sai che le gambe mi fanno impazzire e le tue sono favolose."-
La mie eccitazione era estrema.Vederlo di fronte a me, emozionato alla visione del mio corpo, imbarazzo e rosso di vergogna mi dava forza, mi faceva sentire invincibile. Cercai, comunque di tranquillizzarlo, continuando sottilmente nella mie manovre di provocazione.
-"Bhe...non dirmi che non ha mai visto una ragazza?"-
-"Certo che si, ma l'ultima volta che l'ultima ha fatto così me la sono trombata, he he he."-
Non dissi nulla ma lo guardai con gli occhi languidi. Gli fece cenno di avvicinarsi.
-"Toglimi la vestaglia, avanti. Sfilala e lasciala cadere a terra."-
Sempre più imbarazzato, Samuel, fece ciò che avevo ordinato, concentrando lo sguardo sul mio corpo e non sui miei occhi che lo fissavano. L'erezione per lui fu quasi immediata quando vide che solo la poca stoffa del perizoma mi copriva. Me ne accorsi e glielo feci notare.
-"Sbaglio, o siamo un pò vivaci laggiù in basso?"- dissi sorridendo.
-"Scusa..."-
-"Non devi scusarti."- risposi accarezzandolo, poi mi voltai e cominciai a strusciare il mio corpo contro il suo e contro il suo pene.
-"Che stai facendo?"- mi chiese.
-"Ti provoco."- La naturalezza con la quale mi rivolsi a lui, probabilmente lo sbloccò e il ragazzo si abbassò i pantaloni restando con gli slip aderenti.
-"Visto che fai la monella, vediamo se sei capace ti togliermeli."- mi sfidò, sicuro che non lo avrei mai fatto.
-"Questa ha tutta l'aria di essere una scommesssa...e se la perdi?"-
-"Se laperdo, pago pegno."-
Sghignazzando, mi inginocchiai.Lo guardai un attimo e, in un colpo solo tirai giù gli slip.Il suo pene eccitato, schizzò dritto davanti al mio viso e io lo guardavo avida di averlo, avida di assaggiarlo.
Imbarazzato dalla sua condizione fisica e dalla mia sfrontatezza, arrossì di nuovo. Lo presi in mano e tirai fuori la lingua, accarezzando la cappella e sentendolo fremere.Lo avevo fatto eccitare all'inverosimile e, dopo qualche secondo, gli lasciai il pene. Era quella la sua penitenza: eccitarlo e lasciarlo insoddisfatto, ben consapevole che non avrebbe accattato di restare così.
Mi rialzai. -"Contento pupo?"- dissi ridendo.
-"Per niente."- mi rispose con gli occhi drogati di piacere.
Mi prese e mi sdraiò sul divano, mi scostò il perizoma e mi penetrò in un colpo solo, cominciando a scoparmi lentamente.
Tremai quando finalmente lo sentii dentro di me. L'avevo tanto desiderato ma non dovevo perdere di vista il mioprimario intento: svezzare il nipotino.
-"E' tutto qui quello che sai fare, bamboccio?"- gli chiesi, provocandolo di nuovo.-"Adesso ti faccio vedere io come si fa."-
Lo ribaltai, mettendolo seduto. Io sopra di lui a cavalcioni, mi penetrai da sola, facendolo entrare tutto.Lo sentii gemere e iniziai a muovere il corpo sopra il suo, piano, alternando movimenti lenti che sembravano farlo uscire, a colpi secchi e violenti, quando tornavo giù, facendolo entrare di nuovo fino in fondo, facendolo scorrere sulle pareti della mia vagina. Ansimava ed io gli portai le mani sui miei fianchi. Tenendomi alle sue spalle, aumentai il ritmo della cavalcata e lui con me aumentava i gemiti.
Accellerai ancora, incessantemente, senza fermarmi o cambiare ritmo. Sentii le sue mani che si spostavano sulle mie natiche, stringendole.
Gli portai la testa sul mio seno e, quando cominciò a mordicchiarmi i capezzoli, capìì che non avrei potuto domarlo ancora per molto.
Lo vedevo fuori di testa, pazzo per il mio corpo, inebriato dal mio profumo. Io come lui ero preda di un turbamento senza confronti, di un piacere immenso e implacabile.
-"Vorresti il mio culetto, nipotino?"- gli sussurrai fermandomi.
-"Si...mi piacerebbe...ma non l'ho mai fatto."- rispose.
Ancora più esaltata da quella dichiarazione, mi alzai dalle sue gambe e mi posizionai sul divano apecora, offrendo ai suoi occhi il panorama del mio sedere tondo.
-"Se lo vuoi, prendilo."- gli dissi.
Senza rispondermi, Samuel cercò di farlo entrare, allargandomi le natiche con le mani. Spingeva piano e, dopo qualche minuto, entrò. Aspettai che le mie pareti anali si abituassero al suo membro che le penetrava e poi gli dissi:-"Tesoro, so che non lo hai mai fatto, ma vorrei che tu non ti risparmiassi con me. Fai uscire tutti i tuoi istinti, fammi godere e godi...sono qui per te, per soddisfarti."-
In realtà, desideravo essere scopata con violenza, essere scopata come una troia dal mio nipotino che tanto mi faceva bagnare e masturbare quando la notte pensavo a lui nell'intimità nel mio letto.
A quella richiesta, Samuel non seppe resistere. Mi afferrò per i fianchi e iniziò a scoparmi come gli avevo chiesto di fare. Aumentando il ritmo, si muoveva dentro me, spingendolo sempre più forte, sempre più a fondo. Ansimava come un toro inferocito mentre le palle sbattevano sulle mie natiche.
Io, come una cagna, sudavo e urlavo ad ogni suo colpo.
Accellerando ancora, mi prese per i capelli e cominciò a darmi schiaffi forti sul sedere, facendomi irrigidire e permettendo ai muscoli anali di contrarsi e intrappolare il suo pene dentro.
Ero al limite delle forse e sentivo l'orgasmo che si avvicinava.
Anche Samuel era al limite e venimmo insieme. Mi schizzò dentro, inondandomi le viscere del suo sperma caldo, e fu quella sensazione che mi fece liberare dalla goduria trattenuta fino a quel momento.
Urlavamo mentre i nostri corpi si liberavano dall'amplesso folle che ci aveva invaso.
Urlavamo ma eravamo felici di aver consumato la nostra passione.
Da quel giorno, abbiamo cominciato a vederci regolarmente, facendo sesso insieme e scoprendo ogni giorno, nuovi lati di sessualità, una sessualità che, nonostante il legame di sangue che ci univa, vivevamo senza rimorsi e senza problemi.