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Megan Fox. La più cliccata del reame

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Aragorn
view post Posted on 5/11/2009, 15:55




La più desiderata, paparazzata, cliccata. Ma non ditele che è solo una bellona: «mi faccio un mazzo così!»

Mi siedo. Religioso silenzio. Atmosfera elettrica. Di più: eccitazione che riverbera testosterone da qualsiasi poro di qualsiasi essere vivente maschio presente anche a tre corridoi di distanza.
Fuori, i consueti click, i flash delle luci e il vociare intenso dei paparazzi. Poi... eccola, sua mega-star Megan Fox.

L’immagine è da godere (e rigodere, all’infinito...) al rallentatore. Criniera fluente, nera, corvina, lucente, a incorniciare un volto da cortigiana vergine con tanto di cilicio settecentesco. Zigomi alti. Gli occhi sono un’esplosione di verdi-marroni con un’aurea di azzurro sull’iride. Un accenno di feliggini su un nasino à la Audrey Hepburn. Per finire, labbra voluttuose, sensuali, piene: di quelle che rendono afoso e torrido qualsiasi clima. Loro sì vere cause di cecità maschile! Gonna attillata Dolce & Gabbana crème, cardigan bianco latte. Delle civettuole Philippe Matignon autoreggenti a rete le adornano le gambe, snelle e lunghissime, ondeggianti su 15 cm di vertiginosi tacchi di Jimmy Choo, religiosamente rosso ciliegia.

Sono di fronte alla donna più bella del mondo (cosi hanno votato, a ragione, uno stuolo di giornali e siti web). A quella foxy lady di Megan Fox, icona amata/odiata dall’America pop-gossipara contemporanea, dove sesso & potere si trovano spesso uno contro/di fronte all’altro.
Megan Denise Fox: 23 anni e attrice di professione. In lei e attorno a lei, sesso & potere si coniugano in modo esponenziale: la donna più nominata su Google (112.000.000 voci contro le 109.000.000 di Angelina), non è l’ultima bambola hollywoodiana, come hanno cercato di catalogarla. Per poterla meglio controllare. Un gioco a cui lei all’inzio è sembrata sottostare: sembrata, appunto... Perché lei ha sempre saputo che, non solo a Hollywood, il sesso è potere. Può servirti per soddisfare quella voglia di scappare dalle tue radici di bianca un po’ trash del Tennessee, oltre che da una vita familiare non troppo idilliaca. L’hanno definita noiosa, senza classe, imbronciata, sgraziata e stupida. In realtà, è Hollywood a essere sempre crudele con gli outsider. L’unica cosa impossibile da confutare, a Megan Fox, è la sensualità un po’ maligna, da ragazza disturbata e indifesa non certo approdata alla vetta per patrimonio o amicizie familiari. Lei in testa a Google ci è arrivata dopo una dura gavetta, cominciata a 15 anni al fianco delle gemelle Mary-Kate e Ashley Olsen.

Ti senti più outsider o donna più bella del mondo?
«Outsider! Dico sempre quello che penso. Ho fatto fatica a diventare quella che sono e mi sento orgogliosa del percorso fatto. Mi hanno chiesto più volte se penso di essere la prossima Angelina Jolie o la nuova Sharon Stone. Stronzate. Non conosco né Sharon né Angelina, non ho bisogno di modelli (a parte Marilyn Monroe, che si è tatuata sull’avambraccio destro, ndr). Lo dico non perché mi sento superiore, ma perché ho lavorato e sputato sangue per imparare ad accettarmi».

Quindi per te è importante dimostrare che oltre a essere sexy, sai recitare?
«Ho cominciato a fare l’attrice perché non volevo più studiare. Ero anche brava, a scuola, ma, essendo poverissima, non avevo mai soldi per uscire, o fare shopping. E poi per me era più facile impersonare qualcuno di fronte a una telecamera, che stare sui libri. So che posso migliorare la mia recitazione e voglio essere presa sul serio. Non sto dicendo che diventerò la prossima Cate Blanchett, ma ho talento per migliorare. Voglio essere riconosciuta per le mie capacità, che vanno ben oltre i miei ruoli di successo al box office. Questo è il mio goal (scopo, in inglese, ndr)».

Suona strano che tu abbia cominciato in tv, in un ruolo comico. Credi che le attrici comiche possano fare ruoli drammatici ed essere prese sul serio?
«Non nel mio caso. Dato che sono figa, una volta marchiata come comica, nessuno mi prenderebbe sul serio. Soprattutto gli spettatori. Pensa a Marilyn: era brava nelle commedie e nei drammi, ma per tutti era solo bella...».

Erano gli anni Cinquanta: sei convinta che nulla sia cambiato?
«Lo dimostra la mia storia. Ho passato un periodo della mia adolescenza in cui non avevo assolutamente idea di cosa avrei voluto fare nella vita. A cinque anni ho scoperto il teatro. A 13 anni ho cominciato a fare la modella. Durante l’estate, siccome non andavo mai in vacanza, lavoravo al Tropical Smoothie Cafe, in Florida: lo facevo per avere un minimo di indipendenza economica. Per attrarre i clienti mi vestivano come una banana. Un costume odioso, che non mi nascondeva il viso: così i miei compagni di scuola si divertivano a guidare avanti e indietro, insultandomi e mortificandomi neanche fossi una puttana. A 18 anni sono partita per New York: ero riuscita a ottenere una parte nella sit-com Hope & Faith. All’inizio la città mi ha terrorizzata: non sapevo come orientarmi, non avevo amici e non riuscivo ad abituarmi a freddo e neve. Passai il mio primo inverno praticamente chiusa in casa, a leggere e ascoltare musica, e siccome non uscivo neanche per fare la spesa, quando andavo sul set divoravo tutto quello che trovavo! Tutti mi chiedevano come facessi a mangiare così tanto ed essere sempre così magra!».

Mentre si racconta, novella bellissima Marilyn approdata dal nulla al successo, penso che nel 2007 è diventata la star di Transformers. Da allora la sua vita è diventata pubblica: giornali, internet, blog, tv... E una marea di polemiche a ogni sua confessione, compresa quella di avere tendenze bi-sessuali. La interrompo.

Com’è cambiata la tua vita, dopo Transformers?
«Prima, non dovevo mai giustificarmi! Prima, era più facile camminare per strada e non essere riconosciuta! Poi, tutti hanno voluto mettermi sotto una campana di vetro e trattarmi come se fossi una creatura delicata, incapace di resistere al minimo shock! Niente di più falso. Ho perfino ammesso che il sesso è uno dei miei passatempi preferiti. Per quanto riguarda il lavoro, Shia LeBeouf, sul set di Transformers 2, mi ha inseganto quanto vale veramente un attore, e quanto aggiustare dialoghi che non funzionano possa cambiare il destino di un film mediocre. Come, appunto, Transformers 2».

Film mediocre ma di successo, comunque. A dicembre ti vedremo in Il corpo di Jennifer: niente robottoni e niente scuse per i papà di correre al cinema con l’alibi di portarci i figli. Preoccupata?
«Me ne frego. So benissimo che in Transformers il mio corpo ha lo stesso ruolo tecnico dei robot... Ma io sono sexy e non voglio nascondermi. I temi, in Jennifer, predominano sullo spettacolo: l’adolescenza, l’abuso della donna, gli stereotipi. È un piccolo passo in avanti, di cui vado fiera. Ho già girato anche un altro film, Jonah Hex, tratto dal fumetto della DC Comics: sono una prostituta. E ho appena cominciato le riprese di Passion Play, storia d’amore con Mickey Rourke, dove interpreto un fenomeno da circo, con le ali sulla schiena. Speriamo si noti la recitazione: mi sono fatta un culo...».
Anche a Marilyn piaceva parlare in modo, diciamo così, diretto...

Il tuo motto?
«Non è un motto vero e proprio, ma uno dei miei obiettivi. Cercare di conoscere Holly-wood, ma non lasciare che Hollywood conosca troppo me. Sono convinta che nessuno possa influenzare la mia carriera: anzi, io vivo meglio senza gli altri».

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Fonte: Max
 
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