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mamma e figlia, incesto

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THE DARK LORD
view post Posted on 11/12/2008, 23:08 by: THE DARK LORD




A sedici anni Cristina era una ragazza bellissima. Capelli biondo scuro lunghi, viso ovale, occhi verdi, nasino piccolo, bocca sensuale. Alta 1.75, aveva un corpo perfetto, un seno rigoglioso e sodo, fianchi stretti, un gran bel culetto. Viveva con la mamma, Graziella, il papà era andato a vivere con un’altra donna sei anni prima. Graziella si era sposata a diciotto anni e aveva avuto Cristina all’età di venti anni. Era una donna molto bella, leggermente più piccola e un po’ più in carne, anche lei bionda, portava i capelli lunghi arricciati. Aveva due tette molto grosse ma sode e un culo da favola. Più che mamma e figlia sembravano due sorelle e, da quando il papà era andato via di casa vivevano felicemente e serenamente. Per colpa del padre i litigi erano all’ordine del giorno e Cristina soffriva molto nel vedere la mamma maltrattata e spesso piangente. A volte Cristina andava a dormire nel letto della mamma, parlavano di tutto, tranne che di sesso. Una notte, Cristina aveva dormito nel suo letto, si era alzata per andare in bagno e aveva sentito dei mugolii provenienti dalla camera di sua madre. Pensando si sentisse male era entrata nella stanza senza accendere la luce. Graziella aveva appena avuto un orgasmo e stava ancora masturbandosi per godere ancora. “Mamma, ti senti male?” “No, non preoccuparti, sto benissimo.” Al buio si era infilata nel letto della mamma e si era avvicinata. Si è accorta che la mamma era nuda, come faceva sempre quando dormiva sola, e si era sfilata anche lei la camicia da notte. Sotto era anche lei nuda. Aveva preso la mano della mamma stringendola forte e l’aveva portata verso la bocca per baciarla. Profumava di sesso. Si è infilata le dita in bocca e le ha succhiate. “Mamma, ti manca molto fare l’amore con un uomo?” “Per niente, preferisco fare da sola, mi piace molto di più.” Parlava con voce roca. “Mi masturbo spesso anch’io e piace tanto anche a me.“ “Lo so” Nel dire queste parole aveva spalancato e piegato le gambe e aveva ripreso a masturbarsi con la mano sinistra. Cristina aveva avvicinato il viso a quello della mamma e si era messa a dargli dei baci sulle guance, Graziella aveva girato il suo viso e le loro bocche si sono incontrate. Con un mugolio di piacere Graziella ha infilato la lingua nella bocca di Cristina che ha risposto al bacio della mamma. La mano destra di Cristina è corsa ad accarezzare le tette della mamma e a stuzzicare i capezzoli che si erano induriti, poi è scesa con la bocca verso il seno e si è messa a leccarlo con tenerezza. La mano intanto era Adv scesa verso la figa. “Vuoi che continui io?” “Si, dai, fammi godere.” “Accendi la luce, voglio vederti.” Nel dire queste parole aveva gettato le coperte oltre il letto. Si è stesa tra le gambe della mamma ed è rimasta a guardarla per alcuni minuti. “Come sei bella, hai la figa tutta bagnata, ho voglia di leccarti, non l’ho mai fatto, è da tanto che lo desidero.” “Si dai leccami la figa, ti prego, fammi godere con la tua lingua.“ Cristina ha avvicinato il viso, ha annusato il profumo acre e pungente e, prima timidamente poi con sempre più convinzione, ha cominciato a leccare quella figa sugosa, ha raccolto e gustato tutto il sugo, poi si è dedicata al grilletto, lo succhiava, lo mordicchiava, lo titillava con la lingua. Era una sensazione inebriante, gli piaceva da matti. Intanto si sditalinava velocemente. “Mio dio che bello, mi piace, dai leccami, si così, sul grilletto, dai, ancora, mi fai godere, si, si, continua, così, godo, che bello, godo, godooo.” Graziella si agitava tutta, era percorsa da brividi su tutto il corpo, tremava e urlava il suo piacere. Anche Cristina godeva mugolando, la bocca sempre attaccata alla figa di sua mamma, continuava a leccare e a gustare i succhi che uscivano. Graziella teneva entrambe le mani sulla sua testa e la premeva contro la figa, stava per godere ancora, non aveva mai goduto così tanto in vita sua, era stupendo, meraviglioso, ecco, godeva ancora, ancora, ancora. “Ahh, godo, mio Dio, ti piscio in bocca, non riesco a trattenermi, si, si, ecco, vengo, vengo, vengooo.” Si era alzata sul busto e aveva tirato Cristina verso di se, le ha leccato il viso, bagnato dei suoi umori e ha baciato con foga sua figlia che l’aveva fatta godere così intensamente. Poi l’ha fatta stendere e ha tuffato il viso tra le gambe della ragazza leccandola con ingordigia e facendola godere tre volte di fila. Si sono abbracciate e baciate di nuovo, poi si sono stese di fianco una di fronte all’altra. Si stringevano le mani e si guardavano in silenzio. “E’ stato stupendo, non credevo fosse così bello, lo faremo ancora, vero mamma?” “Si lo faremo ancora, tutte le volte che vorrai, anche a me è piaciuto tantissimo.” Dopo un po’ si sono addormentate. Al mattino si sono svegliate ancora allacciate. Si sono baciate. “Profumi di figa, mi piace.” “Anche tu. Aspetta.” Cristina ha scoperto la mamma e con il viso è andata tra le sue gambe, Graziella si è infilata tra le gambe di Cristina e si sono scatenate in un 69 travolgente che le ha portate a godere ancora una volta. Purtroppo dovevano alzarsi, hanno fatto la doccia assieme, una rapida colazione e sono uscite di casa.Cristina per andare a scuola, Graziella al lavoro. Era stato l’inizio, da quel giorno ogni momento libero era buono per scatenare la loro libidine, magari solo un ditalino reciproco veloce, la sera poi si scatenavano e nei giorni festivi erano godimenti infiniti.
Ho conosciuto Graziella alcuni anni dopo. Avevo 23 anni, mi ero laureato con lode e frequentavo un corso per un Master in Marketing. Graziella lavorava alla segretaria organizzativa. Mi è piaciuta subito, provavo nei suoi confronti una attrazione incredibile, mi era entrata nel cervello, dovevo farmela. Mi avevano detto che con lei non c’era speranza, nessun uomo nella sua vita, viveva solo per la figlia. Non mi sono arreso, non l’ho mai fatto in vita mia, e per me quella era diventata una sfida. Ho cominciato dimostrandole un interesse quasi figliare, tante premure e tante accortezze. Quando ho capito che le ero simpatico, ho cominciato a farle una corte molto discreta, sempre più spesso le mandavo dei fiori, in ufficio prima a casa poi. Mi ha rimproverato ma con il sorriso sulle labbra. Alla fine l’ho invitata a cena. Mi ha detto no alcune volte poi ha accettato. Abbiamo passato una serata molto bella, era allegra e felice. Abbiamo scherzato sul fatto che io potevo essere suo figlio. Mi ha parlato a lungo di sua figlia, sembrava più una innamorata che una mamma. Gli ho proposto di portare anche sua figlia alla prossima nostra cena. “Mah, vediamo.” La sua risposta. Ho conosciuto Cristina alla cena degli auguri di Natale organizzata dalla Scuola. Tutti gli allievi dovevano fare un breve discorso di auguri. Credo di essermi superato, è stato un successo strepitoso e sono stato osannato da tutti. Graziella mi ha fatto i complimenti e mi ha abbracciato. Anche Cristina si è complimentata con me. Cristina era molto fredda e seria, sembrava quasi che l’entusiasmo e la felicità della mamma le desse fastidio. Dopo molte insistenze alla fine ha accettato di ballare con me. Ballando ho cercato di parlare con lei, mi rispondeva con monosillabi, alla fine le ho detto chiaramente che non avevo alcuna intenzione di portarle via la mamma. Lei mi ha guardato fisso negli occhi. “Se la fai soffrire, ti ammazzo.” In quel momento ho capito tutto. Se volevo farmi la mamma mi dovevo fare anche la figlia. Non era certo un problema visto quanto era bella. Durante la sosta, dovuta alle festività sono andato in montagna, ad Ortisei, con alcuni amici. Ero in coppia con una ragazza bella ma non sufficientemente troia per i miei gusti, comunque ho sciato, scopato e mi sono rilassato. Sono rientrato a Milano dopo l’Epifania. Ho telefonato a Graziella per invitarla a cena con Cristina, ha tergiversato un po’ ma alla fine ha accettato, io comunque non ho insistito più di tanto. Avevo la macchina nuova, una BMW 2002 e sono passato a prenderle a casa loro. Avevo deciso di essere chiaro e durante la cena ho detto chiaramente che avevo voglia di fare sesso con Graziella. Ho specificato “sesso” non l’amore. Non mi interessavano coinvolgimenti sentimentali e non volevo fare soffrire nessuno, anzi volevo dare piacere. Cristina mi fulminava con gli occhi, la mamma un po’ meno. Certo non si aspettavano la mia chiarezza. Ho anche chiarito che tenevo alla loro amicizia che desideravo continuasse in ogni caso. Dopo un po’ di freddezza, anche per merito di Graziella, abbiamo parlato di altre cose e tra noi è tornata la serenità. Dopo cena le ho accompagnate a casa. Ho rivisto Graziella alla ripresa delle lezioni. Era allegra come sempre, mi ha salutato e mi ha abbracciato. “Dobbiamo parlare, pranziamo assieme?” Mi ha detto. “Certo, ne sarò felice.” Le ho risposto. Durante l’intervallo siamo usciti, abbiamo mangiato un panino veloce in un Bar pieno di gente e abbiamo fatto una passeggiata lontano da orecchie indiscrete. “Cristina ed io abbiamo un rapporto molto particolare, anche dal punto di vista sessuale, è ancora vergine e non ne vuol sapere di avere fidanzati. Non lo trovo giusto e da tempo insisto perché si trovi un ragazzo e che faccia l’amore con un uomo. L’ho convinta a provare con te, gli piaci, ma vuole che io sia presente. Che ne dici?” Ha fatto questo discorso velocemente, quasi senza tirare il fiato e senza guardarmi. Era imbarazzata e quando ha terminato ha tirato un grosso respiro di sollievo. L‘ho guardata negli occhi. “Va bene e mi fa piacere che tu sia presente. Vedrai non ci saranno problemi, non preoccuparti.” L’appuntamento era per la sera stessa, dopo cena. Sono arrivato alle 21.00, avevo con me una bottiglia di prosecco. Indossavano solo una camicia da notte leggera, trasparente che metteva in bella evidenza le grosse tette di Graziella con i capezzoli duri e le tette di Cristina un po’ più piccole ma sode, anche lei aveva i capezzoli duri. Altrettanto bene si vedeva il pelo che copriva le loro fighe. “Abbiamo pensato che non era il caso di perdere tempo.” Ha detto Graziella. Mi ha preso per mano e mi ha condotto nella camera da letto. Assieme mi hanno aiutato a spogliarmi, bastò poco. Avevo il cazzo duro come il ferro. Rimasero stupite. “Che bello, grosso, lungo, sarà bellissimo.” “Mamma , non credi che sia troppo grosso per la mia figa?” “Non temere vedrai entrerà senza problemi.” Mi sono steso sul letto, Graziella si è inginocchiata alla mia destra e con entrambe le mani mi ha preso il cazzo. Lo menava e mi accarezzava le palle, ha invitato Cristina a farlo anche lei. Inizialmente un po’ titubante ma poi sempre più decisa. Graziella ha avvicinato la bocca e ha cominciato a leccarlo tutto comprese le palle, poi l’ha preso in bocca e ha cominciato a succhiarlo. Anche Cristina si è unita alla mamma, si dividevano con sempre più ardore il mio cazzo, ogni tanto si baciavano, poi riprendevano. Si sono divertite per un po’ poi Graziella ha preso un tubetto di crema e lo ha spalmato in abbondanza sul cazzo, ha invitato Cristina a sdraiarsi e ad aprire le gambe, prima le ha leccato la figa per un po’ poi ha spalmato abbondante crema. Ha voluto che fosse Cristina a stendersi su di me ed è stata Graziella a guidare il cazzo nella figa della figlia. L’ha invitata ad abbassarsi piano ma con decisione. Il cazzo ha trovato un po’ di resistenza e Cristina si è fermata. “Non temere, dai, spingi forte.” Il cazzo è entrato con un grugnito di Cristina. Ormai era fatta e ha continuato a impalarsi sino a quando la cappella non ha incontrato il collo dell’utero. Si è fermata, ha guardato la mamma. “Baciami mamma, ti prego.” Piano, piano ha cominciato a muoversi, prima lentamente e poi sempre più velocemente. “Lo sento, mi riempie tutta, mi brucia un po’ ma mi piace, si, mi piace, oh mio Dio come mi piace, mi fa godere, si, si, sto godendo, ecco godo, godo, godoooo.” Si è stesa su di me e mi ha baciato con voracità e intanto continuava ad impalarsi sempre più velocemente. Ora anch’io mi muovevo e seguivo i suoi movimenti, dopo poco arrivò al secondo orgasmo. “Si, godo ancora, è ancora più bello, si bello, ecco, ecco, godooooo.” Si è bloccata e ha incominciato a tremare, la sua figa era un lago e spruzzi di pipì mi hanno colpito il cazzo e sono scesi a bagnare le lenzuola. Si è sfilata il cazzo e si è stesa al mio fianco, le gambe spalancate si teneva la figa stretta tra le mani, tremava tutta. Graziella ha scostato le mani della figlia, la figa era fradicia, il poco sangue che era uscito era mescolato agli umori ed era diventato rosa pallido, Graziella ha appoggiato la sua bocca e ha cominciato a leccarla con sempre più ingordigia; dopo poco è arrivato il terzo orgasmo che ha lasciato Cristina quasi immobile, con il respiro pesante, spossata. Graziella si è girata verso di me, ha guardato il mio cazzo che svettava duro come il ferro. “Ti va di scopare anche me?” Non aspettavo altro. L’ho fatta stendere e sono salito su di lei, ha guidato con le sue mani il cazzo nella figa. “Fai piano, fammelo sentire bene tutto.” Sono entrato trovando poca resistenza, era fradicia, ho cominciato a scoparla piano piano per poi accelerare sempre di più, lei rispondeva ad ogni mio colpo venendomi incontro, siamo andati avanti per un po’ di tempo, al nostro fianco Cristina si era ripresa e ci guardava masturbandosi, Quando Graziella è arrivata all’orgasmo è come esplosa , si agitava, tremava urlava, dalla figa usciva una gran quantità di sugo, io continuavo a scoparla velocemente, anch’io avevo voglia di godere. Ho sfilato il cazzo e sono esploso il una gran sborrata. Schizzi lunghi di sborra si sono abbattuti sulla sua pancia sul seno sulla faccia i capelli oltre la testa. Lei la raccoglieva e se la portava alla bocca, cercava di raccoglierne il impossibile, le piaceva. Cristina, vedendo la mamma si è messa a leccare dal corpo la sborra, anche lei, dopo un po’ di titubanza, raccoglieva con ingordigia quanto più poteva, arrivata alla bocca di Graziella si sono scatenate in un bacio furioso. A vedere quella scena il mio cazzo che stava perdendo vigore è tornato ancora duro, mi sono messo dietro a Cristina e l’ho infilato nella sua figa. Intanto Cristina è scesa con la bocca alla figa di sua madre e si è messa a leccarla con ingordigia. Graziella si è sistemata sotto la figlia nella posizione del 69, ogni tanto sfilava il cazzo dalla figa di Cristina e lo succhiava, poi lo rimetteva al suo posto. Cristina ha avuto due orgasmi così come sua madre, io ho sborrato nella bocca di Graziella che ha diviso la sborra con Cristina che si era girata. Eravamo sfatti, ci siamo stesi sul letto, le due donne ai miei fianchi. Cristina era entusiasta, non aveva mai pensato che fosse così bello scopare con un uomo, Graziella gli ha spiegato che non tutti gli uomini erano come me e prima di sposarsi doveva provarlo bene il suo futuro marito. Dopo quel primo incontro ci siamo incontrati con regolarità diverse volte. Terminato il master ho dovuto cambiare i miei programmi, anziché il lavoro a Londra sono dovuto partire per il servizio militare. Aosta, Scuola Militare Alpina, corso Allievi Ufficiali di Complemento. Sei mesi ad Aosta, tre mesi a Brunico, sei mesi a Bolzano. Duri, intensi, sempre su e giù dalle montagne, con pochi momenti liberi ma sufficienti per vivere belle esperienze e conoscere nuove donne. Meglio se belle ma, in quel periodo non andavo tanto per il sottile, mi ricordo ancora una donna che ho incontrato in una malga nell‘alta Val Marebbe, non era bella, non era giovane, non era pulitissima ma era una gran troia.
Appendice: Cristina ha sposato un medico che a letto ci sa fare, ha avuto 4 figli ed è molto felice. Graziella, rimasta vedova, ha sposato un pezzo grosso delle Ferrovie dello Stato in pensione, ha 15 anni più di lei e a letto non è un gran che ma si arrangia benissimo da sola, in compenso può soddisfare un desiderio che aveva sempre avuto: girare il Mondo, sono sempre in viaggio, anche lei è molto felice.
 
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