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MI SCOPO TUA FIGLIA SE TU TI SCOPI LA MIA (1 parte)

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Lorenzo Lotto
view post Posted on 24/8/2019, 20:30




Io e Francesco siamo amici fin dall’ infanzia: ormai siamo vicini ai quarantasette anni e ci frequentiamo da quando ne avevamo cinque.

Con lui ho sempre avuto un'intesa impareggiabile e una costante complicità.

Intesa e complicità che non potevano mancare proprio in quella occasione così particolare: l'ho sorpreso mentre, tenendo sotto il naso una mutandina di mia figlia e un'altra avvolta attorno al cazzo gonfio e nodoso si stava sparando un feroce segone.

Io sono divorziato e mia figlia, adolescente, Claudia, vive con me.

Invece Francesco è sposato con Cristina. Loro hanno una figlia, Alba, che è coetanea di Claudia.

Le nostre ragazze, proprio come capita da sempre tra me e Francesco, vanno molto d'accordo. E del loro affiatamento se ne avvantaggia tutta la squadra di pallavolo dove giocano insieme.

Lo scorso anno, proprio per festeggiare la loro vittoria, nel torneo interregionale under 16, avevamo promesso alle nostre figlie che quell’estate le avremmo portate in vacanza al mare.

Quel luglio Cristina, era impegnata nei turni in ospedale e non potendo quindi fruire delle ferie estive, lanciò un’idea: "Andateci voi quattro a Villasimius. No? E' una bella occasione per voi, ‘papà speciali’, di dedicarvi alle vostre figlie, in maniera ‘speciale’".

A quelle parole ho pensato: “Lo so io in quale maniera speciale mi dedicherei a tua figlia!”

Devo confessare che già da qualche anno avevo preso a spararmi seghe a raffica, spiando Alba, sua figlia appunto, in varie occasioni e fantasticando sulle sue tettine acerbe o sul suo culetto perfetto o per le sue labbra tenere e dolci. Mi ammazzavo di pippe spiandola durante una partita di pallavolo, oppure a bordo piscina, ad una festa di compleanno, una gita in roulotte. In mille occasioni ma in particolare sborravo carezzandomi l’uccello attraverso la tasca dei pantaloni, quando la vedevo in divisa da pallavolista. Avete presente quel pantaloncino che lascia poco alla fantasia? Ma sì. Mi riferisco a quando il tessuto aderisce perfettamente alle chiappette, o allo spacco della fichetta, deliziando la vista agli spettatori.



Mmmhhh! Mi viene duro solo a pensarci!!!

“Che ne dici?”

La domanda di Francesco mi riportò alla realtà.

“Che ne dici?” mi chiede di nuovo.

È bastato un cenno di entrambe per raccogliere il suggerimento di sua moglie. Le ragazze, entusiaste, manifestarono la loro gioia coinvolgendo tutti e cinque in un unico abbraccio. Quel contatto con Alba, ancora una volta, mi provocò un’erezione immediata. Non potevo fare nulla per contrastare la capacità di seduzione di quella adolescente.

Avete presente quella seduzione che una quindicenne esprime al di là della propria volontà?

Si, insomma. Quella seduzione che inconsapevolmente si manifesta in una movenza, in un sorriso, un movimento della testa, uno sguardo...

Quella ragazzina raccoglieva in se, sin da bambina, tutti quegli elementi tipici di una femminilità innata che fanno irrimediabilmente rizzare il cazzo.

Ricordo una volta in cui (avrà avuto dieci anni) era seduta sulla mia coscia. Stava giocando col mio tablet. Le avevo appena spiegato come funzionava un gioco. Seguivo l’andamento della sua partita, inerte, aspettando che si stancasse di giocare. Inerte… si fa per dire. Mentre era seduta sulla mia gamba, io che indossavo i pantaloncini corti, mi cacciai fuori il cazzo da un lato e lo poggia sotto il culetto della piccola facendo attenzione che lei non si accorgesse di nulla. Mi venni in mano in una manciata di secondi. Fu da quella volta che Alba mi divenne una piacevole ossessione.

Lo so. Non si fa! Me lo ripetevo continuamente. Ma non riuscivo proprio a contrastare i desideri inconfessabili che lei mi sollecitava da sempre.

Ora voi potreste dire: "Ma tu non hai tua figlia? Non hai una bella adolescente in casa a cui dedicare eventualmente le tue belle seghe da depravato?"

La mia risposta sarebbe: "Bho? Che ne so?” Forse i tabù sono così radicati in me che non ho mai provato attrazione sessuale per lei. O meglio, non ne avevo provata fino ad allora.

Torniamo a quella vacanza…

Appena entrati nella nostra suite, per prima cosa scelsi, tra le tre camere a disposizione, quella più vicina al bagno. Era la situazione migliore per realizzare il mio intento, col minimo rischio possibile di essere beccato: spiare Alba mentre era in bagno a fare la doccia o alla toilette.

Prendemmo quindi possesso delle nostre stanze: io, come ho detto, nella camera singola vicino al bagno; Francesco, nell’altra singola in fondo al corridoio, vicino alla porta di ingresso. E le nostre figlie, nella stanza matrimoniale, posta in mezzo alle due singole.

La notte trascorse per me senza particolari tensioni erotiche. Avevo una settimana per approfittare a dare sfogo alla mia perversione. E poi eravamo stanchi per il viaggio in traghetto e il traffico intenso che da Olbia avevamo incontrato fino alla nostra destinazione.

Francesco, prima di dare la buonanotte, avanzò il desiderio di restare un po’ di più al letto al mattino successivo. Anch’io mi associai alla sua intenzione, mentre le ragazze, invece, promettendo di non fare troppo rumore, manifestarono l’intenzione di andare in spiaggia di buon ora.

Il mattino dopo, appena Alba e mia figlia uscirono per raggiungere la spiaggia, aspettai di non sentire nessun rumore. Volevo essere sicuro che Francesco stesse davvero dormendo ancora.

Intanto pensavo che una settimana passa in fretta. E se volevo dare sfogo alle mie voglie voyeuristiche e feticiste dovevo affrettarmi a costruirmi le migliori chance.

Finisco di fare queste considerazioni e penso che sia arrivato il momento di andare nella stanza delle ragazze a rovistare tra gli indumenti intimi della figlia del mio amico che, a giudicare dal silenzio che regna in casa, dorme di sicuro.

Valuto se non sia il caso di portare l’oggetto del mio feticismo in bagno oppure farmi in mano lì sul posto. Tanto, conoscendo bene gli effetti di Alba sul mio uccello, verrei in 20 secondi.

Attendo ancora un paio di minuti in cui cerco conferma di quel silenzio totale che mi consenta di muovermi indisturbato.

Silenzio… silenzio… silenzio…

Posso agire.

Senza nemmeno respirare, in punta di piedi per timore di svegliare Francesco, mi dirigo verso il mio obiettivo.

Senza accorgermene mi afferro il cazzo da sotto le mutande, che è già in tiro pronto a schizzare.

Apro cautamente la porta della stanza e (porca puttana!) Francesco è lì, nella camera della ragazze, di spalle, davanti la valigia aperta di mia figlia! Si sta sparando una intensa e furiosa sega, annusando uno slippino bianco di Claudia mentre ne tiene un altro avvolto attorno al pisello teso e gonfio.

"Che cazzo fai?" gli chiedo.

Con un'alzata di spalle mi fa: "Non lo so. Non ho resistito. Ma tu, piuttosto, non stavi dormendo?"

"Ma... ma come..." provo a dire, balbettando non tanto per la sorpresa di averlo colto in flagrante quanto piuttosto per la sorpresa di essere stato anticipato in quello che ritenevo fosse solo una mia perversione.

"Non me ne volere", riprende subito, "È da quando tua figlia è piccola che mi fa sangue e non è la prima volta che lo faccio. Non sai quante volte sono andato a rovistare nel vostro cesto della biancheria e mi sono deliziato sulle sue mutandine sudate del dopo partita."

"Ma che cazzo dici?" ribatto io, confuso come poche volte nella mia vita

Francesco: “Ma non l’ho mai nemmeno sfiorata”

Io: “E vorrei vedere!”

Francesco: "Capisco la tua reazione: sei geloso di Claudia. Ma ti posso assicurare che non ho mai pensato renderla partecipe in nessuno modo di queste mie pulsioni. Ho spesso goduto della sua freschezza e della sua bellezza senza essere invadente, inopportuno. Senza oltrepassare certi limiti "

La mia gelosia nei confronti di mia figlia non è mai stata un elemento asfissiante per me. C'è sempre stata, è vero. Ma l’ho controllata costantemente e senza grandi sforzi.

Ora è strano, insolito.

Ero geloso, si! Ma diversamente dalle volte in cui la beccavo a pomiciare col suo fidanzatino di turno. Non saprei nemmeno come definire questo mio stato d'animo, prodotto dall’aver scoperto che il mio migliore amico si masturba (da anni!) fantasticando sulla mia bambina!

Lui… Eh, già! Perché io, invece?

Stavo rimuginando su questi pensieri quando Francesco mi fa: "Bhè? Che conti di fare?”

Io, sempre più confuso: “Come?”

Francesco: “Ti stai tenendo in mano il cazzo dritto che ti sbuca dalle mutande. Non mi dire che stavi andando a pisciare e hai sbagliato porta”

Ero davvero bloccato. Francesco, senza aver mai interrotto la sua azione sul proprio col cazzo fasciato dallo slippino di mia figlia, incalza: “Lo so che Alba ti piace. Te la mangi con gli occhi ogni volta che la vedi. Sono geloso anche io di mia figlia ma so che non possiamo farci nulla. Le nostre bimbe crescono e diventano oggetto di desiderio degli altri maschi. Approfitta. – mi indica con un cenno della testa la valigia di Alba - Cerca qualcosa che ti faccia arrazzare e fa come me"

"Cioè?"

"Sparati un bel pippone sulle mutandine o sul reggiseno di mia figlia"

“Sei uno stronzo!” fu la mia risposta mentre mi accingevo a sollevare il coperchio del trolley di Alba per poter frugare all’interno.

“Fa attenzione a non farle troppa confusione, se no se ne accorge. È una precisina. Si ricorda di come sono piegate e dove sono collocate tutte le sue cose nella valigia.”

Ora capisco perché anche lui non s'è fatto pregare ad accettare il suggerimento di sua moglie di andarcene in vacanza solo noi quattro: mirava a godersi le grazie mia figlia "...senza essere invadente, inopportuno o oltrepassare certi limiti". E come potevo non capirlo se anch'io avevo le stesse mire su sua figlia?

Io sborravo da anni, fantasticando su di lei e lui faceva altrettanto su Claudia.

Nonostante la nostra collaudatissima complicità, nessuno dei due aveva mai confidato queste fantasie all'altro. Eppure, fin da bambini ci siamo confessati anche i desideri più sconci e i segreti più immorali. Forse perché i nostri tabù sull’argomento sono talmente forti da ritenere irriferibili simili fantasie

Stavo rovistando con cautela e, dopo aver individuato una bella mutandina di cotone chiaro, butto uno sguardo a Francesco che in quell’istante reclina il capo all’indietro e mugugna sussurrando il nome di mia figlia. È evidente che sta per sborrare. E lo sta per fare sull’intimo di Claudia!

Posiziono la mutandina che ho scelto dalla valigia di Alba, in modo da poter infilare la cappella in quel lembo di stoffa che si trova nella parte bassa. Sotto al cavallo. È una mutandina semplice. Casta, persino. Come piace a me. Riesco a infilarci metà della mia verga, con l’illusione di penetrare la fighetta stretta della figlia del mio amico.

“Caaaazzzzzooooo!” - esclama lui in maniera sommessa, come se parlasse tra se - “Quanto mi piace il tuo culetto, puttanella! Sbuuuuroooo! Oooooh!”

Emette degli sbuffi e si piega in avanti. Porto il mio sguardo al lembo di stoffa che copre il suo orifizio uretrale e dal quale comincia a sgorgare sborra bianca.

Tanta, tanta sborra bianca…

Che esce lentamente…

Resto ipnotizzato a vederla passare, filtrata dal tessuto.

Due colpi e godo anch’io. Ma prima di schizzare sfilo la mia cappella da quella mutandina e prendo la mira per imbrattarla in più punti, con una serie di copiosi schizzi di sperma.

Ci sediamo, appagati, sul letto matrimoniale dove la notte hanno dormito le due ragazze.

Francesco: “Perché sarei uno stronzo?”

Io: "Perchè si!"

Francesco: "E tu, allora?"

Io: "Ti sei fatto una pippa sulle mutandine di mia figlia."

Francesco: "Anche tu, E allora sei uno stronzo, proprio come me"

Io: “Tu lo sei ancora di più, perché lo sai che mia figlia ha una cotta per te”

Francesco: “Eh, va bene! Che sarà mai?! Una cotta adolescenziale. Le passerà presto!”

Io: “Si, però intanto…”

Francesco: “Anche tu piaci a mia figlia. Lo capisco da come si prepara quando sa che ci dobbiamo incontrare con voi”

Andammo avanti alcuni minuti con questo teatrino di scaramucce da imbecilli ma il mio cazzo non ne voleva sapere di ammosciarsi. Anzi!

Non riuscivo a capire se ero più eccitato per l’argomento che era venuto a galla, o per aver profanato le mutandine della figlia del mio amico o se lo ero ancor di più perché il mio amico s’era masturbato dedicandosi a quelle di mia figlia.

Quel che mi passava per la testa era sconvolgente, terribile ed eccitante. Stavo prendendo coscienza che sono padre di una figlia che può essere oggetto del laido desiderio di un maschio adulto. Ed è una dura presa di coscienza, anche se è il destino di ogni genitore. Soprattutto se è il padre di una ragazzina graziosa e gnocca come Claudia.

Cercando di darmi una giustificazione per questo mio contraddittorio e inedito stato d’animo, mi dico: “Ma questo stronzo ha sborrato sulle sue mutandine dandole della puttanella”.

Ero ancora frastornato, e ancor di più se ripensavo alle ultime parole pronunciate da Francesco, un attimo prima di dare sfogo al suo orgasmo: “Quanto mi piace il tuo culetto, puttanella!”

Puttanella… quella parola, tra tutte, mi risultava come uno strano afrodisiaco. Anche io l’avevo pronunciata spesso, riferendomi a Alba, mentre mi segavo osservandola di nascosto.

Fu Francesco, ancora una volta a darmi una scossa: “Ma dai. Non c’è nulla di male. Cosa credi?”

Gli rispondo sussurrando: “Puttanella…”

Francesco: “C’è una letteratura infinita, testimonianze dirette di padri che si scopano le loro figlie. Che le avviano al gioco del sesso. O di figlie che desiderano essere iniziate dal padre”.

Io: “Ti sei scopato tua figlia?”

Francesco: “Che cazzo dici? Sarebbe incesto. E l’incesto non rientra tra le mie fantasie”.

Io: “Ma mia figlia, si!”

Francesco: “Ma che dici? Mica me la sono scopata!

Io: “Ma lo faresti, porco!”

Francesco: “Perché, tu no? Non ti faresti Alba?”

Abbassai il capo. Era un inequivocabile segno di ammissione

Dopo un attimo di silenzio Francesco riprende il suo discorso: “Si. È vero. Mi scoperei tua figlia ma solo se lo volesse anche lei”

Ed io: “Ma sei impazzito? Un conto è fantasticare e un conto è passare alle vie di fatto”

Francesco: “Guarda che lo fanno da quando sono giovanissimi, ragazzi e ragazze. Ti sei scordato che a sette o otto anni io te avevamo già iniziato a provare le nostre pulsioni?”

Io: “Lo so che lo fanno. Non sono mica rincretinito. L’ho anche vista, una volta, se proprio vuoi saperlo.”

Francesco: “Ah, si?! Racconta! L’hai beccata a farsi montare, la tua piccola? E da chi? Dai raccontami!”

Io: “Bhè… proprio montare, no!”

Francesco: “E dai! Non farti pregare. Se me lo racconti, poi ricambio confidandoti un segreto di Alba”.

Io: “Un pomeriggio che sono tornato a casa prima del solito e senza preavviso ho visto che la porta della cameretta di Claudia era chiusa. La cosa era insolita. La lascia sempre aperta. Zitto, zitto, mi sono avvicinato alla porta, sperando di vedere qualcosa di interessante”

Francesco: “E cosa hai fatto? Hai guardato dal buco della chiave?”

Io: “Proprio così. Ho spiato dal buco della porta. Avevo il cuore che batteva fortissimo mentre mi piegavo facendo attenzione a non farmi sentire.

Francesco: “E…”

Io: “E l’ho vista in ginocchio vicino al computer in fondo alla stanza, davanti alla sedia dove era seduto il suo fidanzatino. Lui seduto e lei in ginocchio tra le sue gambe. La testa faceva su e giù in un modo che non lasciava dubbi. Come non lasciava dubbi il piacere che stava provando quello stronzetto, visto come gli teneva la mano sulla nuca”

Francesco: “Le stava facendo un pompino!”

Pompino: io non osavo nemmeno pronunciarla quella parola se riferita a Claudia, mia figlia.

Francesco invece inizia a spararsi una sega, con molto vigore: “Che delizia deve essere sentire le mucose della sua bocca aderire alla cappella… cazzo! Vengo! Sburo di nuovooooohhh” due, tre. Cinque schizzi sono partiti verso l’alto”.

Si lascia andare all’indietro cadendo di peso sul materasso. Riprende fiato e mi dice: “Cazzo! Che cosa mi hai raccontato! Tua figlia con quelle labbra , farà sicuramente dei bocchini splendidi. Me li sogno a occhi aperti”

Io: “E quello stronzetto del suo ragazzo nemmeno saprà dargli il giusto valore”

Francesco, rimettendosi a sedere sul letto: “Ma tu? Cosa hai fatto?“

Io: “Mi sono venuto in mano, più o meno come è successo a te ora. Sono tornato sui miei passi- sono uscito di casa in silenzio e sono rientrato dopo un’ora senza lasciar intendere nulla. Tu, piuttosto, il segreto di Alba?”.

Francesco: “La settimana scorsa, senza volerlo, ho beccato delle sue foto che aveva sul cellulare e che aveva inviato al suo ragazzo”

“Nuda?”

Francesco: “Certo! Altrimenti perché te lo avrei detto”

“Cazzo!” esclamo e prendo a farmi anch’io una seconda sega.

Francesco: “fermo. Aspetta.”. Si alza per sparire in camera sua e tornare subito dopo col telefono in mano. “Me le sono scaricate sul mio cellulare. Eccole.” Si viene a sedere nuovamente accanto a me.

Io: “Fammi vedere”

Francesco: “E no! un momento!”

Io: “Cosa c’è? Vuoi qualcosa in cambio?”

Francesco: “Dipende”

Io: “Da che cosa?”

Francesco: “Ora capirai”

Io: “Insomma, cosa vuoi?”

Francesco: “Hai detto poco fa che tua figlia ha una cotta per me”

Io: “Non è solo una cotta? Direi di più! Giorni fa era al telefono con una sua amica e le raccontava che saremmo venuti qui in vacanza. Ad un certo punto, parlando di te, le dice che sei un figo da paura e che ti darebbe pure il culo se ne avesse occasione.”

A questa mia frase, Francesco sgrana gli occhi e si alza di scatto: “Ascolta. Lo so che ti sembrerà una follia ma quel che hai detto poco fa mi ha fatto venire un’idea.”

Io: “Cosa ho detto? Che mia figlia a quindici anni si farebbe scopare nel culo da un quarantasette?”

Francesco: “No. Cioè, si. Cioè, no! Insomma… Anche. Ma non è quello”

Io: “E che cosa è allora?”

Francesco: “Mi riferisco a quando hai detto che il suo ragazzo non avrebbe apprezzato adeguatamente il servizietto che quella troietta di tua figlia gli stava facendo”

Ero sconvolto dal linguaggio usato dal mio amico ma non potevo fare a meno di ascoltarlo con libidinoso e contrastante interesse.

Francesco: “Io credo che dovremmo prendere questa vacanza come una buona occasione”

Io: “Un incesto? Ma se hai detto anche tu che non è una tua fantasia!”

Francesco: “Incesto… Non esattamente. Se proprio vuoi dare una definizione io direi che si tratta di un ‘incesto incrociato’. Dove io mi dedicherei a tua figlia e tu…”

Io: “Si, ho capito dove vuoi arrivare ma non credo proprio che…”

Francesco: “Non fraintendermi. Non voglio fare il culo a tua figlia. Anche se lo desidero follemente.”

Io: “Ma stai scherzando? Te l’ho detto che sei proprio uno stronzo?”

Francesco: “Non sto scherzando. Potremmo iniziare prendendola alla lontana e portarle a fare dei giochi orali. E magari poi se il gioco piace anche a loro, potremmo…”

Mi sborrai in mano, senza nemmeno muovere la mano

Io me la sarei fatta, Alba. Eccome! Ma non avrei mai pensato di trovarmi in una situazione simile. Un incesto incrociato. Però tutti i torti il mio amico non li aveva. Mia figlia, come ho detto, non mi suscita desideri sessuali. E nemmeno Alba a suo padre.

Io: “Anche se io ti dessi il mio assenso, e sai che non ne avresti bisogno per farti mia figlia, non vedo proprio realizzabile questa follia”.

Francesco: “Ah! Bene! Se parli in questi termini, vuol dire allora che anche tu ci stai pensando seriamente!”

Io: “Ma che dici? No…”

Francesco: “No?”

Io: “Forse…”

Francesco: “Forse?”

Era inutile mentire a Francesco. Ci conoscevamo troppo bene”

Io: “Si.”

Francesco: “Si! Ecco, vedi!”

Io: “È solo che tu saresti avvantaggiato dal fatto che mia figlia un bel bocchino te lo farebbe anche adesso mentre Alba con me…”

Francesco: “Se accetti questa idea…”

Io: “Non sono io che devo accettare.”

Francesco: “Noi siamo amici da sempre e non esiste che io possa farmi la tua bimba adolescente e tu resti a bocca asciutta con la mia. Mettiamola così: io mi scopo tua figlia se tu ti scopi la mia. Ci stai?”

Che cosa potevo rispondere?



(fine 1a parte)

se volete potete leggere altri miei post sul mio blog
confessionidiunerotomane.blogspot.com
oppure scrivetemi: [email protected][/font][/size][/size][/size][/URL]
 
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MarcoTani20
view post Posted on 28/10/2019, 09:24




Bella idea. Incesto incrociato. Insolito
Scusa, dove trovo il seguito?
 
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view post Posted on 27/4/2020, 23:46

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Sarebbe estremamente eccitante una orgetta in camera con tutti e quattro. Pensa esci dalla fica della tua bambina dopo averla pistnata per dieci minuti e entri nel pancino della figlia del tuo amico. Sarò troppo porcello ?
 
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view post Posted on 21/2/2024, 15:11
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Ciao Bonaccione
credo che l'autore del racconto di incesto incrociato (mi scopo tua figlia minore se tu ti scopi la mia) ti abbia preso in parola, io ci sono rimasto in contatto.
ha seguito il tuo suggerimento e ha continuato la saga. solo che lo trovi su un blog e non qui.
se ti interessa fammi sapere che ti giro il link
buona lettura
 
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3 replies since 24/8/2019, 20:30   2519 views
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