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Marika la postina

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Aragorn
view post Posted on 2/5/2009, 14:01




Da circa 2 mesi i postini del paese sono stati trasferiti e di conseguenza sostituiti da altri 2 che si alternano nelle loro mansioni, in particolare nei giorni piovosi è una signora 40enne che distribuisce la posta in auto, mentre nelle splendide giornate di sole è una ragazza 24enne, la “postina” protagonista della storia, che compie il giro di turno con il suo motorino grigio metallizzato.
La postina è una bella ragazza mora, capelli lisci, alta poco meno di 1,70m, esile e snella, terza abbondante di seno, forse pure quarta, gran culetto sodo che sta su da solo, lo si nota quando indossa jeans ben aderenti, resta molto alto nonostante la ragazza porti ai piedi solo scarpe da tennis, figuriamoci se portasse tacchi alti; labbra carnose più rosa che rosse, senza rossetto, occhi neri scurissimi e un bel sorriso.
Dario la conobbe una settimana dopo circa la sua assunzione, era solo in casa e fu lui ad andare ad aprire per ricevere la posta, e da allora ebbe pochissime occasioni di rivederla visti i suoi impegni universitari e lavorativi.
Un giorno la famiglia di Dario trovò nella cassetta di casa una busta che non era destinata a loro, ma ad una signora che per questioni di omonimia aveva portato in errore colei che doveva consegnarla, così Dario provò per 2 volte a fermare la postina mentre saliva e scendeva con il suo cinquantino, ma la ragazza un po’ distratta non si accorse di nulla.
Una mattina soleggiata e abbastanza calda Dario era solo in casa, al primo piano, con il suo cugino Carlo, coetanei, e i 2 si rilassavano giocando al PC ad un gioco di simulazione calcistica, quando suonò appunto la postina
“Salve, c’è posta da firmare, può scendere per favore?”
“Si arrivo subito” rispose Dario al citofono
Scese e andò ad aprire, salutando con cortesia la bellissima ragazza, che indossava scarpe da tennis, jeans aderenti, mogliettina bianca con un cuore sopra, e portava i capelli neri lunghi legati a codino; firmò nell’apposito spazio, e poi si ricordò di essere in possesso di quella busta indirizzata ad un’altra persona
“Scusami, ho appena ricordato che devo consegnarti una busta che per sbaglio tu o la signora avete lasciato nella nostra buca, per una questione di omonimia, non avete fatto caso al numero civico, la settimana scorsa abbiamo provato a chiamarti quando ti abbiamo visto passare ma evidentemente eri distratta e non ti sei accorta”
“Dovete scusarmi, non so cosa dire, evidentemente presa dalla fretta non vi ho visti completamente, mi dispiace tanto”
“Non preoccuparti, non è successo nulla di grave, e poi in fondo i problemi più grossi può averli la legittima proprietaria della busta, comunque vado a prenderla, la ho qui al piano terra, anzi se preferisci entra con me così ti offro una bibita fresca, c’è abbastanza caldo oggi, e immagino sarai un po’ stanca”
“Beh… ma si, dai, accetto con piacere, tanto ho appena finito il giro di consegne, posso perdere un po’ di tempo senza che le poste si infastidiscano troppo”
“Ok, andiamo allora, a proposito io sono Dario, piacere”
“Si ho notato quando hai firmato, io sono Marika”
Entrarono in casa, Marika scelse un bel bitter rosso da bere, e Dario ovviamente fece compagnia alla bellissima, nel frattempo che bevevano e chiacchieravano prese la busta e la consegnò, lei la guardò accuratamente
“Ecco, lo sapevo, sono stata io a fare lo sbaglio, ora ricordo, vedi qui hanno scritto il vostro numero civico sulla busta a penna e io ho guardato proprio questo, tralasciando invece quello scritto all’interno, evidentemente neanche il funzionario della posta sa chi è questa tizia”
Dario le andò accanto per leggere anch’egli
“Capisco, è strano che nessuno di noi conosca questa tizia, l’indirizzo sembra essere qui vicino”
“Si infatti, non importa, la consegnerò adesso scendendo”
In quell’istante Dario era vicinissimo al viso di Marika, ne sentiva l’odore e stava smettendo di ragionare, e disse in tono un po’ languido, con uno sguardo assente, quasi stesse sognando
“Sai Marika, hai un profumo bellissimo”
“Davvero? Beh.. grazie, a dire il vero mi sembra che il profumo che ho spruzzato stamattina non si senta più”
Le accarezzò i capelli
“No, non parlo di quel profumo, parlo del profumo della tua pelle, misto al leggero sudore dovuto al caldo, mai sentito uno uguale, mi sta facendo impazzire, ho… una voglia matta di saltarti addosso, scusa ma non credo riuscirò a resistere ancora a lungo”
“Oh… ehm… no, ti prego… io devo andare, ti… ringrazio infinitamente per la bibita fresca e… beh buona giornata”
Si avviò verso la porta ma Dario la fermò piazzandosi tra lei e l’uscita
“Non posso lasciarti andare Marika, ho bisogno… di te, di farti mia, sei una bomba sexy, hai un culo incredibile, un viso da favola, non puoi andare”
Forzò il contatto prendendole il viso tra le mani e baciandola con foga ma senza lingua
“Dai lo so che lo vuoi anche tu, ne hai bisogno, sei titubante, ma non mi stai respingendo con decisione”
“Io… no, non posso, io… non posso davvero, non puoi capire, ho 24 anni ma… non posso farlo, mi dispiace”
“Che vuol dire che hai 24 anni? È inutile farsi problemi perché sei più grande di me, specie se si tratta solo di donarci piacere a vicenda, senza legami, vorresti rifiutarmi solo per questo? Devi darmi una motivazione più convincente, non posso pensare che sia questo ciò che vuoi”
“No io… non è questo il punto, non è questo che intendevo, è che… ho 24 anni ma non… insomma voglio dire… non ho…”
“Non hai più desideri sessuali? È questo che cerchi di dirmi?”
“Nooo! Tutt’altro!!! Io… ho una voglia pazzesca, specie adesso… ma il fatto è che… ho anche una gran paura perché… insomma sto cercando di dirti che.. non l’ho mai fatto, sono totalmente… vergine. Sarò stupida e me ne vergogno, ma non ho mai trovato la persona giusta, quella che mi abbia messo a mio agio”
Dario era assolutamente sorpreso a quella rivelazione, dovette sedersi e rimase per qualche attimo a bocca aperta, poi tornò quello di sempre
“Vieni Mari, siediti sulle mie ginocchia, rilassati, voglio dirti una cosa”
La ragazza indecisa si sedette sulle gambe di Dario e si lasciò accarezzare i lunghi capelli neri con dolcezza
“Non c’è alcun motivo per cui tu debba provar vergogna, hai fatto una scelta forse pure un po’ forzata dalla stupidità o dalla mancanza di tatto dei ragazzi che hai avuto, che immagino saranno stati parecchi perché sei una ragazza bellissima ai miei occhi; capisco la tua titubanza e la tua paura, ma io penso di essere capace di darti il piacere che meriti, e di far superare le tue paure, non puoi rimaner bloccata per tutta la vita, devi riuscire a fidarti di qualcuno, magari potrei essere io, senza contare che noi possiamo provarci e se ti rendi conto che non è come tu vuoi ci possiamo fermare ad un tuo cenno”
“Come idea sembra… rassicurante, perlomeno come inizio, nessuno dei ragazzi aveva mai… parlato così, ed è anche vero che devo superare le mie barriere mentali, non voglio restare così, inoltre… ho davvero voglia, e tu… sei un bel ragazzo oltre che sensibile, forse… forse dovrei provare”
Dario le sorrise e iniziò a baciarla languidamente sulle guance, sulle orecchie, sul collo, sui seni da sopra la maglietta, iniziò a palpeggiarla da sopra la maglietta, con una mano sui seni e l’altra sulle gambe muovendole lentamente
“Mari ti voglio, ma voglio anche che sia tu soprattutto a godere, voglio darti il piacere di cui hai bisogno, se ti lasci andare riuscirò a farlo, se non dovessi riuscire… fermami”
“ok… proviamoci… mi piacciono le tue carezze”
I muscoli della ragazza tesissimi iniziarono a sciogliersi, Dario si alzò tenendola in braccio e baciandola la portò in una stanza ampia in cui c’era un letto con sopra un semplice lenzuolo bianco, la depose seduta sul letto, iniziò a scendere con le mani palpando e baciando le gambe da sopra il jeans, esterne e interne, arrivò ai piedi, le slacciò e tolse le scarpe da ginnastica, poi i calzini, i piedini erano meravigliosamente delicati e curati, iniziò ad accarezzarli e baciarli, insalivando leggermente gli alluci, mentre Mari, che era rimasta fino allora eretta a guardare le sue mosse, si adagiò con la schiena sul letto e chiuse gli occhi immaginando i movimenti del giovane.
“Hai dei piedi bellissimi, dolce postina”
Risalì nuovamente attraverso le gambe e ricominciò a baciarle il viso, i seni sempre coperti, a palparla, poi la fece sollevare leggermente e le sfilò la maglietta bianca, le tolse il reggiseno in pizzo anch’esso bianco, e ammirò per alcuni secondi la bellissima terza soda solleticandola con il respiro, poi la accarezzò delicatamente, soffermandosi sui capezzoli che leccò copiosamente; il petto di Marika saliva e scendeva più rapidamente adesso, il respiro iniziò a diventare affannoso, ad occhi chiusi iniziò a sognare veramente, Dario era consapevole dell’alto potere erogeno dei seni, e si soffermò in abbondanza, aveva tutto il tempo che voleva, i suoi sarebbero rientrati solo per cena
“Marika ti piacciono i miei baci e le mie carezze? Ai tuoi capezzoli sembra piacciano, ma posso smettere se vuoi” iniziò a provocarla saggiando le sue sensazioni
“No no no, continua continua, è una sensazione bellissima”
“Ti piace quando disegno spirali sul seno con la lingua e arrivo al capezzolo?”
“ohh si, da morire”
“Ti piace quando lo mordicchio e poi lo succhio?”
“si si continua, sei.. grande”
Dario continuò soffermandosi sui seni, baciando a tratti le ascelle cariche di sudore, si dice che alcune donne provano molto piacere ad essere baciate li soprattutto nei momenti di massima eccitazione. Nel frattempo sbottonò i jeans di lei e abbassò leggermente la zip, si staccò un attimo da lei, le alzò quanto bastava il bacino per sfilarle i jeans molto lentamente scoprendo a poco a poco il bellissimo bacino con la fica coperta da mutandine di pizzo bianche, ma da cui emergeva una peluria nera al centro, anche se si notava come fosse curata, e scoprendo anche le gambe sinuose, lisce, curate alla perfezione, leggermente abbronzate, nessun difetto, era davvero una gran bellezza.
Si tolse a quel punto egli stesso i pantaloncini e le mutande, liberando il suo bell’arnese di 18cm. Mari era sempre distesa con gli occhi chiusi, lui ricominciò a baciarla sulle labbra, sui seni, e intanto di tanto in tanto strusciava ben bene il cazzo sulla fica, sul monte di venere da sopra le mutandine, al primo contatto che ebbe Marika aprì gli occhi, sorpresa, con un po’ di paura forse, che Dario notò subito
“Sta tranquilla, mi preoccuperò prima di te, come sto facendo ora, cercherò di non farti male, e vedrai che godrai come nessuna troia di strada può godere, verrai come una fontana, e se non sarà così avrai il permesso di fustigarmi”
Mari fece un segno di assenso con la testa e richiuse gli occhi pensando solo a raggiungere il piacere, che iniziava a salire, la stimolazione era presente e la carica erotica della situazione non era poca.
Dario scese a baciare il ventre, l’ombelico, accarezzando sempre i seni, poi le sollevò il bacino e sfilò giù le mutandine bianche, e ammirò estasiato la fica leggermente pelosa che gli si mostrò davanti, iniziava a imperlarsi di liquidi, ma aveva bisogno di una spinta, che non tardò ad arrivare. Iniziò a baciarla e leccarla, al primo contatto la postina saltò letteralmente in aria emettendo un grido, poi iniziò ad abituarsi, o meglio iniziò a godere del contatto, a godere di quella lingua che si infilava dentro e inzuppava di saliva il clitoride, le grandi e piccole labbra, Mari iniziò ad ansimare sempre più energicamente in sincronia con le energiche spinte con la lingua di Dario, che utilizzò poi anche le dita, spingendole appena dentro, solo per accompagnare la stimolazione orale. La pelle di Mari si trasformò in un abito coperto di sudore che la rendeva bellissima, la fica era totalmente inondata e mari si muoveva adesso in modo irrazionale, non riusciva a tenere fermo il bacino, sembrava posseduta, non aveva mai provato quel piacere, Dario iniziò a menarsi il cazzo con la mano sinistra pronto a entrare in azione e appena sentì lei gridare
“SI si si si sei grande, sto venendoooo vengoo vengo vengooooo”
La penetrò dolcemente ma con decisione, sentendola aprire pian piano mentre una valanga di umori inondò il cazzo e gli fece strada tra le pareti della fica che si contraevano aspirandolo verso l’interno. Mari non sentì alcun dolore, o in ogni caso non ebbe modo di percepirlo visto il piacere dell’orgasmo che la travolse, Dario iniziò invece ad andare fuori e dentro stantuffando la meravigliosa fica con i suoi 18cm che non trovavano più alcun ostacolo nella traversata
“Sei ufficialmente non più vergine, mia bella postina troia, da adesso in poi godrai come una troiona, te lo prometto”
“Io… sei meraviglioso, non riesco neanche a parlare, sono… sto godendo a più non posso”
Istintivamente la postina intrecciò le gambe dietro i fianchi del giovane e iniziò ad accompagnare la scopata godendo incommensurabilmente del contatto interno col cazzo che la trafiggeva. Dopo pochissimi minuti Dario non resistette più, l’eccitazione era ormai troppa anche per lui, ma riuscì a resistere fino al secondo orgasmo della postina che urlò davvero stavolta avvinghiandosi alle spalle di Dario, che subito dopo uscì da lei e le venne con getti portentosi sul ventre, poi si accasciò delicatamente su di lei, abbracciandola e baciandola dappertutto sul viso, e lei fece lo stesso.
“Non.. so come ringraziarti, è stata una scopata divina, ho goduto… immensamente, e non ho sentito alcun dolore, però a te… è piaciuto o sono stata… insomma la mia inesperienza totale ti ha creato problemi?”
“No per niente, anzi è stato poterti fare quasi da maestro, insomma poterti guidare per farti capire come raggiungere il piacere, con un po’ di pratica diventerai un’artista del sesso, credimi, hai tutte le armi giuste, e una carica erotica eccezionale, e la tua voglia di godere repressa di farà diventare un’assatanata delle scopate!”
“Ah ah ah, in effetti… ho ancora voglia, credevo di essere stanca per i 2 orgasmi ma ho ripreso subito le forze, tu ce la fai ancora?”
“Certo che ce la faccio, ho una buona tenuta, ma sta tranquilla che i miei non rientrano prima di cena, ancora sono le 11, e possiamo ricominciare prima di preparare un bel pranzetto”
In quell’istante un’altra voce disse:
“E’ un’ottima idea cuginetto, però al prossimo orgasmo vorrei partecipare anche io, se non vi dispiace, la troietta mi ispira molto”
Era il cugino Carlo che, non avendo più visto Dario che inizialmente era soltanto sceso ad aprire al postino, si stava preoccupando, e quando sentì l’urletto della postina al momento dell’orgasmo era sceso a controllare e aveva trovato i 2 impegnati a scopare sul lettino, e senza farsi sentire e vedere da nessuno si era messo a osservare già nudo menandosi il cazzo, ancora perfettamente in tiro.
Marika visto il ragazzo cercò di coprirsi alla meno peggio nascondendosi sotto Dario
“ehiii chi è quello? Vuoi spiegarmi che sta succedendo Dariooo? Cazzo che vergogna”
“Calma Mari, scusami ho totalmente dimenticato che sopra con me c’era mio cugino, stavamo giocando al pc. Lui è Carlo, ha la mia età, non vergognarti, tranquilla. Però anche tu Carlo, potevi usare un po’ di tatto, l’hai fatta saltare in aria”
“E dai figurati, siete entrambi nudi, che male c’è ad entrare in scena così, e poi voglio partecipare”
A Dario iniziò a muoversi qualcosa in testa, in fondo adesso Marika era più tranquilla e magari avrebbe accettato qualche giochetto, anche per poter poi mandar via il cugino.
“Senti Mari, non credo sia troppo presto, tutto sommato hai una gran voglia di scopare, e con la tua voglia repressa credo che serviranno due arnesi per soddisfarti in più breve tempo, che ne dici di fare spazio a mio cugino? In ogni caso ci sono io qua, starò attento che tutto vada bene come ho fatto finora, non ti succederà niente che tu non voglia”
“Di-dici in due? Beh io non so se sono capace di reggervi, o meglio non so sarò capace di farvi godere entrambi quanto desiderate”
“tranquilla, sarai più che all’altezza, te l’ho detto, sei una gran porca, devi solo tirar fuori la tua troiaggine, e questa può essere l’occasione adatta, fidati. Adesso Carlo verrà qui e inizierà a conoscere la tua fichetta e a sua volta farà conoscere la sua lingua, tu invece segui me, ti insegno a fare una cosa che gli uomini amano farsi fare, ma se ti disgusterà basta dirlo, ok?”
“Ok Dario, vuoi insegnarmi a fare i pompini immagino, sono pronta!”
“brava hai capito tutto! Dai prendilo in bocca, ha bisogno di essere tirato un po’ su, così brava, percorri l’asta su e giù con la lingua, segui le vene, si così brava visto che ci sai fare, continua così, insaliva bene l’asta, adesso fermati sulla cappella e leccala come fosse un gelato, bravissima così disegna spirali e qualsiasi figura ti venga in mente, bravissima ora continua, continua così e… ehi perché ti sei fermata? Non ti piace?”
“ohhh no cazzo il tuo cazzo ha un sapore bellissimo, ma tuo cugino è bravo pure a leccare, sto impazzendo ho la fica che è un lago”
“eh già sei proprio un lago, sei una gran troia Mari, adesso do una mano a lui”
Così Dario ormai con il cazzo di nuovo in tiro scese a lubrificare il buchetto posteriore di Mari, inizio a leccare il culo di gran gusto alternando le leccate con la penetrazione di un dito e poi due, che inizialmente fece sussultare Marika perché non se lo aspettava, e la nuova stimolazione la stava mandando in estasi
“ohhhhhh cazzo siete bravissimi, sono un lago, per favore fatemi venire, ho bisogno di un orgasmo”
Carlo allora fermò la stimolazione orale della fica e la penetrò tutta d’un sol colpo facendola urlare
“Ahhhhhhhhhh porco, hai un gran cazzo anche tu, adesso si che lo sento bene, dai muoviti, fammi venire”
Carlo iniziò a stantuffare aiutato dalle spinte della postina che iniziava a diventare una scopatrice esperta e vogliosa, lui si distese schiena sul letto e lei gli montò sopra, muovendosi come un fantino che cavalca furiosamente un cavallo imbizzarrito, e intanto Dario continuava a deliziarla con la lubrificazione anale finchè non decise di sostituire il dito con qualcosa di più sostanzioso
“Preparati Marika, diventerai una troiona, ma per farlo è necessario farti capire cosa sia la doppia penetrazione”
La postina si fermò improvvisamente titubante
“Nooo aspetta, cosa vuoi fare? Ho paura mi farai male, non farlo”
“Tranquilla sentirai un po’ di dolore come è giusto che sia, ma poi godrai molto di più, inoltre ricorda che hai sbagliato la consegna della busta, in fondo meriti una punizione, quindi sta ferma e sta pronta a godere”
Detto fatto, le allargò il buco del culo con le mani e si inserì prepotentemente ma poco alla volta nelle sue viscere, a ogni centimetro di avanzamento Marika tratteneva il fiato per poi ansimare di dolore, alla fine iniziò ad urlare quando Dario iniziò a muoversi dentro e fuori, nel frattempo Carlo, sempre dentro alla fica, si preoccupò di lavorare sul clitoride per far lenire il dolore. Dopo un po’ il dolore si fece sostituire dal piacere, un piacere diverso che stava salendo inesorabile, anche Carlo allora riprese la penetrazione in fica così i due cugini si muovevano all’unisono riempiendo e svuotando la postina troia che urlava di piacere senza ormai alcun ritegno e incitava gli stalloni
“Si si si maiali, si si, mi state spaccando, spaccatemi vengo vengo vengoooooooo”
E un urlo liberatorio accompagnò l’orgasmo di Marika che la scosse come in preda a convulsioni e la lasciò in totale balìa dei cugini, era ormai al centro trapanata dai loro cazzi senza capacità e forza di opporsi o di accompagnarli nel movimento, Carlo non ce la faceva più e doveva venire, così uscì dalla fica e alzandosi in piedi sul letto le sborrò in faccia ricoprendola totalmente di sperma, Dario dopo qualche minuto era anche lui al culmine, continuò a cavalcarle il culo tenendola per la coda dei capelli
“Grande la mia troia, sei stata grande, adesso prenditi questa gran dose di sborra dritta nel culo”
E venne con dei getti copiosissimi nel culo della bella postina inondandole lo sfintere, parte uscì fuori non trattenuta e togliendo il cazzo Dario ammirò il bel culo aperto con lo sperma che fuoriusciva e non potè fare a meno di fare una fotoricordo con il telefonino.
Marika ripresasi, oramai conscia del suo ruolo, grata ai 2, prese i loro cazzi e li pulì dalla sborra che scoprì avere un bellissimo sapore.
“grazie ragazzi, è stato bellissimo, siete stati grandi”
“Grazie a te Mari, Carlo è ora che tu vada”
“ok, vi lascio soli, grazie anche da parte mia Marika, non ti dimenticherò”
Rimasti soli Dario ricoprì di baci e carezze dappertutto la sua postina preferita, poi le fece vedere la foto scattata
“Non avresti mai pensato fino a ieri di poter avere un culo così aperto vero? Sei una gran porca, e sei stata stupenda”
“Oh cazzo è vero non avrei scommesso un euro su questa possibilità, anche tu sei stato stupendo, ma la prossima volta il tuo sperma voglio berlo, e poi… se tutte le punizioni per aver sbagliato consegna fossero come quella che mi hai dato tu…”
“Ah ah, già, immagino che sbaglieresti consegne tutti i giorni! Adesso andiamo a farci una doccia ristoratrice e poi riposiamo un po’, così più tardi mangiamo qualcosa che ne dici?”
“Sono perfettamente d’accordo, stallone mio”
I due continuarono a baciarsi e accarezzarsi mentre si insaponavano sotto la doccia, poi completamente nudi si adagiarono sul lettino abbracciati per il meritato riposo.
 
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Per piasí
view post Posted on 11/7/2010, 08:14




Fa cagare
 
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