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BOLOGNA, 20 aprile - Il portiere del Bologna e della Nazionale, Emiliano Viviano, è stato sentito come persona informata sui fatti questa mattina in Procura, dal procuratore aggiunto Valter Giovannini, per la vicenda delle targhe delle auto di alcuni giocatori rossoblù associate ad un permesso handicap. Viviano è rimasto in Procura poco più di due ore, dalle 9.40 a mezzogiorno. All'uscita è stato avvicinato dai giornalisti. «Non posso parlare di niente», ha detto abbastanza scuro in volto. Sei sorpreso da questa convocazione? gli hanno chiesto i cronisti: «Perchè voi non lo sareste?».
LA DIFESA DI MUDINGAYI - «Non vedo tutto questo casino, e comunque c'è un'indagine in corso. Io non ho sbagliato e neanche Marilena». È la difesa di Gaby Mudingayi, centrocampista belga di origini congolesi, uno dei giocatori del Bologna che ieri la Polizia municipale ha sentito per verificare le posizioni di alcune targhe associate ad un contrassegno handicap, nell'ambito di un'inchiesta più ampia sui pass per disabili in città coordinata dal pm Valter Giovannini. Il permesso, ha spiegato la società, sarebbe quello di una donna disabile, Marilena Molinari, che si occupa di aiutare i giocatori a svolgere alcuni servizi e per questo avrebbe associato il permesso alle targhe. Non è dipendente del Bologna, ma opera attraverso un'agenzia. «Io - ha esordito Mudingayi in conferenza stampa, rispondendo ad una domanda - vorrei ringraziare Marilena. Quando sono arrivato è stata la prima ad aiutarmi, a trovare a casa e per tante altre cose. Tutte le volte lei ci aiuta». Proprio per assistere i giocatori in alcuni adempimenti burocratici e commissioni in centro città, la donna avrebbe fatto associare alcune targhe al proprio permesso in modo da poter passare con l'auto, ad esempio, nelle zone a traffico limitato. Non si tratterebbe dell'accesso dentro le mura, per la quale alcuni giocatori hanno comunque già il permesso, ma di aree più ristrette come la cosiddetta 'T', che comprende le centralissime vie Ugo Bassi, Rizzoli e Indipendenza e che è delimitata da un altro varco. Mudingayi lo ha confermato: «Tante volte io ho portato Marilena in città per fare delle commissioni per me, e lei mi ha inserito». Ora le indagini dovranno verificare la versione e stabilire se una volta svolte le commissioni, i calciatori hanno dimenticato di far rimuovere la targa dalla lista o se hanno continuato ad approfittarne. |