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Una serata eccitante

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Aragorn
view post Posted on 2/6/2009, 14:39




E’ stata una serata eccitante, abbiamo festeggiato in pizzeria il compleanno di Daniela e poi tutte e sei siamo andate ad assistere ad uno spettacolo di strip maschile, era la prima volta per me e le mie amiche ed eravamo curiose e divertite per la novità. Siamo ultratrentenni e sposate da molti anni, nessuna di noi è soddisfatta da come vive la sessualità con i propri compagni, tutte ci lamentiamo della mancanza di fantasia e di sensibilità dei nostri partners che, dopo i primi anni di matrimonio, ci scopano solo per scaricare sperma e stress. Alcune di noi hanno già avuto esperienze adulterine che hanno fatto loro rivivere le emozioni perdute. Lo spettacolo è consistito in otto numeri di spogliarello. Inutile mentire , vedere quei corpi splendidi contorcersi in pose sensuali ci ha eccitato, eravamo tutte accaldate, i ragazzi rimanevano in perizoma , più i numeri si susseguivano e più in noi cresceva il desideri di vedere il pene, nessuno purtroppo si spogliava completamente, con il passa parola abbiamo capito che per poterli ammirare completamente nudi avremmo dovuto mettere tanti euro nei loro costumini, così, quando per il numero finale si è presentato uno stupendo nordafricano dalla pelle ambrata abbiamo infilato centinaia di euro nel suo perizoma, il ragazzo dopo una lunga danza di grande sensualità si è finalmente abbassato il costumino, un pene imponente si è liberato di fronte ai nostri occhi, ho visto Daniela che non resistendo si è masturbata senza ritegno, io ero bagnatissima, il ragazzo è rimasto di fronte a noi a lungo, abbiamo capito in ritardo che si stava svolgendo un’asta per per portarselo a letto dopo lo spettacolo, eccitate come eravamo avremmo speso tutto quanto avevamo a disposizione per passare un’ora con quello splendido maschio che però,purtroppo, aveva già accettato l’offerta di due quarantenni. Ora sto tornando a casa in macchina, nel salutarci abbiamo tutte pensato che , nella migliore delle ipotesi, avremmo concluso la serata con la solita sveltina con i nostri mariti e , nella peggiore, con una masturbazione in bagno. Improvvisamente comincia a piovere, la macchina perde colpi, il motore non risponde , faccio in tempo ad accostarmi a destra, è inutile dire che sono in una strada deserta, la casa più vicina è a qualche centinaio di metri. Scendo dalla macchina, non ho ombrello e la pioggia mi bagna, in un attimo, i vestiti; il telefonino, per colmo di sfiga è scarico, mi avvio verso le case più vicine quando vengo affiancata da una macchina, vedo due ragazzi giovanissimi, aspetto da teppistelli, uno mi chiede se ho bisogno d’aiuto , io spiego il mio guaio, vedo che uno dei due guarda la mia camicetta bianca , è intrisa di pioggia ed incollata al seno, si notano distintamente le aureole scure ed i capezzoli, i ragazzi, senza una parola scendono di macchina uno mi afferra alle spalle e mi immobilizza le braccia e la testa, l’altro mi apre la camicetta e mi palpa le tette, le stringe con forza fino a farmi male, poi infila una mano sotto la gonna, vorrei ribellarmi ma sono bloccata, mi afferra le mutandine e me le sfila di forza strappandomi anche alcuni peli del pube, urlo da dolore, la pioggia è talmente scrosciante che le mie grida si perdono nel vuoto, quello che mi tiene alle spalle mi scaraventa sull’erba bagnata e mi blocca le braccia sopra lea testa, l’altro mi alza la gonna e minacciandomi mi ordina di aprire le gambe, eseguo l’ordine automaticamente, mi accorgo che in me stanno prendendo il sopravvento, sulla voglia di lottare, l’eccitazione accumulata nello spettacolo di strip ma, soprattutto il fatto di vivere nella realtà una delle mie più ricorrenti fantasie erotiche, fin da ragazzina prima di addormentarmi immaginavo di essere aggredita e violentata sotto la pioggia, questa immagine mi turbava a tal punto che dovevo masturbarmi nell’unico modo che mi procurava piacere, mi mettevo il cuscino tra le gambe sfregandoglo contro la mia fica, in un attimo raggiungevo l’orgasmo: ora il ragazzo davanti a me può ammirare la mia vagina aperta, calandosi i pantaloni dice all’amico: “Questa troia è in calore, puoi metterglielo in bocca che vedrai che ti fa un pompino imperiale” Questi non se lo fa ripetere, libera il suo cazzo e me lo ficca in bocca tenendomi le mani sempre bloccate, avverto un odore acre di urina nell’attimo che lo prendo in bocca, anche il sapore acido mi fa capire che non si è lavato da tempo, il senso di repulsione è però superato dal piacere di avere un cazzo in bocca, quando avverto il pene dell’altro entrarmi nella fica il mio corpo comincia ad assecondare i movimenti del suo bacino, raggiungo l’orgasmo molto prima di loro che continuano a possedermi senza tregua, continuando ad insultarmi si cambiano posizione , poi mi schiacciano a terra a faccia in giù , uno mi solleva il bacino e senza complimenti mi ficca il pene nel culo, non è la prima volta che sono inculata ma il male è atroce, l’altro mi solleva la testa e mi rimette il cazzo in fondo alla gola cominciando a muovere il bacino, non sono io che gli faccio un pompino ma lui che mi scopa la bocca , avverto il suo sperma caldo sulla lingua e sul palato, un rivolo mi cola dalle labbra, dopo un istante avverto la sborra dell’altro riempirmi il culo, scaricato il loro seme i due si rialzano , risalgono in macchina e se ne vanno. Resto a terra esausta ma non traumatizzata, è stata una scarica eccitante di adrenalina che mi ha inebriato. Mi rialzo cercando di ricompormi, sto ancora riordinando le idee quando mi si ferma accanto un’altra macchina, è una BMW, scende un signore distinto , cinquantenne, giacca e cravatta, aria un po’ arrogante da manager, occhiali rettangolari , capelli brizzolati lunghi . Comunque è gentile, capisce che devo avere vissuto un’esperienza traumatica ma non fa domande, accetto il suo invito di darmi un passaggio. L’uomo mi infonde sicurezza a tranquillità per cui gli racconto quanto appena accadutomi, nella narrazione cerco di non assumere toni drammatici , gli confesso di avere avuto un orgasmo e questo particolare aumenta la mia angoscia attuale, lui capisce il mio dramma, arresta la macchina si avvicina al mio sedile e mi abbraccia tenendo la sua testa sulla mia spalla, la sua mano mi accarezza i capelli, mi è di grande conforto questo gesto, finalmente , dopo tanta violenza, un gesto di grande dolcezza, quasi inconsciamente sollevo la testa ed i miei occhi si perdono nei suoi, le nostre bocche si uniscono quasi fatalmente , mentre lo bacio capisco che ho bisogno di lui, incurante della pioggia che cade a dirotto apro la portiera ed esco dall’auto, mi tolgo la camicia mostrando il seno nudo all’uomo, mi sdraio sul cofano aprendo le gambe , lui si cala in un attimo i calzoni , mi attira a sé afferrandomi per i fianchi , quando sento il suo pene entrare nella mia fica urlo di piacere, dimentico all’istante lo stupro subito, ora sto godendo per un accoppiamento desiderato, per una passione travolgente, mentre mi scopa non cessiamo mai di baciarci, le mie braccia lo tengono stretto a me, quest’uomo così strano mi affascina, non lo lascio fino al raggiungimento dell’orgasmo; continuiamo a baciarci sotto una pioggia incessante con grande tenerezza bocca, collo e volto, leggo nei suoi occhi una vena di tristezza, quando si rialza lui è più frastornato di me, mi dichiara di essere attratto da me da un sentimento molto simile all’amore, vuole rivedermi a tutti i costi anche se l’informo che sono felicemente sposata, anch’io sono affascinata da questo personaggio ed alla fine gli do il numero del mio cellulare. Mi accompagna prima in un bar , mentre io vado in bagno a ricompormi , lui telefona all’ACI per andare a prelevare la mia macchina e portarla all’officina più vicina a casa mia. Mi porta a casa , ci salutiamo con un bacio dolcissimo, promettendoci di risentirci. Ora sono a letto ma il sonno non arriva. Ripenso all’uomo della BMW, personaggio indefinibile, uno di quegli individui da cui è meglio stare alla larga, ho già imparato a memoria il numero del suo cellulare, so che per molte ore la mia mente penserà unicamente a lui e se avrò il coraggio di chiamarlo.
 
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