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Per favore mi metterebbe incinta? - 4° parte

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Aragorn
view post Posted on 12/6/2009, 15:25




Conclusione? Forse

Passò un anno, Rosa mi aveva telefonato quando erano nati i bimbi, sono bellissimi mi aveva detto, “non mi assomigliano per niente” tanti sciocchi guardano me, poi mio marito e sentenziano “hanno preso tutto dal padre!”
“Io so quanto è vero!!! Mah, mio marito è contento e rimarrebbe ore e ore a guardarli”
“Vediamoci sabato pomeriggio, te li porto a vedere”, la raggiunsi nell’appartamentio dell’utimo incontro, Rosa mi aspettava da un po’, ma i bambini dopo la poppata ed il bagnetto dormivano già.
Meglio, disse Rosa, avremo un po’ di tempo per noi. Mi raccontò di come era cambiata la sua vita, “non cesserò mai di ringraziarti” mi disse Rosa abbracciandomi e baciandomi.
Da lì ad andare a letto fu un attimo, Rosa si spogliò ed io mi complimentai con lei, non solo aveva perso i chili messi su in gravidanza, ma era ancora più magra di quando l’avevo conociuta, era migliorata tantissimo. Solo il seno era rimasto imponente “per fortuna” disse Rosa ”tu non sai cosa vuol dire allattare due disperati”. Si tolse il reggiseno ed il perizoma e si abbracciò a me “Quanto tempo!! Ho una voglia di te! Dai baci ed abbracci, passammo a toccarci le baciai i seni le aureole grandi e scure, le misi una mano sulla figa e iniziai a stuzzicarla. Rosa era un bagno, e trasalii quando le spinsi un dito nella vagina. Iniziai a baciarla ed a leccarla su tutto il corpo, partendo dal collo, indugiai sui seni, poi sull’ombellico e quando raggiunsi la figa, Rosa allargò di più le gambe, la mia lingua saettava fra le grandi labbra, poi le presi delicatamente il clitoride fra i denti e lo stuzzicai con la lingua, ad un tratto Rosa con un gemito mi prese la testa con le due mani e la spinse contro il suo sesso, stava avendo un orgasmo, contnuai un poco poi scivolai su di lei e la penetrai. Presi a scoparla con ritmo cadenzato, Rosa gemeva “stai avendo un altro orgasmo?” le chiesi “No, è sempre lo stesso waoh non finisce più, fammi venire sopra” Rosa mi cavalcava e gemeva “non venirmi dentro” mi chiese.
I movimenti di Rosa e le contrazioni della sua vagina mi portarono vicino all’orgasmo “sto per venire” l’avvisai, Rosa si filò rapidamente e mi prese in bocca il cazzo, leccandomi il glande, io intanto avevo preso a pomparle la bocca, e venni. La mia fu una sborrata da record, erano più di dieci giorni che non facevo sesso, ma Rosa riusci ad ingoiare tutto. Poi saltò giù dal letto, controllò i gemellini e ritornò a letto con me.
“Bello, come ai vecchi tempi, ed io ti sono piaciuta? Certo mi avrai trovata più larga, capirai sono passati due testoni”.
“Mi è piaciuto tantissimo, la tua topa è perfetta e poi so che non mi farai mancare un passaggio più stretto” le dissi toccandole il culo, passando il dito nel solco anale per arrivare alla figa, umettarlo e poi tornare indietro al buchino, Rosa prese la solita crema idratante e me la sparse abbondantemente sul glande e lungo l’asta, poi mi dette il barattolino dicendomi “a me pensaci tu” e scendendo dal letto si mise a pecora le fui dietro e cominciai a massaggiarle l’ano lubrificandolo dall’interno, mi avvicinai alle sue spalle, le carezzai la schiena poi i fianchi, con una mano avvicinai il glande al suo buchino e lentamente spinsi. Entrai in lei dolcemente, rimasi un po fermo, poi le carezzai i seni, e mentre le baciavo il collo iniziai a pomparla, portai poi una mano sulla sua figa e iniziai a sditalinarla. Svuotato dalla precedente eiaculazione ci misi un bel po’, Rosa cominciava a risentire dello sforzo prolungato e si lamentava, accelerai quindi rendendo più ampi i movimenti, uscivo quasi completamente e poi rientravo in lei fino in fondo, Rosa girò la testa indietro e cercò le mie labbra, la baciai ed intanto le scaricai una bella sborrata nel culo. “Non posso negarti niente” mi disse Rosa con lo sguardo trasognato.

Ci lavammo, e ci rivestimmo, seduti sul divano discorremmo un po’, io ero un po’ teso poi le dissi
“Rosa ascolta, io mi sposo, mi sono rimesso con la mia ex, abbiamo chiarito i malintesi ed abbiamo deciso di sposarci fra tre mesi”
“Vuoi dire che non ci vedremo più?”
“No Rosa, potremo ancora vederci di tanto in tanto, ma dovevo dirtelo”
I gemellini si agitarono e Rosa dovette intervenire. “Meglio andare prima che si sveglino” ci salutammo.

Passò una settimana, Rosa mi chiamò “vediamoci è urgente”, ci incontrammo in un bar del centro “ciao Lorenzo, non è successo niente, scusami, ma volevo dirti che mio marito, quando ha saputo che ti sposi ha fatto i salti di gioia, aveva paura che mi innamorassi di te, non voleva perdermi. Ora tutto è più facile, mi ha incaricato di sceglierti un regalo di nozze. Ti ho voluto avvisare subito perché non volevo arrivare troppo tardi” disse Rosa e mi consegnò i vauchers per due settimane alle Maldive “passa all’agenzia viaggi e lascia il nome della tua futura moglie per i biglietti, e se volete cambiate destinazione”.

All’uscita del Bar incontrammo Marzia (vedi il primo episodio) che ci salutò “ciao Rosa complimenti per i tuoi gemellini, li ho visti ora, tua suocera li stava portando ai giardinetti. Ma lui non è … Ah, capisco, sei andata in Inghilterra con lui. Piacerebbe anche a me.”
Rosa mi sorrise bonariamente “scusa, ma ho da fare, debbo raggiungere i miei gemelli ai giardinetti, sentiamoci, per gli auguri di fine anno” mi salutò castamente baciandomi sulle guance e corse via lasciandomi con Marzia.

Marzia, mi disse “non posso fingere, so tutto, Rosa mi aveva sempre tenuto al corrente di tutto, fin nei minimi particolari” enfatizzando le parole minimi particolari, hai fatto un lavoro splendido, non solo i bambini, Rosa è irriconoscibile, il trucco, l’abbigliamento, la cura del corpo ed anche il modo di camminare è cambiato. All’inizio volevo chiederti di mettere incinta anche me, poi mi sono trattenuta, pensavo che vi foste innamorati e non volevo ferire Rosa, ora ho saputo che ti sposi ed ho visto che Rosa è felice”
Allora facendosi avanti con la sua espressione decisa mi chiese “ce la facciamo una bella chiavata? Però io non potrò fare una gita con te”

Non me lo feci ripetere, Marzia era veramente una bella donna, la presi per mano e la portai a casa mia. In macchina non parlammo, io le posai la mano sulla gamba e Marzia non protestò . Arrivati a casa, Marzia senza tanti traumi si spogliò, aveva un fisico stupendo, due cosce lunghe e ben tornite, un bel seno con i capezzoli che guardavano in su, un bel pancino ed un culetto da sballo. Un ciuffetto di peli sullla figa dorati e riccioli come i capelli, che gnocca pensai, peccato per il suo sguardo duro.

Mi spogliai anch’io, mi avvicinai a lei, la baciai abbracciandola e poi le dissi “dovrei offrirti qualcosa da bere, ma magari dopo.

La portai in camera da letto, Marzia mi precedeva, ancheggiando provocatoriamente Si sedette sul sul letto ed io mi abbassai a baciarle la figa, non era ciomposa come quella di Rosa, le grandi labbra appena accennate e i peli biondi e soffici, sembrava la figa di una ragazza. Si stese sul letto per aiutarmi ad arrivare alla sua figa, che io leccai avidamente, Marzia mostrava di gradire muovendo il bacino e gemendo “sii, così, lì, lì, continua ohh vengoooo” e dopo un breve abbandono mi fece sdraiare sul letto e preso in mano il mio cazzo, lo palpeggiò, lo scappellò e disse “complimenti che randello” scese con la bocca lo leccò e senza indugi se lo cacciò in bocca profondamente; in un paio di colpi lo ingoiò quasi completamente. “Basta così disse, io voglio un figlio” mi saltò su e se lo infilò nella figa che trovai molto stretta.
“Senti Lorenzo” mi disse “Mio marito, non sa e non saprà niente e non potrò fare una gita con te, come hai visto io non sono vergine, non sono ricca, mi piace fare i pompini e se mi fai fare un figlio ti ricompenserò, ti darò il culo che non mai dato a nessuno. Ci stai?”.
La guardai negli occhi poi le chiesi “e se è femmina, me lo darai lo stesso?”
“Si” disse Marzia iniziando a scoparmi, mi cavalcava con stile, sembrava una cavallerizza, poi volle passare lei sotto, mi mise le gambe sulle spalle e si fece penetrare così. In questa posizione era strettissima mi eccitava tantissimo e dopo un po’ le dissi “sto per venire, sicura? Vado avanti?”
“sì vienimi dentro e intanto baciami”.
Rimanemmo un po’ cosi a toccarci, poi si alzò riparandosi la figa con la mano ed andò in bagno. Quando ritornò mi disse “vado in cucina a prendere da bere” la seguii con lo sguardo, che corpo e che culo! Tornò con due birre, io poggiandole una mano sul culo le chiesi “senti Marzia, non si potrebbe avere un anticipo?”
Marzia prese a ridere, cominciò dagli occhi e lo sguardo si ammorbidì poi esplose in una risata di gusto. “Ah, ah, anche mio padre che faceva l’imbianchino chiedeva sempre l’anticipo. Se no diceva non sporco nenche il pennello!”
“Dunque mi vuoi proprio inculare? E sia, ma se non mi metti incinta te la faccio vedere io!!!”
“Marzia, te l’ho gia vista le dissi prendendo il barattolino della vasellina dal cassetto del comodino.
Marzia disciplinatamente si inginocchiò sul letto poggiando la testa sul cuscino, io le lubbrificai il buchino, e cominciai a massaggiarlielo, poi infilai un dito dentro e cominciai a muoverlo, era molto stretto, e lo sfintere era contratto, mi fermai e tenendole il dito dentro la carezzavo con l’altra mano, sentivo che si stava rilassando, lubbrificai per bene il mio cazzo, poi le rimisi il dito dentro, questa volta lo trovai meno contratto, tolto il dito, mi inginocchiai dietro di lei, le poggiai il cazzo sull’ano e prendendola per i fianchi spinsi. Un gemito, il glande era entrato, ma era così stretto e mi faceva male, rimasi fermo, ma dovetti subito tirarlo fuori. “Ahi, ahiai, che male ti basta come anticipo?” piagnucolò Marzia.
“Solo un’altra volta” le dissi ed aggiunto un po’ di vasellina mi rimisi in posizione. “Marzia, allargati le natiche con entrambi le mani, sentirai meno dolore”
“Va bene, ma tu mettine dentro poco poco”
Poggiato il glande detti una spinta più vigorosa e sentii che il glande aveva superato lo sfintere, Marzia gridò “che male, mi hai rotto, tiralo fuori” io rimasi invece fermo dentro di lei, dopo un po’ sentii lo sfintere rilassarsi e presi a pomparla, metà del cazzo era dentro.
“Basta così, come anticipo basta, togliti che voglio un’altra sborrata nella figa!”
“Troppo tardi” le dissi ansimando e raggiunsi l’orgasmo sborrandole nel culo. Nella foga il cazzo era entrato fino alla radice, le mie palle pendevano sulla sua figa.
“Ahia, sei entrato tutto dentro, che male.”
Lo tirai fuori e Marzia si tamponò con un fazzolettino che si macchiò di sangue, corse in bagno e si sedette sul vater, sulle lenzuola c’era una macchia di sangue. La seguii in bagno e fra le sue gambe vidi che stava gocciolando sperma e sangue.
“Marzia era terrorizzata, mi hai spaccato il culo, dovrò andare in ospedale, oddio che figura! Cosa dirò a mio marito?”
La tranquillizzai e la feci lavare, poi vicino alla luce la feci piegare e guardai da vicino. “Non è niente Marzia, ha smesso di sanguinare, è normale la prima volta.
Mi lavai anch’io e tornammo a letto. Passò una decina di minuti, poi Marzia si tamponò con un fazzolettino e visto che non sanguinava più sorrise, ma poi aggiunse “altro che anticipo, questo è un pagamento anticipato. Su forza fai il tuo dovere che io ho già pagato. Chiavami”
A Marzia fu facile farmelo rizzare nuovamente ed io la montai alla missionaria e cominciai a scoparla, mentre lei si lamentava perché ad ogni colpo le si risvegliava il dolore all’ano.

Nei giorni successivi ci incontrammo frequentemente, ma Marzia che lavorava presso un parrucchiere, doveva tornare subito al lavoro, quindi solo sveltine. Una sera venne ad un’ora insolita, citofonò e mi chiese “posso salire, o sei impegnato”
“Sono solo vieni le dissi, non ti aspettavo”
Entrò raggiante e sventolando un certificato mi disse “sono incinta!”
“Saltava come una bambina, mi abbracciava, mi baciava, mi tirò in camera da letto poi si spogliò. “Sono venuta a liquidare le tue competenze” disse e girandosi di spalle si appoggiò sulla pediera del letto assumendo la posizione alla pecorina “forza, prendi la vasellina prima che cambi idea”
“Marzia, non mi devi niente, ricordi il … pagamento anticipato?” piuttosto vieni che ho voglia di leccarti la figa, ci sdraiammo e Marzia venne su di me, assumendo la posizione del sessantanove, la sua fighetta profumava dei suoi umori, iniziai a leccarla mentre lei aveva imboccato il cazzo e si pompava spingendoselo fin dentro la gola, io mi aiutavo con un dito che le avevo infilato nella vagina, non tardò a venire, i suoi liquidi mi colavano in bocca e lei continuava a succhiare, le carezzai il culo indugiando nel solco anale, poi aumentai il ritmo e spingendole il cazzo su per la gola le riversai la mia sborrata. Non ne fece cadere una goccia!

Prese posto al mio fianco, mi abbraccio e ci baciammo, la sua bocca odorava del mio sperma.
“Sono felicissima! Finalmente incinta! Anche mio marito è contento, gli ho detto che avevo iniziato una nuova cura e per tutto questo periodo abbiamo scopato come ricci. Sai mi serviva un alibi”.

Ci alzammo ed andammo in cucina per farci il caffè, la vedevo muoversi nuda davanti ai fornelli, era bellissima, mi avvicinai a lei e la baciai sul collo, “va là, che il culo te lo do lo stesso anche se non ho più debiti, Rosa mi ha raccontato quanto ti piace e spero che una volta sverginato piaccia anche a me”
Si appoggiò al tavolo della cucina ed io presi il burro e cominciai ad ungerle l’ano, uguale trattamento feci al mio cazzo, poi tagliai una scaglietta di burro e gliela infilai nel culo come una supposta, continuai poi con un dito, quindi appoggiai il glande al suo forelilino e spinsi, lentamente dentro, lo sentii superare lo sfintere e poi entrare tutto dentro era evidente che la strada era già fatta, la sentii lamentarsi, mi fermai “ti fa male? Vuoi che esca?”
“Solo un poco, ma mi piace, fai piano ma continua”
La pompavo con delicatezza ed intanto, passatole la mano fra le gambe, la sditalinavo, Marzia gemeva “vienimi nel culo, riempimi l’intestino, e ricordati il mio culo è tuo, te lo darò ogni volta che vorrai”.
 
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