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Per favore mi metterebbe incinta? - 2° parte

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Aragorn
view post Posted on 12/6/2009, 15:54




Be, oggi non mi insegni nulla?

Mi svegliai al rumore della porta del bagno che si apriva, Rosa usciva dal bagno avvolta nell’accappatoio, si era già truccata ed aveva un volto radioso “forza alzati pigrone, facciamo colazione e subito via, andiamo a Verona, ci andavo spesso quando ero bambina, vedrai non ci vorrà molto”. Mentre mi alzavo aveva iniziato a vestirsi, guardai con orrore le sue mutande e le dissi “ad una sola condizione, al primo negozio ti compri altre mutandine e per questa settimana non indossi più le mutande della nonna, ti suggerirei anzi di bruciarle.” Rosa annui arrossendo.
Fatta la doccia, scesi e la trovai che faceva colazione “scusami se non ti ho aspettato, ma avevo troppa fame, troppe emozioni, troppa attività e poi debbo mangiare per due ora, perché me lo sento, sono già incinta! E se non lo sono, abbiamo ancora una settimana davanti a noi”
A Peschiera mi chiese di fermarmi ed aspettarla due minuti, avrebbe fatto in fretta, in effetti fu velocissima, tornò sorridente ed imboccammo l’autostrada. Mentre andavamo si sfilò le mutande e modopo avermelo mostrato con malizia indossò un perizoma nero.
“Ma come” le dissi, non mi fai vedere come ti stanno?” “tu guida ora, poi vedrai come mi sta. Come vedi io mantengo la parola. Andiamo a Verona!”

Passammo una bella giornata, Rosa sorrideva spensierata: “sono ringiovanita di dieci anni”.

Mi raccontò che suo marito in un incidente in moto aveva perso i testicoli e buona parte del pene poco prima del matrimonio. Lei aveva voluto sposarlo ugualmente non per pietà, ma perché ne era innamorata. “Mio marito è l’uomo più buono del mondo, aveva accettato di non fare sesso fin o al matrimonio”.
A sera cenamo e stanchi salimmo in stanza, si spogliò ed a passi di danza mi fece vedere come le stava il perizoma, aveva un culo che era una favola, proporzionato sodo e senza traccia di cellulite, lo avevo sentito al tatto, ma vederlo era tutt’altra cosa.
“Contento mi chiese, vado bene così? A proposito, perché hai voluto che indossassi mutande più sexi?” Chiese Rosa, era chiaro che non voleva risposte, voleva complimenti.
“Perché è un peccato specare quel ben di Dio nelle mutande della nonna e poi perché il sesso ha bisogno di stimoli, di fantasia, di provocazione. Hai un culo che, se non dovessi metterti incinta…” le risposi, intanto la guardavo, che metamorfosi, aveva indossato anche un reggiseno sexi che valorizzava ancora di più i suoi seni belli e prosperosi. “Qualcosa mi dice che il bambino non patirà la fame, le dissi carezzandole il seno” intanto le avevo sganciato il reggiseno e aiutandola a togliersi il perizoma, mi ero inginocchiato, ora avevo il viso vicino al suo sesso che aveva un pelo nero folto, ma ben curato, un bacio ed una leccatina all’ombellico e via via a scendere mentre Rosa era un brivido continuo. L’avevo fatta sedere sul letto ed ora con la testa fra le sue gambe le baciavo la fica. Con la lingua le aprivo le grandi e le piccole labbra e le titillavo il clitoride, che non rimaneva insensibile al trattamento. Rosa era bagnata fradicia ed ansimava, io le inrodussi un dito in vagina mentre continuavo a leccarle il clitoride poi le labbra ed a tratti l’interno delle cosce, gemeva finchè esplose in un orgasmo selvaggio, spingendomi la testa contro il suo sesso che intando colava. Rallentai un po’ le stimolazioni senza tuttavia interromperle e mi resi conto che stava godendo di nuovo, o poi una volta ancora finchè mi fermò "basta, non ce la faccio più” mi disse “non sapevo si potesse godere così, è stato meravigioso. Era questo che dovevi insegnaremi?”
“Anche questo e molto altro ancora, ti scoperò ora come fanno gli animali: i cani, le pecore, i cavalli…”, la feci alzare e le feci appoggiare i gomiti sul piano del comò, mi misi dietro di lei e cominciai ad accarezzarla, poi presi a leccarle le gambe, dalle caviglie risalivo su, su fino alle cosce, le natiche, poi la schiena ed ancora più su il collo, mentre il mio sesso ormai allo spasimo si apoggiava alla sua fica.
“Sto venendo di nuovo, mi disse quasi con un rantolo” era già in posizione entrai in lei e cominciai a scoparla mentre con le mani le carezzavo i seni che intanto vedevo sballonzolare allo specchio. Sentivo i suoi glutei battere contro la mia pancia, con una mano glieli carezzavo arrivando a toccarle il buchino, non riuscii più a trattenermi e venni dentro di lei, quasi immediatamente cominiciò a vibrare e venne abbaiando “Bau, bau, bau!” aveva le gote infuocate, gli occhi socchiusi e godeva, godeva. “ho voluto abbaiare visto che lo stiamo facendo come i cani, che bello!”.
Come i cani rimanemmo attaccati, poi il mio cazzo si ammosciò e lo sperma cominciò a colarle fuori.
Ci lavammo, io tornai a letto per primo, e rimasi ad attenderla ad occhi chiusi, stavo riprendendo forze, stanco dormicchiavo, quando la sentii arrivare, si stese al mio fianco e la sentii che delicatamente esplorava il mio corpo con le dita, il petto, le gambe poi dopo una breve pausa, probabilmente impiegata per farsi coraggio, inizio a toccarmi il cazzo, prima con un dito, poi con l’intera mano, io intanto fingevo di dormire. Me lo scappellava mentre con l’altra mano mi carezzava i coglioni, ormai la mia asta svettava dura e pulsante, un leggerissimo sospiro, poi si chinò mi baciò delicatamente il glande, mi coprì e spense la luce.
A quel punto l’abbracciai e le dissi “grazie, mi è piaciuto molto il tuo gesto, non fiatavo perché speravo che continuassi”.
“Non fraintendermi, l’ho baciato perché gli sono riconoscente, mi darà un figlio e poi mi ha fatto diventare donna”.
“Mi sarebbe piaciuto tanto che me lo prendessi in bocca” le dissi
“Non l’ho mai fatto, non so come si fa e non so se riuscirei a non vomitare” mi disse Rosa.
“Ti guiderò io” le dissi “come ho già fatto per il resto. Non sentendo repliche, pensai acconsentisse con il suo silenzio, le accompagnai il capo spingendolo delicatamente sul mio petto e poi più giù , aveva le sue labbra vicino al mio glande, ma non si decideva "prova con la punta della lingua prima, come fosse un gelato, poi piano piano prendilo in bocca” le suggerii. Lo prese con una mano come fosse un cono e cominciò a leccarlo inizialmente con fare maldestro, io intanto la guidavo, e quando decisi che era il momento le spinsi delicatamente il capo portando contemporaneamente in avanti il bacino spingendole il cazzo contro. Aprì la bocca e inmboccò tutto il glande, mentre io mi muovevo lentamente. Rosa alzò gli occhi ed incrociò il mio sguardo, poi riprese a succhiarmi l’uccello, io la guidavo con dolcezza, pregandola di non farmi male con i denti, “attenta che ci serve ancora in forma” aveva un talento naturale, imparava in fretta, io intanto avevo iniziato a scoparla in bocca, quando sentii che ormai ero prossimo a venire e le dissi, “Rosa sto per venire, se non vuoi togliti, ma mi piacerebbe tanto venirti in bocca”
Rosa non disse niente e continuò a succhiarmi, per quanto avessi già eiaculato, venni abbondantemente, Rosa aveva la bocca piena e rivoletti di sperma le scendevano ai lati della bocca. Si tolse e sputò lo sperma su un fazzolettino commentando “che peccato sprecarlo così, mi sarebbe piaciuto aumentare le probabilità di rimanere incinta. Sono comunque contenta che ti sia piaciuto, ha un buon sapore, non lo avrei mai creduto”.
Dormimmo di sasso e svegliandoci al mattino le dissi: “oggi è domenica e bisogna smorzare le candele, ti insegno come si fa” e le feci assumere la tipica posizione. Mi scopava divertita, “anche se si smorza, io poi te lo riaccendo, tanto ora ho imparato come si fa mi disse Rosa” cambiammo posizione, si mise a cavallo, ma volgendomi la schiena, piegandosi poi fino ad avere la testa fra i miei piedi, io cominciai a toccarle le natiche e poi il solco e bagnato un dito con gli umori che le uscivano dalla fica, glielo infilai un pochino nel culo. “Toglilo di lì, mi sento violata“

“E’ una zona ricca di terminazioni nervose, se vinci la prima senzazione vedrai che ti piacerà” le dissi continuando a stantuffarla, intanto muovevo lentamente il dito nel culo tirandolo ogni tanto fuori e lubrificandolo. Dopo un po’ venni e subito dopo anche lei.
“Mi stai facendo il pieno e in un periodo fecondo per giunta, se non resto incinta adesso vuol dire che sono sterile” mi disse Rosa”
Uscimmo dopo e girammo un po’ nei dintorni, a sera tornammo e dopo cena crollammo a dormire non potendo fare altro per la stanchezza.

La mattina dopo Rosa mi svegliò e mi chiese “Be, oggi non mi insegni nulla?”
Cominciammo a baciarci ed a toccarci, ci denudammo io presi a baciarle i seni ed a ciucciarle i capezzoli poi scesi piano piano fino a leccarle la fica che era già un lago
“Mi spiace, ma questo già lo conosco, sei a corto di idee…” mi disse Rosa ridendo.
Per tutta risposta le feci sollevare le gambe e risalendo, mantenni le sue gambe sulle mie spalle, intanto risalivo fino a che, non appena mi fu a tiro, entrai nella sua figa spalancata e bagnata fradicia. Continuavo ad avere le sue gambe sulle mie spalle e la scopavo con foga
“Attento con i tuoi colpi, ti sento arrivare fino in fondo, piano che mi sfondi, come ti sento!
Waoh che bello.”
Anche io la sentivo di più, avevo già le palle gonfie e non riusci ad aspettarla, la riempii di sborra sussurrandole “scusami!”
“Aspetta, non ti fermare, vengo anch’io …!”
Rimanemmo un poco così, poi mi sfilai tenendole le gambe in alto, la trascinai fino al bordo del letto poi, messo un cuscino per terra, la feci scivolare con i capo per terra sul cuscino ed il bacino poggiato sul bordo del letto.
“Eccoti lì, piena di sperma, rimani in questa posizione, vediamo quanto resisti”
Mi avvicinai a lei e inginocchiato sul suo viso le misi in bocca il mio cazzo che manteneva un po’ di rigidità residua, ma anche miei e suoi umori, Rosa con la lingua girava intorno al glande e succhiava, mentre io le titillavo il clitoride e le infilavo nel culo un dito che avevo prima pucciato nella sua vagina, ogni tanto lo tiravo fuori e lo lubrificavo, Rosa continuava a succhiare e a gemere, stava per godere, presi a muovermi e le massaggiavo il clitoride e le labbra, ormai ero impegnato con entrambi le mani e ovviamente con il mio cazzo ben piantato nella sua bocca, Rosa non ne potè più e venne, questo per me fu un detonatore, le sborrai in bocca e mentre venivo sentivo che gemeva muovendo la testa.
Ferma, non ti agitare, che altrimenti ti esce lo sperma dalla fica, sentivo il suo respiro affannoso, ricordavo che era un po’ raffreddata.
“Non sporcare la moquette, manda giù” le dissi “così ti liberi la bocca”
“Già fatto, maiale stavo soffocando, ma questa me la paghi” mi disse ridendo
“Come sarebbe a dire te la pago?” non dovevi essere tu a pagare le spese? Tieni conto poi che oltre ad ingravidarti, non ti chiedo neanche un compenso per le lezioni”
“Se accetti pagamenti in natura, saprò io come compensarti” mi disse Rosa con un tono intrigante, sarà una sorpresa.
Mi chiese un bicchiere d’acqua ed io glielo portai con una cannuccia, lei imperterrita continuava a tenere in alto il suo bacino custodendo il suo tesoro nella vagina. Dopo una ventina di minuti mi chiese aiuto per togliersi da quella scomoda posizione, era tutta anchilossata ed andò in bagno lasciando sul pavimento una scia di sperma.
Fatta la doccia uscimmo ed andammo a pranzo, avevamo trascorso l’intera mattinata a fare sesso scatenato. Uscendo incontrammo la cameriera che ci chiese se poteva rifare la stanza. Rosa si fermò a parlare con lei mentre io la precedevo in sala da pranzo.
Mangiammo di buon appetito anche perché i cibi erano eccellenti e di energie ne avevamo consumate tante.
Dopo pranzo andai a fare un pisolo mentre Rosa rimase giù a leggere.
“Hai bisogno di riposo, altrimenti mi crolli.”
 
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