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Serve un po’ di sana ginnastica - 3° parte

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Aragorn
view post Posted on 13/6/2009, 17:41




"Ciao Nunzia, passato bene il weekend?”
“Beeenissimoooo! E tu? “
“Dieta e ginnastica?”
“Tutto bene, la dieta continua, continuando così entro un mese avrò eliminato i chili che ho messo su quest’inverno, ma voglio perderne almeno altri cinque o sei.
“Sei già una figona, bisognerà fare la fila per avere un appuntamento con te!”
Ci incontavamo come al solito al mattino e come di consueto cazzeggiavamo, pregustavo già la prossima scopata, ma il giovedì mi disse “domani non ci vediamo, ho le mie cose”
Quella stessa sera, non sapevo cosa fare, vedere un film mi sembrò una buona idea, preso il giornale finii per selezionare un film che davano al cinema dove lavorava Nunzia.
Nunzia mi vide e dribblando la sua collega, mi venne incontro “da questa parte signore” e accesa la torcia mi guidò in un posticino defilato “come mai sei venuto?”
“Perché avevo un gran desiderio di te” mentii io, Nunzia mi mise una mano sulla patta e non avvertendo segnali di erezione disse “questa è una palla” “no le risposi, le palle sono due, ma ben più sotto, senti”
“Già, whooo si sta svegliando il guerriero. Adesso debbo andare, ma fra un po’ ho dieci minuti di intervallo, aspettami”
Dopo un po’ venne e mi chiamò, vieni andiamo allo spogliatoio del personale, qualche minuto possiamo stare indisturbati.
Entrammo, era uno stanzino piccolo con una fila di armadietti e due poltroncine, Nunzia mi gettò le braccia al collo ed io la pastrugnai come si deve, le aprii la camicetta e le tirai fuori i seni dal reggiseno senza slacciarlielo “ssssh, piano non facciamo rumore” disse Nunzia che intanto, mi tirò giù la patta dei pantaloni, e mise la mano nello slip prendendomi saldamente il cazzo in mano. “Non possiamo fare niente, che peccato! lo sai che ho le mestruazioni” mi disse Nunzia.
“Ma, qualcosa possiamo farla” la baciai e facendole una delicata pressione sulla spalla, la feci piegare verso il mio cazzo dritto a reclamare i suoi diritti
“Sì ho capito che non posso lasciarti così”
Si inginocchiò e rivolgendosi al mio cazzo disse “ciao, quanto tempo, non non mi guardare così, sei triste ti sta scendendo una lacrimuccia, ci penso io” e avvicinò le labbra suggendo la gocciolina di pre-eiaculato che colava sul glande, poi iniziò a leccarlo, prima il glande, poi lentamente su tutta l’asta, lo prese quindi in bocca andando solo di labbra, poi se lo cacciò profondamente ritirandolo prontamente “ah, mi viene da vomitare e qui non posso, non abbiamo neanche un lavandino, le toilette sono fuori. Per questa volta accontentati di quello che posso fare, la prossima volta però…” e ripreso il cazzo in bocca cominciò un pompino da professionista, ora solo con le labbra, ora con la lingua, poi lo tirava fuori e gli alitava sopra, lo riprendeva quindi in bocca ed intanto si aiutava con la mano segandolo. Lo aveva appena tirato fuori e lo stava leccandomi le palle quando avvertii che stavo per esplodere. “Nunzia sto per venire, attenta che ti sporco la divisa” Pronta Nunzia se lo cacciò in bocca e prese a succhiarlo. Pochi colpi e venni, malgrado la copiosa sborrata, Nunzia non si fece riempire la bocca, ingoiava e succhiava come una idrovora. Quendo fu finito mi lecco via ogni residuo, me lo rimise negli slip e mi tirò su la zip “riponiamolo per bene che mi serve per la prossima volta. Ora va via, che mi debbo risistemare e debbo andare a cambiarmi il pannolino”.

La settimana successiva, ero dovuto andare in trasferta a Crotone e non Incontrai Nunzia, la incontrai l’altra settimana, la dieta faceva effetto e si vedeva, anche il trucco era cambiato, sembrava più bella.
“Ciao Nunzia, come sei cambiata, stai benissimo! Solo il culo è rimasto com’era e cioè bellissimo!”
“No, non è rimasto com’era, me l’hai sfondato, ora è una galleria chissà come cammino ora”
“Nunzia, sei ancora più sexi!”
Le raccontai della mia improvvisa trasferta e le chiesi scusa per non aver potuto avvisarla. Ci scambiammo i numeri del cellulare e ci demmo appuntamento a casa sua per il venerdì successivo.

Suonai il campanello e Nunzia mi aprì indossando un coordinato rosso porpora, anzi più scuro, aveva il reggiseno velato, il reggicalze, il perizoma ed anche le calze della stessa tonalità.
Ti ho visto arrivare dalla finestra e così sono venuta ad aprirti così, ti è piaciuta la sorpresa?”
“Si tantissimo, sei sempre più figa, ormai ti sogno la notte, ma come mai questa trasformazione?”
“Sai, tu hai innescato il cambiamento. Mi sentivo una donna di mezz’età non considerata come donna, non desiderata e senza desideri. Tu mi hai fatto sentire desiderata, mi hai tolto la paura del sesso; era da quella prima ed unica scopata che non facevo niente. Grazie”
“Quindi il fatto che ne avevi visti di più grossi?” (vedi il primo episodio)
“Macchè, uno solo e neanche me lo ricordo, volevo sembrare spregiudicata”.

Si spogliò per mè, senza spogliarello ma con movenze sinuose ed intriganti, andammo a letto e cominciammo a pomiciare alla grande “leccamela un po’” mi chiese ed io non mi lasciai pregare, la leccavo ed intanto la sditalinavo, poi con il pollice iniziai a stuzzicale il buchino. Sembrava che l’avesse lì pronto, venne subito ed in maniera dirompente, ma non mi lasciò continuare, mi tirò su e prendendomelo in mano se lo guidò all’ingresso della figa, una spinta ed ero dentro la sua vagina calda e bagnata e cominciai a pomparla, girando passò sopra di me e si mise a cavallo, mi cavalcava quasi al galoppo ed intanto vedevo e toccavo le sue tette che ballavano, le sue gote erano ormai in fiamme ed il suo respiro affannoso, stava avendo un orgasmo.
“Nunzia vedi che …”
“Guai a te se ti togli, continua e vienimi dentroo!!!”
Le schizzai dentro una sborrata, che sembrava non dovesse finire mai ed intanto lei godeva.
“Che bello sentire la stua sborra calda!!!”
Si adagiò sul mio petto e rimase lì finchè persa l’eccitazione uscii da lei e sentii colare lo sperma fra le mie gambe. L’avvisai che stavamo sporcando le lenzuola “chi se ne frega, le lavo” mi disse Nunzia con uno sguardo trasognato.
“Sai, ora prendo la pillola e potrai venirmi dentro tutte le volte che vorrai, anzi che vorremo”

Ci alzammo e bevemmo una birra fresca

“ ti sei meravigliato dei miei cambiamenti, la mia collega, il puttanone per intenderci, mi aveva raccontato che tante cose le aveva imparate leggendo i racconti erotici e guardando i filmini porno. Senza farmi vedere troppo interessata, ma non credo che l’abbia bevuta, mi sono fatta dare gli indirizzi dei siti, ho divorato romanzi su romanzi ed ho visto filmini a tutto spiano. Ora passiamo alla seconda sorpresa, sono diversi giorni che mi alleno, speriamo bene.
Prese un cuscino dal divano e si accoccolò per terra ai miei piedi, mi prese il cazzo in mano e cominciò a baciarlo e poi a leccarlo, l’erezione non si fece attendere e Nunzia iniziò un pompino da favola “ora guarda” mi disse e cominciò ad ingoiarne sempre più poi si mise a pompare e poi ancora più giù, ormai era nella sua gola, sentivo le sue labbra alla base del mio cazzo, rimase un po’ così poi si tolse respirando affannosamente “stavo soffocando, ti piace?”
“E’ fantastico Nunzia, ma continua se puoi”, Nunzia riprese ed io la scopavo nella gola “si tolse, aveva la bocca piena di saliva densa e filante che sputò su un fazzoletto, continuammo così, ogni tanto si toglieva e sputava, qualche conato di vomito, ma durò poco. Si tolse e passò ad un pompino normale aiutato dalla sua mano che mi segava.
“Nunzia, vengo!” le dissi e lei se lo cacciò in fondo alla gola rimanendo un poco ferma così e dandomi il tempo di scaricarle in gola una bella sborrata. Si tolse da quella che doveva essere stata una apnea impegnativa, aveva il fiatone e gli occhi pieni di lacrime.
“Ti è piaciuto, sono stata brava? Ti hanno mai fatto un pompino così? Sono dieci giorni che mi esercito con un cetriolo”
“No, Nunzia, è stato il più bel pompino della mia vita.
Ci buttammo sul letto e ci riposammo un po’ poi ci alzammo ed andammo in bagno per fare una doccia, vederla camminare così, con quel culo che muoveva ad arte, mi venne un’altra erezione e mi poggiai alla sua schiena.
“Ah, era ora che ti ricordassi che di buchi ne ho tre!” si girò piegandosi e alzando il culo, le entrai in figa che era un paciugo incredibile poi lo tirai fuori e glielo strofinai sull’ano lubrificandolo, poi glielo rimisi in figa e poi mentre Nunzia con le due mani si allargava le natiche, glielo misi nel culo dove entrò come il burro “Nunzia, non mi dire che con il cetriolo ti sei esercitata anche qui” le dissi, “no, il culo me lo hai allargato tu, ma ora non mi fa più tanto male, solo un dolorino, ma è così piacevole.”
Le venni anche nel culo, poi mi lavai. Nunzia era sdraiata sul fianco, non voglio che esca, pensa se gli spermini incontrano i fratelli che ho ingoiato. So che non è possibile, ma non importa, mi piace pensare così”.

Ci incontrammo per tutta l’estate anche se non con tanta regolarità né frequenza, poi una volta mentre scopavamo mi disse
“c’è il cineoperatore che mi fa la corte. E’ vedovo, è un ometto dolce e mi vuole bene e poi ha la mia età. Parla già di matrimonio ed io penso che accetterò.
Ah, non ti fermare che sto venendo! “
“Ok Nunzia sempre a tua disposizione, ti suggerisco però di non essere eccessivamente spregiudicata con lui, almeno fino e che non ti sposa”

Nunzia annui, “Seguirò i tuoi consigli. Volevo solo dirti che non ci incontreremo più … tanto spesso”.
 
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