TBW 3.0 - The Big World [Anime-Manga-Download-Streaming-Spoiler-Curiosità-Sport-Cinema-Gossip-Misteri]

Viaggio di lavoro - 4° parte

« Older   Newer »
  Share  
Aragorn
view post Posted on 13/6/2009, 17:46




Seminario della comunicazione

L’atterraggio era stato tranquillo, ma la giornata era iniziata male: coda in autostrada, fila al check-in, e quando pareva tutto ok ritardo dell’aereo per motivi non precisati, che mi aveva fatto perdere più di un’ora all’aereoporto. Fortunatamente (si fa per dire…) mi ero portato del materiale di lavoro e quindi avevo potuto utilizzare l’attesa per inviare alcune mail, leggere dei rapporti e definire un programma di lavoro relativo alla prossima iniziativa di cui mi sarei dovuto occupare. Avevo così potuto “sgombrare” il tavolo dalle incombenze della giornata e potevo concentrarmi sul mio intervento al seminario di pubbliche relazioni, a cui ero stato invitato come relatore per illustrare le nuove iniziative commerciali della mia società.
Presentare era una attività che mi piaceva, mi faceva sentire a mio agio, ed inoltre avrei avuto davanti una platea familiare, interessata ma non critica. Era insomma una attività di tutto relax, senza contare la piacevole presenza di Michela e di Paola, che di recente mi avevano offerto un punto di vista “inaspettato”, e alquanto piacevole, sulle prospettive della comunicazione…..
Mi rilassai quindi in aereo e dopo l’atterraggio arrivai in pochi minuti alla destinazione finale, un agriturismo di lusso immerso nel verde, con diverse sale per il relax, la musica e la lettura e mille altri servizi. Dato che la mattinata era riservata ad incontri interni in cui non ero coinvolto, decisi per una puntata in piscina (il resort disponeva anche di una piscina coperta) dove passai una buona ora a nuotare in completa solitudine. Ritornato in camera, mi infilai sotto la doccia per prepararmi per il pranzo ed il mio successivo intervento che avrebbe occupato buona parte del pomeriggio.
Ero appena uscito dalla doccia che sentii bussare alla porta. Il tempo di avvolgere un asciugamano intorno alla vita e di passarmene rapidamente un altro per togliere di dosso il grosso dell’acqua e andai ad aprire, trovandomi di fronte Paola. Vestita sportiva come sempre e come il protocollo “informale” richiedeva per quel seminario, con la camicetta sbottonata sul suo seno piccolo ma stuzzicante (che non potei fare a meno di notare) mi salutò e noncurante della mia parziale nudità (indossavo appunto solo un asciugamano in vita che lasciava il mio petto “villoso” in vista) iniziò a parlarmi del programma della giornata. Pochi istanti e si affacciò anche Michela, anche lei vestita in modo casual con una maglia sportiva aderente che le metteva in mostra le meravigliose tette e le lasciava scoperto l’ombelico (altra cosa che mi attizza decisamente..). Anche Michela entrò in camera e si unì a Paola nel descrivermi cosa avremmo fatto. Le due poi, chiaramente a loro agio, iniziarono a stuzzicarmi: “certo che ti fai trovare seminudo, con tutte queste donne in giro che lasciati i compagni a casa non vedono l’ora di scatenarsi..”, “ .. e noi due poverette qui con te in camera, chissa cosa stai pensando in questo momento sotto quell’asciugamano…” mentre con gli occhi percorrevano ogni centimetro del mio corpo certamente notando l’erezione che iniziava a farsi sentire sotto il telo da bagno.
Per evitare di mettere di fronte entrambe ad una erezione sempre più evidente le misi rapidamente alla porta (Michela non perse l’occasione di far scivolare una mano lungo la mia schiena nuda e di palparmi il sedere..) e finii di vestirmi per prepararmi all’intervento.

Il pranzo fu delizioso, ed il pomeriggio il mio intervento di presentazione fu una strada in discesa: conoscevo benissimo gli argomenti, sapevo come “incantare” la mia audience e risposi brillantemente a tutte le questioni sollevate dalla platea. Al termine del pomeriggio ricevetti i complimenti entusiasti di molte delle persone partecipanti e l’invito a presenziare alle future iniziative in tal senso.

Il tempo di completare alcune telefonate di lavoro e iniziò la cena, preceduta da degli aperitivi in piedi che dati i diversi calici di prosecco mi misero in corpo una certa allegria. Allegria che si tramutò ben presto in preoccupazione quando scoprii di trovarmi seduto tra Paola e Michela, che avevano entrambe di recente mostrato di gradire qualcosa di più della mia compagnia. La cena tuttavia fu interessante e piacevole, con le due che si sfidavano ad essere più audaci (Michela mi strofinava di continuo il seno sul braccio, e ostentava una scollatura che lasciava poco all’immaginazione, mentre Paola mi stuzzicava con battute a doppio senso e nel frattempo mi consentiva di gustare stando alla sua sinistra la vista fugace dei capezzoli tra i bottoni della camicetta indossata senza nulla sotto. La situazione era resa più difficile dal fatto che entrambe erano in qualche modo a conoscenza dei miei trascorsi con “l’altra” (erano abbastanza in confidenza… e chissa cosa si erano raccontate su di me) e il trovarmi in mezzo a loro stava scatenando quella competitività che avrebbe potuto sfociare in qualcosa di decisamente spiacevole.

La mia eccitazione stava aumentando per tutte quelle “toccatine”, doppi sensi, scorci sulle loro scollature, ma ero certo che la presenza di entrambe le mie “simpatie” avrebbe nel migliore dei casi impedito la realizzazione di qualsiasi “dopocena” piccante visto che si sarebbero sorvegliate a vicenda.

Dopo il dolce così, adducendo come scusa la levataccia mattutina per prendere l’aereo, mi congedai rapidamente e ritornai alla mia stanza.

Mi ero già iniziato a sbottonare la camicia quando udii bussare alla porta. Aprii e con mia sorpresa vidi…. Michela e Paola, con in mano tre calici e due bottiglie di Prosecco.
“Abbiamo deciso di… dissotterrare l’ascia di guerra, di mettere da parte la rivalità e di venire a brindare da buone amiche al nostro collega preferito” e così facendo si accomodarono sulle poltroncine e iniziarono a versare dei calici abbondanti di vino. Senza darmi il tempo di parlare, mentre io mi sedevo stupito a bordo letto, l’unico posto rimasto per sedersi, iniziarono a raccontarmi delle ultime giornate, di tutte le “liason” che le loro colleghe avevano ormai da anni con altre persone della mia azienda, di come vivono due donne giovani in una azienda di vecchi… e intanto il vino scorreva dando sempre più allegria alle nostre conversazioni.
E poi… Michela si fece avanti dicendo: “E poi… non c’è che dire, il nostro collega preferito è decisamente il più carino che ci sia qui dentro…” e si accostò a me poggiandomi un seno sul braccio e iniziando a carezzarmi il petto attraverso i bottoni aperti della camicia. Pochi istanti dopo anche Paola si alzò “Hai proprio ragione Michela…. è meglio condividerlo piuttosto che farci la guerra!” e così dicendo mi venne incontro dall’altro lato iniziando anche lei ad infilare la mano dentro la mia camicia. Quando realizzai che le due avevano concordato il tutto e che avevano deciso di “condividermi” ebbi una erezione talmente forte da temere di far esplodere i boxer… dovevo però mantenere il sangue freddo e quindi replicai “E come pensate di fare per dividermi tra voi?”. A questo punto Paola, la più spigliata delle due si fece avanti con la camicetta ormai completamente aperta (ma… quando l’aveva sbottonata?) e iniziando a strofinare i suoi fantastici capezzoli sul mio petto “Io potrei dedicarmi alla parte superiore, mentre Michela si dedica a quello che c’è sotto” e intanto Michela scivolava tra le mie gambe ed iniziava a carezzare la mia patta dove era evidente la mia prorompente erezione. A questo punto baciai intensamente Paola, quasi a farle capire la voglia pazza di scopare che mi avevano fatto venire, mentre una mia mano le stringeva con forza un capezzolo, e con l’altra mano scesi a carezzare la folta chioma di Michela che aveva iniziato ad aprire la mia zip per prendere possesso del mio uccello.
Paola reagiva all’istante al mio bacio affondando la lingua nella mia bocca, mentre la lingua di Michela iniziava a prendersi cura della mia cappella. Non avrei mai pensato di vedere due colleghe fare sesso insieme, figurarsi con me! Le due dovevano avere pianificato tutto, ed essere ben più esperte di quanto lasciavano credere. Anche Paola infatti ben presto lasciò la mia bocca per scendere e dedicarsi anche lei al mio cazzo. Il vedere le due bocche che si contendevano la mia cappella e sentirmi avvolto dalle loro bocche e dalle loro lingue mi fece salire l’eccitazione a livelli altissimi. Quando poi notai che entrambe avevano infilato una mano nei pantaloni per toccarsi mentre mi spompinavano…. beh, fu troppo, e senza alcun preavviso esplosi la mia carica di sperma che colpì in pieno i loro visi. Le due colte di sorpresa si precipitarono a leccare tutto ciò che usciva dal mio cazzo e poi, non sazie, iniziarono a leccarsi vicendevolmente il viso per ripulirsi del mio seme. Ne approfittai per sfilarmi e per spogliarle degli ultimi indumenti rimasti loro addosso mentre le due micette in calore si leccavano il viso, e ben presto iniziai io stesso a colpire con la mia lingua le fiche delle due. Passavo dalla fica di Michela alla altrettanto saporita fica di Paola, e le due stavano prendendo gusto alla cosa tanto che ormai erano arrivate a limonare tra loro. Commentai “non avrei mai detto che voi due eravate due tipe così disinibite…” e loro all’unisono “neanche noi.. in realtà non l’avevamo mai fatto prima, ma questa serata ci eccita molto”. E Michela “io mi sento una gran puttana stasera…farei di tutto…” e Paola “ed io non sono mai stata così troia…. “. Queste parole avevano fatto rapidamente tornare il mio uccello a dimensioni spropositate, e approfittando della loro posizione (le due si stavano slinguando a bordo letto, Michela sopra e Paola sotto, con i sederi rivolti verso l’esterno) mi misi dietro di loro ed iniziai a puntare il mio cazzo sulla fica di Michela. Una spinta e fui dentro la sua caverna infuocata, trovando un lago bollente ad aspettarmi. La cavalcavo stringendole le grosse tette tra le mani, mentre lei continuava imperterrita a baciare Paola. Dopo qualche spinta Paola richiese la sua parte “Voglio anche io il tuo cazzo, aprimi, fottimi..” al che sfilai l’uccello dalla fica di Michela e abbassandolo di pochissimi centimetri affondai nella fica di Paola, continuando a stringere sempre più forte le tette di Michela. Questo amplesso a tre era fantastico: Paola iniziava ad esprimere il suo piacere “hai un cazzo fantastico…. Ti sento entrare ed uscire… mi fai impazzire..” ed io continuavo a pomparla dentro e fuori. Per non far “raffreddare” Michela, spettatrice ravvicinata di questa scopata, le infilai due dita in fica iniziando a muovermi con lo stesso ritmo della scopata. Michela era talmente eccitata da avere la fica completamente fradicia e le due dita scivolavano quasi senza attrito. Così le estrassi dalla fica per inumidire il suo culetto, e poi tornai ad affondarle nel suo sesso strofinando il pollice sul suo ano sino ad affondare dentro di lei. Il gioco delle tre dita che penetravano all’interno del suo corpo dai due canali la mandò su di giri : “Davanti e dietro insieme…continua così…” e Michela iniziò ad arretrare il bacino per godere al meglio di quella doppia penetrazione ed affondare le dita della mia mano ancora di più dentro di lei. Nel frattempo, in Paola iniziava a montare l’orgasmo, accelerato da questa situazione di promiscuità, con una donna nuda ansimante sopra di lei ed un cazzo che la martellava, e presto esplose in un orgasmo violento che la sconquassò. Io riuscii a controllarmi e, sfilatomi da Paola, infilai il cazzo immediatamente nella fica di Michela, affondando senza resistenza nel suo sesso fradicio.
Ero ipereccitato ed iniziai a sbatterla con violenza impalandola con il mio cazzo sino a sbattere le ossa del bacino contro le sue. Le mie mani artigliavano le sue natiche e la tiravano verso di me per accelerare l’affondo. Poi iniziai a rallentare il ritmo, ed a gustarmi centimetro per centimetro l’entrata in quel guanto di carne zuppo di umori, mentre Paola, ancora sdraiata sotto Michela, si riprendeva dall’orgasmo e iniziava a gustarsi il primo piano dell’amplesso in corso davanti ai suoi occhi. Sentii la lingua di Paola carezzare il mio uccello e alternativamente il clitoride di Michela che, ormai prossima all’orgasmo, stava impazzendo per il mio “rallentamento” che dopo averla portata ad un metro dalla vetta la stava facendo soffrire…. per la conquista della cima: “Scopami, fottimi, svuotati dentro di me, sono la tua puttana, fammi sentire il cazzo fino all’utero…. “. A queste parole ripresi gli affondi e dopo pochi colpi Michela venne, inondando il mio cazzo e la bocca di Paola dei suoi umori. Io ero prossimo all’orgasmo e la mia eccitazione travolse gli argini quando sentii la lingua di Paola spostarsi sul mio forellino ed iniziare a leccarmi lo sfintere. Poco prima di esplodere estrassi il cazzo da Michela e lo infilai nella bocca di Paola riversandovi il fiume in piena del mio sperma, che traboccò dalla sua bocca spalancata per colare lungo le sue guance ed il suo collo.

Esausto, mi lasciai cadere sulla poltroncina a gustarmi i postumi dell’orgasmo, mentre contemplavo il meraviglioso spettacolo delle due donne nude, appagate, bagnate del loro e del mio succo, con i corpi nudi incrociati e distesi davanti a me.

Dopo poco, Michela si riprese, venne verso di me e mi baciò intensamente: “E’stata una scopata indimenticabile…”. Si avvicinò a Paola, ancora esausta, con la testa che sporgeva dal letto, le la baciò sulla bocca gustando il sapore del mio sperma misto agli umori colati copiosamente dalla sua fica. Si rivestì rapidamente e uscì dalla stanza lasciando me e Paola a recuperare.

Mentre tornavo a sdraiarmi sul letto Paola mi si avvicinò e si accovacciò su di me. Iniziò a darmi dei baci dolci sul collo, mentre il suo corpo aderiva al mio ed i suoi capezzoli si strofinavano sul mio petto. La sua pelle contro la mia, i suoi capezzoli appuntiti sul mio petto, risvegliarono la mia voglia che pensavo ormai soddisfatta. La sua bocca sussurrò nel mio orecchio “sei stato una incredibile scoperta… meraviglioso, questa notte rimarrà per sempre nei miei ricordi…. insieme alle altre esperienze che avremo modo di vivere insieme” e così facendo mi prese una mano e se la portò fra le natiche, facendomi intuire quali altre frontiere inviolate avremmo potuto valicare insieme.
 
Top
0 replies since 13/6/2009, 17:46   503 views
  Share