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Viaggio di lavoro - 1° parte

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Aragorn
view post Posted on 13/6/2009, 17:52




Partenza!

Era una mattina piovosa all'aereoporto…. Lunghe file al check-in, coda al controllo sicurezza, e poi, finalmente l'imbarco su quell'aereo che doveva portarci a destinazione.
La meta era una capitale dell'Asia Centrale: obiettivo del viaggio di lavoro un incontro ad alto livello in cui il mio datore di lavoro avrebbe firmato accordi per nuovi investimenti nel paese. Il gruppo era ristretto: oltre a me (mi occupo di seguire i progetti di nuovi investimenti per la società) c'era il responsabile dell'Area insieme con il suo assistente e Michela, la nuova responsabile delle pubbliche relazioni della società. Il capo ci avrebbe raggiunto con l'aereo privato per poi ripartire immediatamente dopo l'incontro, mentre noi, poveri mortali, avremmo atteso l'indomani per ritornare con il volo di linea.
Lungo viaggio, con brevi momenti di riposo alternati a lunghe riunioni di lavoro sui progetti di sviluppo e sulle persone che avremmo incontrato, in modo da verificare e coordinare tutte le discussioni. Fortunatamente l'entusiasmo di Michela, da poco nell'azienda in cui lavoro, ma molto competente e preparata nelle relazioni internazionali, rendeva piacevole anche una noiosa conversazione sulla costruzione di impianti industriali in un remoto angolo del mondo.
Michela….30 anni, single, alta 175, non particolarmente bella ma molto spigliata, dalla vita piena di interessi (nei suoi viaggi di lavoro trovava sempre l'occasione per salutare qualche amico sparso in giro per il mondo), capelli lunghi neri mossi, un fisico apprezzabile (gambe lunghe) anche se un po' nascosto dagli abiti comodi che di solito indossava. Sicuramente un panorama non disprezzabile anche per me, giovane in carriera nella mia azienda, 37 anni portati discretamente, capelli corti e fisico discreto, anche se a mio agio più in giacca e cravatta che in costume da bagno…

Il viaggio era volato in un baleno, tra discussioni e brevi pause, e all'arrivo ci attendeva una agenda affollata: corsa dall'aereoporto in albergo, breve doccia per poi iniziare la trafila di incontri previsti con le autorità del luogo. La prima sorpresa fu nella hall dell'albergo: dopo la doccia, ero arrivato per primo e alzando gli occhi vidi scendere (l'albergo aveva ascensori trasparenti) una donna che mi colpì subito… Michela! Si era cambiata e truccata, indossava una maglia aderente che per quanto accollata metteva in evidenza un seno formoso (avrà avuto almeno una quarta) che non avevo assolutamente notato, e i pantaloni neri aderenti fasciavano un paio di gambe di tutto rispetto ed un culo rotondo e sodo (ah, beati questi single, che hanno anche tempo per fare sport e mantenersi in forma..). Ma era sempre lei, e facendo finta di non notare la mia espressione inebetita mi sorrise con una battuta ed iniziammo a parlare dei nostri incontri.
Gli incontri furono un successo: la nostra preparazione fece colpo sulle autorità locali che si impegnarono per iscritto a favorire il nostro investimento con delle agevolazioni che avrebbero fatto guadagnare alla società un sacco di quattrini. Andammo all'aereoporto ad accompagnare il boss ed il capo area che tornava con lui con il jet privato e prima di lasciarli brindammo con dell'ottimo champagne alla riuscita della visita.
Al ritorno in taxi, eravamo rimasti io e Michela, leggermente euforici per lo champagne (a stomaco vuoto) e per la riuscita degli incontri. Mi slacciai il nodo della cravatta dichiarando "per oggi basta con il lavoro, pensiamo a gustarci un po' di meritato relax", e mi rilassai sullo schienale del taxi. Iniziammo a parlare del più e del meno e Michela mi raccontò dei suoi ultimi viaggi in Asia, in Medio Oriente, e di tutti gli amici che manteneva in giro per il mondo. Rilassato e leggermente "brillo", iniziai a provocarla con domande sui suoi amici, se erano amici o amanti, e dicendo quanto erano fortunati ad avere una amica che unisce il cervello ad un corpo delizioso.. (a questo commento notai un leggero rossore, ed i capezzoli turgidi premere sulla camicetta…). Michela stava al gioco, rintuzzando le mie battute e chiedendomi della mia vita matrimoniale, e mostrandosi incredula alle mie risposte sul fatto che purtroppo il sesso oggi occupa una parte molto ridotta della mia vita.
Arrivati in città ci fermammo in un grazioso ristorante dove la nostra cena fu innaffiata da un paio di bottiglie di vino. Ad ogni portata, Michela (volontariamente?) slacciava un bottone della camicetta, lasciandomi intravedere una stupenda scollatura e dando aria a quei capezzoli ormai diventati di marmo. Le nostre gambe si toccavano sotto il tavolo e nessuno dei due si dava preoccupazione di spostarle, lasciando che il calore dei corpi contribuisse ad aumentare l'eccitazione.
Dopo la cena, alla riconsegna dei cappotti, lo indossai a Michela e la fasciai con le mani, percorrendole la vita sotto il seno e stringendola più del necessario, da dietro, facendole sentire il mio corpo. Lei si appoggiò a me fingendo una perdita di equilibrio, e dovendo stringerla per non farla cadere non potei fare a meno di afferrarle i seni, cosa che le provocò un leggero brivido ma che fece finta di non notare proseguendo allegramente a chiacchierare.
Il tragitto sul taxi fu breve e ci trovammo in un baleno in ascensore… "perché non vieni da me a bere qualcosa per finire la serata?" Mi sentii chiedere da una Michela sempre più sorprendente, e risposi "se vengo da te in questo stato non sarà solo per un bicchiere". E lei "penso che di bere non gliene freghi niente a nessuno di noi due".
In un baleno eravamo nella sua camera e appena superata la porta le cinsi la vita e la baciai pieno di desiderio. I nostri cappotti caddero a terra insieme alle giacche e rapidamente le sfilai camicetta e reggiseno per liberare quelle tette che mi avevano già fatto impazzire. Mentre la baciavo le strinsi i capezzoli facendola rabbrividire di piacere e lei iniziò a sfilarmi la camicia per far correre le mani sulla mia pelle. Nel frattempo, mentre la mia bocca passava a mordere i suoi capezzoli, le mie mani slacciavano i suoi pantaloni per sfilarglieli e poter stringere le sue natiche sode che tanto avevo guardato ogni volta che mi dava le spalle. Lei, sopraffatta per un attimo dalle voglie e dalla passione, riprese il controllo e mentre mi slacciava i pantaloni e me li sfilava iniziò a spingermi verso il letto, sino a farmi "cadere seduto" mentre le sue mani si impossessavano del mio cazzo. Rapidamente si chinò con la bocca su di me e dopo aver percorso la mia asta ormai turgida con la sua lingua la prese in bocca sino a farmi sentire in fondo alla sua gola. Furono sufficienti pochi momenti per farmi esplodere dentro di lei mentre con una mano accompagnavo il movimento della sua testa che si gustava tutto il mio sperma. Dopo aver assaggiato sino all'ultima goccia di me Michela si alzò e mi baciò in bocca con le labbra ancora ricoperte di seme per dirmi "adesso tocca a te!". Non me lo feci ripetere due volte e le feci prendere il mio posto sul letto, scendendo con la bocca rapidamente al suo perizoma che sfilai subito per gustarmi lo spettacolo della sua fica ben curata, con un piccolo ciuffetto di peli in cima e le labbra completamente liscie e depilate, già arrossate e aperte per il piacere. La mia lingua iniziò a percorrerle in un cerchio sempre più stretto per poi passare a titillare la clitoride che spuntava turgida tra le sue labbra. Nel frattempo, iniziai a penetrarla con un dito, e poi con due, e quando la mia lingua si spostò in basso per affondare nella sua fica calda e profumata le dita bagnate iniziarono a carezzarle il forellino anale, umido per gli umori abbondanti che colavano dal suo sesso. Michela sollevò le gambe per aprirle ancora di più, e mentre spingeva la mia testa contro la sua fica mi disse ansimando di continuare, così che iniziai a fottere la sua fica con la lingua affondandola ritmicamente dentro di lei, e intanto infilai un dito nel suo ano. Poco dopo i suoi ansimi si fecero incontrollati ed iniziò "mi stai facendo godere… lecchi da dio, continua a fottermi con la lingua e con le dita.. sto godendo come una porca…." e quando le infilai due dita nel culo ormai aperto e bagnato venne di getto, bagnandomi la faccia dei suoi umori mentre l'ano si contraeva ritmicamente intorno alle mie dita.
Il tempo di riprendere fiato ed eravamo già nudi tra le lenzuola, e Michela mi sussurrava nelle orecchie le sue voglie " con la sola lingua mi hai fatto godere come una troia, adesso voglio il tuo cazzo, voglio gustarmi la tua carne dentro di me". A queste parole il mio uccello aveva già ripreso vigore e le labbra di lei completarono l'opera. Michela si mise sopra di me per impalarsi sulla mia spada, ed iniziò un lento su e giù mentre le mie mani le strizzavano le tette. Dopo pochi minuti, sentii i suoi liquidi sgorgare di nuovo mentre diceva "vengo di nuovo..", e allora la misi sul bordo del letto ed iniziai a scoparla in piedi, per gustarmi il mio cazzo lucido che entrava ed usciva. Mentre le stringevo le tette, lei ricominciò a sentire il piacere che saliva e ..a raccontarmelo "sto per godere di nuovo… fottimi… sfondami, mi stai facendo sentire una vacca in calore….sbattimi come una troia…". A queste parole, iniziai a sbatterla con forza, e dopo poche spinte esplosi dentro di lei mentre diceva "vengoooo" e le pareti della sua fica si contraevano sul mio uccello aumentando la potenza del mio spruzzo…..
 
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