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Vita cambiata - 2° parte

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Aragorn
view post Posted on 25/7/2009, 17:45




L’attesa

La settimana passa tra dubbi e discorsi su cosa ci possa capitare durante il party. Diverse fantasie si sono fatte strada tra noi 4 su come fosse il master e futuro marito di Paola e su cosa sarebbe state costrette a fare Cristina e le altre slave durante il party. La parte più eccitante dei nostri discorsi si basa su cosa avremmo fatto fare a Cristina durante il periodo di sottomissione presso di noi.
Nel discutere su questi argomenti le donne si sono più volte confessate eccitate nel ragionare sul mondo sadomaso e ci chiedevano come le avremmo trattate da schiave ma, soprattutto hanno iniziato a pizzicarmi e legarmi le mani durante i nostri incontri clandestini a tre.
La sera prima del giorno in cui si attendevano coloro che avrebbero preparato la sala, Claudia approfitta con una scusa di passare la notte da noi. Era uno dei nostri soliti incontri ma con sorpresa, mi hanno chiesto di farle comandare e, nonostante abbia provato ad oppormi mi hanno convinto.
Dopo avermi legato le mani e posto in ginocchio ai piedi del letto le 2 troie hanno cominciato a baciarsi ed accarezzarsi ridendo della mia pronta eccitazione. Mentre impegnate in un eccitantissimo 69, Claudia che stava sopra Irene mi fa segno di avvicinarmi. Afferratomi il pene lo graffia e tira in gemiti di piacere finché mi mette a tiro la figa di mia moglie e mi fa segno di entrare. Una volta dentro mi fa segno di fermarmi, scende dal letto e prende un paio di manette che prontamente lega ai piedi di Irene legandoci in una posizione eccitantissima.
Irene, accortasi della mossa astuta dell’amica prova a liberarsi ma lo stato di eccitazione la privava delle forze.
Claudia allora, prende un altro paio di manette e lega le mani di Irene dietro la schiena legando le manette con un cordino al mio busto costringendola ad inarcarsi. Godendo del buon lavoro fatto, Claudio mi si avvicina e mi sussurra: “Se provi a venire adesso, maledirai questo giorno”.
Passata davanti a noi, Claudia comincia a baciare Irene ed io, essendo fatto di carne sfogo il mio piacere all’interno di mia moglie. Irene subito ridendo si gira verso l’amica dicendo:”Hai visto che non avrebbe resistito?, ora slegami che tocca a me”.
A questo punto, scoperto il loro accordo non mi resta che assecondare il loro gioco. Una volta slegata Irene si gira verso di me e dice:”adesso sono io la tua padrona, va in bagno a lavarti e prepara la cena. Tra 30 min entrerò in cucina e voglio vedere la tavola apparecchiata per due, una ciotola a terra vicino alla cucina con te in ginocchio davanti alla porta che ci accogli come si deve e con le mani legate con queste”, nel mentre mi tira un paio di manette.
Come un cane bastonato mi reco in bagno, mi lavo e faccio per rimettere la biancheria intima ma subito sento Claudia che parla con Irene:”Il verme si riveste”. Irene, infuriata, arriva davanti al bagno e mi tira un calcio ai girelli di famiglia urlando:”Chi c… ti ha detto di rivestirti?”. Mi inginocchio dal dolore prostrandomi praticamente ai suoi piedi, questo la rende orgogliosa e ridendo torna in camera da letto dove c’è Claudia che aspetta.
Mi rimetto nudo e preparo un aperitivo a base di campari e biscottini. Come cena ordino 2 pizze e qualche fritto per contorno con consegna a domicilio (unica possibilità per fare qualcosa di decente per cena).
Preparo la tavola con tre piatti, birre ed aperitivi, mi ammanetto e mi inginocchio all’ingresso della porta della cucina.
Passati circa 5 minuti Irene si affaccia in cucina e mi vede pronto, si avvicina ed aperte le gambe mi mette la figa in faccia ridendo:”Bene il mio maritino, non si aspettava di doverci fare da schiavo stanotte, vero? Lecca e fammi godere bevendo tutti i miei umori”. In un attimo mi precipito eccitatissimo ad assolvere i desideri della mia padrona (ora ero uno schiavo). Dopo pochissimi minuti però Irene si tira indietro e mi ferma ridendo. E’ il momento: “Chiara! È il tuo momento”.
Stupito, mi vedo davanti agli occhi Claudia in una eccitantissima divisa da cameriera sexy con gonnellino e cuffietta bianca con un paio di calze nere autoreggenti. La cosa più sconvolgente è che Claudia indossa un paio di manette e porta una chiave in bocca. Giunta vicino a me, si inginocchia, posa la chiave a terra e mi bacia appassionatamente dicendo:”Sono la sua serva e faccia di me quello che vuole. La chiave è per renderla libero di agire”.
Guardo Irene che prende la chiave e mi libera delle manette facendomi capire che i ruoli sono di nuovo cambiati.
Vado in bagno ad indossare biancheria intima mentre Irene comincia a sgranocchiare biscottini e bere il suo aperitivo. Entrato in cucina mi accomodo a bere l’aperitivo preparato per me (e non per Claudia come credevo) mentre la nostra schiava resta inginocchiata ad osservarci.
Nel frattempo squilla il citofono (era la cena), Irene fa cenno a Claudia di alzarsi e voltarsi affichè possano essere rimosse le manette. Claudia la guarda terrorizzata (doveva aprire ad uno sconosciuto vestita in quel modo), ed Irene, senza scomporsi le ordina:”Mi raccomando quando lo paghi apri le gambe e non opporti se vuole toccarti hehe!. Marco, godiamoci la scena”.
Claudia si reca ad aprire il portone ed attende il suo destino senza proferire parola. Suona il campanello Claudio si gira verso Irene come per chiedere pietà ma Irene la fulmina con lo sguardo e non le resta che andare incontro al suo destino. “Chi è?” chiede Claudia in modo retorico, “Quick pizza, signora!” e la porta si apre. Il ragazzo delle consegne resta a bocca aperta nel vedere Claudia e non proferisce parola. “Quanto le devo?” Claudia aprendo le gambe, “35 € ma potrei anche permettermi di offrire io”. Claudia, ormai paonazza in viso: “In che senso?”, “Lei si prende l’aperitivo da me”, toccandosi il pacco, “con la bocca si intende, ed io me ne vado”.” Aspetti, vado a prendere il denaro” e si volta per venire in cucina col ragazzo che aspetta.
Irene, categorica dice:”Allora si cena gratis, giusto Claudia?”, “Non chiedermi questo ti prego …..” rispose Claudia, “Non chiedo, ORDINO!!!” categorica Irene. Claudia si volta e si dirige in ingresso, chiude la porta, si inginocchia, abbassa la patta all’incredulo ragazzo che, eccitatissimo le viene in bocca in pochissimo tempo mentre Irene, eccitata dalla situazione mi prende il pene e me lo drizza in pochissimo fermandosi saggiamente prima di farmi venire di nuovo per preservalo.
Dopo aver goduto il ragazzo balbettando ringrazia e va via. Claudia si precipita in bagno a lavarsi e poi prende le pizze, ci serve e si inginocchia ai bordi del tavolo con la sua ciotolina vuota davanti.
Io ed Irene discutiamo amabilmente mentre consumiamo la cena commentando la nuova esperienza come qualcosa da ripetere e, magari chiedere consigli a Paola su come trarre maggiori piaceri dalla situazione. Ogni tanto buttiamo pezzetti di cornicioni nella ciotola di Claudia che si china mangiando come una cagna nella ciotola.
Terminata la cena Irene ordina a Claudia di alzarsi e voltarsi in modo da poterle liberare le mani e poi:”Pulisci tutto per bene, ti aspettiamo in salotto. E non metterci una vita” dandole uno schiaffo sul culo.
Mi accomodo sul divano mentre Irene prepara la scena. Posiziona un tavolo basso al centro del salotto e vi appoggia sopra delle palline di diversa grandezza legate tra loro ed una benda. Claudia, terminata la pulizia in cucina, ci raggiunge mentre sia io che Claudia siamo accomodati sul divano. Con le mani legate dietro la schiena si inginocchia davanti a noi ed attende ordini.
Claudia comincia ad aprire le danze, apre le gambe e “Vediamo se sei brava al leccare e vedi di bagnarmi bene che devo godere”. Claudia comincia a leccare ma subito entro in gioco io e mentre mi tolgo le mutande le urlo: “Cosa cavolo fai, prima lo stantuffo e poi il buco, ti devo insegnare tutto, Irene falle capire come funziona”, “subito caro” mi asseconda Irene che mi capisce al volo. Claudia passa davanti a me e comincia a succhiare, è sempre stata bravissima con la bocca ed è una tortura per me resistere. Irene nel frattempo prende la benda e la pone sugli occhi di Claudia ancora intenta nella sua opera e la spinge indietro con le cosce in modo che resti esposta col culo.
Alzatole il gonnellino inizia a batterla con le mani “Finché il padrone non sarà soddisfatto eviterò che tu possa provare piacere”. Come mi sento pronto per Irene, tiro indietro Claudia che si accovaccia tra le gambe di mia moglie ma, come un forsennato la scosto e mi tiro Irene addosso per scoparla come mai era successo prima. Claudia, eccitatissima si limita a mugolare cercando di raggiungere la figa con le mani legate senza riuscirci. Tale situazione mi porta una eiaculazione abbondante all’interno di Irene che, essendo venuta contemporaneamente con me si scosta ed apre le gambe guardando Claudia. “Forza puliscici, che aspetti?” urla Irene e Claudia si fionda in mezzo alle gambe di mia moglie leccandola tutta per ripulirla dallo sperma.
Quando mia moglie, soddisfatta, la scosta Claudia si rivolge a me: “Padrone, le dispiace far godere anche me prima di ripulirla?”; “Lurida troia, pretendi che mi stanchi per una come te, pulisci bene che voglio dormire”.
Rassegnata lecca e pulisce bene il mio pene che, stuzzicato dalla sapienza di Claudia riacquista un po’ di erezione ma mi giro verso Irene chiedendole di dormire.
“Come sei crudele, in fondo è stata la nostra troia”, “Non mi va e lei deve essere soddisfatta di averci servito e non deve richiedere premi se non soddisfarci” verso Irene, “Va a prendermi un po’ d’acqua”.
Come esce dalla stanza mi giro verso Irene “la scoperò domattina all’alba prima che ci prepari la colazione” e lei “Fallo in salotto che devo lavorare domani”.
Come rientra, bevo e mi giro nel letto abbracciando Irene e dicendo a Claudia “Puoi pure stenderti e dormire, domani ti liberiamo”.
Claudia, rassegnata di dover strozzare l’orgasmi si sdraia con le mani ancora legate e prova a dormire.
Come mia abitudine, mi sveglio alle 5:00 per andare in bagno ma quella mattina avevo anche altro da fare. Prendo Claudia per i capelli che si sveglia di botto e mi segue inginocchiata strisciando.
Giunto in bagno, le ordino di leccarmi la cappella e, appena pronto mi giro per pisciare.
Senza scrollarlo lo piazzo in bocca a lei che lo succhia avidamente cominciando ad eccitarsi: “vuoi ancora scopare?”, “si, padrone la prego”. Detto questo la conduco in salotto e la appoggio al tavolino infilandole il pene nella vagina ormai fradicia. Lei viene subito sotto i miei colpi ed io la rigiro orinandole di farmi venire con la bocca. Appena soddisfatte le mie esigenze le slego le mani e le ordino di pulire tutto e portarci la colazione alle 8:30.
Soddisfatta e col volto sereno risponde “Grazie, padrone” ed io torno a letto ad accarezzare la mia Irene che pian piano si sveglia.
Ore 8:30 Claudia ci serve la colazione e tra la soddisfazione di tutti parliamo di quando avremo Cristina e saremo in 4 a comandare. Ci alziamo, vestiamo e prepariamo per la giornata di lavoro.
 
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