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Vita cambiata - 1° parte

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Aragorn
view post Posted on 25/7/2009, 17:47




La commessa

Tutto comincia quando mia moglie e la collega Claudia ci chiedono di partecipare ad un colloquio di lavoro tenuta da una splendida signora sui 40 che commissiona un party particolare.
La richiesta è molto semplice: bisogna mettere a disposizione una ampia sala da pranzo addobbata con relativa cucina annessa. Il solo personale richiesto deve essere composto da Irene, Claudia ed i rispettivi coniugi in modo che nessuno possa rivelare quanto succede nel party. Noi saremmo solo dei supervisori al corretto svolgimento della festa. La festa serve per celebrare un matrimonio e ci saranno scene di violenza e sesso.
L’offerta economica era molto buona ma io e Renato eravamo molto perplessi e cercavamo di far desistere le nostre mogli ad accettare l’incarico ma alla loro promessa di un weekend particolare post party le nostre difese cadono in modo miserabile (“Le donne sanno sempre come convincerci”).
Al fine di discutere dei particolari con la cliente ci raduniamo in una grande villa appena fuori città (luogo noto per i diversi party organizzati). La cliente si presenta con al seguito una giovane ragazza vestita in modo molto succinta e provocane: indossava calze nere con autoreggenti e gonna atta a coprire a stento un tanga nero che copriva a stento il pube. Camicetta bianca con reggiseno nero a racchiudere una terza soda. Ai piedi delle scarpe con tacchi a spillo da 12 ed al collo un collare di cuoio a cui è attaccato un guinzaglio.
Accogliamo le donne in un piccolo ufficio dove la signora si accomoda su un divanetto e la giovane si inginocchia ai sui piedi. Dopo averle baciato le calzature si rannicchia per permettere alla padrona di appoggiare le gambe sulla sua schiena.
Nel vedere una simile scena noi restiamo abbastanza sorpresi ma la padrona (Paola) ci spiega che è tutto OK e che la succube gode e desidera essere in quello stato (nel dire ciò lancia uno sguardo alla succube che annuisce).
Essendo ormai chiara la tipologia di festa da organizzare mia moglie conduce Paola ed il suo animale in giro per la villa al fine di mostrare come sarà organizzata la festa. Irene spiega nei minimi particolari come intende organizzare la sala ma Paola, terminata la presentazione chiede se può far preparare il tutto da sue persone e prendere le misure degli spazi.
Ricevuto il nulla osta si rivolge alla slave al quale, senza neanche le fosse detto esplicitamente si alza, prende gli attrezzi ed effettua foto e rilevamenti meglio di un geometra professionista.
Mentre la slave opera io inizio a dialogare con Paola la quale, entrata in confidenza mi comunica che vorrebbe darci una prova di quanto avverrà durante la festa affinché noi fossimo pronti e non ci scomponiamo. Ricevuto l’assenso si rivolge alle donne chiedendo loro di non essere gelose poiché noi maschietti avremmo avuto attenzioni da parte della slave. Le nostre donne, anche se perplesse accettano di buon grado e sono pronte a godersi lo spettacolo.
Renato, da buon cafone, chiede di andare in bagno prima di cominciare ma Paola lo ferma e gli dice che la cosa si può risolvere meglio; chiama la slave (Cristina) per la prima volta per nome e le chiede di salutarci e provvedere ai bisogni fisiologici di Renato.
La slave si avvicina a noi e ci bacia le scarpe poi, senza scomporsi chiede si avvicina a Renato e gli apre la patta, gli abbassa lo slip e si abbassa indietro tirandosi sapientemente in bocca il membro che nel frattempo stava irrigidendosi. Paola si rivolge a Renato inebetito da quanto accaduto e dice: “Allora? Non dovevi liberarti?”. Renato balbetta un “su su subito” ed inizia ad urinare in modo goffo. Cristina ingoia tutto e poi pulisce il membro di Renato oramai in erezione usando la bocca prima di riporlo nello slip (dopo aver avuto l’assenso di Paola).
Paola a questo punto le ordina di finire il lavoro, sciacquarsi la bocca in bagno e raggiungerli ben preparata e con gli attrezzi giusti nella sala accanto.
Raggiunta la stanza accanto si comincia a commentare di quanto accaduto ritenendo Cristina una vittima ma Paola ci interrompe garantendoci che lei è la prima a godere di tale situazione e che “Lei vuole essere schiava”.
Dopo circa 15 minuti di attesa si presenta Cristina con le caviglie legate da una catena e le mani ammanettate dietro la schiena ed una frusta in bocca. Mentre avanzava con modi sensuali tirava un carrellino con sopra una specie di sacca per attrezzi.
Giunta al centro della sala si inginocchia, lascia il carrello e si dirige, marciano in ginocchio verso Paola la quale le fa cenno di avvicinarsi verso di me. Giunta la mio cospetto mi porge la bocca affinché io possa prendere la frusta e si dirige verso una colonna posta al centro della sala fermandosi faccia alla colonna ed attendendo il da farsi.
Paola si alza e le libera le mani dopodichè Cristina bacia i piedi della padrona e di denuda nella parte superiore, si avvicina alla sacca e prende una cinghia con attaccate un paio di manette, posiziona e lega la cinghia alla colonna ad una altezza tale da raggiungerla solo in posizione eretta. Fatto ciò si dirige verso di me, si inginocchia, mi bacia le scarpe e pronuncia le seguenti parole:”Signore, marchi il mio corpo con la sua frusta finché ne ha voglia, la prego”. Si dirige in ginocchio verso la colonna, si alza e lega i suoi polsi alle manette posizionate prima.
Tutti noi, tranne Paola, ci guardiamo perplessi e Irene mi fa cenno di proseguire. A questo punto mi avvicino e comincio a frustare Cristina senza decisione e con paura di farle male. Vedendo il mio imbarazzo, Paola si alza, prende la frusta e comincia a colpire con molta forza. Cristina sotto tali colpi ansima con passione e non emette alcun lamento di dolore. Renato, visibilmente eccitato, prende la frusta dalle mani di Paola e comincia a colpire la malcapitata con molta violenza e frequenza al punto tale che Cristina comincia ad emettere qualche lamento di dolore anche se visibilmente eccitata.
Paola, sapientemente si avvicina a Renato e prende la frusta porgendola a me. Non molto timore riprendo l’opera di fustigazione incrementando l’intensità dei colpi finché Irene non mi fa segno di smettere. Terminata la fustigazione Paola porge le chiavi delle manette ad Irene che si avvicina per liberare Cristina che si pone in ginocchio e si precipita a ringraziarmi baciandomi i piedi e chiedendo il permesso di prendere il mio membro, visibilmente ingrossato. Irene acconsente e Cristina mi libera il membro dalla patta e dagli slip e comincia sapientemente una fellazio ponendo le mani dietro la schiena e lavorando sapientemente con la bocca. Sotto i colpi sapienti di Cristina il mio membro assume la posizione eretta in tempi brevissimi e Paola, dopo avere strattonato Cristima mi invita ad andare oltre. Mi volto e vedo Cristina a terra appoggiata sui gomiti che mi offre i suoi orifizi pronti per essere penetrati. Irene ci fa cenno che può bastare e Paola, un po’ delusa ordina a Cristina di rivestirsi e prepararsi ad andare via.
Il colpo di scena ce lo offre Renato che, preso il coraggio a due mani chiede a Paola se ci può presta Cristina per il week end. Paola, che non si aspettava tale richiesta invita Irene a trattare sulla riservatezza e perfetta riuscita del party e ci offre Cristina per il fine settimana successivo al party.
Cessato l’incontro Paola fissa la data in cui vuole accedere ai locali per preparare il party alla settimana successiva accertandosi della nostra disponibilità alla supervisione.
 
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