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Diario di un' infermiera - 2a parte

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Aragorn
view post Posted on 30/7/2009, 14:23




Il mio primo paziente maschio

Qualche mese dopo quel torrido pomeriggio d’agosto, i miei decidono di iscrivermi ad un corso per infermiera, anche e soprattutto perché essi sanno che, una volta acquisita questa qualifica, mi sarebbe stato facile ottenere un posto in un ospedale cittadino, grazie all’amicizia della mia famiglia con un influente personaggio operante nell’ambito della Sanità pubblica.
Benché inizialmente non entusiasta all’idea, mi applico allo studio della materia e nel giro di due anni ottengo il sospirato diploma e, subito dopo, il posto di lavoro, sia pure con la qualifica di “ausiliaria” e per un periodo di prova.
Dopo le prime noiose e faticose giornate di lavoro, durante le quali sono costretta ad occuparmi del riordino di oggetti e documenti negli uffici e negli sgabuzzini, vengo destinata allo studio radiologico, dove in definitiva sono l’assistente del radiologo titolare.
I primi due giorni trascorrono senza scossoni o traumi: le persone da sottoporre ai “raggi X” sono poche e, per tutte, le zone interessate (ganbe, spalle, piedi…) non impongono particolari nudità. Unica eccezione, una signora, una graziosa quarantenne, che alla fine è invitata a privarsi degli indumenti, ma che io riesco appena ad intravedere perché vengo chiamata in Direzione proprio quando la donna, ormai in reggiseno e mutandine, viene invitata a privarsi anche di questi due ultimi indumenti.
Ma, non avendo ancora coscienza delle mie inclinazioni, questo allontanamento, che pure mi preclude la visione di questo spogliarello femminile, non mi fa né caldo né freddo.
Il mio primo soggetto maschile “interessante” entra nella mia vita d’infermiera il giorno dopo, quando io, inizialmente quasi senza rendermene conto, trasformo una banale “preparazione” del paziente in un qualcosa di assolutamente piccante.
Anche se ho già raccontato l’episodio dal punto di vista del….. malcapitato (si fa per dire), ne ripropongo la cronaca, vissuta dalla parte mia, cioè di Marta.
Lunedì: la mattinata si presenta piuttosto tranquilla, con soli tre pazienti da sottoporre ai raggi, uno di prima mattina, altri due invece in tarda mattinata. Il “prof” sbriga velocemente il primo, poi lascia lo studio avvertendomi: devo assentarmi, alle 11 sarò di ritorno, se dovessi tardare ti telefono (il prof mi da del “tu”, io invece, rispettosa, mi rivolgo a lui con il “lei”).
Alle 10 e mezza, mi giunge la telefonata del prof: “arriverò in ritardo, penso di essere li per mezzogiorno” mi annuncia.
Alle 11 sento che qualcuno è entrato nella sala d’attesa e mi affaccio sulla porta per vedere chi é.
Sorpresa: si tratta di Giorgio, uno dei ragazzi che giocava con me e gli altri compagni sino a due anni or sono, cioé sino a quando la compagnia si é sciolta perché quasi tutti i componenti, abbandonati gli studi, hanno cercato un impiego.
“ Ciao, Giorgio, accomodati, che ci fai qui ? “ gli faccio.
“ credo di dovermi far operare di appendicite “mi risponde . Consulto il librone degli appuntamenti e noto che Giorgio doveva effettivamente essere sottoposto ai raggi per penultimo, poi sarebbe seguita la signora Bianchi.
“ Allora, dunque, vediamo, sei il penultimo della mattinata , poi c’é una donna., la signora Bianchi, che é già venuta ieri per i raggi ma dobbiamo ripeterli..... “
Incuriosito, Giorgio mi chede “ é forse quella signora, carina, che ho incrociato poc’anzi ? “
“ Si, non so chi hai incontrato, però posso dirti che la signora Bianchi é carina e abbastanza giovane... ..avrà quarant’anni ma forse neanche “
Dopo questo breve colloquio, il discorso si sposta sugli ultimi due anni, durante i quali ci siamo persi di vista, ci raccontiamo un po’ di cose, io gli faccio presente che ho trovato questo lavoro dopo la frequentazione di un breve corso, che lui é praticamente il primo mio paziente di sesso maschile.
“ devi avere un pò di pazienza perché il ‘prof’ é in ritardo, mi ha telefonato pochi minuti fa e mi ha detto di preparare coloro che devono essere sottoposti alle radiografie, in modo da accelerare poi al massimo le operazioni “
gli preannuncio. Per qualche minuto ancora parliamo del più o del meno, ed in me comincia a farsi strada l’idea….
Vedere Giorgio mi ha fatto ricordare l’episodio di due anni prima, quello in cui avevamo “giocato” con Sergio nei panni della vittima…. Giorgio quel giorno non era presente, però certamente aveva saputo di quanto era successo, visto che anche lui faceva parte del nostro gruppo… Ecco che, scatta in me un folle desiderio, quello di costringere Giorgio alla nudità col pretesto dei raggi….
L’occasione è ghiotta, penso, lui non può sottrarsi, qualora fosse necessario io posso far conto sull’equivoco (il prof mi ha ordinato di preparare i pazienti, e io glie li preparo…… anche se effettivamente non so se la nudità sia poi davvero indispensabile… chissenefrega… mica sono tenuta a saperlo….).
Ed io posso in un certo senso rivivere l’episodio di due anni prima, che non ho più dimenticato e che, anzi, ha spesso accompagnato le mie fantasie quando mi sono masturbata (non sono fidanzata….).
E poi mi pare che anche Giorgio sia caratterialmente assai simile a Sergio, ovvero piuttosto timido, riservato, inibito, tutte caratteristiche che, non so ancora bene il perché, ma cominciano a piacermi.
Si, ho deciso, rischio il tutto per tutto ma voglio proprio vedere dove riesco ad arrivare….
“Allora, Giorgio, vuoi cominciare a prepararti ? “ gli faccio
“ si, cosa devo fare ? “ chiede lui già un pò ansioso
“ devi spogliarti “ la butto giù, decisa
Mi scopro a pensare che Anche Giorgio, quasi certamente, sta riandando all’episodio di Sergio… e che non può non sapere che fui io a lanciare l’idea di spogliare Sergio e soprattutto che fui sempre io a “toccarlo ” fino a farlo sborrare…. (si, ho pensato questo termine, proprio “sborrare”.. e nel pensarlo, naturalmente, la mia mente ha immediatamente associato l’immagine…. ed ora comincio a sentir crescere in me una strana sensazione di euforia….) .
Intanto Giorgio, senza fiatare, esegue, togliendosi nell’ordine il golfino, la camicia, la maglietta, le scarpe, le calze e infine i pantaloni....
Ormai il ragazzo indossa soltanto lo slip..... e sicuramente comincia a sentirsi sottilmente turbato....
Prendo il coraggio a due mani, è giunto il momento di impartire l’ordine….

Cerco di assumere un’aria di sicurezza e di noncuranza (non so se ci riesco…. forse no…. nessuno lo saprà mai) e sento la mia voce che dice
“ perché ti sei fermato ? mica ti ho detto di fermarti.... ! caro il mio Giorgio, i raggi vanno fatti da nudi..... ! “

Il più è fatto.
Vediamo le reazioni….
“ ma io credevo.....il ‘prof’ non c’é ancora.... poi tu..... “
Devo assolutamente insistere, non posso tirarmi indietro proprio ora, mi faccio coraggio e insisto….
“ mi spiace, ma devi obbedirmi….”
Proprio non riesco a trattenermi
“ dai, togliti tutto..... su... fatti un pò vedere.... dovrò abituarmi a veder corpi nudi anche maschili, questo sarà il mio mestiere...... meglio se sei tu il primo...... facciamo finta che sia una prova per me.... per vedere come me la cavo..... dai..... coraggio.....via lo slip ! “
“ no... dai.... mi vergogno..... “ ribatte Giorgio.
Puttana in erba come sono, istintivamente il mio sguardo corre subito a posarsi tra le gambe del ragazzo e subito nota che qualcosa si è mosso, si sta rizzando….
“ vedo.... vedo.... “ commento guardando l’erezione che ormai tende lo slip, e subito aggiungo, perfida “ non vorrai che sia io a tirarteli giù..... come hanno fatto quella volta a Sergio, l’hai saputo, no ? … credo che per te sarebbe un rimedio peggiore del male !.... però.... che strano effetto ti fa la vergogna..... in realtà anche Sergio ebbe una reazione simile…. chissà se succede così a tutti gli uomini..... te lo saprò dire tra qualche mese..... ma ora dai, che se poi arriva il ‘prof’ e non sei pronto s’arrabbia ........ “
Giorgio tergiversa ma ha l’ardire di chiedermi “ ma quella volta di Sergio sei stata tu a…..”
Non posso e non voglio negarlo: “ebbene si, lo confesso, anche se è stato mio cugino ad avere in origine l’idea, io poi ho….(non ho il coraggio di dire di più…, ancora non sono disinibita a sufficienza…) vabbeh, insomma…non farmelo ripetere, dai, che lo sai benissimo da solo…. ma ora qui stiamo facendo sul serio…. forza, dai, da bravo”
Giorgio si lascia convincere e, pur se stravolto dall’emozione, si abbassa lo slip usando una sola mano in modo da utilizzare l’altra per coprirsi, poi, scalciando, si libera definitivamente dell’ormai inutile indumento. I suoi genitali sono ovviamente prepotentemente eccitati, e le mani stentano a nasconderli del tutto.
Io raccolgo da terra lo slip che Giorgio si è tolto per sistemarlo ordinatamente sulla sedia dove già si trovano gli altri indumenti, poi proseguo:
“ Bravo... ora sdraiati sul lettino........ ma a pancia in su, mi raccomando !!”
Per fare quanto gli suggerisco, Giorgio deve percorrere un breve tratto: la sua camminata é sicuramente impacciata, direi ridicola, anche perché fa di tutto per non togliere le mani da sopra il sesso....
Finalmente si sdraia e io, ormai lanciata, insisto......
“ bene così... ora però me lo fai vedere per benino..... togli le mani di li... prendilo come un.... ordine ! “
Vinto, Giorgio obbedisce: ora il suo uccello, con annessi e connessi, non ha più alcun segreto neppure per me, che non mi esimo certo dallo squadrarlo, dal guardarlo e riguardarlo......
“ Bellino.... non male..... posso farti una confidenza ?.... sai.... a te lo posso
dire..... malgrado i quasi venti anni che mi ritrovo sul groppone non è
che ne abbia visti molti.... anzi....... ne ho visti soltanto alcuni in qualche disegno o fotografia
a scuola, all’istituto, ma dal vivo mai........ no , cioè, volevo dire…. solo quello di Sergio…“
Ecco che mi scopro intenta a fare mentalmente il mio primo confronto tra due membri maschili eretti, quello di Sergio (che ovviamente ricordo come fosse ieri) e questo di Giorgio, che mi sembra sensibilmente più grosso e soprattutto più lungo….
Immaginando di turbarlo ma al tempo stesso inorgoglirlo ed eccitarlo, non resisto e gli esterno il mio pensiero
“ il tuo…. ehm…. uccello (non ho l’ardire di definirlo più volgarmente) mi sembra più….. grande di quello di Sergio… anche il suo però era bello da vedere, ed era duro forse più del tuo…. chissà, forse perché eravamo in tanti a guardarglielo…..maschi e femmine…. !!”
Lui mi risponde con un imbarazzato e striminzito “gr….razie….”
E, come avevo previsto, si eccita ulteriormente… Il suo sesso, che pure era già ben ritto in verticale, sta tendendosi ulteriormente….. ed io lo noto (eccome se lo noto !!) ma mi pare di cogliere che il ragazzo stia cercando in ogni modo di lottare contro questa enorme eccitazione che lo sta pervadendo, e allora intervengo verbalmente
“vedo che ti sta ancora…… crescendo….. vuoi fare concorrenza a quello di Sergio ?….bene…. mi fa piacere per te…si…. lasciati andare, guarda che a me non dispiace lo spettacolo !!”
Preso dall’emozione davvero libidinosamente forte procuratomi da queste parole, finalmente vince la vergogna, il pudore, l’imbarazzo e riesce a dirmi :
“ va bene... dai..... guardatelo finché vuoi...... fanne ciò che vuoi.... io non mi muovo...... non mi copro.... finché non me lo dici tu... ! però se arriva qualcuno come facciamo... ? “
“ beh, che tu sia nudo non sarebbe biasimevole..... però effettivamente.... così eccitato...... meglio se tieni a portata di mano questo lenzuolino verde con cui eventualmente potresti coprirti..... “ Dopo avergli porto il lenzuolino, che sistemo al suo fianco sul lettino, mi pongo a fianco del lettino su cui Sergio si trova sdraiato, nudo e con le braccia parallele al corpo, e mi avvicino sino quasi a sfiorare il suo braccio sinistro, che si trova più o meno all’altezza delle mie cosce......
Anche se giovane ed ancora ‘vergine’ (nel senso che ancora non ha avuto un vero rapporto sessuale con una donna) istintivamente il ragazzo muove il braccio e con la mano sfiora appena il mio camice ..... poi però si ritrae, forse rendendosi conto del luogo in cui ci troviamo......
Io sono ormai illanguidita e mi aspetto qualcosa da lui......
Questa sua indecisione mi delude, ma ho la forza sussurrare appena
“ volevi........ se vuoi....... io..... “
Le parole non avrebbero senso, ma la situazione e il modo in cui le ho dette non lasciano adito ad alcun dubbio..... e allora lui riprende lentamente a toccare..... ora la mano é semplicemente a contatto con la stoffa del camice, all’altezza delle cosce.... premo dolcemente..... mi prodiga una lenta carezza quasi circolare... poi , non accontentandosi di così poco..... cerca di insinuare la mano in una delle aperture del camice, tra un bottone e l’altro.....
Io non aspetto altro che questo gesto del ragazzo e, quasi sospirando, lo agevolo sbottonando io stessa due bottoni...... Ora l’apertura che si é delineate nel camice é di dimensioni adeguate..... lui scosta i lembi...... e gli appare un paio di cosce che immodestamente so essere davvero superbe..... e, più su, una visione della parte inferiore delle mutandine..... Giorgio non può dunque evitare di porre la sua mano a contatto con la pelle serica, vellutata, di queste gambe, di queste cosce..... Sale leggermente ed incontra il ventre nudo in quanto, sopra il camice indosso soltanto le mutandine ed il reggiseno..... fa un lento massaggio col palmo della mano sull’ombelico e... adiacenze... quindi ridiscende......
Giorgio mi sta accarezzando con delicatezza …. Io sto quasi tremando..... le mie gambe vacillano appena, ondeggiano un poco.....
Nessuno mi ha mai accarezzato tanto intimamente….
Il viso del ragazzo é a pochi centimetri dalla mia fichetta...... di certo ne sente il profumo.... forse ne avverte il calore.... e l’umidore......... perché sono talmente eccitata che già mi si é inumidita.... si, anzi… direi che è fradicia !! Lui insiste ulteriormente negli sfioramenti delicati sulle cosce, all’interno.... ma quasi non ha l’ardire di toccarmi li, tra le gambe, che ora, guidata dall’istinto, ho leggermente dischiuse..... come per invitarlo ....
Pur restando al di sopra delle mutandine, cedrco l’adorata fessura con il dito medio, separando le grandi labbra attraverso il tessuto.... nessuno mi ha mai insegnato questi gesti, che tuttavia mi vengono spontanei, istintivi...
Sento che l’umidore aumenta, quasi trapassando il tessuto.... mentre dalla bocca mi esce un gemito quasi ininterrotto.... simile ad un lamento..... poi, lentamente, schiudo ulteriormente le gambe per rendere più agevoli le carezze.....
Giorgio mi guarda in viso e non può non vedermi stravolta, affannata, le labbra un pò aperte, le narici leggermente dilatate........
Mi sento come in Paradiso..... getto uno sguardo all’ uccello del ragazzo e lo vedo veramente teso all’inverosimile.....
Le sue dita, inesperte ma comunque efficaci, continuano l’andirivieni un pò convulsamente, vagando avanti e indietro lungo lo spacco......... Sino a questo momento si è limitato ad accarezzarmi sopra le mutandine ma ora, finalmente, si decide e scosto la mutandina dall’inguine...... e, forse per la prima volta in vita sua, ‘vede’ una fica dal vero......
Eccola li, a pochi centimetri dai suoi occhi spiritati.....: quel che scorge é in realtà soltanto un ciuffo di peli scuri (sono una mora naturale), poi le dita che penetrano un pochettino......
Eccolo che scosta maggiormente le mutandine, che tenta anche di rendere un pò meno aderenti tirandole letteralmente verso il basso.... e difatti ora tutto il mio sesso della ragazza gli é ben visibile...... la foresta di peli, le grandi labbra, le dita che la stanno masturbando....
La tensione é al culmine, io prendo ad ansimare, a dimenarmi, a rantolare, l’orgasmo é alle porte......... sto per godere, per godermi quello che è il primo ditalino operato da una mano estranea !
Il ragazzo sta realizzando ciò che sta facendo ma non ha nemmeno il tempo di soffermarsi su questo pensiero che sente prorompere in lui l’ondata dell’orgasmo..... Stiamo rantolando entrambi..... stravolti dal piacere, Io me ne vengo irrorando le dita benefattrici mentre Giorgio, appene avverte che io sto raggiungendo il culmine del piacere, ha come una convulsione, il suo sesso ha alcuni guizzi, poi, improvvisamente, toglie le mani dalla mia ospitale passera bagnata e rovente e le porta a dar consolazione al suo uccello che, tutto solo, sta eruttando il primo getto di sperma..........
Il suo é però un orgasmo un pò strano, quasi incompleto....
Silenziosi, un pò vergognandoci, ci ricomponiamo : il lenzuolino viene utilizzato per togliere ogni traccia di liquido seminale, Io mi riassesto le mutandine e mi riabbottono il camice poi nascondo il lenzuolino intriso di sperma e glie ne porgo uno pulito, col quale, visto che il membro ora assomiglia ad una lumachina, lui si affretta ad occultare gli ormai quasi ridicoli genitali......
Io, comunque, penso bene di ‘ringraziarlo’ con un commento che forse in un altro momento lo avrebbe mandato in visibilio....... “ é stato bello....... peccato che non ho fatto in tempo a toccartelo…..a farti…. ci siamo capiti…. “
Giorgio è come annientato,..........probabilmente vorrebbe dirmi che é stato bello lo stesso, che certo se lo avessi toccato per lui sarebbe stato il massimo, che comunque ci saranno altre occasioni....... ma invece, da imbranato, non riesce ad articolar parola.... però sta già tornando ad eccitarsi, il suo uccello sta ridestandosi e prende a sollevare leggermente il lenzuolino che lo ricopre: portento dell’età ma anche, suppongo, merito delle mie ultime parole e del fatto che la sborrata appena conclusa non é stata molto abbondante.
In questo momento ecco l’idea che scatta nella mente del ragazzo: di la in sala d’attesa c’é una donna, la signora Bianchi, che ha un fisico non disprezzabile..... e che tra poco dovrà sottoporsi ai raggi e spogliarsi...... e lui sinora mai ho goduto della visione, dal vero, di una donna nuda..... completamente nuda......che non sia la volta buona ? Giorgio si fa coraggio e si butta....
“ Marta, scusa, cosa ne diresti se il ‘prof’ facesse i raggi alla signora Bianchi prima che a me ? lo ritieni fattibile ? “
“ Si, certo, volendo... ma così tu dovresti aspettare una mezz’ora in più.... “
“ Io aspetterei volentieri..... se tu trovassi il modo di farmi guardare quando la signora Bianchi si spoglia... “
“ Sei bello matto..... cosa dici ?! sei un bel porcello anche tu, però, éh ??...... ma.... forse..... ora che ci penso, si, si potrebbe..... dallo sgabuzzino.... me lo hanno fatto riordinare proprio il primo giorno di lavoro........ ma sei sicuro... ? “
Ormai eccitato all’idea, Giorgio non esita a confermare il suo entusiasmo, motivandolo “ certo che si ! tu almeno hai potuto vedere me, io non ho avuto modo di vedere te nuda completamente..... almeno fammi vedere questa signora Bianchi.... piuttosto, sei sicura che si spoglierà...... ? “
“ si, ieri si é dovuta spogliare, e oggi dobbiamo rifarli tali e quali, per cui.... presumo di si........ effettivamente... sei fortunato, ieri l’ho vista bene e ora che ci penso posso assicurarti che é davvero una bella donna...... allora d’accordo, facciamo così, io ti dico dove puoi sistemarti per vedere abbastanza bene bene quello che accade qui... poi, quando la donna sta rivestendosi ed il ‘prof’ va a lavarsi le mani tu scendi silenzioso e ti fai trovare nella saletta di attesa ......... però dobbiamo sbrigarci perché tra poco sarà quì il ‘prof’...”
Giorgio ha il cuore in gola..... si ri-mette lo slip in tutta fretta, poi lo accompagno, attraverso una stretta scala a chiocciola, in uno sgabuzzino buio, un ripostiglio angusto pieno di scatoloni contenenti un po’ di tutto, e gli faccio notare che dalla piccola finestrella può agevolmente vedere la saletta delle radiografie..... poi gli espongo il programma “ ora vado dalla signora e le dico che per un cambio di programma il paziente prenotato prima di lei giungerà in ritardo e che quindi può prepararsi.... se mi riesce, faccio in modo di farla spogliare completamente già subito, prima che arrivi il ‘prof’....” e scappo via.
Il piano mi riesce perfettamente. Invito la signora a spogliarsi, e lei, ovviamente, lontana dall’immaginare che qualcuno – me a parte – possa vederla, non esita a farlo. In un baleno la donna – una quarantenne formosa quanto basta e ancora “ben tenuta” - si libera del pigiama, rimanendo in mutandine e reggiseno, un attimo dopo, spontaneamente, toglie anche il reggiseno.
Ne prorompe un seno davvero maestoso, due grandi tette turgide con i capezzoli ben pronunciati....la visione, penso, dev’essere uno schianto per uno come Giorgio che tette così le ha sicuramente sempre soltanto sognate oppure guardate sulle riviste porno.....La donna ora é in piedi, senza reggipetto, e attende che io dica qualcosa. “la prego, si tolga anche lo slip” le suggerisco. Lei non fa una grinza e quando si china per abbassarsi lo slip, il seno ondeggia ed io, ancora una volta, non posso evitare di pensare come il ragazzo stia arrapandosi…La donna ora é completamente nuda, io posso vederle il triangolo del pelo del pube e lo stesso dev’essere per Giorgio..... la cosa mi manda in visibilio..... già immagino a quanto salirà l’eccitazione di Giorgio quando potrà vedere di più, magari la fessura un pò dilatata, le grandi labbra della fica......
Dietro mio invito, la signora si sdraia sul lettino e, inevitabilmente, i movimenti che deve compiere con le gambe consentono una visione più panoramica del basso ventre della donna.....
A questo punto il “gioco” si interrompe: giunge il ‘prof’, la paziente viene posizionata sulla pedana per le radiografie – che si trova in un punto non visibile dallo sgabuzzino - e per Giorgio la visione termina.
Per nostra fortuna, una volta portata a termine le radiografie alla signora Bianchi, il “prof” mi fa “c’è ancora un paziente, vero ? bene, lo vada a chiamare e lo prepari, io intanto vado al bar a prendermi un caffè “.
Appena il prof. lascia lo studio, Giorgio scende precipitosamente e mi raggiunge.
Il mio sguardo corre immediatamente “lì” tra le gambe del ragazzo e constato che il suo membro dev’essere eretto allo spasimo, almeno a giudicare dalla enorme protuberanza che gli deforma lo slip.
“ é stato bellissimo, però ora come faccio ? “ mi fa infatti
Ora occorre risolvere il problema di questa erezione inopportuna...... come fa a presentarsi al ‘prof’ in quelle condizioni ? che figura ci faremmo ? d’altronde mica può masturbarsi qui con il rischio che il prof lo sorprenda…
Ci penso, poi l’idea: “corro a dire al prof che se la prenda pure con calma perché tu sei in ritardo…”
E così faccio. Corro al bar, espongo il supposto problema al prof. , il quale mi tranquillizza con un “bene, allora faccio un salto in banca”.
Mentre compio il breve tragitto per tornare nello studio, mi rendo conto che c’è tutto il tempo perché Giorgio possa tornare alla normalità, però proprio non voglio perdermi l’occasione… che è troppo ghiotta….se Giorgio è ancora eccitato, penso tra me, voglio essere io a calmarlo, si, voglio proprio finalmente mettere in pratica le “nozioni” acquisite due anni fa e….. fare la mia prima sega !!!
Per mia (e sua !) fortuna, Giorgio è sempre nelle stesse condizioni.
Mi avvicino e gli faccio, sottovoce e ridacchiando maliziosa: ora devi calmarti..... o vuoi che....... ti calmi io ? “
“ Beh... certo..... io non osavo...... si....si si... “
Lesta come una ladra, gli sbottono i pantaloni (che subito gli scendono ai piedi) poi, senza neppure abbassargli lo slip, afferro l’uccello che si protende dall’apertura ..... non so bene come agire, i primi miei movimenti sono un po’ disordinati ma pian piano prendo più confidenza, d’altronde queste carezze sono istintive..... ora sto per tirargli fuori dallo slip anche i duri testicoli.....con una mano gli cingo lo scroto....con l’altra il pene...... Giorgio è ora letteralmente nelle mie mani (é il caso di dirlo.....) ....... che ora operano entrambe attorno all’uccello.... lo circondano.... lo stuzzicano.... lo blandiscono leggere..... Giorgio ansima, i battiti del cuore sono accelerati al massimo, le tempie gli martellano, si agita, non riesce a restar fermo sulle gambe......
“Marta, fra poco…..ci sono…” mi avverte
Ora il suo uccello, impennato, é strapazzato dalle mie mani, che lo agitano su e giù, a destra e a sinistra...... queste manipolazioni sono ora probabilmente un pò maldestre, però l’orgasmo arriva comunque in fretta !!
Questa volta lo sperma che zampilla é davvero copioso: in più, l’eruzione dura un tempo davvero incredibilmente lungo...... e Giorgio gode... gode... gode.... mentre io, con l’espressione stralunata, guardo lo spettacolo che tanto sognavo, le mie mani a contatto col membro impazzito che ricevono una bella doccia di sperma ...........
La quantità di liquido seminale sgorgata é notevole: una parte é finita sul pavimento ma le mie mani sono quelle che ne hanno raccolto la porzione maggiore !!
Ora sì che Giorgio può sottoporsi ai raggi senza timore di erezioni inopportune ............. !
La “storia” con Giorgio, che prometteva bene, non avrà, nell’immediato, gli sviluppi facilmente prevedibili, perché di lì a poco, il ragazzo dovrà seguire la famiglia, costretta a trasferirsi provvisoriamente in un’altra città.
Ma ritroverò Giorgio qualche tempo dopo.
 
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