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Cambiamento - 2a parte

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Aragorn
view post Posted on 3/9/2009, 14:50




Step by Step

La vita sembrava essere tornata alla sua normalità ma in me qualcosa era cambiato. In me era nato l’irrefrenabile desiderio di possedere altri uomini e di essere posseduta da loro, senza alcun coinvolgimento emotivo, senza mille domande o scrupoli. Solo sesso, sesso, sesso.
Roberto, dal canto suo, a letto, non perdeva occasione di farmi eccitare fantasticando su di me con altri uomini ed io non facevo nulla per farlo smettere, assecondando volentieri le sue fantasie che, da quella fatidica sera con Michele, erano anche le mie.

Le settimane trascorsero veloci e partimmo per le ferie che dovevamo trascorrere in Croazia.
I primi due giorni li passammo arrostendoci al sole e smaltendo lo stress del lavoro.
Il terzo giorno Roberto mi chiese se mi sarebbe piaciuto trascorrere la serata in un vicino casinò ed io prontamente accettai. Non che io sia particolarmente patita per il gioco ma di tanto in tanto mi piace mettermi alla roulette e perdermi nelle puntate e nella pallina che determina quelli fortunati.
Fatto sta che quella sera, dopo aver cenato in un grazioso ristorante, ci recammo al casinò
Per l’occasione avevo indossato un lungo abito nero, leggero e semitrasparente, con un’ampia scollatura sul seno libero dal reggiseno ed una ancor più ampia scollatura che mi lasciava praticamente completamente nuda la schiena sino al limite dei glutei, ove il laccetto del microscopico perizoma faceva a tratti capolino. Un paio di sandali aperti e dal tacco non esagerato completavano la mise.
- In cerca di conquiste? – disse incuriosito Roberto notando il mio abbigliamento.
- Non si sa mai – risposi strizzandogli l’occhio.
Il casinò era assai affollato e dopo aver girato per le diverse sale, Roberto, dopo aver cambiato del denaro in fiches ed avermene date la metà, mi chiese se mi infastidiva se andava a giocare un po’ al tavolo del poker.
Io gli dissi di andare tranquillamente e che io sarei andata ad uno dei tavoli della roulette per vedere se avevo fortuna.
Quindi ci dividemmo ed io, dopo aver gironzolato un poco per i tavoli, ne scelsi uno tra i meno affollati.
Non ebbi molta fortuna all’inizio ma dopo pochi giri riuscii ad azzeccare un numero e vinsi una considerevole somma. Questo mi entusiasmò non poco e continuai a giocare.
Ero così presa dal gioco che all’inizio nemmeno mi accorsi della mano che, a tratti, si appoggiava sul mio sedere.
Dato l’affollamento attorno al tavolo attribuii il fatto ad una azione involontaria ma quando il tocco si ripeté più fermo ed audace non ebbi più dubbi sulla volontarietà della cosa.
Feci comunque finta di nulla continuando a giocare ma, con la coda dell’occhio, vidi che al mio fianco, un poco arretrato, c’era un uomo sui 45/50 anni con una discreta pancetta, che si allungava verso il tavolo per posare le fiches, senza però rinunciare a starmi quasi dietro.
Evidentemente era lui che ogni tanto mi toccava il sedere e, invece di essere stizzita per le libertà che quel tizio si prendeva, decisi di lasciarlo fare se avesse continuato. Puntualmente la sua mano aderì nuovamente ai miei glutei ed io spinsi indietro il bacino per agevolarlo. Istantaneamente il suo tocco cessò ed io ripresi a giocare come nulla fosse.
Ormai la mia attenzione era in parti uguali ripartita tra il tavolo da gioco e il desiderio di risentire quel tocco. Avevo quasi pensato che avesse rinunciato quando sentii il suo corpo aderire al mio e quella che capii essere la sua erezione puntare tra i miei glutei.
Lentamente mossi il sedere saggiando la consistenza della sua erezione e lui aumentò la sua pressione su di me.
- Io ho una camera nell’hotel del casinò – lo sentii sussurrarmi all’orecchio.
Non so cosa mi prese ma la situazione mi aveva eccitata e quelle parole sussurratemi all’orecchio mi avevano istantaneamente colpita.
- 300 Euro – dissi sussurrando piano la cifra al suo orecchio.
Non potevo credere di aver fatto una cosa del genere! Avevo appena detto ad un uomo che nemmeno mi piaceva che avrei fatto sesso con lui se mi avesse pagato. Avevo insomma appena dichiarato a quell’uomo di essere una prostituta.
Sospirai di sollievo quando l’uomo si scostò bruscamente da me, interpretando il suo comportamento come quello di colui che non aveva alcuna intenzione di pagare per il sesso.
Dovetti subito ricredermi quando, con molta discrezione, mi fece scivolare tre fiches nella mano.
Quando le guardai vidi che erano tre dischetti da 100 Euro ciascuno, il compenso per la mia prestazione.
In pochi secondi analizzai la situazione e mi resi conto di essere eccitata all’inverosimile e che sarei andata sino in fondo.
Mi girai e con l’uomo al fianco mi diressi verso l’uscita.
Arrivata nei pressi dell’uscita pregai il mio “cliente” di scusarmi e mi precipitai in bagno dove mandai un sms a Roberto scrivendogli “la troia ha colpito ancora… aspettami… ti amo… poi ti racconto”.
Tornai dall’uomo che nel frattempo mi aveva attesa vicino all’uscita e che mi guidò sino alla sua camera al quinto piano dell’hotel del casinò.
Giunti in camera l’uomo si sedette sul letto e guardandomi mi disse di spogliarmi.
Osservando le sue reazioni sciolsi il nodo che teneva il leggero abito che scivolò sul mio corpo cadendo a terra, lasciandomi con il solo perizoma ed i sandali addosso.
Ballando sulle note di una musica che suonava nella mia mente cominciai a muovermi sinuosamente e l’uomo prese a spogliarsi, restando in breve nudo.
Un poco più basso di me, grassoccio, dalla pelle bianca, mostrava però un sesso di tutto rispetto, già rigido e pronto alla battaglia.
L’uomo mi si avvicinò e le sue mani si chiusero sul mio seno palpandolo.
Soddisfatto della consistenza delle mie tette mi accompagnò al letto.
Con mani frenetiche mi sfilò i sandali e di seguito il perizoma, divaricandomi immediatamente dopo le gambe.
Ero li, esposta al suo sguardo e la cosa mi eccitava.
- Sei proprio una bella puttana – mi disse guardandomi con uno sguardo carico di desiderio.
- Succhiamelo che voglio sentire la tua bocca sul mio cazzo.
Non me lo feci ripetere e sdraiata sul letto con lui ancora in piedi mi avvicinai al suo pene e lo imboccai. Prima leccai il glande e percorsi con al lingua l’intera asta e le palle e poi presi a succhiarlo dolcemente.
Intanto lui frugava nella mia intimità con le mani, infilandomi a tratti un dito dentro. Io continuavo a succhiarlo e quando il suo dito usci dalla mia patatina per introdursi nel mio buchetto il mio ritmo aumentò a dismisura.
- mmmm, vedo che ti piace nel culo – disse l’uomo ansimando.
- Si, mi piace molto – confermai io tra una succhiata e l’altra.
- Brava puttana. Allora girati che ti fotto nel culo.
Mi girai offrendo il mio sedere all’uomo, che dopo avermi inumidito il buchetto con la lingua, senza troppi scrupoli mi impalò letteralmente con suo pene dopo essersi infilato il preservativo.
Il dolore fu immediato e folgorante ma presto si trasformò in piacere e presi a muovermi verso di lui per aumentare la pressione del suo cazzo nel mio culo.
- Che culo che hai… sei una troia favola.
- Si, dai, più forte, sfondami il culo col tuo cazzo – lo spronavo io che avevo perso ogni controllo di me.
Passarono diversi minuti nei quali il suo cazzo continuò a penetrare il mio ano ed in quei minuti un orgasmo incredibile mi avvolse.
- Sto per venire… voglio venirti in bocca puttana – disse con voce strozzata l’uomo.
Quando uscì dal mio ano mi girai veloce e accolsi nella mia bocca il suo cazzo che era già libero dal preservativo. Dopo pochi istanti un abbondante fiotto di liquido caldo e cremoso mi colpì il palato ed io deglutii più volte per berlo tutto.
Esausto, l’uomo si sdraiò sul letto ed io mi avvicinai al suo cazzo leccandolo teneramente sino a quando si afflosciò.
- Vali ogni Euro che chiedi sai? – disse l’uomo con un sorriso.
- Grazie – risposi, sentendomi inorgoglita da quel commento.
Mi recai in bagno e dopo una rinfrescante doccia ed essermi risistemata, tornai in camera dove l’uomo era ancora steso sul letto.
Mi avvicinai e dopo avergli posato un bacio sulle labbra feci per dirigermi verso la porta della camera per andarmene e tornare da mio compagno.
L’uomo velocemente si mise tra me e la porta e presami la mano destra mi pose una cosa in mano.
- Te li meriti – disse ancora lui spostandosi e dirigendosi in bagno.
Guardai nel mio palmo e vidi altre due fiches da 100 Euro.
Uscii dalla camera stringendo le fiches nella mano, sorridendo al pensiero di essere stata la più brava puttana che quell’uomo avesse mai pagato.
Tornai al casinò dove, in sintesi, raccontai l’accaduto al mio compagno che restò a dir poco impressionato dal mio racconto, ma anche visibilmente eccitato.
Lo lasciai con la promessa di scendere in maggiori dettagli quando fossimo stati soli e tornai al mio tavolo da gioco ove ripresi a giocare.
Mi sentivo particolarmente euforica e giocai a lungo con altalenante fortuna sino a che il mio compagno non mi si avvicinò e decidemmo di lasciare il casinò per terminare la serata a letto.
Come gli avevo promesso, una volta sotto le lenzuola, ripercorsi la mia esperienza provocando una nuova incredibile eccitazione in lui che mi scopò in un modo tanto intenso da lasciarmi davvero distrutta.
 
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