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Cambiamento - 1a parte

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Aragorn
view post Posted on 3/9/2009, 14:51




L'inizio

Io ed il mio compagno restammo scossi dalla notizia che una coppia di nostri amici aveva deciso di sciogliere la loro unione e che si erano divisi.
Ci eravamo frequentati assiduamente per un lungo periodo prima che ci trasferissimo in un’altra città e da allora i contatti si erano diradati ancorché ci legasse un saldo rapporto di amicizia. A dire il vero, questo legame era più solido con Michele, il lui della coppia, estroverso e simpatico, con il quale avevamo subito legato. Con lei i rapporti erano sempre stati cordiali ancorché a tratti altalenanti ma, dopo la separazione, le occasioni di sentirci erano andate via via diradandosi e le volte che la chiamavamo, con una scusa o con un’altra, lei trovava sempre il modo di ridurre a pochi secondi la conversazione.
Nonostante il passare del tempo Michele aveva riacquistato buona parte del suo buonumore, ma sotto l’apparente giovialità si leggeva la tristezza che lo attanagliava intimamente.
Dopo la separazione venne a farci visita diverse volte e noi fummo felici di ospitarlo e di trascorrere piacevoli serata con lui, chiacchierando e discutendo si tutto.
Durante una delle sue ultime visite, di sera, forse anche per colpa dell’alcool che avevamo ingerito con meno moderazione del solito, Michele diede sfogo alla sua tristezza e, oltre a palesare il suo stato d’animo ancora molto abbattuto per la separazione dalla sua compagna, ammise che il non aver più fatto sesso dopo la separazione cominciava ad essere per lui un problema.
Fu il primo a ridere della sua affermazione e noi ci unimmo a lui, sdrammatizzando la cosa e cambiando argomento.
L’indomani se ne andò con la promessa di venire a farci visita nuovamente il successivo fine settimana e noi riprendemmo la nostra vita normale anche se io ed il mio compagno ci trovavamo spesso a parlare di lui.
La situazione cambiò radicalmente quando una sera, a letto, il mio compagno, mentre mi accarezzava languidamente e con la bocca sfiorava i miei capezzoli, buttò li:
- Sai, mi dispiace per Michele… e poi se penso che è da così tanto che non fa sesso!
- Anche a me dispiace per lui… l’ultima volta l’ho visto ancora più abbattuto del solito.
- Ti vedrei bene nei panni della crocerossina – disse sorridendo.
- In che senso? – lo interrogai io.
- Beh… non credo gli dispiacerebbe interrompere il digiuno con te.
Durante il sesso non era infrequente che immaginassimo l’intervento di altri uomini o donne nel nostro rapporto, ma non si era mai dato un volto od un nome a queste persone che restavano completamente anonime ed immaginarie. Inoltre, io non avevo mai considerato Michele dal punto di vista sessuale anche se devo ammettere di averlo sempre trovato un ragazzo (mio coetaneo) carino ed affascinante. Decisi quindi di stare al gioco del mio compagno e di vedere dove ci avrebbe portati.
- E a te dispiacerebbe? – chiesi diretta.
- Non credo accetterebbe un incontro a tre.
- Ok… ma non mi hai risposto. A te dispiacerebbe?
- No, a me non dispiacerebbe affatto… ma come di ho detto prima, non credo che Michele sarebbe a suo agio con te e me assieme… almeno non la prima volta.
- Dove vuoi arrivare? – lo spronai.
- Da nessuna parte – rispose sbrigativo.
Sapevo che aveva in mente qualcosa che però non si decideva a dire. Con la mano percorsi il suo addome e piano arrivai al suo sesso che presi ad accarezzare, trasformando il mio tocco in una sensuale masturbazione che lo fece inturgidire all’istante.
- Cosa ti frulla in testa? – ripresi io.
- Te lo scoperesti? – disse senza guardarmi.
- Non ci ho mai pensato – risposi francamente.
- Pensaci ora – disse perentorio.
- Si, me lo scoperei – dissi dopo averci riflettuto pochi istanti.
- Sei una troia – disse in un modo dolce che contrastava con la parola offensiva.
- Ti piacerebbe che io lo fossi davvero?
- Si.
- E come dovrei esserlo?
- Questo dovresti deciderlo tu.
La conversazione finì li per lasciare il posto al sesso ed anche nei giorni successivi non si fece più alcun riferimento alla nostra discussione.
Dal canto mio ripensavo spesso a quella sera ed alla conversazione con il mio compagno. Più ci pensavo e più trovavo invitante l’idea di concedermi a Michele. Pensando e ripensando però feci un’altra scoperta: non mi interessava scopare con Michele perché era Michele. Volevo e desideravo io per prima essere troia, liberarmi da preconcetti e limiti e dare libero sfogo alla mia sessualità che, seppur soddisfatta dal rapporto con il mio uomo, anelava nuove avventure e nuove emozioni.
In Michele, forse, avevo individuato una sorta di test per verificare le reazioni del mio compagno, stante il fatto che per nulla al mondo avrei voluto vedere distrutto il nostro rapporto.
Affardellata da questi pensieri, il tempo trascorse, arrivò il venerdì e Michele ci telefonò proponendoci di vederci se non avevamo impegni. Impegni non ne avevamo e lui ci confermò che sarebbe arrivato l’indomani nel pomeriggio, cosa che avvenne.
Trascorremmo il sabato pomeriggio andando a zonzo per la zona e la sera cenando in un bel locale.
A fine serata tornammo a casa e dopo l’ultima sigaretta e le ultime chiacchiere ci ritirammo nelle rispettive camere.
Come al solito mi spogliai ma, completamente nuda, invece di mettermi a letto a fianco del mio uomo, mi avvicinai a lui e guardandolo negli occhi dissi:
- Vado a dare la buonanotte a Michele.
- E ci vai nuda?
- Purtroppo non ho la divisa da crocerossina.
- Te lo vuoi scopare?
- Si, se a te non da fastidio.
- Ok, ma non dietro!! – cercò di patteggiare lui.
- Mi spiace amore, nessun compromesso.
- Troia!
- Si, stasera voglio essere troia…. con Michele!
Lui mi guardò sbalordito e prima che potesse dire o fare altro mi diressi vero la porta della camera. Una parte di me sperava di essere fermata mentre l’altra voleva proseguire in questa avventura. Dal mio compagno non provenne alcun suono e quando, uscita dalla camera, feci per richiudere la porta, gettai uno sguardo verso di lui che mi strizzò l’occhio e mi sorrise.
Ora ero li, davanti alla camera di Michele, il cuore che batteva all’impazzata, indecisa se bussare alla porta, sicura che una volta fatto quel gesto non avrei potuto più tornare indietro.
Più volte alzai il braccio e più volte lo abbassai senza aver bussato. Poi presi coraggio e bussai.
- Avanti – sentii rispondere Michele.
- Disturbo? – chiesi intrufolando solo la testa nello spazio aperto della porta.
Michele era sdraiato sul letto con i soli slip ed il suo corpo muscoloso faceva bella mostra di se, aumentando la mia determinazione.
- No, figurati – mi rispose.
Entrai nella sua camera richiudendomi la porta alle spalle e quando lo guardai vidi lo stupore sul suo viso nel vedermi completamente nuda.
- Che succede? – capivo la sua confusione.
- Succede che voglio scopare con te.
- E Roberto?
- Tu mi vuoi? – glissai io.
- Sapessi quante seghe mi sono fatto su di te.
Decisi di essere porca all’inverosimile.
- Fammi vedere come lo fai.
- Coma faccio cosa?
- Come ti masturbi.
Michele, ancora visibilmente perplesso, avvicinò la mano a sfiorare il suo sesso, costretto sotto il tessuto degli slip.
Io ero davanti al letto e vedendo lui che dopo i primi tentennamenti abbassava gli slip ed impalmava il suo sesso gonfio prendendo a masturbasi, lo imitai ponendo la mia mano sulla mia intimità, sfiorando con le dita le labbra gonfie di desiderio ed il clitoride ipersensibile.
Il sesso di Michele era di dimensioni ragguardevoli e la mia immaginazione prese a mostrarmi quello che avrebbe potuto succedere di li a poco.
- Michele… sono a tua completa disposizione… cosa vuoi che faccia?
- Girati e chinati in avanti, voglio ammirare il tuo culo… sapessi quante volte ho desiderato vederlo – chiese timidamente.
Obbedii e dandogli la schiena mi chinai sino a toccare la punta dei piedi con le mani.
- Allarga le chiappe – ordinò lui con fare più deciso.
Con le mani allargai i glutei esponendo il buchetto al suo sguardo voglioso. Colsi un movimento alle mie spalle e dopo pochi istanti sentii la sua lingua posarsi sul buchetto e leccare avidamente.
- Te lo voglio mettere nel culo! – affermò lui.
- Cosa aspetti allora? Fammelo sentire tutto nel culo!
Non mi mossi ed in breve il suo glande si posò sul mio orifizio e prese a premere sino a che non lo sentii entrare in me con una sensazione di dolore che presto si trasformò in piacere. La sua penetrazione si fece via via più profonda e ad ogni affondo il mio piacere cresceva.
- Non credo di poter resistere a lungo – ansimò Michele.
Ero consapevole che la sua lunga astinenza avrebbe provocato in lui un calo di resistenza, ma decisi di godermi la galoppata finché sarebbe durata.
Il suo cazzo era incredibilmente duro e sembrava aver preso ancor maggiore consistenza mentre mi inculava. La mia mano intanto torturava il mio sesso che palpitava dal piacere ed in breve fui scossa dai brividi dell’orgasmo.
- Daniela, vengo! – sbottò Michele estraendo il suo cazzo dal mio ano.
Velocemente mi girai verso di lui e imboccai il suo cazzo che subito eruttò una quantità incredibile di sperma che feci quasi fatica ad ingoiare.
La prestazione era durata solo pochi minuti ma l’orgasmo che avevo provato era stato intenso ma il mio desiderio ancora non era ancora appagato completamente.
Michele, recatosi in bagno, torno dopo poco e mi trovò sdraiata sul letto che mi toccavo languidamente.
Si stese al mio fianco ed iniziò a sollecitarmi un capezzolo.
- Che dici Michele… è meglio pensare a me e farsi seghe o scoparmi? – lo provocai io ormai senza alcuna remora.
- E’ certo meglio incularti.
- Ma non vuoi scoparmi anche nella fica?
- Ti voglio scopare ovunque.
Il suo cazzo era nuovamente pronto ed in breve mi trovai sotto di lui a ricevere i suo possenti colpi. Il suo sesso mi riempiva completamente e la resistenza di Michele in questa nuova corsa era senza dubbio degna del più allenato maratoneta.
Quando, dopo una scopata interminabile e tre miei incredibili orgasmi, Michele esplose in una nuova sborrata, crollammo sul letto ansimanti.
- E’ stato bellissimo… sei fantastica.
- Si… è stato davvero bello ed appagante… complimenti a te ed al tuo cazzo.
Dopo gli ultimi baci e le ultime carezze gli augurai la buonanotte e feci ritorno nella mia camera dove il mio compagno ancora non si era addormentato.
- Un lungo augurio della buonanotte – mi disse sorridendo.
- Molto lungo e molto caldo – e così dicendo gli raccontai per intero cos’era accaduto notando l’erezione incontenibile che il mio racconto gli provocava.
Il racconto si concluse con una meravigliosa scopata che mi lasciò le sole forze per addormentarmi.
L’indomani Michele ci salutò con la promessa di farci nuovamente visita ed io lo salutai con un caldo bacio.
 
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