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Dopocena a sorpresa - 1a parte

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Aragorn
view post Posted on 4/10/2009, 14:38




Lo stupore

Dopo più di 18 anni di lavoro nel mio campo ho deciso, di comune accordo con mia moglie, di acquistare un’attività commerciale in un settore completamente differente. Da lavoratore dipendente sono diventato un commerciante.
La proprietaria del negozio era una signora di circa quarant’anni, distinta, longilinea; non una donna bellissima, ma con un suo fascino discreto. Quando l’abbiamo conosciuta c’è sembrata la classica donna perennemente incazzata e, maliziosamente, abbiamo pensato ad una carenza di cazzo cronica; ma, come abbiamo scoperto in seguito, non era così.

I primi mesi d’apertura si sono rivelati un po’ deludenti, ma non ho desistito ed ho lavorato sodo per migliorare la situazione, fortunatamente il lavoro non mi spaventa e, piano piano, sono riuscito a raggiungere risultati soddisfacenti; così non era in campo sessuale con mia moglie. Lei è sempre stata un po’ “bacchettona”, intendiamoci, non è che non le piacesse il sesso, ma rifiutava ogni variazione sul tema; missionario e basta, che palle !!!

Durante i nostri rapporti sono riuscito a farle piacere le storielle inventate sul momento; scambio coppia, sadomaso, tradimenti più o meno nascosti, ecc. Una sera le ho fatto una sorpresina con un film hard; temevo una reazione tipo: “Sei un porco !”, ma, con mia gioia gradì il film e scopammo come mai prima di allora. Forse qualcosa stava cambiando in mia moglie. Durante la chiavata le chiesi se si sarebbe concessa ad un estraneo intanto che io mi scopavo la moglie. Mi rispose con un si pieno di libidine che mi ringalluzzì ancora di più. Dopo anni di stimolazioni stava sciogliendosi un po’.

Intanto il mio lavoro proseguiva bene, un giorno la proprietaria venne in negozio per incassare l’affitto; oramai ci conoscevamo bene, e la sua “acidità “ iniziale si era trasformata in cordialità e disponibilità a risolvere i piccoli problemi che potevano verificarsi. Il suo comportamento all’inizio del nostro rapporto era dettato dalla diffidenza dovuta a precedenti esperienze negative con le persone che occupavano il suo negozio prima del mio arrivo; come dicevo era gioviale e sempre sorridente. Quel giorno mi disse: “I nostri figli sono già al mare ed io e mio marito avevamo pensato di invitarvi una sera a cena da noi per passare un serata simpatica”. Accettai volentieri e dopo averne parlato con mia moglie ci mettemmo d’accordo sulla data.

Quando ne parlai con Viviana ( così si chiama mia moglie ), lei ne rimase sorpresa e non capiva questo repentino cambiamento; la tranquillizzai spiegandole che Michela ( questo è il nome della proprietaria del negozio ) era progressivamente cambiata man mano che mi conosceva e si rendeva conto che non ero un rompiscatole né uno che ritardava i pagamenti. Viviana non ne era al corrente in quanto in negozio non veniva quasi mai avendo il suo lavoro a cui pensare.

Arrivò il giorno della cena, dopo aver chiuso il negozio mi fiondai a casa per una rapida doccia; uscito dal bagno mi recai in camera da letto per vestirmi. Appena entrato nella stanza mi bloccai ammirando mia moglie, aveva un vestitino nero scollato, con le spalline sottili che arrivava appena sopra le ginocchia, scarpe con tacchi alti che finivano con due stringhe che salivano a spirale su per i polpacci, in collarino sempre nero che le dava quell’aria da schiavetta che tanto mi arrapava. Mi ripresi dallo stupore e la baciai con passione, intanto con la mano le stringevo il seno. Mi fermai e dissi: “stasera al ritorno ti scopo come la troia che sei”. Lei sorrise e uscì dalla camera.

Arrivammo alla villa di Michela e del marito in perfetto orario, fu proprio lei che ci aprì e, per la seconda volta nella serata, rimasi inebetito. Una puttana da strada si sarebbe vestita in maniera più casta; aveva un piccolo top verde che copriva praticamente solo i capezzoli, la pancia piatta in piena vista, una mini inguinale sempre verde e degli stivali da pirata alti fino al ginocchio. Io e Viviana ci guardammo allibiti e la seguimmo come due automi fino al divano del soggiorno. Suo marito ci raggiunse subito e si presentò, era un tipo aitante con i capelli brizzolati, molto affabile.

Cenammo disquisendo del più e del meno e finito di mangiare andammo in giardino; Michela e suo marito Stefano ci lasciarono soli dirigendosi verso la cucina per prendere qualcosa da bere. Approfittai del momento per parlare con mia moglie.

“Cazzo che trasformazione, da donna di ghiaccio ed indisponente a zoccola pronta a concedersi a chiunque
voglia usarla”.

“Penso che sia una cosa studiata a tavolino da entrambi” – rispose Viviana – “Lui non ha smesso di guardarmi
con occhi vogliosi; ad un certo punto ho pensato che mi volesse scopare lì sul tavolo”

“Quindi questa serata sarebbe stata organizzata semplicemente per scoparci ?”

“Io sono convinta di si; devo confessarti che per tutta la cena Stefano a continuato a farmi piedino ed io non ho
reagito perché avevo paura della reazione tua e di sua moglie, ma evidentemente loro vogliono proprio quello”.

Viviana mi guardò e disse:

“Non era quello che desideravi ? Non mi dicevi che ti sarebbe piaciuto vedermi fottuta da un uomo intanto
che tu trombavi con sua moglie? Ora si presenta l’occasione che aspettavi”

“Si, certo; ma io non voglio che sia imposto, devi volerlo anche tu. Lui ti piace ?”

“E’ un tipo” – rispose “con il piede è arrivato fino alle mie cosce e sinceramente mi sono sentita un po’ eccitata”.

Decidemmo di buttarci in questa avventura.

I due arrivarono e Michela mi porse il bicchiere dalla mia destra strusciando il suo bel seno sul mio braccio, io risposi palpandole il seno che risultò grosso e sodo, la sua reazione fu un sorrisetto accompagnato dalla frase: “Sembra che qualcuno abbia deciso di divertirsi stasera”; intanto Stefano porse la crema al Whisky che Viviana aveva richiesto e Michela ne approfittò per dire: “Ma caro, sei uno stupido! Non hai chiesto a Viviana se sopra ci vuole la panna della casa”.

“ Hai ragione” – rispose Stefano – “ Che sbadato che sono; Viviana ci vuoi sopra la panna della casa ?”

Mia moglie rispose con un sorriso: “ Perché no, Grazie”

“ Allora serviti pure tesoro, qui la panna si prende alla spina ”

E così dicendo portò una mano sulla nuca di Viviana e le spinse la testa verso la patta dei suoi pantaloni fino a far affondare il viso di mia moglie nel suo pacco. Dopo un primo momento di sbandamento mia moglie si sciolse e cominciò a slacciare i pantaloni a Stefano il quale intanto osservava e diceva: “ Qui da noi le donne fanno tutto quello che viene in mente ai mariti ed io stasera vorrei proprio godermi non una donna ma un oggetto del piacere da usare quando mi va’ ” .
Michela si disse d’accordo intanto io avevo portato la mia mano in mezzo alle sue gambe, era arrivato alla figa completamente depilata. Quella puttana era senza mutande ! La mia compagna non rispose in quanto quel porco di Stefano le spingeva la testa verso il suo cazzo che era completamente sparito nella sua bocca. “Oh, bene il silenzio annuisce” disse, poi rivolgendosi alla moglie disse: “Forza vacca, porta la puttanella con te giù in taverna e fatevi trovare pronte per soddisfare tutti i nostri desideri”. Al ché tirò per i capelli Viviana e le disse di seguire la moglie.

Non ho mai visto prima di allora mia moglie con un’espressione così rapita; sembrava un automa e senza scomporsi seguì Michela all’interno della casa, che prima di avviarsi aveva baciato e leccato le labbra di Viviana.

Io e Stefano restammo in giardino e lui mi spiegò il perché di quella serata; loro due erano scambisti da tempo, addirittura uno dei loro figli era in realtà figlio di Michela e di un loro vecchio amico, dopo averci studiato per un po’ di tempo, la moglie aveva deciso di parlare di noi a suo marito. Scoprii così che i due si comportavano come due estranei nel loro campo lavorativo; lui era un mega dirigente di una grande multinazionale, mentre lei si occupava di gestire le proprietà ed era indipendente da lui per queste cose. Michela aveva descritto minuziosamente sia me che Viviana a suo marito ed era riuscito a suscitare in lui la curiosità di conoscere di persona mia moglie. L’accordo che avevano preso per la serata era il seguente, Michela avrebbe tentato di scoparsi sia me che mia moglie in quanto era una bisex, mentre lui avrebbe deciso se partecipare o meno solo quando avrebbe visto mia moglie dal vivo. Mi confessò che appena l’aveva vista gli era venuta voglia di scoparsela in tutti i modi.

Passarono dieci minuti e decidemmo di tornare dalle nostre donne per goderci la serata. Michela era completamente nuda indossava solo gli stivali, Viviana invece aveva addosso solo il completino intimo color pesca che le avevo regalato per il suo compleanno, un tanga con filo interdentale tra le chiappe ed un bel reggiseno di pizzo che lasciava intravedere i capezzoli duri. Era eccitata dalla inusuale situazione. Entrambe avevano ai polsi ed alle caviglie dei polsini di pelle nere con un anello. Stefano decise di farle mettere anche il collare, quindi aprì un cassetto ed estrasse sia dei bavagli che delle mascherine per gli occhi: “ finite di prepararvi zoccole !”. Le due donne ubbidirono prontamente.
“ Ora ci divertiamo” disse rivolgendosi a me. Si avvicinò a Viviana e la fece inginocchiare, poi estrasse il suo cazzo e le fece proseguire il lavoro interrotto prima. Vidi mia moglie succhiare quel cazzo con una smania mai vista prima, era eccitatissima e la macchia che si formava sul suo tanga era una prova inconfutabile di quanto si sentisse troia la mia donna quella sera.

Io mi diedi da fare con Michela, le bloccai le mani dietro la schiena e la feci mettere a novanta gradi sul tavolo di massello, presi un vibratore dal cassetto e glielo infilai nel culo senza tanti complimenti. Non fece neanche un gridolino, Stefano si mise a ridere e mi disse: “ Quello é stato comprato appositamente per tua moglie, è quello piccolo. Per lei devi prendere quello viola, sai è abituata a farsi sbattere dai senegalesi ”. Va bene, sarà anche abituata ai senegalesi ma voglio vedere se sta zitta con una mano nel buco del culo e così feci; prima due dita, poi tre fino alla mano intera, la signora incominciò ad ansimare di piacere.

Viviana continuava a dedicarsi con dedizione al cazzo di Stefano, lo leccava partendo dal glande per poi correre lungo l’asta fino a succhiargli le palle, mugolava di piacere; il fatto di avere un membro che non fosse del marito piantato in gola la faceva sentire zoccola. Stefano la stava usando per bene, più che essere mia moglie a fargli un pompino, era lui che la stava scopando in bocca. Il suo cazzo era completamente scomparso nella bocca di Viviana, la mano dell’uomo era sulla testa di mia moglie e le dava il ritmo della pompa. Michela incominciava a godere, nonostante il bavaglio in bocca sentivo chiaramente che voleva che continuassi a sfondarle il culo; io decisi di fare altro, la feci alzare e la feci inginocchiare davanti a Viviana; tolsi il bavaglio, estrassi il mio cazzo e dissi: “ ora succhiatelo a tutti e due ”. Le due donne ubbidirono succhiando alternativamente i due cazzi, ogni tanto le loro lingue si incrociavano e partivano delle limonate tra le due; ogni qualvolta che capitava Stefano si incazzava e dopo aver tirato loro i capelli diceva: “ dovete dedicarvi ai nostri cazzi, puttane che non siete altro; non siete qui per godere ma solo per essere usate, siete solo degli oggetti, avete capito ?”. Ambedue annuirono. “ Allora ripetete, Siamo due oggetti al vostro servizio ”. Le due donne ripeterono prontamente; quello che mi sorprese fu che anche Viviana lo disse con convinzione.

Ripresero a sbocchinarci fino a farci venire. Il primo fui io che inondai il viso ed il seno di Michela, aveva il viso tutto sporco di sperma ed anche nei capelli si notavano gocce perlacee che facevano capolino sul rosso della sua chioma. Poi anche Stefano raggiunse l’orgasmo, indirizzo il getto sul viso di Viviana e dopo averla imbrattata completamente le fece avvicinare, le sbendò e le disse di pulirsi a vicenda; le due donne non aspettavano altro, incominciarono a leccarsi vicendevolmente la faccia fino a pulirsi completamente, fino ad attaccarsi l’un l’altra con le labbra ed a slinguarsi con piacere. “ Potete solo baciarvi, non osate toccarvi ” – dissi io. Stefano approvò con uno sguardo. Ci prendemmo una pausa. Devo dire che Michela e Stefano erano davvero ben attrezzati, notai che da una parete all’altezza di circa 200 cm pendevano dei ganci, Stefano ci portò vicino le due donne ed, utilizzando dei moschettoni, le legò al muro. Ora Michela e Viviana erano in piedi con le braccia bloccate in alto dai ganci, Stefano le aveva nuovamente bendate ed imbavagliate; prima di allontanarsi per andare a sedersi sulla poltrona volle vedere il seno di mia moglie scoperto, senza molti complimenti gli strappò il reggiseno. Io tornai al “cassetto del piacere” e ne estrassi due falli di plastica che infilai nelle due fighe, ancora bagnate dall’eccitazione precedente, per poi raggiungere Stefano. Vedere la propria moglie legata al muro, bendata ed imbavagliata, con il seno esposto alla vista di uno sconosciuto e con un cazzo di gomma che usciva dalla sua figa sapientemente depilata era uno spettacolo fantastico; se aggiungiamo che al suo fianco c’era una magnifica rossa conciata esattamente come lei, mi sembrava di essere in paradiso.

Stefano mi strappò a quello spettacolo dicendomi: “ Io farei così, ne prenderei una alla volta e la metterei al centro delle nostre attenzioni, senza allontanarci troppo dall’altra, ce la scopiamo fino allo sfinimento e poi passiamo alla seconda che avrà sentito, ma non visto, tutto quello che abbiamo fatto alla prima, quindi sarà supereccitata e ancora più vogliosa di chi la preceduta ”. Fui d’accordo, ma chi sarebbe stata la prima ? Stefano propose di pensare prima a sua moglie che era già navigata ed aveva già fatto più volte la seconda e poi di passare a Viviana, visto che era la prima volta che si trovava in una situazione del genere e visto come si era lasciata andare con il cazzo di Stefano in bocca, sarebbe sicuramente stata pronta ad accettare qualsiasi cosa pur di placare il proprio desiderio. Diedi il mio assenso andando a slegare Michela, la portai al centro della stanza e la feci inginocchiare davanti al marito che rimase seduto sulla poltrona; subito Stefano infilò il proprio cazzo nella bocca della moglie dicendole: “ Ora troiona ti mettiamo allo spiedo”. Io mi misi dietro e dopo aver ravanato un po’ la fighetta vogliosa, affondai il mio uccello nel sesso della proprietaria del mio negozio.

Stefano allungò le mani fino a raggiungere i capezzoli della moglie che tirò e pizzicò con foga, poi alzò lo sguardo verso Viviana e disse: “ Guarda quella stronza di tua moglie, ha stretto le gambe per gustarsi meglio il cazzo di plastica che si ritrova nella figa, ma ora la sistemo io ”. Estrasse il cazzo dalla famelica bocca della moglie e si diresse verso la mia. Un sonoro ceffone si udì nella stanza seguito da parole poco edificanti sulle virtù di Viviana, che comunque vista la serata erano più che giustificate; Stefano prese delle mollette che applicò ai capezzoli di mia moglie, liberò la figa e mise una sedia dietro a Viviana; lo schienale della sedia era lontano dal muro, quindi lei dovetti piegarsi fino ad esporre meglio il suo culetto stupendo, le vennero legate le caviglie alle gambe della sedia. Era stupenda. Il corpo teso nello sforzo, le gambe costrette ad essere ben aperte facevano ammirare il suo culetto e la sua figa completamente umida; Stefano completò l’opera spingendo fino in fondo alla figa il fallo di gomma, Viviana urlò di dolore.

Io continuavo a dedicarmi a Michela, ora alternavo il mio cazzo passando dalla figa al culo; naturalmente lei preferiva la figa in quanto io non sono un senegalese; il marito ci raggiunse, io lo sfilai da dietro per posizionarmi davanti alla bocca e, senza tanti complimenti glielo infilai nelle labbra. Stefano cominciò a chiavarsela coprendola d’insulti; la chiamava cagna, troia, succhiacazzi, ecc. Inoltre colpiva ripetutamente le chiappe della moglie con una spatola di legno larga circa 15 cm. Lei non emetteva nessun lamento, ad ogni colpo la sua bocca si restringeva sul mio cazzo donandomi un piacere immenso. Da li a poco raggiungemmo l’orgasmo contemporaneamente, Stefano si svuotò nella pancia della moglie ed io inondai la bocca. Il marito la tirò per i capelli, le tolse la benda dagli occhi e disse: “ Brava zoccola, ora puliscici per bene, fino all’ultima goccia e non togliere i tuoi occhi dalle nostre facce. Facci vedere quanto sei grata per quello che ti abbiamo fatto ”.

Michele si mise in ginocchio tra noi due e, ubbidendo all’ordine del marito, ci ripulì per bene senza distogliere lo sguardo; quando ebbe finito disse: “ Vi ringrazio per avermi usata, per avermi dato l’onore di scoparmi come una vacca”.

Ora era il turno di Viviana, Stefano la slegò dal muro e senza toglierle il fallo dalla figa la portò al centro della sala. La parete non rimase libera per molto, perché subito il posto di mia moglie fu preso da Michela; suo marito, nonostante la moglie avesse già subito un trattamento completo, non si fece problemi a farle assumere la stessa posizione che aveva prima la mia signora; aggiunse però un particolare. Oltre a riempire il buco anteriore, infilò un vibratore in quello posteriore.

Viviana ansimava velocemente, il suo corpo stupendo era teso come una corda di violino. Mentre Stefano finiva di sistemare la moglie io mi avvicinai alla mia e gli sussurrai in un orecchio: “ Come stai tesoro ?”

“ Mi avete fatto morire, sentire quello che stavate facendo a Michela senza poterlo vedere, mi ha eccitato da
morire. Ero legata in quel modo e desideravo da morire essere usata così come avete usato lei ”.

“ Non preoccuparti amore ” – risposi – “ Ho come la sensazione che Stefano voglia occuparsi di te meglio di
quanto non abbia fatto con sua moglie ”.

“ Non l’avrei mai creduto, ma mi sta piacendo parecchio questa storia. Giurami che dopo stasera lo faremo
ancora”

Glielo promisi.
 
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