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Alla Scala, etero

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THE DARK LORD
view post Posted on 5/12/2008, 17:37




Ebbene si, il grande giorno è arrivato. Per Mascia stasera sarà una serata indimenticabile, la sua prima volta alla Scala di Milano!
Violinista per passione, Mascia ha 35 anni e vive in un appartamentino a Milano.
Per anni ha studiato al conservatorio ed ora ci insegna pure e dopo anni di sacrifici ecco arrivare una grande soddisfazione; suonare il Rigoletto di Verdi.
L’opera inizierà alle 21 e lei dal primo pomeriggio è già a teatro per le prova ufficiali!
Orchestra composta da 30 elementi, tutti professori dei più titolati conservatori nazionali.
E’ molto emozionata e tesa, è normale, ha quel senso di eccitazione mista a paura che la rende un po’ strana.
Le prove vanno bene e tre ore prima del debutto staccano per riposare un po’. Tutti nei camerini, Mascia lo divide con una sua collega, anche lei violinista e durante la pausa si rilassano, chi leggendo un libro chi cercando di appisolarsi un po’ per snervare la tensione.
Mascia è molto agitata e decide per sciogliersi di farsi una bella doccia calda. Nel frattempo era arrivato a teatro anche il protagonista dell’Opera, il tenore Alberto, omone sulla quarantina con una buona esperienza alle spalle.
Era sua consuetudine salutare tutti i suoi compagni di avventura prima di ogni opera, sia gli altri attori che i componenti dell’orchestra per fargli un in bocca al lupo.
E così salutati alcuni colleghi passa nei camerini di quelli che non aveva ancora salutato.
Nel frattempo Mascia era andata a fare la doccia e la sua collega era fuori dalla porta del camerino a fumare nervosamente l’ennesima sigaretta.
Alberto arriva di fronte al camerino di Mascia e con il suo solito fare galante saluta Elena, la collega di Mascia, che continua a fumare nervosamente; scambiate due chiacchere ,Elena fa presente che dentro c’è anche una sua collega, ma un po’ per l’emozione un po’ per dimenticanza, non dice ad Alberto che Mascia è in doccia.
Lui quindi bussa cortesemente per farsi sentire, ma non ricevendo risposta decide comunque di entrare.
Mascia stà per uscire dalla doccia e sentendo comunque la presenza di qualcuno chiede: “Elena, mi passi l’asciugamano per favore?
Alberto sentendo la richiesta non dice nulla e si avvicina alla porta con l’asciugamano.
A quel punto Mascia apre il box doccia e……sorpresa
Rimane un attimo di sasso, poi di gran fretta gli toglie l’asciugamano e si copre immediatamente.
Scusate l’intromissione, sono Alberto il tenore, ero passato solo a fare un in bocca al lupo per stasera, non immaginavo foste in doccia.
Mascia si riprese un attimo e vedendo il fare gentile di Alberto si tranquillizzò e gli perdonò il gesto.
Alberto era anche un bell’uomo e questo lei lo aveva notato, ma non si scompose più di tanto.
Però nella stanza non c’era alta temperatura e sentendo un po’ freddo a Mascia gli si indurirono un po’ i capezzoli.
Lui lo notò subito e il suo sguardo rimase per alcuni secondi fisso sulle grazie di Mascia.
Lei accortasi di quello che stava guardando disse: Fa un po’ freddo qui, è per quello che…….
Lui allora tolse subito lo sguardo e arrosì un po’.
Meglio che mi vesta- disse lei e andò nel bagno a vestirsi.
Lui era sempre lì, imbarazzatissimo, ma allo stesso tempo non aveva nessuna voglia di andarsene.
Lei con malizia lasciò la porta del bagno leggermente aperta e una volta di là si tolse l’asciugamano rimanendo nuda. Alberto vista la porta aperta si mise in una posizione dalla quale poteva vedere tutto e sbirciare quanto più possibile. Lei sapeva di avere i suoi occhi addosso e decise di rimanere lì in bella vista. Prese un barattolo di crema per il corpo ed iniziò a spalmarsela dappertutto con fare sinuoso.
Lui era in visibile erezione vedendo quello che stava succedendo, lei continuava a spalmare la crema ovunque, sui suoi ormai caldi seni, sulle dolci natiche, ovunque…..
Alberto era estremamente eccitato da quello che si stava gustando, il suo membro era durissimo.
Aveva un membra molto grosso era facilmente visibile anche con i pantaloni che aveva indosso.
Mascia a quel punto buttò l’occhio su di lui per vedere cosa stesse facendo e notò immediatamente il livello di eccitazione di Alberto e rimase anche lei alcuni secondi stupita da quel membro così enorme.
Si girò di scatto allora e mise una gamba su di una sedia per potersi spalmare meglio la crema.
Lui sempre lì a guardare, ora la vedeva da dietro, quel culo così ben tornito, due chiappe da favola, era eccitatissimo. Lei continuò a sfiorarsi le gambe, a massaggiarle sensualmente provocando anche su di lei un senso di libidine sapendo in che situazione si stesse trovando.
Alberto non resistì, vedendo quelle scene cosi eccitanti ,si mise una mano sui pantaloni, se li slacciò e tirò fuori il suo enorme uccello cominciando a toccarselo con calma su e giù raggiungendo in pochi istanti la completa erezione.
Lei sentendo rumori si voltò leggermente e con la coda dell’occhio vide quello che Alberto stava facendo!
Rimase scioccata da quel gigante uccello che aveva, si voltò immediatamente, facendo finta di niente. Anche lei era eccitata alla vista di quel sesso e inevitabilmente la sua mano andò giù, sempre più giù a toccare la sua fica.
Cominciò piano piano a penetrarsi con le sue dita, ad occhi chiusi, immaginando quale poteva essere la reazione che stava suscitando in Alberto.
Lui era li a pochi passi, con l’uccello in mano, lo stava menando sempre più, ma appena vide quello che lei stava facendo smise di toccarsi e con fare deciso entrò nel bagno.
Lei era girata di spalle, senti solo i suoi passi avvicinarsi sempre più, non fece in tempo a voltarsi che lui era già dietro lei. Alberto non esitò un solo attimo, la prese quasi con violenza da dietro, la mise con le ginocchia sulla sedia le infilò il suo uccello dentro!
Lei urlò, un po’ per la sorpresa un po’ per le dimensioni dell’uccello; non aveva mai scopato con un uccello di quelle dimensioni, ma dopo pochi secondi sembrava proprio gradire.
Lui era allupato, la sfondava quasi con violenza sbattendo avanti e indietro la sua nerchia esagerata!
Lei godeva visibilmente, sentirsi dentro un tale uccello era libidinoso, aveva voglia di tutto!
Mascia in qualche maniera riuscì a placare la foga di Alberto, voleva sentirlo bene quel cazzo, decise di staccarsi da lui, voleva prenderglielo in bocca.
Si giro, si inchino e provò a succhiare quel cazzone così grosso, era enorme, mentre lo succhiava respirava a fatica, non riusciva prenderlo tutto in bocca, ma sentirlo e gustarlo le dava un piacere immenso.
Lui ormai era al capolinea, gli intimò di non fermarsi, di continuare, di non interrompere assolutamente quello che stava divinamente facendo.
Ma lei non voleva terminare così e staccò la sua bocca con grande sorpresa da parte di Alberto.
No, perché hai smesso!- chiese lui. Lei si giro di nuovo a pecora e disse- non voglio finire così, voglio sentirlo ancora dentro!
Lui un po’ arrabbiato e un po’ caricato dal suo desiderio la prese da dietro, la piegò e con decisione lo infilò nel suo culetto.
L’impatto fu tremendo!
Mascia non aveva mai avuto rapporti anali; quella fu una penetrazione inaspettata.
Lei urlò dal dolore mentre lui continuava con veemenza a scoparla da dietro, voleva quasi punirla per il suo gesto e non si fece impietosire da lei che chiedeva continuamente di smettere.
Lui era allo stremo e dopo poche altre penetrazioni esplose tutta la sua sborra dentro di lei, lasciandosi andare altri colpetti di godimento.
Finalmente per Mascia era finita, quel dolore così insopportabile se lo ricorderà per un pezzo, più del suo debutto a Teatro!
 
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