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Dopo la separazione - 2a parte

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THE DARK LORD
view post Posted on 17/12/2008, 15:57




Circa un mese dopo l’episodio che ho raccontato nella prima parte di questa storia, le cose procedevano in modo normale. Non avevo più beccato mia madre con Gerardo, anche perché loro, probabilmente sospettando qualcosa o solo per evitare rischi, non si incontravano mai a casa nostra. Mia madre a volte usciva di pomeriggio o di sera, e con ogni probabilità andava da lui anche se a noi ovviamente diceva che andava da un’amica o che aveva un impegno di lavoro. Certamente invece si incontrava col suo tipo e scopavano, magari in macchina, o in qualche altro posto. Con mia madre non ci furono più contatti per circa un mese, la vita scorreva normale ma notavo in mia sorella Claudia un certo cambiamento, era pensierosa, fredda nei confronti di mia madre. Lei amava molto mio padre e probabilmente aveva vissuto il fatto che mia madre andasse a letto con un altro come un tradimento, sebbene ormai fossero separati da quasi un anno. Un giorno parlando con mia sorella di ritorno da un pranzo a casa di mio padre lei disse:

- Povero papà, è così solo… certo che se penso che la mamma scopa come una vacca mentre lui non ha una donna, mi verrebbe da prenderla a calci nel culo!
- Ma che dici, sei scema? – dissi io… - La mamma fa quello che vuole, a noi può piacere o no, ma lei è libera di fare quello che le pare… e poi chi ti dice che papà non abbia una o più donne pure lui? Mica viene a dirlo a noi! Magari scopa tutte le sere…
- No!! Non è così! Lo so e basta! E piantala! – rispose mia sorella arrabbiatissima - Lui non si scoperebbe mai una troia qualsiasi, la mamma è una stronza, non è giusto!! La pagherà, merita una lezione!

La discussione finì lì, anche perchè lei era troppo incazzata per ragionarci, ed anche se Claudia aveva solo 14 anni, era già molto matura e decisa. Perciò non volli chiederle cosa avesse in mente, ma presto lo scoprii. Mia sorella mi tenne il muso per alcuni giorni, fino a che, due settimane dopo, mio padre ci invitò per un weekend al mare. Eravamo all’inizio di ottobre, il tempo era ancora piacevole e caldo, anche se l’estate era lontana. Mio padre prima di quell’estate aveva comprato un bungalow in legno in un villaggio turistico, dove passava i weekend e le ferie. Venne a prenderci al venerdì sera, mia sorella era stranamente euforica. Si preparò a lungo, come se dovesse uscire con chissà chi… indossava una minigonna jeans ed una felpa senza niente sotto, aveva legato i capelli lisci e neri in una coda, Adv e si era truccata. Non appena mio padre citofonò, scendemmo e lei le saltò letteralmente al collo, baciandolo in viso e cingendogli la vita con le gambe. La sua fichetta doveva aderire esattamene al cazzo di mio padre, ma per me fu solo un pensiero fugace di un secondo, non potevo immaginare che lei l’avesse fatto di proposito. Claudia si sedette davanti e io dietro. La osservavo chiacchierare euforica con mio padre lungo i 50 Km di strada per il mare. La sua mini era salita parecchio lungo le sue coscette che lei teneva leggermente aperte, notai che mio padre spesso indugiava con lo sguardo proprio lì, in mezzo alle sue gambe dove faceva capolino la stoffa candida delle sue mutandine che però non nascondeva il gonfiore di una giovane fica già sviluppata. Stavo quasi per pensare male, quando mio padre gelò mia sorella dicendole:

- Si, però tirati giù quella gonna e chiudi le gambe! Stai attenta, sei mezza nuda, poi ti guardano… devi capire che ormai sei una signorina, non sei più una bambina… dai… copriti un po’… stai composta!

Mia sorella ci restò male, si sistemò sul sedile composta, e non parlò più fino all’arrivo.
Il bungalow era piccolo ed essenziale, ma molto carino e comodo. C’era una cucina con piccola sala da pranzo, il bagno col box doccia e due camerette. Claudia ed io ci sistemammo nella stanzetta con un letto a castello, mentre mio padre aveva la sua camera con un piccolo letto matrimoniale. Sistemammo la nostra roba, e poi andammo a mangiare una pizza. Si parlava del più e del meno, finito di cenare passeggiammo un po’ sul lungomare, Claudia camminava abbracciata a mio padre. Sembravano due fidanzati, lui però era molto amorevole e paterno con lei. Non la riconoscevo, non era mai stata così affettuosa con nostro padre. Tornando in macchina al villaggio, mia sorella chiese a mio padre:
- Papà, ma non ti manca la mamma?
- In che senso?... – rispose lui imbarazzato.
- Bè, come donna… non ti senti solo? Non ti manca una donna?
- Ma che domande fai? Sono cose da grandi, non puoi capirle… sei ancora piccola…
- Non sono piccola! – rispose stizzita mia sorella… - Capisco perfettamente!! Non ti manca una donna? Non ti senti solo?

Io ascoltavo imbarazzato in silenzio, volevo vedere dove sarebbe arrivata Claudia con le sue domande.

- Vedi amore del papà – le rispose mio padre – Io e la mamma ci siamo separati da un anno ormai, per adesso sono solo, mi manca una donna, certo, ma ora non mi sento di iniziare una relazione… bisogna essere pronti per certe cose, quando sarai più grande e uscirai con i ragazzi lo capirai meglio…
- E col sesso come fai? – gli chiese Claudia con la sua tipica faccia tosta.
- Claudia!! Ma che domande fai? Queste non sono cose che ti riguardano! – rispose mio padre un po’ arrabbiato…

Claudia ci restò male, mio padre era contrariato per quella domanda impertinente.
Rientrammo al bungalow, mio padre e mia sorella non parlavano, a turno ci recammo in bagno per lavarci. Mio padre ci augurò la buonanotte e si chiuse in camera sua, mentre io e mia sorella andammo nella nostra. Io mi sistemai nel letto superiore, lei sotto. Dopo diversi minuti di silenzio le chiesi:

- Ma che ti salta in mente di fare certe domande? Ma sei scema?
- Sta zitto e non rompere le palle! – mi rispose lei acida – lasciami in pace, non ho voglia di parlare… e comunque avevo ragione io, lui è solo e soffre, mentre la mamma scopa come una troia!
- E tu non puoi farci niente. – aggiunsi io.
- Buonanotte, lasciami dormire – disse Claudia.
- OK… buonanotte.

Dopo qualche minuto la porta della nostra camera si aprì. Silenziosamente mio padre entrò, io fingevo di dormire. Lui si sedette sul bordo del letto di Claudia, che era sveglia.

- Amore… sei sveglia? – le chiese…
- Si – rispose lei con un filo di voce.
- Scusami per prima tesoro... mi hai fatto arrabbiare… vedi, certe domande da te non me le aspetto, quello è un argomento delicato, tu sei mia figlia, hai solo 14 anni, è presto per spiegarti certe cose… e non è facile parlarne con te…
- Si… lo so… ma io non sono piccola… sono grande, so molte più cose di quanto tu immagini, e mi preoccupo per te…
- Non devi preoccuparti amore, il sesso non è poi così fondamentale nella vita… ci sono altre cose, se c’è è meglio, ma se non c’è… va bene lo stesso… si sopravvive…
- E per te c’è? – chiese Claudia…
- Dai, non chiedermi certe cose… lascia stare…
- Papà… - bisbigliò Claudia – posso venire di la con te? Mi manchi…
- Certo… dai, vieni in camera con me un pò, amore del papà… poi però torni a dormire qui…
- Lasciami dormire con te papi…
- No amore, non si può… stiamo un po’ insieme e poi torni qui, ok?
- OK… - rispose Claudia delusa.

Li vidi uscire e socchiudere la porta alle loro spalle. Non so come mai, ma sospettavo qualcosa. Conoscevo troppo bene mia sorella, era sveglia e determinata, e poi voleva in un certo modo vendicarsi per quello che faceva mia madre. Mi rigiravo nel letto non riuscendo a dormire, pensavo che magari in quel momento mia madre era a letto con Gerardo a casa nostra e scopavano come forsennati… il tempo passava, ormai erano due ore che Claudia era andata in camera di mio padre e ancora non tornava a letto, e così mi insospettii un po’. Senza fare rumore scesi dal letto e mi avvicinai alla porta della camera di mio padre, che era accostata a metà. La luce sul comodino era accesa e non sentivo nessun rumore. Pensavo che magari si erano addormentati. Mi sporsi un po’ per guardare e ciò che vidi mi lasciò di sasso, molto più di tutte le altre scene che mi era capitato di vedere: mia sorella era sdraiata di fianco a mio padre con la testa chinata sul suo cazzo e lo spompinava! Lui l’accarezzava e le spingeva dolcemente la testa dettandole il movimento, mentre lei succhiava e leccava il cazzo del papà. Lui teneva la testa leggermente reclinata all’indietro, godendosi quel servizietto. Lo sentivo respirare ed ansimare sottovoce, e sentivo gli schiocchi della bocca di Claudia su quel cazzone molto più grosso del mio e probabilmente anche di quei pochi che finora aveva visto.
Claudia leccava e ciucciava il cazzo paterno, e con la mano faceva su e giù in una lenta sega.

- Brava amore del papà… che brava che sei… mi piace… mmmmhhhhh…. Che bello…. Siiiiiii….
- Ti piace papà? Adesso ci penso io a farti godere… sono una donna ormai… adesso ci penso io a te…
- Sei la mia piccola donna, amore…
- Si….. – rispose Claudia, inghiottendosi nuovamente il cazzo di mio padre.

Non credevo ai miei occhi! Allora era questa la sua vendetta… questo era il suo modo di farla pagare a mia madre: se la mamma scopava con un suo amico, allora lei avrebbe consolato il papà compensandolo con ciò che a lui mancava, secondo Claudia… Era proprio sveglia, ero meravigliato da lei che a soli 14 anni era in grado di prendere simili iniziative…
Mentre osservavo e pensavo a tutto questo, ovviamente il mio uccello era già duro e gonfio, e voglioso di sborrare. Cominciai ad accarezzarmi piano da sopra il boxer, mentre mia sorella continuava a spompinare mio padre. Ad un tratto Claudia smise di succhiare l’uccello, mollò la presa, si sfilò il pigiamino e le mutandine bianche e si mise a cavalcioni su mio padre, facendo aderire la sua giovane fica all’uccello grosso e nodoso di papà. Iniziò a strofinare la sua fichetta lungo il cazzo di papà. Lo sentii dire:

- Che fai?... Non possiamo, non l’hai mai fatto…
- E chi te l’ha detto? – rispose Claudia… - L’ho già fatto, due sole volte… non sono esperta come la mamma, ma potresti insegnarmelo tu…
- Piccola mia… non possiamo… sono tuo padre…
- Papà… mmmmhhhhh…. Ho voglia…. Ho voglia papà…. Dammelo….. fottimi….

Ero allibito, e mio padre doveva esserlo più di me. Io avevo già assaggiato la fica di Claudia, ma non avrei mai pensato che sarebbe arrivata a tanto, a scoparsi mio padre.
Vidi papà armeggiare con il cazzo, lo strofinava fra le gambe di Claudia, mentre lei si muoveva su di lui. Capii che stava cercando di metterlo dentro, lei era molto stretta, aveva scopato solo poche volte, anche se a mio padre aveva raccontato una balla dicendogli che l’aveva fatto solo due volte. La cappella entrò nella fichetta di Claudia. Lei fece una smorfia, mio padre si fermò:

- Ti faccio male amore? - Chiese lui.
- Un po’… - rispose Claudia… - ma continua ti prego… sono la tua donna…
- Aspetta… - disse mio padre.

La sollevò di peso, lei in confronto a lui era così piccola e minuta che quasi scompariva. Io ero eccitatissimo e curioso di vedere cosa sarebbe successo. Mio padre sollevò Claudia di peso e la adagiò sul letto a pancia in su. Lentamente le divaricò le cosce, si chinò su di lei e prese a leccarle dolcemente la fica. Era una scena molto tenera, lui era ben diverso da come l’avevo visto con mia madre, sembrava quasi che temesse di farle del male, di danneggiare una bambola di porcellana. Mio padre le teneva la figa aperta con due dita e leccava dolcemente il clitoride acerbo, le grandi labbra fino ad insinuarsi dentro. Claudia ansimava e gemeva, era rossa in viso e il suo respiro era sempre più affannoso.

- Siii… che bello papà… continua… mi piace tanto…. Mmmhhhhh…..
- Ti piace piccola? Adesso ti riempio la farfallina di baci….
- Si papà… leccami…. Lecca la mia fica… aahhhhh… aaaaaaahhhhhh!!! Vengo…. Vengo….

La portò ad un orgasmo con la lingua e le dita. Io conoscevo gli orgasmi di Claudia, si bagnava tantissimo, ora certamente era pronta per accogliere il cazzo di papà. Infatti, dopo qualche secondo per riprendersi dall’orgasmo appena raggiunto, papà guardò amorevolmente Claudia e le disse:

- Ti è piaciuto amore?
- Tanto papà… si… ora però entra dentro di me… voglio essere tua… prendimi papà…

Così dicendo spalancò le cosce offrendo oscenamente la sua fica acerba a nostro padre, che in preda ormai all’eccitazione abbandonò qualsiasi remora. Si distese su di lei, e con un colpo solo, pento e delicato, affondò il suo uccello dentro la fichetta di Claudia. Lei lo accolse gemendo, si avvinghiò a lui come una gattina spingendo il suo bacino verso il pube di mio padre che la pompava lentamente, temendo forse di farle del male. Claudia invece lo incitava:

- Più forte…. Più forte papà…. Voglio sentirlo tutto… fino alle palle!! Aaaaaaahhhhh…. Siiiii…. Si papi…. Fottimi forte….

Mio padre accelerò il ritmo, ormai scopavano come due forsennati. Mia sorella venne ancora, poi cambiarono posizione rimettendosi come prima cioè mia sorella sopra di lui, e stavolta la penetrazione fu agevole. Con un solo colpo secco mio padre la penetrò e prese a stantuffarla forte tenendola per le chiappe sode e perfette. I loro gemiti ed ansimi riempivano il silenzio del bungalow, ormai non si preoccupavano nemmeno di svegliarmi, forse non ci pensavano più a me, presi com’erano dai loro amplessi.

- Sei fantastica… scopi meglio di tua madre – diceva mio padre – mi fai morire…
- Non pensare a lei papà… scopa me adesso… sono io la tua donna papà… non sei più solo… Mmmmmhhhhh…. Mi fai godere tantissimo…. Sto venendo ancora….
- Si amore, vieni…. Vieni piccola mia…. Godi…. Anche io vengo…. Vengo…. Sborrooooo!!!

Ebbero un orgasmo quasi simultaneo, mio padre fece appena in tempo ad estrarre il cazzo dalla fica di Claudia che eruttò una valanga di sperma bianco, sembrava non finire mai… la sua sborra ricadde sul culo e sulla schiena di Claudia. Restarono accasciati uno sull’altra, mia sorella era incredibilmente piccola addosso a mio padre che aveva invece una stazza notevole. Io avevo il cazzo che mi esplodeva, restai ancora un po’ guardarli, poi corsi in camera e mi masturbai furiosamente due, travolte, senza sosta. Poi mi addormentai.
L’indomani mattina mi svegliai, mia sorella era nel letto di mio padre che dormiva, mentre lui era uscito a fare la spesa. Era nuda, coperta solo del lenzuolo. Mi avvicinai a lei, il cazzo stava indurendosi eccitato da quella visione e dall’odore si sborra e umori che ancora pervadeva la stanza. Scostai il lenzuolo per guardare Claudia, e lei si svegliò.

- Che vuoi? – mi disse…
- Niente… che ci fai tutta nuda nel letto di papà?
- Sono affari miei… - mi rispose con un sorrisino beffardo.
- Ti sei divertita stanotte?
- Tanto! Non immagini quanto! Ora si che sono soddisfatta…

Lo vedevo dalla faccia che era soddisfatta, era raggiante. Aveva avuto la sua vendetta, si era scopata mio padre. Ora era contenta.

- Sei proprio una porca, ti ho vista stanotte…
- Ho fatto del mio meglio – rispose Claudia…
- Dai, fallo anche con me! – dissi tirandomi fuori l’uccello ormai duro.
- Sei pazzo? Papà potrebbe rientrare da un momento all’altro…
- Va bè, ma lo sentiamo se arriva, no? Dai… vieni qui…

Le presi una mano e la portai al mio uccello, lei iniziò a segarmi, ma si vedeva che lo faceva controvoglia, ormai pensava solo al papà ed a ciò che aveva provato con lui. Le tolsi la mano, la girai a pecorina, lei si lasciò penetrare senza resistenza, non partecipava molto. La scopai per qualche minuto, venni sul suo culetto bianco. Si vedeva che lo aveva fatto solo per farmi un favore, o forse, implicitamente, per comprare il mio silenzio.
Restammo un po’ sdraiati sul letto, poi lei si alzò ed andò in bagno a lavarsi. Io me ne tornai in camera. Non sapevo dove ci avrebbe portato tutto quello che stavamo facendo, non sapevo cosa sarebbe successo in futuro… ma le cose ormai avevano preso quella piega: quella del sesso senza barriere, in famiglia. Un tipo di sesso che mi avrebbe sempre eccitato infinitamente, e che mi avrebbe accompagnato nell'arco della mia vita.
 
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