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Dopo la separazione - 1a parte

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THE DARK LORD
view post Posted on 17/12/2008, 15:58




Quando avevo 14 anni i miei genitori si separarono (vedi racconti precedenti). La cosa mi dispiacque perché avrei dovuto rinunciare ad uno dei miei passatempi preferiti, e cioè spiarli mentre scopavano, come ho raccontato in altri racconti veri della mia adolescenza. Tuttavia presto avrei avuto l’occasione di sopperire a questa mancanza con altre situazioni ben più eccitanti e soprattutto coinvolgenti per me che mi limitavo solo a guardare e segarmi furiosamente.
Una sera d’estate ebbi un’esperienza fantastica con mia madre che ho descritto nel racconto “Sogno o realtà?”. Dopo quell’esperienza passarono alcuni giorni senza che accadesse niente con mia madre, pur continuando a dormire con lei un giorno si ed uno no. Cercavo discretamente di far accadere qualcosa, mi strusciavo a lei nel sonno, spesso la mattina mi svegliavo in piena erezione, ma lei non dava segni di partecipazione. Ero abbastanza demoralizzato e disilluso quando a settembre iniziò ad accadere qualcosa. Era già qualche settimana che mi capitava di rispondere al telefono di casa (nel 1984 i cellulari non esistevano…) e subito dall’altra parte qualcuno metteva giù. In un primo momento non ci badai ma poi, dopo tre, quattro volte che successe, iniziai ad innervosirmi. Ne parlai a mia madre, ma lei fu molto evasiva, come se la cosa non le interessasse, mi disse di non preoccuparmi, magari era qualche contatto o qualche idiota che faceva scherzi. Pochi giorni dopo averne parlato a mia madre però risposi all’ennesima telefonata e una voce di uomo dall’altra parte mi rispose:

- Buongiorno, c’è Lucia? - (Lucia era mia madre)
- Chi parla? – Risposi io.
- Sono Gerardo.

Chiamai mia madre, chiedendomi chi cazzo fosse questo Gerardo… Mia madre corse a rispondere, mi fece cenno di uscire, chiuse la porta e iniziò a parlare col tipo al telefono. Corsi subito in camera da letto, dove avevamo un altro telefono, tirai su e ascoltai la loro conversazione, che mi gelò il sangue.

- Hai fatto bene a rispondere – diceva mia madre – Paolo si stava insospettendo per tutte quelle telefonate mute, meglio così.
- Non credo – rispondeva l’altro al telefono – secondo me era meglio non far sapere niente a nessuno… -
- Ma no… sei solo un amico, dirò così… o che sei un collega, qualcosa inventerò… non dobbiamo mica dire per forza la verità, no? Credo che sarebbe un po’ geloso – rispose mia madre ridendo.
- Si, amico… un amico che ti scopa come un maiale!! – disse lui, e risero.

Quindi mia madre scopava con questo fantomatico Gerardo. Iniziai a provare un senso di gelosia per mia madre e di odio verso questo signore, li immaginavo scopare, chissà dove lo facevano e Adv che combinavano… Continuai ad ascoltare la telefonata che si faceva sempre più interessante. Mia madre disse:

- A proposito, caro… quando combiniamo? Avrei una certa famina…
- Famina? Del mio cazzo? Ah ah ah…
- Già… allora? Ti va di vederci? Domani pomeriggio io sono sola a casa, Paolo è a lezione di matematica, e mia figlia va a studiare da un’amica, abbiamo almeno due ore, per cui se vuoi puoi venire da me… che ne dici?
- Come faccio a rifiutare? Ci vediamo domani allora…

Si salutarono, e immediatamente iniziai ad elaborare un piano. Ovviamente il pomeriggio successivo non sarei andato a lezione di matematica, avrei inventato una scusa col prof. Così fu. Uscii di casa, salutai mia madre e girai per una decina di minuti, quando, nascosto dai cespugli del condominio, vidi un uomo che citofonava a casa nostra. Era alto, muscoloso, atletico, capelli piuttosto lunghi biondo scuro, ricci, spalle larghe… insomma, un bel figo, sicuramente più giovane di mia madre di almeno 5 anni…
Mia madre aprì e il tipo scomparve nel portone. Emozionato ed arrabbiato, lasciai passare un quarto d’ora dopodiché con abilità da ninja aprii la porta di casa cercando di non fare il minimo rumore. La richiusi silenziosamente alle mie spalle, e sempre silenziosamente mi incamminai verso la camera da letto di mia madre. Subito sentii ansimi, gridolini e parole che non riuscivo a distinguere. Quei due non avevano nemmeno chiuso la porta, potevo vederli chiaramente, mia madre era distesa sul letto a cosce spalancate e quel Gerardo era con la faccia immersa nella sua ficona nera e pelosa che leccava furiosamente.

- Mmmhhhh…. Aaaah…. Siiii…. Bravo…. Leccamela per bene…. Dai…. Mmmmmhhhhh

Mia madre accarezzava la testa dello stronzo, spingendosela sulla fica con una mano, mugolava come una cagna, sembrava in arretrato di orgasmi da tanto tempo, e infatti mentre il mio uccello cresceva rapidamente nelle mutande, mia madre venne urlando:

- Aaaaahhhh…. Vengo….. vengoooooo!!!!!! Ooooooooohhhhhhhhhh!!!!
- Sei una porca Lucia… sei già venuta come una fontana… hai la fica allagata, fammi bere…
- Siiiii…. Bevi la mia sborra – diceva mia madre – leccamela tuttaaaaaaahhhhhhh!!!!

Gerardo la leccava ancora, lentamente, quando lei lo fermò dicendo:

- Basta adesso, mettimelo dentro… mmmmmhhhhhh….. voglio sentirlo tutto…. Tutto dentro…
- Si…. Bella… porca…. Che vacca sei…. Adesso ti scopo come si deve…
- Siiiii…. Ooooooooohhhhhhh!!!!

Mia madre accolse l’uccello dell’uomo con un profondo gemito, erano di profilo rispetto a me, mia madre serrò le cosce intorno alla vita di Gerardo che prese a pomparla di brutto. Tanto era il godimento e la voglia di cazzo di lei che si aggrappò all’uomo con le braccia e le gambe, sollevandosi dal letto. Lui la teneva per le natiche e la pompava vigorosamente.

- Siiii… siiii…. Bella…. Sei un lago… hai una fica che è un forno, sei bollente…. Mi fai impazzire…
- Siiii… oooohhhhhhhoooooooohhhhhhhhh….. scopami…. Fammelo sentire tutto… fino in fondo… sbattimelo fino all’utero…. Aaaaaaaaaahhhhhhhhh!!!!

Un urlo profondo sancì il secondo orgasmo di mia madre, dopodiché Gerardo disse:

- Adesso girati… voglio scoparti da dietro… anche perché se non mi fermo un attimo ti riempio di sborra e abbiamo ancora un’ora per chiavare…

Mia madre si mise a quattro zampe permettendomi di ammirare in piena luce il suo meraviglioso culo, il suo punto di forza. Era carponi sul letto, con le cosce leggermente divaricate e potevo vedere chiaramente la sua fica nera e gonfia sporgere dalle sue natiche. Il coglione le si mise dietro stando in piedi, e con un movimento lento e preciso lasciò scivolare il suo cazzo dentro la fica fradicia della mamma, tenendola per i fianchi. Potei notare che l’uccello di Gerardo era lunghissimo, non tanto grosso, ma molto lungo, doveva essere almeno 25 cm, sicuramene più lungo di quello di mio padre… Mia madre aveva scelto bene, un vero superdotato, che adesso con quel manico di carne le riempiva la vagina. Potevo vedere la fica di mia madre dilatarsi sotto le spinte dell’uomo, lei accompagnava i colpi gemendo aritmicamente, l’odore acre dei loro umori mi arrivava alle narici eccitandomi da morire e sentivo nettamente il rumore dei liquidi vaginali di mia madre, sotto i colpi di quel cazzone.

- Aaaahhhh…. Mi fai godere come una vacca…. Sto per venire ancora….
- Siiii…. Godi… godi Lucia…. Sei fantastica…. Hai una fica stupenda… un culo meraviglioso… prima o poi te lo faccio…
- Tu sei pazzo… quel palo nel culo… mi sfonderesti…. Mmmmmmhhhh…. Siiii…. Dai…. Forse un giorno…. Adesso scopami… fammi godere ancora….. aaaaaaaahhhhhh!!!!

Mi ritrovai col cazzo fra le mani. Presi a menarmelo furiosamente, come ai vecchi tempi in cui la spiavo con mio padre. Ero perso nei miei pensieri e ricordi mentre mi saziavo la vista con quelle scene di sesso animalesco, che Gerardo tirò fuori il suo cazzone dalla fica di mia madre, le si mise davanti e lasciò andare una potente sborrata sulla faccia di mia madre. Lei subito inghiottì la cappella bevendo gli ultimi fiotti di sborra dell’uomo, lui era esausto, mia madre continuava a leccare massaggiandosi la fica grondante di umori. Il cazzo di Gerardo perse consistenza, ma anche floscio era davvero notevole. I due restarono un po’ sdraiati sul letto, io me ne andai silenziosamente, mi rintanai nel garage e lì completai l’opera masturbatoria lasciandomi andare ad una enorme sborrata. Sentii dopo qualche minuto una macchina andare via, lasciai passare ancora un po’ di tempo e tornai su. Mia madre non mi aspettava, la trovai intenta a rifare il letto, era vestita solo con le mutandine ed una t-shirt aderente, ed era chiaramente imbarazzata nel vedermi…

- Cia… ehm… ciao… che…che ci fai qui tu così presto? – disse balbettando…
- Ho finito prima… - risposi freddo, fissandola da capo a piedi.
- Ehm…. Si… come mai?... Scusami…. Stavo rimettendo in ordine… mi ero addormentata…

Era bellissima, la osservai per qualche secondo, i lunghi capelli neri erano scombinati, era senza trucco, rossa in viso… sotto la t-shirt i suoi minuscoli capezzoli erano molto evidenti, come evidente era l’alone di bagnato sulle sue mutandine, evidentemente la sua fica doveva essere ancora fradicia di umori, frutto della scopatona appena terminata. Si accorse che la guardavo in modo particolare, così senza dire niente la tolsi dall’imbarazzo e me ne andai in camera.

- Ehi… ma che hai?... Dove vai? E’ successo qualcosa? – mi chiese mia madre.
- Niente! – risposi io, chiudendo rumorosamente la porta della mia camera.

Mi buttai sul letto in preda a mille pensieri, la odiavo, odiavo quell’uomo che se la scopava, ma ero anche eccitato da ciò che avevo visto, ero eccitato all’idea che mia madre facesse del sesso con altri uomini, che fosse una donna normale, con desideri e voglie normali, iniziai a sperare di beccarli di nuovo, e in breve il mio cazzo da adolescente era già di nuovo in tiro. Mentre pensavo a tutto questo non mi accorgevo del tempo che passava, e dopo diversi minuti mia madre bussò alla porta. Non risposi e lei entrò.

- Posso? – mi disse…

Era in accappatoio bianco, aveva fatto una doccia, venne a sedersi sul bordo del letto. Nel farlo l’accappatoio si aprì e intravidi la sua fica pelosa, nerissima e lucida. Pensai a come doveva essere indolenzita dopo la razione di cazzo che aveva appena preso. Fu una ulteriorei scossa al mio cazzo, che ora era completamente eretto e duro.

- Non vuoi dirmi che cos’hai? – mi chiese con una dolcezza infinita.
- Non ho niente… - risposi io imbronciato.
- E’ andata male la lezione di matematica? Non capisci qualcosa?
- No… - risposi – la lezione è stata chiara…
- E allora che hai? C’è di mezzo qualche ragazza? – mi chiese sorridendo ed accarezzandomi la testa con affetto.

Ero sdraiato sul letto, il cazzo era ancora duro e si vedeva chiaramente sotto i pantaloni della tuta felpata. Mia madre lo notò, ed io notai i suoi occhi che si posarono sul mio cazzo per diversi secondi.…

- Ormai sei un ometto… sono certa che qualcuna ci sarà… eh? Dai… a me puoi dirlo… chi si lascerebbe sfuggire un bel ragazzo come te?
- E tu che ne sai?
- Lo so come sei fatto… lo so bene… guarda qui!! – disse indicandomi il cazzo…
- Eh già… tu ne sai qualcosa di certi attrezzi! – le risposi arrossendo…

Iniziò a solleticarmi per farmi ridere, non so se aveva capito che il problema era lei, io però le detti corda e presi a scherzare con lei. Mi faceva il solletico, io cercavo di divincolarmi, lei per bloccarmi mi venne su e si mise a cavalcioni su di me. Non potevo crederci, avevo la sua fica nuda a contatto col mio cazzo, anche se indossavo la tuta percepivo chiaramente il morbido ed il calore del suo sesso. Il mio uccello era duro come non mai, e a lei la cosa non sfuggì.

- Dai, dillo alla tua mammina, chi è questa fortunata ragazza che ti piace? Ci fai già qualcosa? Guarda che a me… mmmhhh…. puoi dirlo…. È…. Mmmmhhhh….. Normale…. Mmmmh…. Che certe cose accadano…. Mmmmhhh…. Fra un ragazzo e…. e…. mmmmhhhhhhh…. Una ragazza…..

Mentre parlava si interrompeva spesso e aveva iniziato a strofinare la fica sul mio cazzo, lentamente, ed ogni tanto mugolava… Iniziò un lento avanti e indietro sul mio paletto… ero rosso in viso, emozionato, non sapevo cosa fare, lei lasciò la presa dei miei polsi, ora avevo le mani libere e le posai sulle sue cosce…

- Lo so che mi guardi… lo so che sei attratto da me, è normale… - disse con la voce più dolce e sensuale del mondo… - ma io sono tua madre, non possiamo fare in modo…aaahhhh….. che certe cose accadano, non sarebbe normale… mi capisci… mmmmhhhh…. Vero….??? Mmmmhhhh…. – e intanto continuava strusciarsi su di me.
- Però a te il divertimento non ti manca… - le dissi a muso duro.

Lei si fermò. Capì subito che mi riferivo a lei e Gerardo, ora sapeva che io sapevo, anche se non si era accorta che li avevo visti. Si spostò da me e si rimise seduta sul bordo del letto.

- Allora è questo il problema? Ti dispiace? Sei geloso?... Lo so, è normale… ma io sono una donna come tutte le altre, ora non accetti questa cosa, ma quando sarai più grande capirai… non essere arrabbiato con me, sono sempre la tua mammina, e tu sei sempre il mio ometto… - mi disse con dolcezza…

Io non risposi. Lei mi guardava sorridendo, il mio cazzo era ancora durissimo, lei lo osservò e disse:

- Guarda in che stato ti ho ridotto… piccolo… hai ragione… ormai sei un uomo, hai 14 anni… e le donne ti fanno effetto… adesso per farsi perdonare, la mamma ti farà un regalino…

Non ebbi nemmeno il tempo di realizzare cosa stesse dicendo che già la sua mano era dentro le mie mutande ed impugnava il mio cazzo. La guardai confuso e con aria interrogativa, ma prima che potessi dire una sola parola, lei disse:

- Stai tranquillo, ci penso io… sarà il nostro piccolo segreto… come l’altra notte…

Non dissi niente, la lasciai fare. Mi abbassò la tuta e le mutande, mi accarezzava il cazzo lentamente, amorevolmente, osservandolo.

- Ti ho fatto proprio bene… guarda qui… che bello… mmmhhhh….

Le sue carezze si trasformarono presto in una sega. Ero duro allo spasimo, la sua mano morbida impugnava dolcemente il mio cazzo scappellandolo e segandolo con maestria. Avvicinò il suo viso al mio uccello, sembrava quasi volesse prendermelo in bocca… io sperai fortemente che lo facesse, lei mi guardò come per dire “vorrei ma non posso”… accelerò il ritmo, e io, dopo un po’, sborrai copiosamente schizzando sperma ovunque. Il mio respiro era affannoso, lei mi guardava e guardava il mio cazzo meravigliata ed estasiata, sembrava non ne avesse mai visto uno…

- Si piccolo… vieni…. Vieni amore…. Sei tu il mio ometto….

Restai disteso ed ansimante sul letto, confuso e sconvolto, mentre lei raccolse un po’ della mia sborra con due dita e l’assaggiò soddisfatta.
Mi rimise a posto la tuta e fu in quel momento che mia sorella arrivò e ci vide. Doveva aver capito qualcosa, infatti appena mia madre uscì lei mi chiese:

- Allora? Che succede?

Non le dissi ciò che era appena successo con mia madre, anche se forse aveva capito, ma le raccontai quello che avevo visto, cioè la scopata di mia madre con Gerardo. Lei rimase sconvolta, e disse:

- Che troia… ma pensa te… si scopa un altro? Chissà se lo sa il papà…
- Non dirle niente però… non sono affari nostri…
- Si, ma non è giusto… non è giusto per il papà!

Mia sorella se ne andò via contrariata, avevo capito che stava elaborando qualcosa, ero certo che ci sarebbero stati sviluppi… Ormai la conoscevo bene, Claudia aveva qualcosa in mente, temevo che qualcosa sarebbe successo… e infatti fu così.
 
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