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"Il consenso non cancella la responsabilità"

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view post Posted on 8/4/2011, 19:05
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Operazioni sui malati terminali, il commento del sottosegretario Roccella
foto Ansa
18:31 - La voglia di poter fare qualcosa anche quando il quadro clinico non lascia alcuna speranza è un riflesso incondizionato e comprensibile in un malato. Soprattutto se si tratta di casi terminali. E’ un terreno complesso quello su cui è stata pronunciata la sentenza della Corte di Cassazione per cui: non rispettano il codice deontologico i medici che sottopongono a interventi pazienti "inoperabili" afflitti da patologie che lasciano loro poco tempo di vita. Una violazione che sussiste anche se il malato dà il consenso all'operazione stessa. Tgcom ne ha discusso con l’onorevole Eugenia Roccella, sottosegretario al Ministero della Salute.


Onorevole, su cosa si fonda la decisione della Corte?
Tutto si fonda sul consenso informato, una condizione necessaria ma non sufficiente per assolvere il medico dalle proprie responsabilità. E’ un concetto fondamentale questo non deve servire in alcun modo al medico come uno schermo, altrimenti verrebbe meno tutto il fondamento dell’alleanza terapeutica, quel rapporto che si instaura tra medico e paziente composto da due elementi necessari che sono il consenso del paziente e la valutazione del medico in scienza e coscienza. Non si può nemmeno per un istante ritenere che il consenso possa sostituire la valutazione medica ed è proprio in questo senso

Quindi lei è favorevole alla sentenza?
Sì, sono d’accordo, soprattutto quando c’è in ballo la responsabilità del medico e la condizione di un paziente particolarmente fragile. Curare vuol dire anche rispondere di no, perché altrimenti ci apriremmo la strada verso l’accanimento terapeutico. Una soluzione in questo caso sono le cure palliative, perché è altrettanto vero che si può curare un paziente che purtroppo non si può guarire. E' su questo tema che abbiamo esercitato l’azione legislativa.
Francesco Cremonesi
 
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