Due senatori del Pd depositano un ddl per legalizzare la cannabis
Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, entrambi del Pd, hanno presentato un disegno di legge per legalizzare la cannabis indica. Una proposta che sicuramente accenderà il dibattito.
Quella del senatore del Partito Democratico
Roberto Della Seta è senza dubbio una proposta che farà discutere. Il parlamentare del Partito Democratico ha depositato lo scorso 30 novembre un disegno di legge dal nome che all’immaginazione lascia davvero poco spazio: “Norme per la legalizzazione dei derivati della cannabis indica”. Cofirmatario della proposta
Francesco Ferrante, sempre del Pd. Si tratta di un ddl lungo, appena 7 articoli, nato appunto con l’obiettivo di “legalizzare la coltivazione a fini di commercio, acquisto, produzione e vendita di cannabis indica e di prodotti da essa derivati”.
Il testo fa riferimento a un decreto del Presidente della Repubblica (da emanare 6 mesi dopo l’entrata in vigore della legge) che dovrà disciplinare “i presupposti per il rilascio e per la revoca delle autorizzazioni, il loro numero e i controlli conseguenti, le caratteristiche dei prodotti destinati alla vendita al dettaglio, la tipologia degli esercizi autorizzati alla vendita e la loro distribuzione sul territorio, nonché i locali pubblici in cui è consentito il consumo delle sostanze”.
La quantità massima acquistabile da un singolo soggetto è fissata a 5 grammi. L’articolo 3 del ddl sancisce poi la non punibilità della coltivazione per uso personale nonché “la cessione a terzi di piccoli quantitativi destinati al consumo immediato”, sempre che a consumare la sostanza sia un individuo che ha più di 16 anni.
Torna (forse) alla ribalta un tema abbastanza delicato, destinato a scatenare accesi dibattiti tra le forze politiche. Quello che però va precisato è che la proposta di Roberto Della Seta e del suo collega Francesco Ferrante potrebbe non essere quella ufficiale del
Partito Democratico: i due, infatti, potrebbero aver formulato tale proposta a puro titolo personale, senza coinvolgere direttamente il partito d’appartenenza. La curiosità sulla faccenda resta vivissima e ora non resta che aspettare l’iter del provvedimento.