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Aprii la porta e.......

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THE DARK LORD
view post Posted on 10/1/2009, 16:51




Sono andato ad aprire, era Franca che suonava, è entrata e si è lanciata sul divano, la gonna e salita all’altezza delle cosce, e s’intravedevano le mutandine bianche. Non ne posso più, mi ha detto, mio marito deve avere un’altra, è una settimana che non mi tocca, io ho fatto di tutto, mi sono presentata nuda, mi sono messa sotto la tavola a succhiarlo, ma lui niente, non ne vuole sapere.

Io ascoltavo senza parlare e guardavo quel pezzo di mutandina che faceva capolino, il mio pene iniziava a dare segni di vita, e io facevo fatica a mascherarlo. Vieni vicino a me, mi ha detto, e dammi da bere. Le ho portato un bicchiere colmo, e mi sono seduto, lei lo ha trangugiato tutto di un fiato, e la sua mano si è posata sui miei pantaloni.

Ho posato la mia mano sulle sue cosce, lei se la messa sulla figa, e scostando gli slip ha voluto che io l’accarezzassi.

Io l’accarezzavo con gran piacere, sentivo il mio membro che premeva sui calzoni e voleva esplodere fuori, per entrare nella sua calda tana. Lei mi ha aperto la lampo, il mio membro e uscito prepotentemente, allora, lei ha iniziato ad accarezzarlo con le labbra. Lo succhiava e mi leccava i testicoli, e io sentivo lo sperma che saliva, finche non le venni in bocca. Lei ha bevuto tutto il mio seme fino all’ultima goccia. Si è alzata ed è andata in bagno, si è seduta per fare pipì, io lo raggiunta e mi godevo lo spettacolo della sua minzione, e il mio pene ha ripreso vita, allora mi sono avvicinato e lei lo ha ripreso in bocca succhiandolo come un ghiacciolo.

Si è alzata e voleva asciugarsi, io lo impedito, volevo sentire sulla lingua il sapore della sua pipì.

Siamo andati sul letto, e io ho iniziato a spogliarla lentamente baciando ogni angolo della sua pelle, le ho tolto la camicetta e baciavo le spalle e le ascelle, succhiavo i suoi seni e vedevo crescere i suoi capezzoli scuri. Le ho sfilato la gonna, e baciavo e leccavo le sue gambe, mi soffermavo all’interno delle cosce e la leccavo dolcemente, leccavo la sua pelle sul bordino degli slip, che ogni tanto scostavo per affondare la mia lingua nella sua figa.




Lei gemeva piano, sentivo che tremava leggermente, finche è esploso il suo orgasmo, il suo sperma usciva dalla tana ed emanava un profumo intenso e il suo sapore era dolce e inebriante.

Io non ho più retto, le ho sfilato le mutandine e lo infilata, fino in fondo, ho cominciato a muovermi, prima lentamente, poi più veloce, lei rispondeva ai miei colpi, muoveva il bacino per assecondarmi, sentivo il calore della sua figa, e il profumo dei suoi umori riempiva la stanza.

Mi sono interrotto, volevo sentirla venire, volevo sentire il suo succo sull’uccello, e sentire che annegava dentro i suoi umori, e così successe. Lei veniva con colpi lunghi e tremiti intensi, m’abbracciava e mi stringeva con le sue gambe sui miei fianchi, mi colpiva con il suo bacino, e gridava il suo piacere. Venni anche io, dentro di lei, il mio sperma mescolato al suo, un atto d’amore indicibile.

Non volevamo staccarci, sentivo che anche lei non voleva, indugiava, non si rivestiva, e mi guardava con uno sguardo dolce e intenso, mi accarezzava il corpo, mi baciava sugli occhi e sulle labbra, si stringeva e mi toccava, ad un certo punto mi ha annunciato che voleva donarmi una cosa che non aveva dato nemmeno a suo marito, mi ha offerto il suo culetto, ha voluto che lo leccassi a lungo, che lo stimolassi con la mia lingua e con un mio dito, poi si è detta pronta a ricevermi.

Io ho appoggiato la punta sul suo buchino, e molto lentamente ho iniziato a spingere, lei lo sentiva e mi diceva di fare piano, e io dolcemente spingevo fermandomi ogni tanto per farla abituare, finché lei spinse il suo sedere verso di me impalandosi.

Lei gridava il suo piacere, mi affermava che era magnifico, e voleva che spingessi con violenza, cosa che io facevo volentieri, finché venne con il culo, e io le riempii il retto con il mio sperma.

Lei doveva tornare a casa, si è rivestita mal volentieri, e ci siamo ripromessi di vederci il giorno dopo.



Questa storia è andata avanti alcuni mesi, lei il mattino veniva a trovarmi, facevamo l’amore tutte le mattine, inventando e sperimentando cose nuove, erano caduti tutti i tabù e non c’erano freni inibitori.

Lei con il marito scopava poco e male, una sveltina e via, senza sentimento, e senza amore, diceva lei.

In ogni modo una mattina è venuta da me sconvolta, il marito voleva che lei s’incontrasse con un altro uomo, voleva fare una cosa a tre, e mi ha detto che l’uomo lo aveva trovato il marito. Lei ha fatto resistenza, ma il marito insisteva, non la lasciava vivere.

Allora le ho suggerito una cosa: le ho detto, digli che l’uomo lo cerchi tu, e dille che vuoi un uomo che non ti piaccia, in modo che tu non possa innamorarti, perché non vuoi rovinare il rapporto con lui.

Ovviamente l’uomo scelto ero io.

C’incontrammo a casa loro dopo cena, era tutto pronto, lui in calzoni e camicia, lei con una leggera vestaglia che si apriva ad ogni passo facendo intravedere i suoi bianchi slip. Parlammo un po’ per fare una prima conoscenza, (ovviamente con il marito) poi Franca venne a sedersi in mezzo a noi, presi io l’iniziativa, e accarezzai le gambe di Franca con lentezza, gli schiusi la vestaglia e posai la mia mano sul suo monte di venere accarezzandola dolcemente.

Franca si muoveva piano venendomi incontro con il bacino, poi io scesi tra le sue gambe e iniziai a leccarle e a baciarle dolcemente. Suo marito prese Franca per la testa e la fece chinare verso il suo membro che aveva tirato fuori nel frattempo, lei schiuse la bocca e lo accolse dentro di se.

Io leccavo la sua vagina attraverso le mutandine bagnate dai suoi umori, la sentivo fremere ad ogni colpo, le scostavo e la baciavo in profondità, gustavo il suo sapore e m’inebriavo del suo profumo.

Lentamente le sfilai gli slip, e vidi la sua figa schiusa, le feci appoggiare le gambe sulle mie spalle e iniziai a leccarle sia la fighetta che il buchino posteriore.Suo marito continuava a scoparla in bocca.

Le infilai il cazzo nella figa, spingevo e sentivo che lei stringeva i muscoli della vagina attorno al mio uccello, venne con dei mugolii mediati dal pene del marito tra le labbra.

Continuai a spingere con colpi lunghi e lenti, sentivo lo sperma che salire, le venni dentro come un fiume mentre il marito le venne in bocca.

Lei ingoiò tutto quello che il marito le aveva donato, e dalla sua vagina usciva il mio sperma e si spandeva sulle cosce. Lei volle prendere il mio membro tra le sue labbra, e alternava sapienti leccate tra me e suo marito. Non ci volle molto per indurirmi il pene, sentivo che lei non era soddisfatta, che voleva ancora godere.

La presi e la baciai sulla bocca, la feci stendere sul tappeto, e la leccavo ovunque, sentivo il sapore dello sperma del marito tra le labbra, e sentivo il sapore del mio sperma tra le sue gambe.

La succhiavo e la sentivo fremere, venne nella mia bocca con lunghi colpi, e io gustai il suo sapore e il suo profumo, la girai di schiena e le leccavo il sederino, sentivo il suo buchetto che vibrava, si apriva e si stringeva. Dolcemente le infilai dentro un dito e cominciai a muoverlo, mi stesi al suo fianco e la tirai verso di me, e con la massima delicatezza la penetrai.

Ero nel suo sedere, il marito era esterrefatto, la guardava e l’insultava perché a lui non era mai stato concesso, ma noi continuammo la dolce sodomizzazione.

Lei venne alcune volte sempre con una intensità crescente, l’eccitava vedere suo marito arrabbiato, finche io con lunghi colpi non le venni dentro.

Ci sedemmo sul divano, suo marito era sconvolto si versava da bere in continuazione, voleva saper perché lei non le avesse mai concesso il culetto e invece lo ha dato a me.

Tranquillamente lei rispose che voleva darlo ad uno "che non le piacesse" perché così poteva odiarlo.

Questa nostra storia continuò per parecchio tempo, finche non dovettero cambiar città per motivi di lavoro.

Il marito non seppe mai che io e sua moglie avevamo una storia.
 
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