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Carne della mia carne

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~The Scorpion Venom~
view post Posted on 12/2/2009, 16:37




Caldo, fa un caldo terribile nella stanza. Dalle persiane filtra, la solita luce biancastra dei lampioni e un venticello umido e marcio, di mare piatto.

Per un po' l'ho scrutato nel buio. Mi scoppia il cuore al solo pensiero di sfiorarlo. Ora basta indugiare.
In un lampo, seminudo, attraverso la stanza e mi siedo su quello scampolo di letto che mi ha lasciato; chissà se sapeva, immaginava o sperava; sarà solo un caso.

Gli accarezzo il collo, la schiena; la pelle vellutata e nera di sole. Che bello! Ed è tutto mio, ora.
In controluce gli slip bianchi e lucidi, risaltano le due splendide "mele", che si ergono come due montagnole soffici. Le accarezzo delicatamente, le stringo, le posseggo.
Come sempre, gli slip lasciano scoperta l'attaccatura e un ciuffetto di peli biondi, m'invita.

Comincio a baciargli il collo, poi la schiena; piccoli movimenti: è sveglio, ma indifferente.
Bacio e accarezzo la schiena lucida;
sento il calore del suo corpo e un tenero profumo di sapone.
Supero la conca, che mi separa dall'oggetto del mio desiderio. La lingua scava, nella piccola scalanatura e le mani contemporaneamente le liberano il passaggio; gli slip sono abbassati e tesi, appena sotto il culo: posso immaginare cosa li trattenga dall'altra parte.

Lo esamino: che splendide proporzioni; era tempo che non vedevo due chiappe così perfette: un culo maschile intendo, perfetto e turgido; non uno di quei culotti a mandolino, da "piglianculo" professionisti.
Il porco del 18 enne deve aver preso il sole come mamma l'ha fatto, da qualche parte; non è granché pallido rispetto alla schiena cotta di sole.
Lo assaggio: spingo la lingua nel solco, dal basso e dilato le chiappe con le mani. Salgo con la lingua fino al solco; le mordo delicatamente e di nuovo affondo la lingua.
Poi giù verso le gambe, fino ai polpacci. Tra una peluria fitta e riccia, dove il corpo dell'adolescente, scompare per quello dell'uomo. Un vello delicato, lo accarezzo con la guancia.

Sospira leggermente; ha gradito, ma finge ancora il sonno.
Si muove, inarca la schiena verso l'altro lato e si apre leggermente verso di me, ad invitarmi di nuovo.
L'altra meta del mio nuovo viaggio è vicina.

Ora posso sfilare gli slip finalmente e nel farlo do una prima carezza al cazzo; barzotto e umido di sperma, odoro la mano e ho la conferma; mi lecco i polpastrelli sodisfatto.

Gli sussurro dolcemente ed eccolo ruotarare ancora il bacino di pochi gradi.
Ho bisogno di un po' di luce, devo misurare la sua voglia.

Nel movimento il cazzo, chiaramente compresso, ha strusciato sul lenzuolo blu
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sottostante lasciando una striscia di lumaca e ora si erge, davanti al mio paonazzo.

Lo bacio dolcemente sulla bocca: . Bacio il collo, il petto, mi fermo a succhiare i teneri capezzolini; non è più velluto, ma seta; seta fremente alle mie carezze. La lingua incontra una punta dura.
Seguo la linea dei pettorali e scendo verso il ventre, soffice e muscoloso.
Bacio l'ombellico e mi tuffo sul pube; affondo il naso tra la soffice peluria e poi comincio a leccare.
Con la lingua mi spingo fino alla base del cazzo.

E'incredibilmente liscio, leggermente curvo e enorme; non tanto in lunghezza, che pure è notevole, quanto circonferenza o dovrei dire "spessore". La bocca contiene a fatica la cappella, che ai primi colpi di lingua si è fatta subito violacea.
E' massiccia, nodosa e lo sperma dolciastro.

La lecco lungo il bordo, poi a salire sul "filetto" fino all'orifizio. Lo sento agitarsi sotto i miei colpi e finalmente mi guarda, per poi tornare a fissare il soffitto. Si morde le labbra.

Ora gli lascio un po' di tregua, non voglio che venga subito; voglio gustarmelo. Lo accarezzo di nuovo sul petto, giù per le cosce e lo masturbo lentamente, dando qualche spennellata di lingua ogni tanto. Una leccatina ai coglioni.

Lo infilo per intero in bocca, mi soffoca, e poi comincio a succhiarlo fortissimo.
Mi muovo velocemente e lo sento pulsare ormai; ansima sempre più freneticamente e poi, eccolo, geme con una voce tenera e schizza; il primo fiotto è per il mio petto, ma i successivi per la mia bocca. Non troppo denso: il cuginetto bastardello, deve essersi fatto fare qualche altro "servizietto", oggi pomeriggio al mare.

Lo guardo in controluce, grondante sperma e ancora semieretto; stupendo.
Lo lecco ancora, voglio pulirlo per bene. Non si è mai "ammosciato" del tutto ed ora sta già riprendendo vigore.
Lecco un capezzolo, inumidendolo di sperma. E poi un bacio. Le lingue s'incontrano.
 
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