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Dopo le cugine ..la zia

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~The Scorpion Venom~
view post Posted on 12/2/2009, 17:03




Qualche mese dopo il weekend passato con Marcella, la minore delle mie cugine, la mia vita scorreva regolarmente. Non ci eravamo più visti, ogni tanto ci scambiavamo qualche sms, ma senza riferimenti apparenti a ciò che era successo. Con Giulia ormai non ci si sentiva quasi più, salvo rari casi, e sempre per sms. Iniziavo ad odiare gli sms!
Spesso mi masturbavo nel mio letto, ricordando ciò che era successo con Giulia e Marcella, e con un po’ di orgoglio e soddisfazione per essere riuscito a scoparmi entrambe le mie cuginette poco più che adolescenti.
Un bel giorno di giugno, ricevetti un messaggio da mia zia Marta, la loro madre. Mi diceva che sarebbe venuta a Torino per un convegno, sarebbe stata qui per un paio di giorni in un albergo in centro, e mi chiedeva se mi andava di cenare insieme una sera. Risposi di si, ovviamente.
Mia zia era una persona molto piacevole, molto ironica, spigliata, fine e divertente. Aveva un rapporto apertissimo con le sue due figlie, anzi spesso le prendeva in giro perché a suo dire trombavano poco, si davano poco da fare… magari scherzava, certo, ma in ogni caso era tutt’altro che bigotta e bacchettona. Era medico psichiatra, e questa sua professione contribuiva sicuramente a renderla un po’ svitata e anticonformista. All’epoca dei fatti mia zia Marta aveva appena compiuto 48 anni. Si teneva bene, però, visto che non aveva il benchè minimo problema economico, era sempre curatissima nel suo aspetto, ben vestita, coi capelli corti neri e gli occhialini da professoressa… Le sue forme erano generose, un po’ in carne come si conviene ad una donna della sua età. Un bel culo pieno, due tette grosse e ancora sode, una quarta sicuramente… insomma, una bella donna ancora perfettamente in grado di suscitare appetiti. Durante la mia adolescenza mi era capitato di masturbarmi nel bagno di casa sua con la sua biancheria intima che trovavo nel cestone della roba da lavare, usava spesso dei body neri in pizzo col ferretto sul reggiseno, per contenere le sue tettone. Erano passati molti anni però, adesso non ci pensavo più. Però, quella sera mentre mi preparavo per cenare con lei, strani pensieri iniziarono a farsi strada nella mia testa… sarebbe stato molto eccitante, pensavo, se dopo essermi fatto entrambe le sue figlie mi fossi scopato anche lei. Sicuramente era una gran vacca a letto, era molto disinibita, amava la vita e poi tante volte mi aveva fatto complimenti riguardo al fisico, alla mia avvenenza (presunta) e cose varie. Ma forse stavo fantasticando troppo… certe cose accadevano solo nei film… e così cercai di non pensarci più, e uscii di casa.
Fu così che una sera di giugno
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mi ritrovai alle 20:30 sotto l’albergo in centro dove mia zia Marta risiedeva. La chiamai col cellulare, e mi rispose che stava scendendo, mi disse di aspettarla nella hall. Dopo 5 minuti la vidi comparire. Era sempre affascinante, con quel suo aspetto da professoressa, in gonna nera e camicetta bianca… Ci salutammo e ci abbracciamo affettuosamente:

- Eccolo qui, il mio nipotone giovane e forte!! – mi disse, spesso mi chiamava così.
- Ti trovo benissimo! – dissi io… - Sei in splendida forma!! Dai, andiamo che ti porto in un posto carino.

Andammo al ristorante che avevo prenotato, un posto molto intimo ma carino, niente di lussuoso, ma comunque discreto. A cena parlavamo del più e del meno, e ogni tanto lei faceva qualche battutina ironica sulla sfera sessuale:

- Allora come ti va la vita qui? Chissà come ti diverti, eh? Tutto solo, appartamento sempre libero… eh, beato te… mi ricordo quando ero all’università, allora si che mi divertivo!!

Ridemmo insieme, poi il discorso si spostò su altro, parlammo un po’ delle sue figlie, dei loro studi, dei loro amori giovanili, ma ovviamente non potevo dirle che me le ero scopate entrambe e che erano due belle porcelline, altro che ingenue ed innocenti come immaginava lei. Tanto che pensai che se le figlie erano così sveglie a 20 anni, chissà la loro madre che porca doveva essere! Ebbi un sussulto al basso ventre, il mio cazzo aveva evidentemente ricevuto qualche stimolo, quei discorsi mi stavano eccitando.
Finimmo di cenare, poi visto che era una bella serata e che zia Marta non voleva rientrare in albergo così presto, decidemmo di andare a bere qualcosa in un locale del centro storico. Passeggiavamo per le vie del quadrilatero romano di Torino, la guardavo e devo dire che sembravamo due amici, quasi coetanei, dato che lei non dimostrava la sua reale età. Ci accomodammo in un dehor di un locale affollato, prendemmo da bere due Negroni. Sarà stato per l’alcool, o chissà per che altro, che mia zia iniziò a fare discorsi strani sulla sua vita coniugale:

- Eh, ormai il sesso per me non esiste quasi più. Con tuo zio ormai siamo separati in casa, le cose non vanno bene. Stiamo pensando proprio di separarci consensualmente, ma sai com’è… certe cose vanno ponderate. Ormai non andiamo più d’accordo su niente, non si ha più molto da dirsi…
- Ma dai zia… mi dispiace… - risposi io, meravigliato… - Non immaginavo che le cose stessero così, sembrava tutto normale quando vi vedevo!
- Era tutta apparenza. In realtà dormiamo già in due stanze separate. Eh, pazienza. Già mi vedo a fare la triste zitella vecchia che vive di ricordi invidiando i figaccioni che le figlie le porteranno in casa!! – disse ridendo, con la sua solita ironia che mi piaceva tantissimo.
- Ma dai, ma che dici? Ammesso che decidiate di separarvi davvero, io credo che tu non avrai nessun problema! Sei una bella donna, sono certo che hai molti corteggiatori!
- Si, certo… il giardiniere, l’elettrauto, tutte persone così! –

Rise ancora di quello che aveva appena detto, e risi anche io. Ma si vedeva che era un po’ triste e malinconica. Ci avviammo a piedi verso il suo albergo, che era lì vicino.

- Eh, beato te che sei giovane e forte, chissà quante te ne fai, come ti diverti tu… e beate anche le mie figlie, loro si che si divertono e trombano quanto gli pare!!
- Ma dai zia, ma che dici? Non devi dire queste cose, tu sei giovane e sei anche una bella donna, avercene come te!!

Sorrise e mi abbracciò, camminammo per un po’ abbracciati chiacchierando ironicamente della situazione. Arrivati sotto l’albergo ci salutammo, e le dissi:

- Però promettimi che non farai più certi discorsi. Tu sei una bella donna, non dimostri gli anni che hai, credimi che puoi avere quello che vuoi in fatto di uomini… ne hai ancora di trombate davanti a te!!
- Davvero? – mi rispose… - Non lo dici solo per consolarmi?
- No… lo dico perché lo penso davvero!

E dicendo così mi avvicinai a lei per abbracciarla affettuosamente. Lei mi strinse aderendo completamene al mio corpo, e il mio pacco iniziò a dare segni di risveglio. Restammo un po’ abbracciati, ebbi l’impressione che lei stesse strofinando la sua patata sul mio pacco, ma non ne ero sicuro… forse era solo una mia impressione. Sta di fatto che ci guardammo per un attimo e la baciai su una guancia per darle la buonanotte. Lei girò la testa e mi baciò sulla bocca. Dopo due secondi eravamo lì a slinguarci come due quindicenni. Ci baciavamo, sentivo il sapore dell’alcool nella sua bocca, pensai che forse era un po’ brilla, ma non me ne fregava niente. Le palpavo le tette, eravamo per strada e lei mi lasciava fare. Posò una mano sul mio pacco, avevo il cazzo durissimo, e prese ad accarezzarmi. Io infilai una mano sotto la sua gonna, risalii lungo le cosce ed arrivai al pizzo delle mutande. Infilai una mano sotto l’elastico e le toccai la fica. La sentivo pelosa e calda, era bagnata come una vacca.

- Sali con me in camera, adesso…. – mi disse con voce roca.
- Se vuoi possiamo andare da me… - le risposi, ma mi interruppe subito dicendomi:
- No, ci vorrebbe troppo tempo, adesso, andiamo su adesso! Vieni!

Mi tirò quasi con forza, evidentemente aveva una voglia arretrata da soddisfare. Parlò col tipo alla reception, prese le chiavi e salimmo su in camera. Si buttò sul letto tirandosi su la gonna e aprì le cosce…

- Dai, vieni qui, forza…. Riprendiamo il discorso…

Mi avvicinai a lei e mi tuffai con la faccia fra le sue cosce cercando di leccarle la fica.

- Aspetta, dopo… - mi disse.. – Adesso scopami, scopami subito, non ce la faccio, voglio il cazzooooo!!!

Si sfilò le mutandine di pizzo nero e iniziò a sgrillettarsi intanto che io mi spogliavo. Tanta era la foga e la voglia che tolsi solo pantaloni e boxer, poi lei mi tirò a se, mi afferrò l’uccello in mano e se lo infilò dentro il suo figone. Era bollente e bagnata, la sua fica era pelosa e nera, mi eccitava moltissimo una bella fica pelosa incolta, dopo tante fighette depilate o poco pelose che avevo visto… Era sotto di me, la pompavo con foga, lei era completamente vestita tranne le mutande. Sbatteva il bacino contro di me urlando ed incitandomi a pomparla sempre più.

- Aaaahhh!!!! Aaaaaaaa!!!! Siiiiiiiiiiiiiiiiii!!!!! Scopami nipotone mio!! Finalmente un bel cazzone giovane… dai… dai…. Dammelo…. Tutto dentro si…. Siiiiiiiii!!! Aaaaaaaahhhhh!!! Godo… fai godere la tua vecchia zia, dai…… Ancora!!! Adesso!! Adesso, siiiii eccoooooo…. Vengooooooo!!!! Aaaaaaaaaaaaaahhhhhh!!!!!

Con un urlo liberatorio ebbe il suo primo orgasmo inondandosi la ficona e bagnando anche me coi suoi umori. Rallentò il ritmo, e rallentai anche io, anzi mi fermai completamente. Sfilai il cazzo dalla sua fica bagnata ed oscenamente aperta e finii di spogliarmi. Ero ancora durissimo, vedevo che lei mi guardava. Una volta nudo mi avvicinai a lei e la baciai in bocca. Lentamente la spogliai. Le sbottonai la camicetta bianca, le tolsi il reggiseno e due tette maestose balzarono davanti ai miei occhi. Le baciavo il collo, poi scesi giù ed iniziai a giocare col suo seno. Leccavo i grandi capezzoli scuri, ciucciavo le punte e le sentivo indurirsi fra le labbra. L’accarezzavo sul ventre, baciandola e scendendo sempre più giù. La sentivo ansimare e mugolare come una gatta in calore, volevo farla eccitare di nuovo e ci stavo riuscendo. Aprii la cerniera della gonna e gliela sfilai dalle gambe. Era nuda, le sue cosce spalancate a rivelare la sua fica nera ancora grondante di umori. Lentamente mi inginocchiai fra le sue gambe e iniziai a leccarle la fica. Assaggiavo i suoi liquidi, leccavo le grandi labbra, la penetravo un po’ con la lingua, aveva una fica davvero maestosa, grande, pelosa e nera. Poi iniziai a giocare con il suo clitoride. Ci stavo prendendo gusto, tanto che pensavo che avrei voluto portarla ad un orgasmo così… ma il mio cazzo reclamava giustizia, così mi sdraiai di fianco a lei metteno il mio uccello a pochi centimetri dal suo viso. Mentre le leccavo la fica sentivo il suo respiro sulla mia cappella. Afferrò il mio cazzo in mano e dopo averlo segato piano, se lo infilò tutto in bocca, iniziando un pompino fantastico.

- Aaaahhhh…. Finalmente un bel cazzone duro in bocca…. Mmmmmmmmhhhh…. Mmmmhhhhh… che bello, che bel cazzone… finalmente un bel pompino…. – diceva.

Ci mettemmo in una posizione più comoda ed iniziammo un 69 fantastico. Avevo il suo culo in faccia e leccavo la sua ficona per ogni millimetro. Lei mi spompinava con un’arte ed una maestria che non aveva eguali, e capii così da chi avevano preso le mie cugine. Stavo per sborrare, lei se ne accorse si sfilò il cazzo dalla bocca.

- Inculami…. Mettimelo nel culo, dai… voglio che mi inculi!
- Subito… - risposi.

Bagnai un po’ la cappella sulla sua fica fradicia, e poi puntai il cazzo sul suo buchetto. Entrò senza nessuna difficoltà, doveva essere ben allenata a prenderlo nel culo, la vacca. Iniziai a pompare di brutto in quel culone, lei si sgrillettava la fica mentre la inculavo, e godeva come una vera maiala.

- Mmmmmm…. Aaahhh….. aaaaaahhh…. Si… siiii…. Sfondami il culo…. Riempimelo di sborra, dai….

Sentivo il movimento della sua mano sulla sua fica e mi eccitava tantissimo, tanto che pensavo di non resistere ancora a lungo, quando improvvisamente lei venne di nuovo come una vacca. Dalla sua fica sgorgavano umori in quantità, era un lago e mugolava di piacere come una vera troia di bordello.

- Mi fai godere…. Godoooo!!! Vengo, siiii…. Vengo, vengo… scopami…. Ancora dai….. aaaaaahhh!!

Stavo per venire quando improvvisamente con un movimento rapido si sfilò il mio cazzo dal culo e lo infilò nella fica. Iniziò a sbattere il culo verso il mio pube, la pompavo tenendola per i fianchi, lei urlava di piacere come se stesse per venire ancora, e dopo pochi colpi le inondai la fica di sborra bollente. Lanciò un urlo forte, doveva piacerle molto essere riempita di sborra nella fica…
Si distese a pancia sotto, dalla sua fica colavano umori misti a sborra, era così fradicia che ci sarebbe entrato un braccio intero. Mi distesi accanto a lei e restammo così per un po’. Ci addormentammo stremati per la scopata, ma verso le tre del mattino mi svegliai. Ero steso a pancia in su e mia zia Marta mi stava succhiando il cazzo.

- Mmmmh…. – la sentivo mugolare. Tirai su la testa, mi guardò e sorrise, e disse – Era duro, io avevo voglia… perché sprecare tempo? Fattelo ciucciare, dai… - e se lo ricacciò in bocca.

Mi godevo quel pompino fatto dalla mia zia quasi cinquantenne, e godevo. Vedevo le sue tettone penzolare e il mio cazzo sparire nella sua bocca. Mi girai in modo da poter leccare la sua fica e la trovai ancora bagnata dalla scopata di due ore prima. La leccavo come un cagnolino, infilavo due dita nella fica, poi contemporaneamente una nel culo. Si girò verso di me mollando la presa del mio cazzo di nuovo durissimo, e si impalò sopra di me. Il mio uccello entrò nel suo ventre senza sforzo, iniziò a cavalcarmi piano, salendo su fino quasi a farlo uscire. Sentivo le labbra della sua fica percorrere tutta l’asta, toccare la cappella gonfia, indugiare un po’, e poi reinghiottire il mio cazzo completamente. Quel trattamento, quei movimenti, mi facevano impazzire. Era bravissima, una vera donna esperta, una vera signora del letto. Continuava a cavalcarmi piano, infilandosi e sfilandosi il mio cazzo lentamente, quando ad un tratto non ne potetti più. L’afferai dai fianchi e cominciai a stantuffarla con potenza. Il mio cazzo la riempiva fino in fondo, sbatteva sulle pareti del suo utero facendola godere. Urlava, si dimenava e contorceva come in preda a spasmi violenti. Ebbe un orgasmo violento, io non accennai nemmeno a fermarmi e continuai a sbatterla forte, scopandola in quella posizione, afferrandole il culo con le mani, leccando le sue tette che mi sbattevano sulla faccia. Era scatenata, godeva a ripetizione. Quando sentii che stavo per venire uscii dalla sua ficona fradicia. Scesi da letto, lei era lì, inginocchiata e stravolta, era sensualissima. Mi posizionai davanti a lei che in ginocchio sul letto teneva le sue mani poggiate sulle sue cosce. Le misi il cazzo davanti al viso, e lei lo prese in bocca. Capiì cosa volevo, e così, senza usare le mani, prese a leccarmi ed a spompinarmi in modo divino. Ero prossimo all’orgasmo, lei sentì le pulsazioni della mia cappella e afferrò il mio uccello con la mano destra mentre con la sinistra mi teneva le palle. Ingoiò tutto il mio cazzo in bocca, le spinsi la testa verso di me e sborrai un fiume di sperma bollente nella sua bocca. La sentii tossire, allentai la presa sulla sua testa e un po’ di sborra colò dalla sua bocca finendo sul seno. Continuò a tenermi il cazzo in bocca ancora per molto, fino a che non fu pulito anche dell’ultima goccia di sborra. Mi sorrise ancora e mi disse:

- Che bello… mi ci voleva proprio…. Che scopatona…. Grazie nipote mio…
- Sono io che ringrazio te… sei proprio una gran vacca!

Stavolta ci addormentammo. Il mattino dopo lei doveva prendere un aereo, tornava a casa. La salutai con la promessa che presto avremmo fatto in modo che tutto quello che era successo la notte prima sarebbe ricapitato. Ed infatti ricapitò.
 
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