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Avis - 2° parte

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Aragorn
view post Posted on 16/4/2009, 15:19




Premessa: Mi concedo queste poche parole per mettere ha conoscenza chi leggerà questo scritto, ora postato, è stato steso nell’ottobre del 2006, mai pubblicato per nessun motivo preciso, pigrizia, volontà o non saprei altro…ora ne avevo voglia e lo fatto.
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Venerdì, 22/Settembre/2006
Mattino, mentre scendo le scale per recarmi a lavoro attivo il cellulare, entro in macchina e pochi istanti dopo l’avvertimento dell’arrivo di un messaggio.
Mittente LunaMaria, Inviato il 21/Settembre/2006 h. 23,45:
Testo “Bello il tuo racconto, bellina la tua vicenda con Barbara. Peròòò….”
Sorrido al messaggio (riferitosi al racconto Avis ), e mentre viaggio per andare a lavorare ripenso al messaggio compreso di quel “Peròòò…” finale che mi dava la sensazione di una LunaMaria adombrata su quel racconto. Opto per un chiarimento inviandole un messaggio:
Testo “Sei Arrabbiata?”
Quella mattinata il messaggio di risposta non è mai arrivato. Alla pausa pranzo ripeto l’invio del messaggio con lo stesso testo…, ancora niente di niente.
Non vedere la sua risposta mi cruccia, ed attendo con impazienza la sua telefonata che quotidianamente effettua mentre si reca a lavorare.
Ore 15,15 il telefono squilla, è LunaMaria, rispondo velocemente, e dopo alcune reciproche paroline dolci (che avevano un tono leggermente diverso dal solito), le ripropongo il quesito del messaggio telefonico:
--No, non sono arrabbiata.--
La risposta non mi convince, incalzo ripetendole l’ultima parola del suo messaggio “Peròòò…”, che la sprona a continuare sull’argomento:
--Non sono arrabbiata, certamente non faccio salti di gioia leggendo che hai infilato il tuo ragazzaccio nel fiore di un’altra… però…, quello che mi ha infastidito di più, è l’inserimento della sua e-mail nel tuo racconto!! Comunque sono arrivata, se hai ancora voglia di vedermi…ne parliamo questa sera quando esco dall’ufficio. Ciao Ti Amo.-
Porca paletta, secchiello, rastello, salvagente e tutta l’attrezzatura da mare, per fortuna che è solo infastidita…se era arrabbiata mi mordeva l’orecchio tramite telefono!!
Tutto avrei potuto pensare tranne che si era infastidita per l’indirizzo e-mail di Barbara inserito nel racconto.
Le due ore e mezzo che mancano per il chiarimento passano molto più lente del solito…., poi l’incontro al nostro solito posto.
Parcheggia la sua macchina, si avvia verso di me (sotto la luce del sole che iniziava a nascondersi dietro le colline) con il suo naturale passo di educanda affascinate, indossando Jeans che sembrano tagliati appositamente per il suo culetto e le sue gambe, ed un semplice maglioncino a V che lascia intravedere leggermente il reggiseno nero. ..è proprio affascinante!
Entra in macchina…., bacino e bacino…, ci muoviamo verso un sito più tranquillo che dista un paio di chilometri. Durante il tragitto confermo nella mia testolina il pensiero che avevo avuto tutto il pomeriggio; non sono in colpa per aver inserito l’indirizzo e-mail….
Lei non accenna nessuna parola dell’argomento Barbara, per cui lo faccio io (con voce offesa), chiedendo spiegazioni in merito alla sua frase telefonica “…e se hai ancora voglia di vedermi…”.
Lei, risentita risponde:
--Non mi sembra che quelle parole abbiano necessità di altre spiegazioni.--
Non controbatto, rimango in silenzio guardandola in modo pensieroso…, Lei interrompe il silenzio:
--Magari dopo l’infermierina…, dalla fica con le labbra magre e dal pelo nero depilato quanto basta per farlo sembrare uno scialle che una Vedova indosserebbe sulle spalle….., forse non ti piace più la mia. L’hai descritta così bella! …--
Quella frase mi piaceva e non mi piaceva, il suo modo di proferirla era tra lo scherzoso e l’arrabbiato, tra l’ironia e l’accusa.
Senza espressioni particolari del viso, abbozzo una semi giustificazione:
--Ma daiiiiiiiii!! Quella è stata una frase poetica per rendere più accattivante il racconto.--
LunaMaria accennando un mezzo sorriso continua con l’argomento:
--Un parde ciuffoli!!!... Tu, di poetico hai solo questo!!!--
Mentre diceva la seconda parte della risposta “Tu di poetico hai solo questo!!” aveva spostato velocemente una sua mano sulla patta dei miei pantaloni iniziandomi a stringere il cazzo.
La sua affermazione genera in me una fragorosa risata, e LunaMaria inizia a trafficare con la cerniera lampo dei mie pantaloni, aprendola ed estraendo il “Poeta” già bello duro.
Guardo la mia Dea che con una mano stringe il cazzo e con l’altra apre la cinta dei mie pantaloni, per poi farsi aiutare nell’abbassarli, ma… senza mollare la presa sulla mia sola parte poetica.
Si abbassa ed inizia a strofinarsi con forza il cazzo sul viso, lo prende in bocca dandogli delle lente leccate per tutta l’asta mentre i suoi occhi cercavano di catturare l’espressioni del mio viso. Ad un tratto si ferma, solleva il suo viso da ragazzina, e guardandomi dritto negli occhi dice con tono dominante:
--Te l’ha ciucciato cosi?--
La guardo con espressione meravigliata di quel comportamento non consono a Lei. Mentre inizio a risponderle, Lei mi ferma dicendomi (sempre con tono dominante):
--Non parlare, rimani in silenzio, porco!--
Esaudisco la sua richiesta, in quel momento sono dominato, ma non mi piace...
LunaMaria si scosta leggermente da me, abbassa il suo sedile della macchina e si toglie velocemente tutto il suo vestiario, permettendo alla luce del crepuscolo di contornare il suo corpo di splendidi colori che la rendono bella ed affascinante come una Fatina.
Mi guarda leggendo nei miei occhi tutto il mio innamoramento e desiderio di Lei, spingendola a modificare (diventando dolce) il tono di voce:
--Non ti spogli? --
Mentre mi spoglio, LunaMaria guarda la sua fica, per poi chiedermi:
--Se l’infermiera ha la fica depilata in modo da assomigliare ad uno scialle….la mia fica poco depilata, a cosa assomiglia ad una pelliccetta?--
La curiosa domanda arriva mentre stavo togliendomi l’ultimo indumento (magliettina di cotone), che copriva il mio volto ma permetteva alla mia voce di uscire con una gustosa risata. Nel mentre LunaMaria mi sale sopra iniziando a premermi delicatamente le sue unghie sul torace dicendo:
--Devi stare in silenzio… porco! Anzi devi rimanere così come sei, con il viso coperto e le braccia bloccate dalla maglia…porco!--
Quel tono m’infastidisce, ma accetto il gioco rimanendo in quel modo. In macchina i movimenti sono condizionati, ma lei riesce ugualmente a mettere ugualmente il mio corpo in mezzo alle sue gambe per poi sentire il calore del suo sesso appoggiarsi sul mio torace…sento strusciare lentamente la fica su tutto il torace fino ad arrivare sul pubè con l’uccello che urta il suo tosto culetto…risale fino al collo lasciando la scia del suo intimo profumo...struscia ancora sul mio torace, io non la vedo e soffro, soffro cosciente che mi stavo perdendo la vista del graziato movimento del suo corpo, si ferma:
--L’infermierina ti ha strofinato la sua fica così? Non rispondere! Porco!--
Sento muovere le sue gambe ai lati dei miei fianchi, si solleva e dopo pochi istanti sento il calore della sua fica sul mio viso coperto dalla maglietta…la struscia su tutto il viso impregnando dei suoi abbondanti umori quella maglietta divisoria, facendomi impazzire di desiderio a tal punto che stavo iniziando a tagliarla con i denti pur di arrivare con le mie labbra al diretto contatto della sua fica….
La posizione sicuramente non comoda induce LunaMaria a smettere la tortura per andare a sedersi sulle mie gambe dove inizia a masturbarmi violentemente, dicendo:
--Ti ha segato così? porco!--
Smette di masturbarmi ed inizia a premersi con forsa la punta del cazzo sul suo clitoride iniziando a mugolare e ripetendo la parola porco! porco! Porco!
La desidero ardentemente, vorrei vederla ed accarezzarla, vorrei entrare in Lei …ed allora tolgo la maglia dal mio viso e dalle mie braccia…, ora libero di toccarla e vederla!
--Sei un porco!--
Solo quella frase prima che LunaMaria smettesse di sgrillettarsi con il mio Poeta per infilarselo nella sua fica grondante di smaniosa voglia umorale.
Godo nel sentirmi il cazzo imprigionato da quelle pareti sessuali morbide ed infuocate, godo nel vedere le sue tette danzare al ritmo da Lei sostenuto…godo nel vederla passarsi le mani tra i capelli mentre mi accusa di essere un porco e di essere il suo uomo, godo mentre mi chiede (con voce affannosa) se l’infermiera si era cullata il mio cazzo come Lei, godo mentre la guardo rallentare i movimenti del suo bacino, guardarmi, mettersi le mani sul viso…e come gustosamente avviene alcuni istanti dopo queste gesta…godo nel sentirla avere un calorosissimo orgasmo… godo nel vederla uscire per qualche istante da quel paradiso del piacere sentendola gridarmi che il mio cazzo non è mio, ma suo!! Per poi ritornare nuovamente nel paradiso orgasmico…godo nel sentirla e vederla in quel modo, le pizzico i capezzoli…mentre le sue mani passano dai capelli al suo viso seguendo i suoi continuati orgasmi…
Il suo corpo smette di muoversi, nel mentre la luce della luna nascente illumina i suoi occhietti da ragazzina contornati dal suo bellissimo viso (leggermente accaldato), per poi sussurrarmi:
--Non ce la faccio più…mi si sono asciugate le labbra, ti prego vieni con me!--
Le sorrido, le metto le mani ai lati del suo viso accarezzandolo per poi accompagnarlo verso il mio baciandola e bagnandole le labbra con le mie…
--Sei un porco coccoloso..., ecco quello che sei. Vienimi sopra, voglio sentire il tuo corpo sul mio.--
Lei scende dal poeta sistemandosi al centro del sedile posteriore, io nel cercare la posizione migliore sono attratto dai peli della fica inzuppati di umori che brillano grazie ai raggi di Luna. Mi chino ed inizio ad assaporare quel nettare, sentendomi dire appena iniziato:
--No basta…ti prego non ce la faccio più, ti voglio sopra di me!--
Infilo (l’unica mia parte poetica) senza fatica, ed inizio a spingere sempre con maggior violenza incitato da LunaMaria che tra i gemiti mi chiedeva di sbatterla sempre più forte. Il mio respiro affannoso ed il corpo irrigidito e solo il preludio all’esplosione della mia sperma calda dentro di Lei che (come se non aspettasse altro), entra ancora nel piacere dell’orgasmo.
Rimango qualche istante sopra di Lei (sembro un bufalo tramortito), nel mentre che mi appresto a sollevarmi LunaMaria mi trattiene in quella posizione sussurrandomi:
--Non ti togliere, mi piace tanto sentirmi sotto di te!—
Le accarezzo il viso, la bacio mentre sento che Lei mi abbraccia in modo più stretto dicendo dolcemente:
--Sei un porco! … Sei il mio porco!—
Allenta la sua presa dandomi la possibilità di togliere il mio peso su di Lei.
Ci rivestiamo scambiandoci qualche dolcezza, poi riporto LunaMaria a prendere la sua macchina senza più menzionare Barbara l’infermierina.

 
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