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Aveva Iniziato - 2° parte

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Aragorn
view post Posted on 16/4/2009, 15:25




La Vendetta


Vedere arrivare tutti i giorni LunaMaria, (dopo il suo bigliettino a seguito del mio pacchettino regalo, contenente le sue mutandine), ammirare i suoi movimenti all'interno dell'ufficio, parlare con lei di qualunque cosa e scambiarci piccoli sorrisi, mi stava diventando troppo necessario.

Mi piaceva troppo, e la cosa mi preoccupava un pochino, ritenendomi una persona razionale e non credente nelle favole, non ci credevo neanche da piccolo.

Una mattina, rimasti soli durante la pausa caffè, LunaMaria mi comunica che farà una settimana di ferie perché ne deve smaltire molte arretrate.

Io non batto ciglio, le rispondo augurandogli di trascorrerle bene, che è giusto farle perché delle volte si ha necessità di staccare la spina, (in realtà nella mia testolina stavo pensando "cazzolina, ma proprio adesso deve fare le ferie?).

LunaMaria mi guarda un pochino sorpresa.

Credo che la mia risposta non sia stata quella che Lei aspettava…, ma il mio ragionamento sul fatto che Lei mi stava diventando indispensabile, non mi aveva permesso di esprimere quello che sentivo e pensavo realmente (“mi mancherai tanto dolcissima creatura, non vorrei proprio che tu andassi in ferie”), mi sentivo che dovevo essere un OMO DURO (per non dire coglione).

LunaMaria con l'espressione un pochino scocciata conferma la mia tesi sul fatto che occorre staccare la spina delle volte ecc. ecc. , poi mi saluta è ritorna al suo posto di lavoro.

Io rimango immobile, e per cercare di non inseguirla (per confessarle il mio vero pensiero), approfitto di un collega che stava passando in zona iniziandogli a parlare d’argomenti generici, i classici discorsi che si fanno quando ci si incontra in ascensore e si cerca di far trascorrere i minuti che servono per arrivare ai piani, discorsi senza senso che cerco di portare avanti in modo naturale.

In realtà la mia mente pensava a quanto ero stronzo, a quanto ero dispiaciuto di aver rattristato quella ragazza che stava cercando di dirmi che era stata quasi costretta a prendere le ferie (troppo vecchie e troppe da farne), che non avrebbe voluto prenderle, perché per Lei venire in ufficio era piacevole quanto lo era per me!!

Chiudo il discorso con il collega, che facilmente si era accorto che rispondevo i fiaschi per i fischi (avrà pensato che avevo qualche problema di lavoro da risolvere), e vado alla mia scrivania, mi attrezzo di carta e matita per scrivere un biglietto a LunaMaria.

Allora…, gli scrivo di scusarmi, di perdonarmi, di ......... la mia coscienza da Omo Duro ritorna alla carica, incuneandosi nella parte sinistra della materia grigia e urlandoci "AHOOOO!!! che te scusi!! sei un OMO? oppure sei nà Femminuccia?"

Prendo il biglietto, con le poche parole scritte sopra, lo straccio e lo cestino!!

L'Omo è Omo e basta!!

Mi rimetto a lavorare, avvicino la tastiera del mio computer… cerco di mettere a fuoco cosa cacchio stavo facendo prima della pausa caffè, ma l'obbiettivo di pensare a lavorare sembra irraggiungibile (il pensiero và sempre a quanto sono stato stronzo). Riprendo carta (questa volta un foglio tipo cartoncino), e matita zittendo tutti i miei suggeritori interni (" scrivi il biglietto-non scrivere il biglietto).

Disegno una Rosa Rossa colorata con gli evidenziatori., con poche parole scritte di lato “se tu vorrai…, ritagliando solo il fiore potrai utilizzarlo come segnalibro, almeno mi ricorderai nei tuoi momenti liberi”.

Piego il biglietto in quattro parti, senza accentuare la piegatura per cercare di farlo sgualcire il meno possibile, mi avvicino all'appendiabiti ed infilo il foglio nella tasca del giubbino di LunaMaria, assicurandomi che non cada.

Oggi è venerdì, ed ha fine giornata LunaMaria mi saluta in modo distaccato, infila il giubbino ed esce dagli uffici dirigendosi verso la sua automobile.

LunaMaria, la prossima settimana sarà in ferie, e domani (sabato) farà riposo, cazzolina quanti giorni senza il suo sorriso…

Ho motivato il distaccato saluto di LunaMaria perché (almeno lo spero..), non aveva ancora visto il mio piccolo pensierino floreale (disegnato), che induceva alle mie scuse.

Anche io esco da lavoro, guardo il cellulare… non compare nessun messaggio… io aspettavo quello di LunaMaria… non dico per ringraziarmi, ma perlomeno per farmi capire che il pensierino era gradito e che accettava le mie scuse, almeno in parte!!

Porcaccia boia, anche il mattino successivo nessun messaggio da parte di LunaMaria.

E' lunedì, e sapere che oggi non la vedrò arrivare (in ferie) mi rattrista, ma spero sempre che un suo messaggio arrivi in giornata…, speranza che si spegne alla fine della giornata (quel cazzo di telefono ha ricevuto alcuni messaggi, ma non il suo).

Fortunatamente domani non sarò in ufficio, andrò in giro per i Clienti evitandomi di avere continuamente sotto i miei occhi la scrivania vuota di LunaMaria… cosa che mi rattrista.

Martedì,

anche essendo impegnato a dialogare con i Clienti, spesso la mia mente (direi anche troppo), ha pensato LunaMaria.

Pensata ed immaginata in tutti i modi: vedevo una ragazza che era ben vestita.....la mia mente mi collegava a LunaMaria quando mette quel vestito che la rende affascinante!!! vedovo una ragazza con culetto grazioso....la mia mente mi collegava a LunaMaria ed al suo culetto, uscendone sempre vincente dal raffronto!!!

Mi fermo in un Centro Commerciale (devo acquistare due spinotti per il computer di casa), entro faccio pochi passi nella galleria dei negozi, e mi sento chiamare:

-Arzigano, ciao quanto tempo che non ci vediamo!!-

mondo pischello questa non ci voleva, la persona che mi stava chiamando era una mia vecchia amica, simpatica, carina, ma quando inizia a parlare non la smette più.

- Ciao Clarissa, effettivamente e tanto che non ci vediamo. Ma sai… il mondo gira sempre più veloce, le cose da fare sono sempre di più con le ore della giornata che rimangono sempre le stesse, ed a qualche cosa tocca rinunciare!!-

risponde Lei:

- Vero!!! Hai detto bene, a qualche cosa tocca rinunciare, e solitamente… si lasciano indietro quelle a cui ci si tiene di meno!!-

Azzolina!!! Frase tagliente diretta come un treno alla mia personcina, provocata dal fatto che l'ultima volta che c'eravamo incontrati…, l’avevo assicurata che l'avrei chiamata al cellulare appena avevo un pochino di tempo libero.

Assorbo il colpo, curo la ferita... e devio il discorso:

- Clarissa migliori sempre, tu ringiovanisci con il tempo. Non sono molte le trentacinquenni che si possono permettere di andare vestite come sei vestita tu!! Pantaloni attillati e camicetta aperta fino al quarto bottone!! Ma… scusami…ti sei rifatta il seno? scusami ancora per la domanda, ma non sono riuscito a trattenerla, perché guardandolo vedo che ti sta su come quello di una diciottenne!!!-

La domanda non è casuale, sapevo benissimo che gli avrebbe fatto piacere, e saltellando (sembrava un cangurino), dalla gioia mi risponde con frenesia:

-Noooooooooo!!! Vuoi scherzare, sono naturali!!! E tutto merito della ginnastica che faccio, tanta fatica e sudore per farle rimanere decenti.-

Quel decenti nella sua frase, significava chiaramente che attendeva altri miei complimenti:

-Dai Clarissa…, dici solo decenti alle tue tette? Ma allora cosa dovrebbero dire quelle Donne che sognano di avere un seno come il tuo? Non credo che tuo marito quando guarda la televisione con qualche programma con le ballerine, che ostentano tutta quella grazia di Dio, rimanga ipnotizzato nel guardarle. Un paio di tette migliori di quelle delle ballerine, gli gira tutti i giorni per casa-

Dio bonino, un momento ho pensato che mi saltava addosso per baciarmi da quanto era soddisfatta delle mie parole.

Continuo scherzosamente:

-Tuo Marito ci impazzirà…, ci perderà la testa!!-

-Arzigano hai colpito nel segno…, mio marito quando vede le ballerine in televisione non fa una mossa…, di solito si addormenta!! Il problema e che non si addormenta solo con le ballerine in televisione…, si addormenta sempre, ed anche in camera che il televisore non l'abbiamo. La fatica che faccio per mantenermi in forma è tutta inutile, non viene sfruttata e neanche apprezzata!!-

Con il terminare della sua frase, l’espressione felice le era leggermente sfumata.

Continuando a parlare (quando inizia poi non si ferma più), ed avvicinandosi a me ancora di più (come se volesse fare un duello con i nostri nasi), con una voce a cadenza softsexi mi rivela:

- Sai Arzigano… Mi piacerebbe fare questi sacrifici per qualcuno che sappia apprezzare i miei sforzi, e magari che mi aiuti anche a fare i massaggi che devo fare a casa!!-

I suoi occhi avevano accantonato quel lieve velo di tristezza.., anzi credo che nella sua mente si stava proiettando un film con la scena del mio massaggio alle sue tette ed altri strofinamenti...

La cosa sta diventando pericolosa, Clarissa è una bella donna, ma è come la carta moschicida (appiccicosissima), quindi scherzosamente:

-non mi dirai davvero che ti danno i compiti a casa?-

Non le do il tempo di rispondermi, (approfitto del fatto che vedo uscire dal negozio d’elettronica un ragazzo con la divisa che indossano quelli che ci lavorano), ed indicando con la mano verso quel ragazzo le dico:

-Scusa Clarissa, ma devo andare a parlare con quel ragazzo, è il Responsabile del negozio che mi deve trovare un cavo per il computer di casa…. senza quello non posso lavorare. Solamente il Responsabile del negozio è in grado di recuperarmi quel cavo! Occorre che lo fermi per parlarci assolutamente-

Clarissa con l'espressione interrogativa per il mio comportamento rimane in silenzio, io n’approfitto per continuare a parlare mentre m’incammino verso il ragazzo (il mio salvagente in un fiume in piena):

-Ciao Clarissa, spero che ricapiti nuovamente di rivederti. Mi raccomando…. sempre in forma!!!-

Sento rispondermi:

-Arzigano, dammi il tuo numero che almeno ti chiamo-

Mi ero allontanato abbastanza da Clarissa…, tanto che posso permettermi di dirle:

- Ciao Clarissa, scusa ma non ho capito cosa mi hai detto. Ciao stammi bene!!-

Parole pronunciate mentre camminavo con passo spedito verso il ragazzo in divisa (del negozio di computer), che fortunatamente stava camminando verso la parte opposta di dove eravamo fermi noi a parlare.

Raggiunto il ragazzo, vedo con la coda dell'occhio che la mia simpatica Amica sta ancora guardando verso di me.

Fermo il ragazzo dicendogli:

-Scusami, dovresti farmi la cortesia di accompagnarmi dal tuo Capo negozio. Devo parlarci assolutamente, ma non lo conosco. Non importa che me lo presenti, basta che m’indichi il soggetto.-

Il ragazzo, mi guardava incuriosito ed anche un pochino preoccupato (forse pensava che dovevo parlare con il suo capo per qualche cosa che Lui aveva fatto inavvertitamente, oppure perché il mio abbigliamento di giacca e cravatta gli aveva fatto pensare chissà che cosa), in ogni caso accetta di accompagnarmi e torna verso il negozio da dove era uscito.

Entriamo (Clarissa continuava a guardarmi), facciamo pochi passi all'interno e lui molto gentilmente mi segnala la persona a Capo di quel negozio.

Nello stesso tempo che mi dirigo verso il mio interessato cerco di vedere se Clarissa continua a guardarmi, e con gran sollievo noto che non è più ferma dove c’eravamo incontrati e messi a parlare.

Arrivato dalla persona indicatami dal ragazzo, gli chiedo cortesemente dove si trovano i cavi USB (il cavo che mi serviva), gentilmente mi accompagna sul luogo (posto che conoscevo benissimo), ma la simpatica Amica poteva essere ancora in agguato e dovevo continuare la mia parte fino alla fine.

Prendo il cavo…, vado verso la cassa…, pago guardandomi intorno, ed esco velocemente dal negozio continuando a camminare con passo sostenuto al parcheggio dove avevo lasciato la macchina.

Salgo in macchina velocemente.

Metto in moto e mi rendo conto che non mi sono tolto neanche la giacca (cosa che non mi piace portare mentre guido), la tolgo con fatica senza scendere dalla macchina (fatica che vale la pena farla, non voglio rischiare di essere visto da Clarissa che magari e ancora nel parcheggio).

La giacca e tolta ed il pericolo è scampato…, ingrano la marcia e parto.

Dieci metri non di più, il cellulare lancia il suo ruggito… messaggio in arrivo.

Mittente: LunaMaria

Testo Messaggio: cammini sempre in questo modo? Con quel culetto stretto e passo super veloce tanto da far sembrare che hai le formiche dentro i pantaloni!!

Vedo il mittente, fermo la macchina nel primo parcheggio libero che trovo.

La lettura del messaggio mi fa tornare il sorriso, se Lei mi ha visto camminare significa che è al centro commerciale!!

Rispondo al messaggio in modo formale, anche perché potrei impiegare un giorno se mi mettessi a scrivere tutta la gioia che mi ha dato la vista del suo messaggio.

Mittente: Arzigano

Testo Messaggio: ciao Stellina, come stai?

Appena inviato questo, ne riscrivo un altro

Mittente: Arzigano

Testo Messaggio: Mi manchi!!

Un altro messaggio mi arriva mentre invio il secondo.

Mittente: LunaMaria

Testo Messaggio: Grazie per il segnalibro.

La voglia di vederla inizia ad avere il sopravvento

Mittente: Arzigano

Testo Messaggio: Dove sei di preciso? Che arrivo immediatamente, almeno scambiano due parole

Ancora il ruggito del cellulare.

Mittente: LunaMaria

Testo Messaggio: Vengo io da te, dimmi dove sei.

Mi guardo intorno alla ricerca di un punto di riferimento, ma non è facile dare indicazioni precise in questi parcheggi sconfinati e tutti simili.

Mi affaccio al finestrino e vedo che sono fortunato… affianco il parcheggio dove sono fermo c'è un cartello pubblicitario enorme e visibilissimo.

Mittente: Arzigano

Testo Messaggio: Sono parcheggiato proprio sotto il cartello pubblicitario, quello con la pubblicità di "Roberta" c'è anche un posto libero vicino alla mia macchina.

Risposta immediata.

Mittente: LunaMaria

Testo Messaggio: E te pareva!!! Arrivo subito.

Passano pochi secondi e LunaMaria ferma la sua macchina affiancandosi alla mia, con il muso della vettura che guarda il senso opposto del mio, con i nostri posti di guida nello stesso lato.

Apro la mia portiera per scendere quando LunaMaria mi dice:

-Non scendiamo, io non vorrei che qualche persona che conosco ci vedesse, magari ricamando sul fatto che ci ha visto parlare insieme in un parcheggio.-

Sorrido alle parole di LunaMaria e ribatto:

-capperina!!!! parliamo solamente…, mica ti farei tutto quello che vorrei farti!!! Comunque ok! Non voglio crearti problemi-

Si, sicuramente è meglio che non scendiamo, non vorrei che casualmente ci fosse qualche persona che mi ha visto andare a casa sua qualche giorno fa.

Parlare dalla macchina, da l'idea di un dialogo breve, due parole ed un saluto... Tipo una sveltina, breve ma intensa.

In ogni modo e scomodo parlare dai finestrini della macchina, anche se siamo dallo stesso lato, la direzione dei finestrini e sfalsata di un metro, e distante 50 centimetri.

Avvio la macchina (con LunaMaria che mi guarda incuriosita), faccio una manovra per mettere la mia vettura più vicina alla sua, e per avere i finestrini perfettamente uno di fronte all'altro.

LunaMaria sorridendo:

-Pensavo che te ne stavi andando! Ottima manovra, così va meglio perché se parlavamo com’eravamo prima rischiavamo di farci venire il torcicollo-

Appoggio le braccia (ed il mento sopra di loro), sul finestrino abbassato.... il sole sta calando e il colore del cielo prende quella sfumatura rossastra che rende tutto più bello, mentre un filo di vento (contrario al suo viso), le muove i capelli.

LunaMaria e bellissima e con quei colori è meravigliosa, come posso riuscire a NON rimanere incantato nell'ammirarla.

Lei si accorge subito delle sensazioni che mi sta provocando, anche essendone molto gratificata la sua espressione è leggermente vergognosa.

LunaMaria cerca di interrompere quel mio sguardo incantato verso di Lei domandandomi:

-Tutto bene in ufficio, ci sono problemi?-

Mi riprendo da quel piacevole torpore (e rincoglionimento) :

-In ufficio tutto bene…, ma scusami…, non voglio sprecare questi momenti per parlare di lavoro. Non riusciamo mai a parlare da soli…, adesso che ho la possibilità di farlo non mi ti lascio scappare.-

Neanche a LunaMaria interessa le vicende dell'ufficio (si vede chiaramente), e controbatte alla mia frase:

-Giusto, sono in ferie e non si deve pensare al lavoro. Allora dimmi di cosa vuoi parlare?-

Quel sorrisetto furbo sul suo viso, mi piace da impazzire.

Non rimango inebetito alla sua richiesta domandandole:

- Perché nel tuo ultimo messaggio mi hai scritto "E te pareva!!! Arrivo subito."? Arrivo subito è chiaro, ma sono le altre parole che non ho capito!-

Una spontanea risata esce dalle sue labbra, ed il suo volto s’illumina ancora di più, con i suoi occhi che si fanno ancora più furbetti risponde:

- Ho scritto, "E te pareva!!!", perché era quello che pensavo!! Cioè, che ti trovi sempre nei posti dove c'è un bel Culetto!!-

Un attimo rimango sorpreso, poi inizio a ridere intensamente.

Non avevo collegato subito le parole di LunaMaria, con il fatto che nella foto pubblicitaria si vede il fondoschiena di una ragazza che indossa delle mutandine rosse (Azienda che produce abbigliamento intimo femminile).

Appena riesco a smettere di ridere mi rivolgo a LunaMaria quasi giustificandomi:

-La ragazza del manifesto pubblicitario non mi piace, è senza fianchi!!! Il suo culetto, senza lo stacco dei fianchi non si evidenzia per niente! Scusami…, ma il tuo e uno splendido culetto!! Non quello nella foto.-

LunaMaria arrossisce lievemente, ed io continuo a parlare:

-Mi affermi che se c'è un bel culetto nei paraggi, io sono li…, come se tutte le Donne stessero aspettando me! Mica sono Richard Geere!!-

LunaMaria con il suo sguardo bricconcello non perde l'occasione:

-Poverinoooo…, il mio Arzigano…, le Donne non aspettano Lui… neanche quella che ti stava appiccicata dentro il centro commerciale, che stava cercando di farti appoggiare il naso in mezzo alle sue tette?-

Azzolina oggi, che giornataccia (un altro colpo inflittomi).

Cerco di spiegarle che quella è un'amica che non vedevo da tanto tempo.

LunaMaria credendoci poco replica:

-Se è da tanto tempo che non la vedevi, e Lei era così… diciamo affettuosa, significa che gli hai lasciato dei piacevoli ricordi!-

Aridaie (penso), se oggi vado a casa, guadagno di più!!

Non mi lascio abbattere neanche da questo colpo tagliente e controbatto:

-Cara LunaMaria, se parliamo di splendidi ricordi…, io parlerei solo di quelli che ho di te. Anzi, non sono solo ricordi mentali… mi sembra di sentire anche adesso il profumo della tua pelle e le vibrazioni del tuo corpo..., il tuo corpo nudo in mezzo alle mie mani.... il sapore della tua intimità.-

LunaMaria sicuramente stava rivivendo quei momenti da me decantati, in contemporanea con il mio ragazzaccio, che all'interno dei pantaloni aveva iniziato a spingere furiosamente incitandomi nel chiederle di trasferirci dal parcheggio in un posto più tranquillo.

Lei sta cercando di nascondere la sua eccitazione, ma la brillantezza dei suoi occhi (a casa sua brillavano in quel modo), la tradisce lasciando trapelare quello che stava provando.

Adoro questa sua espressione che riesce sempre a farmi aggrovigliare lo stomaco.

Ammiro la sua camicetta aperta solo di due bottoni, che lascia intravedere la bretella del reggiseno ed un pochino di seno.

Il sole è calato ed inizia l'imbrunire.., colori del cielo che mi convincono a dirle:

-Posso salire nella tua macchina? Adesso è più difficile che ci riconoscono.-

Lei guarda l'orologio riferendomi che è meglio rimanere ancora qualche minuto nelle posizioni attuali, perché per lei si sta facendo tardi.

A queste parole aggiunge:

- A proposito di quel giorno a casa mia…, ti rammento che devo ancora fartela pagare!!! Mi hai torturato di piacere, accarezzandomi e facendomi godere in modo quasi osceno, senza darmi la possibilità di farti mio, scappandomi dalle grinfie con l'aiuto dell'ignaro elettricista.-

Ribatto sorridendo:

- Non credi che sia sufficiente la tortura psicofisica che ho sostenuto dopo aver letto quel biglietto che mi hai dato quando ti ho restituito le tue mutandine? Ti rammento, visto che lo fai anche tu, che sul il bigliettino mi avevi scritto che eri stata in bagno ad accarezzare il tuo fiorellino pensando alla mattina precedente che eravamo stati insieme a casa tua!!

Hai fatto impazzire il mio ragazzaccio dentro i pantaloni.., tutto il giorno in tensione. Sono andato a casa sfinito, sembrava che avevo scaricato un camion di piombo!!-

LunaMaria, sorridendo dolcemente e con gli occhietti super furbetti, mi assicura che quella era solo uno stuzzichino in confronto a quello che dovrò penare.

Non contenta solo di avermi riferito che dovrò penare.., molto delicatamente e sensualmente, mi sussurra:

- E' meglio che vada, perché il vento sta portando verso di me il profumo del tuo dopobarba… mi sta facendo impazzire di desiderio.-

Euforico, ed eccitato…:

-LunaMaria, ho voglia di sentire anche io il tuo profumo, scendo e vengo da te, ci stiamo solo un minuto!-

Non do il tempo a LunaMaria di rispondere, apro la portiera…..

Cazzo!!! Le due macchine sono troppo vicine, la portiera quel poco che si apre (per non urtare la sua macchina), non mi permette di scendere….

Cerco di passare nel sedile opposto al mio (scenderò dall'altra parte),… mi rimane incastrato il piede sinistro sul pedale del freno, rimanendo con una gamba per parte.

Posizione che fa sorridere LunaMaria, portandola a dirmi:

-Ops!! Ops!! Attento tesorino.., il cambio ed il freno a mano sono proprio sotto di te!!!-

La guardo sorridendo…, in realtà stavo dicendo tutti gli improperi che conoscevo…, porca paletta, porco secchiello ed anche porco rastrello (ero pronto per andare al mare con tutta l'attrezzatura).

Riesco a liberarmi.., non guardo nulla.., scendo frettolosamente dall'auto e vado verso la macchina di LunaMaria che non è più ferma al parcheggio… è sulla strada pronta a partire con il posteriore dell'auto a 5 metri da dove sono io.

LunaMaria (dall’interno della vettura), si gira sorridendomi e salutandomi con la mano come quando si va alla stazione a veder partire qualcuno… con il treno che si allontana!

Non riesco a fare altro che salutare anche io con la manina… ciao ciao… mentre mi rammarico di quanto sia elefante, nei movimenti non abituali.

Vedo l'auto ed i suoi fanalini posteriori allontanarsi.., salgo in macchina.

Sicuramente LunaMaria mi aveva informato (di cosa stava causando in Lei il profumo della mia pelle mescolato al dopobarba), in modo da continuare la sua sottile e delicata (ma efficace) vendetta.

Accomodatomi per bene sul sedile della mia vettura, inizio ad insultare il ragazzaccio (che indifferente all’accaduto continuava nella sua erezione), ritenendolo il maggior responsabile della mia azione da commandos verso l’auto di LunaMaria, senza attendere il suo benestare e facendomi fare la figura del coglione che non riesce a controllare i suoi istinti.

Non succederà più!!!

Dopo qualche minuto, mentre sto dirigendomi verso la mia abitazione, il display del cellulare s’illumina…, chiamata da parte di LunaMaria.

Senza esitare rispondo immediatamente, pronto a scusarmi con Lei.

-Arzigano scusami, ma non avrei potuto fermarmi ancora neanche per minuto in più… anche se lo avrei voluto tanto. Facilmente mio marito mi starà già aspettando a casa, voglio evitare di farlo preoccupare.-

Rispondo:

-Sono io che devo scusarmi, mi avevi già avvertito che non potevi trattenerti molto… sai, quanto mi sei vicina mi fai perdere la mia lucidità.-

-Arzigano sei un tesoro, spero che avremo presto la possibilità di poterci parlare senza avere dei finestrini in mezzo a noi. Ora ti saluto perché sono arrivata nei pressi di casa.-

Chiudo il telefono.., la mente continua a pensare a LunaMaria ed a quando capiterà quell’occasione da Lei teorizzata…, continuo a guidare.

Cinque minuti, e dico cinque non di più, il cellulare ruggisce ancora (porca boia, devo cambiare questa suoneria, ogni volta che arriva un messaggio mi fa prendere un colpo).

Mittente: LunaMaria

Testo Messaggio: mio marito mi aspettava sulla finestra, ora mi ha visto entrare in garage ed è tranquillo. Io sono ancora in macchina, ho sollevato la gonna fino al ventre.., ho ancora la mente invasa dal profumo del tuo dopobarba…, che mi ha spinto ad accarezzare quello che tu chiami FIORE.., che pochi minuti fa, smaniavi per venire a raccogliere! Ciao TVB.

Dio bonino, per fortuna che la strada è diritta, altrimenti con un messaggio del genere si rischia la vita.

I miei ormoni, che non si erano per nulla appisolati, ritornano a sfrecciare per tutto il corpo scatenandomi nuovamente l’istinto di possedere quella Femmina.

Potrei non credere al messaggio, ma sono c’ertissimo che tutto quello che LunaMaria mi dice o mi scrive, è pura realtà.

Accosto la macchina, vorrei chiamarla ma non posso!

Non voglio rischiare di crearle anche il minimo problema (ha la certezza di questo).

Gli mando un messaggio:

Mittente: Arzigano

Testo Messaggio: TVB adorabile Femmina, sono certo che anche questo e per farmela pagare (oltre al fatto che avevi voglia di accarezzarti). Ciao…. Sognami.

Mercoledì,

in ufficio come sempre, e come sempre vedere il posto vuoto di LunaMaria mi rattrista un pochino.

Una collega mi chiama (non riesce a decifrare un fax inviatoci da un fornitore), mi appresto ad andare da Lei, altrimenti continua a parlarmi (senza alzare il suo fondo schiena dalla sedia), infastidendo anche gli altri.

Le sono vicino (con un tono di voce che permette anche agli altri di sentire), mi dice:

-Arzigano, oggi hai l'espressione sconsolata… come se ti mancasse qualche cosa.., come se …-

La frase non riesce a terminarla, perché interrotta dal mio cellulare che vibra furiosamente (l'avevo appoggiato sopra il suo tavolo per leggere il fax incriminato).

Prendo il cellulare al volo, non voglio che la collega veda chi mi sta chiamando.

Nessuna chiamata.., un messaggio.

Guardo il mittente e leggo LunaMaria… WUAOOOO (penso dentro di me).

Non lo leggo perché la mia collega ha allungato talmente il collo (per sbirciare), che sembra una giraffa.

Lo leggerò dopo, in santa pace.

Ripongo il telefono in tasca, ritorno a leggere il fax con la cara (per non dille altro) collega, che continua a parlare:

-Arzigano, sai… dopo che hai letto il messaggio hai cambiato espressione, adesso sei allegro come se avessi visto la Luna-

Cazzo!!!! Il primo pensiero che mi viene in mente, e quello che Lei sia riuscita a vedere il nome del mandatario!

Mi tranquillizzo ripensando che mentre leggevo il mittente, Lei vedeva la parte posteriore del telefono, e quindi la sua parola Luna (abbreviativo di LunaMaria), non poteva che essere casuale.

Le rispondo cortesemente:

-Mi dispiace deluderti, ma non ho letto il messaggio, ho solo guardato il mandatario-

Volevo sincerarmi del fatto che non aveva visto il messaggio.

Cosa che avviene immediatamente, perché la collega (gallina padovana), mi dice:

-Allora posso supporre che il tuo cambiamento di umore, è provocato dal fatto che sei venuto vicino a me!-

La sua frase, mi stimola una risposta che non posso trattenere:

- Credo che invece sia provocato dal fatto che ho letto bene questo fax che ritieni enigmatico, ed ho scovato la soluzione. Vedi, in fondo c'è una postilla in grassetto con scritto che per comprenderlo bene, occorre guardare la tabella che si trova nella seconda pagina. Guarda la seconda pagina e facilmente vedrai che perfino tu riuscirai a capirlo.-

Con il terminare della frase, l’espressione della collega si era trasformata in imbronciata (ha fatto il labbretto), io le giro le spalle e mi dirigo verso il mio posto di lavoro dove posso leggere il messaggio di LunaMaria.

Mi siedo.. cellulare in mano.. sfoglio il menù.. leggi messaggi.. apri:

Mittente: LunaMaria

Testo Messaggio: Domani andrò a comperarmi dei pantaloni e delle scarpe, vieni con me? Bacio

Credo di non essere mai stato tanto veloce a scrivere un messaggio che assicurava la mia presenza.

Risposta scritta senza pensare a come trovare il modo di farmi sostituire sul posto di lavoro (prendo un giorno di ferie).

L'occasione capita immediatamente, un mio collega (che si aggira nei paraggi della mia scrivania) diventa la vittima sacrificale.

Lo avverto che io domani non potrò venire a lavorare perché ho degli impegni inderogabili.

Il mio tono di voce deciso (ed anche perché preso alla sprovvista) non gli permette di controbattere.

Altra vibrazione al mio cellulare:

Mittente: LunaMaria

Testo Messaggio: Ci vediamo domani alle h.15,30 al parcheggio del centro commerciale Ipercoop. Poi ci sentiamo telefonicamente. Ora non sono sola! Ciao

Mittente: Arzigano

Testo Messaggio: Ok!

Mentre mi dirigo verso casa (terminato il mio lavoro), penso al giorno dopo con LunaMaria, ed a quanto sarà delizioso vederla fare acquisti.

La mattinata scorre tranquilla sbrigando alcuni lavoretti che era da tempo che dovevo fare e pensando spesso al pomeriggio

Mi preparo per andare al centro commerciale, indosso giacca e pantaloni blu mare, con una polo bianca.

Sono quasi certo che la giacca mi farà caldo.., la indosserò ugualmente perché darà l’idea alle persone che ci conoscono, che sono in quel centro commerciale per motivi di lavoro e non per incontrarmi con quel sogno di ragazza.

Ore 15,10 parcheggio Ipercoop, ci sono! Sono in netto anticipo.

Ore 15,15 vedo passare con la macchina una Donna che conosciamo entrambi (LunaMaria ed io), scivolo il più possibile verso il basso del mio sedile.

Non mi ha visto, ma la vedo parcheggiare poco lontano da me (circa 10 posti macchina).

Azzoooo!! cominciamo bene! è quello che mi scappa di dire ad alta voce.

Ore 15,20 il cellulare suona (ho cambiato la suoneria).., è LunaMaria che mi chiede dove sono avvertendomi che anche Lei è in anticipo.

Riferisco il posto, precisando che non sono nei pressi di nessun Culetto (riallacciandomi all'incontro precedente), ma sono in un posto macchina anonimo.

Ridendo, LunaMaria esprime il suo pensiero:

-Arzigano, nella galleria del centro c'è un grande negozio di abbigliamento, vediamoci al suo interno. Io parcheggerò la mia macchina nel piazzale/parcheggio opposto al tuo.-

Chiusa la telefonata, eseguo gli accordi presi.

Fortunatamente nel negozio d’abbigliamento (oltre alle Commesse), ci sono solo poche persone in acquisto.

Il reparto abbigliamento è suddiviso, ed io mi faccio un giretto al reparto uomo, intrattenendomi in particolar modo nella zona da cui e possibile vedere il reparto donna, dove LunaMaria sta girando alla ricerca di qualche vestiario di suo interesse.

Dio bonino quanto è Bona!!! Mi piace da impazzire vederla muoversi in mezzo a quei vestiti.

LunaMaria con trucco leggerissimo (com’è suo solito), indossa un vestitino nero (leggero) con dei piccoli fiorellini bianchi, un pochino scollato davanti e lungo fino a poco sopra le ginocchia, con delle scarpe dal tacco non molto pronunciato.

LunaMaria si sta dirigendo verso i camerini prova con 3 paia di pantaloni, i camerini sono vicino alla suddivisione tra il reparto uomo e donna.

N’approfitto per avvicinarmi (anche se possono vederci, entra in campo la casualità dell'incontro, sosteniamo che mi voglio convincere di questo, la realtà è che ho voglia di stargli vicino).

Da uno scaffale prendo in mano la prima maglietta che mi capita a tiro, e vado anche io verso i camerini.

I camerini, sono quelli con le tendine (non con la porta che si chiude dall'interno), che copre fino a 30 centimetri dal pavimento.

Mi appresto ad entrare nel camerino di fianco a quello dove LunaMaria si sta provando i pantaloni, quando il mio cellulare suona (ora ho la nona sinfonia di Bethowen! Sto cellulare non ne ha una normale).., chiamata da LunaMaria.

Mi allontano dal suo camerino:

-Arzigano sono indecisa su quale dei tre scegliere, sarei felice di sentire un tuo consiglio! Appena io ti chiamo con la mano, tu ti avvicini, apri un pochino la tenda, ti affacci e mi dai un'occhiatina a come mi stanno.-

rispondo:

-Sarà un piacere per me darti un'occhiatina, ma devo proprio fermarmi… solo ad un'occhiatina?-

con voce scherzosa mi sento ribattere:

-E cosa vorresti farmi in un camerino dove la porta non esiste, e la tenda non arriva neanche fino al pavimento?-

Cazzolina, la mia mente gira di già ad alta velocità, quindi replico prontamente:

-Ti farei fare il Koala!!-

-Arzigano, dopo mi spieghi cosa è il Koala, adesso vieni a vedere come mi stanno questi pantaloni.-

Nello stesso tempo che sento dirmi queste parole, vedo anche la mano di LunaMaria sbucare da un lato della tenda che mi fa il gesto di andare da Lei.

Apro leggermente la tenda infilando solo la mia testa dentro il camerino.

L'immagine che mi si presenta è notevole.., LunaMaria sorridente con il viso raggiante di luce.., le sue mani che tengono sollevato il vestito che indossa (non l'ha tolto, ma solo sollevato fino hai fianchi), mentre sta esaminando allo specchio il modo in cui i pantaloni le avvolgono il suo culetto.

- Non ti stanno male anche se i jeans con questi strappi sulle ginocchia e sul dietro delle cosce, sminuiscono il tuo fascino. Questa deduzione forse è provocata dal contrasto con il vestito che hai tirato su fino hai fianchi.., prova ha togliere quello, magari mi darà un'altra sensazione.-

Una sua piccola smorfietta sul viso, mi fa capire che avrebbe preferito sentirsi dare un parere diverso (si vede chiaramente che a Lei piacciono), ma preferisco dirle il mio pensiero reale, è il modo che preferisco per rispettare le Persone.

Lei mi sussurra di uscire dal camerino, indosserà un'altro capo.., appena pronta mi farà cenno con la mano.

Ritorno dove ero prima, sempre con la magliettina in mano (presa per fingere di andare a provarla), e noto che una Commessa mi stava guardando.

Dopo pochi minuti, la mano esce dalla tenda dandomi il segnale prestabilito, stessa procedura svolta in precedenza.

LunaMaria questa volta ha tolto il vestito.., rimanendo con uno stuzzicante reggiseno nero che comprime il suo seno rendendo la scanalatura quasi impossibile da non toccare e da soffermarci lo sguardo.., soffermandocisi tanto da sentirmi dire:

-Arzigano non devi darmi il tuo parere sul reggiseno, quello è già mio, oggi dovrei acquistare i pantaloni-

Immediatamente amplio il mio sguardo.., mettendola poi a conoscenza del parere:

-Meravigliosa creatura, questi… ti stanno sicuramente meglio di quelli di prima. Fammi vedere come ti stanno anche gli altri.., poi emetterò il mio verdetto! Porca boia che parole belle che ho detto! Non sembro un giudice?-

Lei, ridendo ed annuendo con il capo alla mia domanda, mi rispedisce al mio (oramai posso dire abituale) posto d’attesa.

Chiudo la tenda ed eseguo il suo ordine, mentre la commessa (morettina capelli corti, sui 35 anni) continua a tenermi d'occhio.

Qualche attimo d’attesa poi la mano riappare di nuovo, mi avvicino al camerino (notando con la coda dell'occhio che la commessa si sta dirigendo lentamente verso di noi).

Sposto un pochino la tenda ed infilo ancora la testa nel camerino, (mi sentivo come il passeretto che esce per fare Cucù negli orologi da muro).

La guardo.., l'espressione del mio viso è più chiara di mille parole...è incantevole, le stanno benissimo.., gli cadono perfettamente sui fianchi.., aderentissimi al sedere e tanto stretti nelle gambe.., la morbidezza del tessuto, fa evidenziare tutte le sue meravigliose fattezze.

Rimango in silenzio…

LunaMaria, che ha capito benissimo quale sarà la mia risposta (ma vuole sentirsela dire!!), mi chiede:

-Come mi stanno? Quali prendo?-

-LunaMaria non ho dubbi, prendi questi!! Però, li dovrai indossare solo quando io sono con te! Sembrano modellati sul tuo corpo in modo da poter attirare tutti gli sguardi delle persone che ti vedranno. Io perdonerò le donne che ti guardano, ma gli uomini li acceco tutti!!-

Soddisfatta del mio apprezzamento (ma soprattutto dell'espressione del mio viso, quella non mente mai!!), LunaMaria continua a chiedermi:

-Sei sicuro? Perché vedi queste cuciture leggere sul linguine… sembrano dare l'idea d’antico.-

Dio bonino.., LunaMaria stava tirando ancora di più quei pantaloni già strettissimi, proprio nella parte dove sotto c'è il suo meraviglioso fiore, mostrando proprio tutta la sua forma e tutti i suoi lineamenti….

Come se una coperta di lana mi avesse avvolto, una vampata di calore mi salì per tutto il corpo.., i miei occhi non riuscivano a staccarsi da quella (chiamiamola), cucitura…..

Con la bocca impastata riesco a mormorare qualche parola poco comprensibile… credo che LunaMaria sia riuscita a comprendermi ugualmente, perché opta per l’acquisto del pantalone che stava ancora indossando.

Ancora una volta m’invita ad allontanarmi dal camerino, eseguo l’invito velocemente.., se rimanevo ancora nei suoi pressi gli strappavo di dosso il pantalone che indossava per ...

Mi fermo al solito posto (pochi metri), continuando a guardare verso il camerino, ed accorgendomi che allontanandomi velocemente non ho chiuso bene la tenda.

La mia azione maldestra, mi permette di vedere LunaMaria sfilarsi i pantaloni… per poi piegarsi in avanti appoggiando il pantalone sopra una sedia (all'interno del camerino).

Lo spiraglio di visuale mi permette di vedere solamente il suo culetto tosto con le sue mutandine nere!

Visione che ancora una volta catalizza il mio sguardo.., che è risvegliato dalla commessa (moretta) che mi rivolge la parola dicendomi:

-Signore… Signore…, mi scusi.., la magliettina desidera provarla?-

Azzolina!! Neanche mi ricordavo più che avevo ancora in mano la magliettina presa al volo, per essere scambiato per un possibile acquirente.

Dopo un attimo d'impaccio le rispondo:

-Si grazie, ora vado a provarla, sa… ero indeciso... e..-

La Commessa cordialmente, e sorridendo, interrompe la mia frase dicendomi:

- Credo, che allora sia opportuno che vada a prendergli una taglia che possa andarle bene, perché quella che ha in mano è una taglia S. Non credo che riesca ad infilarla.., per Lei ci vuole una XL. Se mi consegna quella che ha in mano vado a sostituirgliela.-

Non riesco a spiccicare una parola, mi scappa da ridere e di guardare verso il camerino.., la Commessa a capito tutto benissimo.., mi guarda sorridendo e con occhi bricconcelli mi prende la maglietta dalle mani.

La simpatica Morettina, fa due passi verso lo scaffale dove io avevo afferrato quel capo d'abbigliamento, si ferma… si gira verso di me, per poi dirmi:

-Mi scusi, ora che ci ripenso, non abbiamo più questo genere di magliette con la taglia ideale per Lei.-

La guardo incuriosito.., Lei simpaticamente mi strizza l'occhio portando la mano sul suo nasino e facendomi il classico segno che si fa quando si vuol dire a qualcuno di non parlare.

Non voleva altre mie parole sconclusionate.., Lei aveva capito la situazione ed ha voluto partecipare al nostro gioco, cercando di aiutarci!!

Nel frattempo LunaMaria è arrivata alla cassa per saldare il dovuto del suo acquisto, io esco dal negozio sedendomi su una panchina della galleria commerciale.

Un minuto di rilassamento, non di più, per poi vedere LunaMaria passarmi d’avanti e facendomi cenno di seguirla… cosa che faccio subito mentre penso che lo shopping cui ero partecipe, mi stava mettendo a dura prova.

Lei entra in un negozio di scarpe, sempre all'interno della galleria commerciale (anche questo abbastanza grande), io aspetto un paio di minuti prima di entrare.

Mentre aspetto, il cellulare segnala l'arrivo di un messaggio:

Mittente: LunaMaria

Testo Messaggio: Qui facciamo presto. La commessa cercava qualche cosa di te…...?

La prima cosa che mi viene, è quella di domandarmi quando cacchio ha scritto il messaggio? Non si è mai fermata un istante e non l’ho vista neanche prendere il cellulare in mano.

Certo che le Donne sono sempre più fantastiche, prima che tu pensi una cosa…..., loro l'hanno già fatta.

Non rispondo al messaggio ed entro anche io nel negozio, passo al reparto uomo dando una sbirciatina alla merce esposta, ne prendo in mano anche un paio (anche se non serve, istintivamente, guardo se il numero delle scarpe è il 44, onde evitare un'altra figuraccia).

Le ripongo mentre vedo LunaMaria seduta su un divanetto che si appresta a misurare un paio di scarpine nere (eleganti), chiuse fino a metà del piede.., con un tacco da 8 cm.

Anche in questo negozio c'è pochissima gente (forse il caldo d’inizio estate, ha indotto le persone a ritardare l'uscita dalle proprie abitazioni), e nessuno che ci conosca.

Mi avvicino a Lei (salto tutti i convenevoli che si dovrebbero fare, tipo: che combinazione, anche tu qui!! oppure: stai facendo acquisti? ecc. ecc.), dicendole:

-Ora capisco perché qui facciamo subito, sapevi già quale modello acquistare.-

Lei, mentre mi guarda sorride e chiede il mio parere su quella scarpa.

Questo gioco del come mi stanno? Mi piace, quindi collaboro con Lei chiedendogli di calzare entrambi le scarpine.., di alzarsi dal divanetto e vederla camminare per un paio di passi.

LunaMaria esegue alla lettera la mia richiesta, poi mi si avvicina dicendomi:

- Allora, come mi stanno? Guardando da dietro, mi fanno i polpacci grandi?-

Nego assolutamente alla sua domanda sui polpacci, ed espongo il mio giudizio favorevole sulla linearità e l'eleganza di quelle scarpe.

LunaMaria non molla l'interrogatorio:

-Arzigano.., camminandoci ho sentito la scarpa destra premermi sul mignolo. Non vorrei.., che poi mi facciano male, forse devo prendere un numero più grande.-

Faccio sedere LunaMaria sul divanetto, mi chino sorridendole (mi è sempre piaciuto togliere o mettere delle scarpe alle ragazze, è una cosa molto sensuale), appoggio il mio ginocchio destro a terra e allungo la mano per prenderle il piede.., la gonna si è sollevata un po’ di più del necessario.., LunaMaria con indifferenza apre le gambe facendomi restare felicemente allibito da quella visione.

Mi aspettavo le sue mutandine nere.., magari che lasciavano intravedere qualche ciuffettino di pelo, ma quello che ho davanti è la sua fica nuda!!

Lei si sposta venendo leggermente verso di me, ed il suo vellutato pelo chiaro mi magnetizza lo sguardo.

La sorpresa mi fa deglutire… capisco che la mia reazione la rende felice.., le sfugge una piccola risata mentre io fisso il clitoride duro con la puntina rosa che fa capolino dal suo meraviglioso boschetto.

Non resisto.., lentamente allungo una mano e lo accarezzo... faccio scorrere un dito lungo la fessura... la apro ed è bagnata... ritraggo il dito per poi infilarlo in mezzo alle mie labbra, assaporando delicatamente la crema di cui era bagnato.

Ho il ragazzaccio che mi sta scoppiando nei calzoni (con la temperatura del corpo che rischio di far sciogliere il cuoio delle scarpe).

Gli occhi eccitati di LunaMaria seguono ogni minimo movimento del mio dito e delle mie labbra... lo estraggo lentamente… rimando lentamente la mia mano verso il suo fiore (voglio che Lei soffra piacevolmente l’attesa della mia carezza sulla sua fica desiderosa di essere toccata),... nuovamente faccio scorrere le dita nella sua fessura dandole anche un lieve pizzico in quel bocciolino rosa prominente.., gesto che la spinge a sospirare e mordersi il labbro inferiore.

LunaMaria mi guarda e blocca la mia mano evitandole di proseguire in quello che stava facendo.

Poi mi dice:

-Che dici le prendo?-

Le parole uscite dalle sue labbra non sono di una tonalità pulita come sempre, sono impastate dall'eccitazione.., tonalità che mi rende ancora più eccitato.

L'unica cosa che mi viene da dirle in quel momento:

-Sei una meravigliosa Troia…-

LunaMaria sorridendomi si toglie le scarpe che stava provando, ed io con il viso arrossato e gli occhi carichi di desiderio, le rispondo che non ci sono dubbi.

Quelle sono le scarpe giuste.

Mi sollevo dalla posizione semi inginocchiata cercando di spolverare la parte del pantalone che aveva toccato il terreno, mentre dico a LunaMaria che l'avrei aspettata fuori del negozio.

Dopo qualche minuto LunaMaria mi raggiunge, camminiamo a fianco a fianco e non posso, non costatare che sentirmela vicino mi genera un gran piacere.

La invito al bar dove c'è la possibilità anche di sedersi al tavolo per scambiare due parole, sostenendo che se qualche nostro conoscente ci vede non sarà un dramma.., siamo in mezzo alla gente che stiamo parlando, senza fare nulla di male.

Ci sediamo al tavolo.., scegliamo quello più in vista per le persone che stanno transitando nel centro commerciale (darà meno l'idea che non sia un incontro casuale).

Lei prende una granita ed io un caffè.

Seduti comodamente iniziamo a chiacchierare.., ma i nostri occhi sono sempre carichi di erotismo.

Pensare che LunaMaria è seduta davanti a me, ed è ancora senza mutandine fa impazzire la mia mente che trasmette emozioni in tutto il corpo (compreso il ragazzaccio che continua a premere contro i pantaloni).

Non riesco a trattenermi, abbasso un pochino il tono della voce e gli confido quello che stavo provando al pensiero che Lei era ancora senza mutandine.

LunaMaria con i suoi diamanteschi occhioni mi guarda… sorride.. e risponde:

-Dolce ragazzo in punizione, se in questo tavolo c'èra una tovaglia abbastanza lunga.., avrei fatto un bel piedino al tuo ragazzaccio. Però non c'è!! Comunque…, credo che sia opportuno informarti che in questo momento le mie gambe sono accavallate... la gamba superiore la sto muovendo leggermente in modo che mi stringa e mi sfreghi delicatamente sulla parte del mio corpo che tu chiami "bocciolo del fiore"…. ricavandone un delicatissimo piacere che fa aumentare la rugiada del fiore.-

Le mie labbra sono diventate asciutte come la sabbia del deserto.., i miei ormoni scorribandano per tutto il corpo.., la mente mi sta supplicando di chiederle quando smetterà di farmela pagare per quello che era successo a casa sua (mi ero deliziato del suo corpo gustandomi notevoli suoi orgasmi, senza dare a Lei la possibilità di ricambiare quello che aveva ricevuto e neanche quella di sentirsi penetrata dal mio ragazzaccio).

LunaMaria continua a guardarmi godendosi la mia espressione di desiderio sempre in crescendo per Lei, poi sussurra:

-Prima mi hai detto troia!!-

Dal modo in cui mi ha fatto notare la cosa, riesco a capire che non era arrabbiata per l’appellativo datole al negozio di calzature.

In ogni caso voglio specificarle cosa intendevo, quindi controbatto (sempre sottovoce per evitare orecchie indiscrete), alla sua frase:

-Ti chiederò scusa solo dopo averti spiegato il significato che ha per me la parola Troia. A differenza di tanti pensieri o significati assegnati al nomignolo in questione.., per la mia personcina, dire ad una Donna che è una Troia è il complimento massimo che si può fare.-

LunaMaria sorride incuriosita, ed io continuo con il chiarimento:

-Per essere Troia occorre essere molto intelligente! Molto affascinante! Essere una vera femmina! Conoscere il proprio corpo! Avere fantasia! Amare il gioco della seduzione! Godere senza vergogna dei piaceri del proprio corpo creati dal pater o da se stessa. Questo è il mio pensiero detto in breve!!! Non è per nulla un dispregiativo, non credo che ci siano molte Donne che possono vantarsi di portare con onore quel nomignolo. Ora, dopo averti spiegato il mio pensiero, se tu…meravigliosa Donna… che hai tutte queste caratteristiche, vuoi che ti chieda scusa per averti detto Troia, lo farò senza indugiare ancora un secondo in più.-

LunaMaria non tarda a far sentire la sua voce:

-Adorabile bastandone.., sentirti elogiare il fascino di questo nome…, sicuramente non sono le scuse che voglio da te!… Ma visto il luogo che non mi permette altro.., vorrei che mi spieghi cosa significa Koala, quello che volevi farmi fare nel camerino del negozio d’abbigliamento.-

Il tono di voce di LunaMaria rimane sempre basso… pulito.. ma le sue gote un pochino arrossate ed i suoi occhi sprizzanti di seduzione, mostrano che la sua eccitazione aumenta alla stessa velocità della mia.

-LunaMaria, la tua gamba è sempre in movimento?-

Una domanda che non si aspettava, che le fa aumentare il rossore delle sue guance, ma non riesce a farle cambiare il suo tono di voce, che con naturalezza ed un pizzico d’eccitazione in più, risponde:

-Si si..-

Mi sento completamente vittima della sua vendetta promessa e preannunciata (piacevolissima vendetta), ma non voglio solo sottostare, quindi cerco di rovesciare la situazione rispondendo (con voce soffusa e con i tempi giusti tra i vari momenti), alla domanda sul Koala:

-Il Koala.., è un'animale che vive sugli alberi dove si arrampica per poi rimanerci appeso. In camerino.., ti avrei fatto salire sulla sedia in modo che dall'esterno si vedeva solamente due gambe e non quattro.., ti avrei sfilato le mutandine.., ti avrei chiesto di non rimanere eretta sopra la sedia, ma di accosciarti un pochino per evitare che dall'esterno vedessero la tua testa. Io mi sarei sbottonato i pantaloni lasciando che il mio ragazzaccio, spasmodicamente desideroso di te, mostrasse tutta la sua virilità... mi sarei avvicinato prendendoti le mani che avrei appoggiato sulle mie spalle.., ti avrei sollevato dalla sedia e fatto appoggiare il tuo ventre al mio, sostenendo il tuo corpo con le mie mani che avrebbero fasciato le tue natiche. Lentamente ti avrei fatto scivolare giù, lasciando ai nostri sessi la facoltà di incontrarsi con un delicato contatto.... al soave accostamento le labbra del tuo fiore si sarebbero aperte lasciando scendere i tuoi umori che avrebbero bagnato il mio glande.., permettendo al mio ragazzaccio di scivolare con tutta la sua fierezza dentro di te... ti avrei tirato su fino alla punta estrema del mio attributo, facendo strofinare il tuo clitoride sul pelo del mio pube.., ti avrei baciato e rimandata giù.., e nuovamente su... poi ancora giù, dove ti avrei fatto soffermare qualche secondo per darti delle piccole spinte con il mio bacino, dando libertà al mio desideroso muscolo di entrare maggiormente dentro di te, inducendo il tuo clitoride, già turgido e compresso dai nostri corpi, ha desiderare una pressione maggiore. Desiderio che avresti realizzato stringendomi maggiormente a te con le tue gambe già avvolte al mio bacino... fino che......-

Fermo la mia spiegazione del Koala, LunaMaria rimane in silenzio..., la sua eccitazione è pari alla mia ed io non mi sento più solo la vittima della sua vendetta, anzi mi sento il capitano del gioco.

L'affluenza delle persone al centro commerciale era aumentata, persone che passavano con borse e borsettine, con carrelli per la spesa a forma di macchinina, bambini che correvano, gente che guardava il volantino delle offerte, persone che parlavano al cellulare.., per noi.., non c'èra nessuno!!

Noi stavamo scopando!

LunaMaria guarda l'orologio mentre prende il suo bicchiere di granita per sorseggiarla, e con gran piacere (sorridendo), le faccio notare che la granita l'aveva terminata mentre le stavo parlando del Koala.

Vederla guardare l'orologio mi fa subito pensare che deve andare a casa, quindi chiederle se il tempo per noi due era scaduto, mi viene spontaneo.

Cordialmente mi riferisce che può fermarsi ancora un pochino, ma non molto.

Sorridente (in realtà ero amareggiato per il poco tempo rimasto), approfitto del momento a mio favore dicendole che forse era stata la mia spiegazione sul Koala a fagli asciugare le labbra, e per rimediare alla mia colpa sarei stato felice di andare al banco bar a prenderle un altro bicchierone di granita (la mettono in bicchieri della stessa grandezza di quelli della Coca Cola media).

Mi guarda.., i suoi occhi sono lucidissimi e leggermente diavoletti.., risponde:

-Dopo caro, adesso io…… vado alla toilette. Sai, bevendo tanti liquidi.. poi dopo…-

Il modo con cui LunaMaria ha pronunciato la frase, facendo una sosta (adesso io… vado alla toilette), e l'espressione dei suoi occhi mi fanno pensare che…, perciò:

-LunaMaria, vengo anche io in bagno….-

Sorridentissima e con occhioni sempre più diavoletti controbatte:

-Tesoro.., tu hai preso solo un caffè..., contiene pochi liquidi! Poi.., se vieni anche tu in bagno altre persone occuperebbero il nostro tavolo. Dopo sarei costretta ad andarmene subito per non dare la possibilità a qualche nostro conoscente di farsi strane idee! Nel frattempo, se hai piacere, puoi prendermi un'altra granita-

Io che mi sentivo il capitano del gioco, in un batter d'occhio ero ritornato ad essere la vittima della sua vendetta.

La guardo allontanarsi, ammirando il suo modo di camminare ed il suo culetto che dondola lievemente.

Mi siedo per digerire l'amara pillola.

Il tanto eros accumulato in giornata, mi porta a pensare ed immaginare che LunaMaria al bagno non sta solo facendo pipi, ma che sta palpando il suo fiore..., e quando ritornerà mi metterà anche a conoscenza della sua azione, facendomi salire ancora di più (se è possibili), il desiderio di Lei.

Cerco di ritrovare la mia freddezza mentale, cosa difficile da fare perché oltre all’immaginazione il ragazzaccio (da dentro i pantaloni), mi stava insultando ricordandomi che Lui me l’aveva detto di non lasciarmi sfuggire l’occasione di raccogliere il Fiore di LunaMaria quando eravamo a casa sua (cazzo!! sono tutti contro di me per il mio comportamento di quella mattina).

Mi sollevo dalla sedia, vado a prendere la granita per LunaMaria prendendone una anche per me, con la speranza che rinfreschi la mia mente ed i bollenti stimoli.

Mi siedo, appoggio le due granite sul tavolo e nello stesso istante vedo LunaMaria ritornare verso di me con l'espressione del suo viso che era la stessa di quando si era allontanata, (sorridentissima e con gli occhioni sempre più diavoletti).

Lei arriva al tavolo mentre io stavo sorseggiando dalla cannuccia la mia granita alla menta, rimane in piedi, mi guarda sorridendo...

Sicuramente stava collegando la situazione di vedermi bere la granita (molti liquidi), con le parole da Lei dettemi in precedenza ed al fatto della mia non necessità di andare in bagno, giacché avevo assorbito molti liquidi.

Guardavo il suo raggiante viso mentre aspettavo la vendetta verbale (mi confiderà quello che ha fatto in bagno), facendomi impazzire ancora di più.

Cerco di limitare la mia punizione (immaginata), dicendole in modo canzonatorio:

-Non ti siedi? Ora si… che puoi bere la granita, il bicchiere è super pieno!!-

La sua risposta non tarda:

-La granita la berrò in macchina.., dove hai parcheggiato?-

Mentre ascoltavo, stavo aspirando (tramite la cannuccia), un sorso di granita, che per l’entusiasmo di quelle parole.., era diventato un sorso enorme, rischiando di andarmi di traverso.

Ingerisco l'enorme quantità di granita accumulata in bocca, e in secondo sono in piedi, pronto ad andare.

LunaMaria mi guarda trattenendo a fatica una risata, che sarebbe scaturita a chiunque nel vedere quella scena.

C’incamminiamo verso la mia macchina.., io al primo cestino di rifiuti (capitato a tiro), ci butto il mio bicchierone di granita quasi terminata.., LunaMaria vedendo il mio operato m’informa che il suo bicchierone le aveva freddato le mani, ma allo stesso tempo la faceva sentire fresca, perciò non se ne sarebbe liberata.

All'uscita del centro commerciale (prima c’eravamo fatti tante preoccupazioni per le persone che ci avrebbero visto parlare insieme, ed adesso pienamente incoscienti..), camminavamo fianco a fianco pronti a salire sulla stessa macchina.

E’ proprio vero.., il desiderio sessuale toglie lucidità al cervello dandoti una piacevole incoscienza.

Saliamo in macchina guardandomi intorno e non vedendo nessuno di nostra conoscenza (almeno credo).

Un attimo di lucidità mi fa tornare in mente che LunaMaria, precedentemente mi aveva detto di non potersi trattenere molto, pensiero che rammento immediatamente anche a Lei.., che sorridendo mi risponde:

-Non preoccuparti… Paparino!! Quando sono andata in bagno ho inviato un messaggio a mio marito, avvertendolo che avrei ritardato un'oretta-

Non continuo l'argomento, anche perché LunaMaria chiamandomi Paparino aveva sorriso prendendomi per i fondelli.., sto sempre a preoccuparmi per non crearle ed evitarle problemi familiari.

Avvio la macchina, guardo la strada pensando a dove poter andare per trovare un posto tranquillo.

Trovato!!!

Ricordo che a qualche chilometro dal centro commerciale, in una via secondaria c'è una casa colonica abbandonata.., solamente che per arrivarci devo passare sulla strada principale.

Informo LunaMaria del rischio (strada principale ad alta affluenza), che sforna la possibile soluzione.., Lei durante il tragitto appoggerà la testa sopra le mie gambe in modo che le automobili che vengono in senso contrario.

Il mio pensiero (ma non lo rivelo), era lo stesso, ma non avevo neanche minimamente l’idea di esporlo.., la posizione in cui si sarebbe trovata LunaMaria.., era quella del pompino al conducente, non volevo che la mia proposta fosse stata interpretata male… (male.., si fa per dire!!).

Stiamo per entrare nella strada principale.., LunaMaria si abbassa sul mio bacino, mette il bicchierone di granita in mezzo alle sue gambe (immagine molto frizzante), che la porta ad esclamare:

-Com’è fredda! ..….però non è affatto spiacevole-

Dalle sue labbra non esce nessun’altra parola.., le sue mani iniziano ad aprirmi i bottoni che tengono ingabbiato il mio ragazzaccio.

Lei mi guarda..,

io non un gesto non una parola.

l'ultimo bottone si apre e sento il mio cazzo scattare verso l’alto andando ad urtare contro le sue labbra che iniziano a baciarlo ed avvolgerlo..,

io non un gesto non una parola.

lo accarezza.., allunga la mano destra in mezzo alle sue gambe… estrae dal bicchiere la cannuccia gocciolante di granita che sposta velocemente sul mio cazzo arroventato, lasciando cadere le goccioline fredde sulla cappella…,

io non un gesto non una parola.

lo bacia ancora...

ancora goccioline...

io non un gesto non una parola.

La mia vista inizia ad essere poco lucida.., la casa colonica è inaccessibile perché un cancello sbarra l'ingresso...

la sua lingua scorre per tutta l'asta....

LunaMaria continuando la sua meravigliosa tortura mi guarda compiaciuta del piacere che mi sta creando, io non un gesto non una parola.

la sua mano destra si infila completamente dentro il bicchiere della granita, ne raccoglie un pochino ed inizia a spalmarla sulle mie palle super riscaldate, facendomi sussultare e lasciar andare un mugolio di sofferenza e piacere.

Riesco ad intravedere una stradina, c’indirizzo subito la vettura con la speranza di trovare un posto… che trovo quasi subito.

Fermo la macchina.., il mio attributo (avendo ancora tutte le attenzioni di LunaMaria), pulsa a velocità vertiginosa preannunciando l'eruzione della mia sperma (cosa che non voglio fare in questo momento), cerco di riprendere il controllo del mio corpo mentre abbasso lo schienale del suo sedile.

Riuscito in parte a riprendere il controllo del corpo, inizio ad abbassare con velocità supersonica il mio sedile.

Prendendo LunaMaria per le spalle la faccio sollevare dall’oggetto d’attrazione.., la bacio prolungatamente, via le scarpe… via i pantaloni (che in quel momento sembravano come catene che non mi permettevano di muovermi), via i calzini… via i boxer (credo di aver battuto qualunque record di velocità nello spogliarsi).

Lei rimane seduta sul suo sedile a guardarmi con ancora il bicchiere di granita in mezzo alle sue cosce.

Mi fermo anche io, la guardo mentre sta osservando il mio cazzo…, non mi sento a disagio.

Allungo le mie mani verso il suo vestito per toglierlo, Lei mi aiuta un pochino (dioooo che femmina!!! ha capito immediatamente che spogliare una donna.., per me.., è una cosa dal piacere estremo).

Via il vestito.., cosa che mi permette di vedere che LunaMaria aveva indossato nuovamente le mutandine con il bicchierone di granita a contatto del suo Fiore.., via la granita.... via il reggiseno che (seno non grande, ma signorile e affascinante), d’essere libero… via le mutandine....

Un cellulare suona.., è quello di LunaMaria (il suono riesce a farsi sentire anche dall'interno della sua borsa appoggiata sul sedile posteriore e sotto qualche indumento che ci siamo tolti).

Lei mi guarda.., ed io gli faccio cenno di rispondere.

LunaMaria cerca di raggiungere la sua borsa.., la apre, prende il cellulare....

Con lo sguardo seguo tutti i suoi aggraziati movimenti fino all’attimo che Lei prende il cellulare in mano.

Da quel momento tolgo lo sguardo per non vedere chi la stava chiamando..

L’educazione ha i suoi vantaggi, perché per permettere a LunaMaria di raggiungere la sua borsa, mi ero spostato quasi a fianco del volante, ed il mio sguardo che non era più sul cellulare stava godendosi un panorama fantastico…

LunaMaria… in una splendida ed ampia pecorina (ampia, perché le sue gambe sono una per ogni sedile anteriore).., il suo culetto aperto che avevo visto muoversi sotto il vestito (mentre stava andando alla toilette).... quel Fiore mostratomi al negozio di scarpe....

tutto questo…., ora è avanti al mio viso!!!

Troppa la tortura subita.., troppo il tempo del desiderio.., potrei essere io ora a torturarla, baciandole/accarezzandole/leccandole il suo sesso…

No, non riesco ad infliggerci ancora dell’altro desiderio d’attesa prima di far incontrare i nostri sessi..

Mi avvicino a Lei incuneando le mie gambe in mezzo alle sue, LunaMaria (al telefono) capisce la mia intenzione, e per agevolarmi nell’intento allarga maggiormente le sue gambe.

Entro dolcemente continuando a muovermi dolcemente.., il corpo di LunaMaria è invaso dal piacere trasformando la sua pelle (già morbida) in pregiato velluto… il telefono è sempre aperto e LunaMaria stringe le labbra della sua bocca per non far uscire gemiti di piacere.., io continuo imperterrito il mio lento movimento…, poi la sento fare un gran sospiro e dire con voce leggermente impastata:

-ho la batteria scar…-

poi chiude la telefona lasciando andare i mugolii fino quel momento trattenuti, spegne completamente il telefono gettandolo sul sedile..

Ancora qualche piccolo movimento e sento il mio cazzo ricevere un'ondata di calore provocata dall'orgasmo di LunaMaria che mugola intensamente... agita la testa... batte ripetutamente la sua mano destra sul sedile posteriore (come se lo stesse picchiando)… impazzisco di piacere nel sentirla godere e nel vederla agitarsi in quel modo...

LunaMaria girandosi verso di me mi guarda dicendomi:

-Sbattimi…, ti prego.., voglio essere sbattuta!!!!-

Adoro questa ragazza, sembra che mi abbia letto nella mente, anche io stavo provando lo stesso desiderio…

sbatterla…sbatterla…sbatterla…

aumento il ritmo affondando con colpi violenti il mio cazzo in quella meravigliosa ed accogliente grotta..,

la prendo per i fianchi continuando quel ritmo.., la prendo per le spalle tirandola ancora di più verso di me..,

le pizzico i capezzoli....

Non capisco più nulla, tutte quelle sensazioni mi rendono incapace di pensare, mi sento solo un animale voglioso di far uscire il mio seme dentro di Lei...

LunaMaria si agita dal piacere muovendosi in modo da sentire il più possibile il mio cazzo dentro se stessa..,

sto per venire e non voglio... voglio godermi ancora quella meravigliosa femmina....

mi fermo.., ed ora sono io che mi rivolgo a Lei:

-Voglio vederti sopra di me.-

In un attimo scambiamo i nostri posti, io sono al centro della macchina con il desideroso muscolo che guarda verso il tettino della macchina nell’attesa che quella meravigliosa fica scenda sopra di lui.

LunaMaria posiziona le sue ginocchia ai lati del mio bacino… con una mano mi prende il cazzo.., lo punta al centro della sua fessura per poi lasciarsi scivolare su di Lui…

Il suo ventre inizia immediatamente un movimento forsennato verso tutti i punti cardinali (nord-sud-est-ovest)…

le sue mani si aggrappano alle maniglie sopra le portiere della vettura.

Vedere LunaMaria con le braccia larghe (tipo crocefissa), mi permette di deliziarmi maggiormente del meraviglioso ondeggiamento del suo seno che accompagna i suoi movimenti…

di guardarla danzare splendidamente sul mio ragazzaccio che pulsa in modo febbrile mentre coglie tutte le vibrazione trasmessegli dal quel fiore meraviglioso.

LunaMaria aiutandosi con le braccia si solleva leggermente dal mio bacino iniziando a far muovere il suo in maniera circolare…

alcuni giri per poi lasciarsi cadere violentemente… il mio cazzo sembra supplicarla di continuare quel movimento...

LunaMaria toglie le mani dalle maniglie per portarle sul mio torace che gli permette una migliore presa per spingere avanti ed indietro il suo ventre… il ritmo è indiavolato...

LunaMaria grida di piacere mentre un orgasmo la travolge...

io vorrei resistere ancora, è troppo piacevole per non continuare… ma quelle spinte sono tanto meravigliose... tanto troppo meravigliose che sento la sperma salire ad altissima velocità fino a schizzare a getti forzati (quasi dolorosi), dentro il suo Fiore che le stava offrendo un'altro orgasmo, non permettendogli di terminare le frase che mi stava urlando:

-Adesso, puoi dirmi che sono la tua Troi..-

Ci abbracciamo godendoci ancora il calore dei nostri corpi a contatto, mi da un bacio…. le sorrido e la stringo forte.

LunaMaria guarda l'orologio e noto che ha accelerato un pochino la ricerca dei suoi vestiti, si sta facendo tardi.

Non le dico nulla, accelero anche io la ricerca ed il vestimento.

I suoi occhi sono sempre pieni di luce.., è bellissima ed affascinante anche quando ha fretta.

Io sono vestito completamente ed inizio a sollevare il sedile mentre una domanda mi esce più che spontanea:

-Scusa mio Amore, posso tranquillizzare il ragazzaccio annunciandogli che la tua punizione… per quella mattina a casa tua, è conclusa?-

LunaMaria ride, ride, ride… è quando sorride è ancora più irresistibile… Le prendo il viso con entrambi le mani… l’accarezzo dolcemente…. la bacioooooooo!!!!

Operazione vestiario completata.., sedili auto sollevati.., in marcia verso la macchina di LunaMaria, che mi guarda dicendomi:

-Puoi dire al tuo ragazzaccio che la punizione vendicativa è terminata, anche perché la mia f... quella che tu chiami FIORE, non ne poteva proprio più d’essere stuzzicata-

Battutine divertenti e sorrisi ci accompagnano lungo il tragitto di ritorno, compiuto senza che LunaMaria si abbassasse con la testa sopra le mie gambe, visto che il sole sta calando e la sua luce a perso d’intensità.

Fermo la mia macchina vicino a quella di LunaMaria che è un pochino agitata per l'orario, apre lo sportello… scende…apre la sua macchina…mi guarda…sale di nuovo sulla mia macchina…mi bacia, scende di nuovo è sale sulla sua autovettura.

Dallo sportello della mia macchina ancora aperto, prima che Lei si allontani faccio in tempo a dirle:

-Mandami un messaggio appena arrivi.-

LunaMaria annuisce con il capo ed inizia ad allontanarsi con la sua vettura.

Rimango ancora fermo al parcheggio per qualche minuto per cercare di rinfrescarmi.

Metto in movimento la mia auto dirigendomi verso casa, vado piano aspettando il messaggio tranquillizzante di LunaMaria che arriva dopo una decina di minuti:

Mittente: LunaMaria

Testo Messaggio: Paparino, è Tutto Ok!! Ciao ti voglio bene

La lettura del messaggio mi tranquillizza, facendomi immaginare LunaMaria che mentre lo scriveva era sorridente… ed una LunaMaria sorridente… mi da più luce del sole a mezzogiorno.

Questa dolcissima sensazione, fa risvegliare la mia coscienza da OMO duro che ancora una volta inizia ad urlarmi "Sembri un ragazzetto alle prime esperienze amorose che si rincoglionisce completamente per una ragazzina!! Mò te l'hai scopata!!! basta pensare a Lei, basta con stè coccole mentali. Non tè scorda che L'OMO è OMO!!!!"

A questa affermazione della mia coscienza da OMO vero, rispondono in coro tutti gli altri componenti del mio corpo dicendogli " Buuuuuuuu!!!!! Scemooo, Scemooo guarda quanti semo!!!! L'OMO e Omo, LunaMaria è LunaMaria ed è la migliore che ci sia!!!!!!"

Cazzo mi sembrava di essere allo stadio con questi cori da curva dei tifosi.

Chi vincerà la partita….?

 
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