| È da tre mesi che ti seguo, ero il tuo personal trainer, ci siamo conosciuti tempo fa in un pub, tramite amici in comune.
Volevi recuperare la forma, si avvicinava l’estate e la fatidica “prova costume”. Quando hai saputo che ero proprietario di una palestra e che curavo personalmente i miei clienti, mi chiedesti il favore, se potevo curare la preparazione del tuo fisico.
Ti dissi, va bene, vieni domani mattina alle 10 in palestra con sotto il costume.
Arrivasti puntuale alle 10, ci salutammo, ti feci accomodare in ufficio, e ti chiesi di spogliarti per vedere la situazione.
Avevi una gonna leggermente corta, poco sopra il ginocchio, sagomata che mostravano i tuoi fianchi snelli, una camicia bianca, incollata al tuo corpo, i bottoni sembravano dovessero esplodere da un momento all’altro.
Mentre ti spogliavi, emanavi con i tuoi movimenti una sensualità prorompente, sembrava che stessi danzando, la danza della sensualità.
Pensavo ti fossi messo un normale costume, invece con mia gran sorpresa, avevi un due pezzi, sotto un perizoma a filo che metteva in mostra un bel culo e dei glutei tondi che potevano diventare duri e sodi come pietra.
Il pezzo di sopra che a mala pena copriva l’aureola dei tuoi seni, splendidi, lucidi, pieni.
Cominciai a percorrere il tuo corpo con un dito, iniziando dal collo, scendendo verso i tuoi seni, eri liscia al tatto, vellutata e mentre ti sfioravo sentivo la tua sensualità uscire dai pori della tua pelle che reagiva ad ogni mio passaggio cm per cm, sentivo fremere il tuo corpo.
Dissi, penso che possiamo migliorare la tonicità del tuo corpo, domani cominciamo, ok dicesti, però dovremo essere sempre soli.
Durante quei mesi non mi concedesti nulla, venivi sempre con un body attillato, stretto sotto, modello brasiliano spinto, stretto sopra che modellava i tuoi seni.
Io ti seguivo durante i tuoi esercizi, e notavo come tutte quelle perline di sudore scendevano dal collo e percorrevano dolcemente e lentamente i tuoi seni che acquistavano sempre maggiore tonicità.
Durante gli esercizi vedevo come i tuoi glutei ben in vista si arrotondavano sempre di più. Oggi era l’ultimo giorno, il programma era terminato, oggi avremmo concluso con una seduta di stretching.
Arrivasti puntuale come sempre, dritta verso lo spogliatoio, eri pronta con il solito body, che adesso esaltava i tuoi magnifici seni, tondi, duri, tonici ed i tuoi glutei scolpiti e sodi.
Dopo un breve riscaldamento, iniziammo gli esercizi per il tuo torace, con le mani dovevi afferrare due maniglie ed effettuare un movimento di apertura e chiusura delle braccia.
Durante l’apertura il tuo seno si metteva in mostra gonfiandosi, io ero di fronte a te che guardavo scendere le perline di sudore che scendevano lungo quei seni.
Presi le bretelline del tuo body e li strappai, il tuo body si aprì in avanti mettendo in mostra i tuoi seni sudati, le perline di sudore che adesso non erano più assorbite dal tessuto, ma che scendevano lungo la curva arrivando ai tuoi capezzoli formando delle piccole gocce che cascavano giù.
Li leccai avidamente, erano leggermente salati, li leccavo quando concentravi l’esercizio, i tuoi seni in quel momento si gonfiavano dentro la mia bocca, sentivo la tua pelle bruciare, i tuoi gemiti di piacere, vedevi il mio sesso farsi gonfio ed in rilievo attraverso i miei pantaloncini.
Dopo questo esercizio passammo allo stretching delle gambe, ti feci sdraiare, quei seni sfidavano la forza di gravità, ti agganciai le caviglie all’attrezzo che lentamente aprivano le tue gambe, creando un arco di quasi 180 gradi, io ero lì a seguire quel movimento, lentamente le tue caviglie arrivarono quasi a terra, formavi una linea retta da una caviglia all’altra.
La parte sotto del tuo body copriva appena la tua intimità, divideva perfettamente a metà la tua fica, le tue grandi labbra erano in vista, rosse carnose, invitanti.
Mi chinai, afferrai le grandi labbra con due dita per mano, aprendo delicatamente la tua fica.
Cominciai a leccarle, a succhiarle, mentre con un dito cercavo di entrare dentro di te con tutto il body.
Lo lasciai dentro di te, mentre con la lingua mi dedicavo alle tue grandi labbra, eri un fuoco, malgrado quella posizione che ti offriva un piacere immenso.
Tolsi la strisciolina del body da dentro la tua fica, la strappai, sembrava avessi aperto una diga, i tuoi umori uscirono nello stesso tempo che arrivava il tuo orgasmo.
Con la lingua mi concentrai sul tuo clitoride, tu con le tue mani che prendevi la mia testa e mi spingevi con forza dentro di te, guidavi i movimenti della mia lingua usando la testa.
Venne il secondo orgasmo, il mio cazzo cominciava a farmi male, abbassai i pantaloncini, attraverso le mutande si vedeva il rigonfiamento, mi tolsi anche quelle.
La mia virilità era li, puntava verso l’alto, la cappella lucida, la pelle tirata, irrorato dal sangue bene in vista dai rilievi delle vene.
Entrai senza nessuna resistenza, e cominciai con un movimento inizialmente lento, ma che andava aumentando, sentivo la mia verga sempre più grossa che ti riempiva e vedevo la tua espressione in viso di goduria, arrivarono altri due orgasmi, mentre afferravi i miei glutei con forza e con decisione spingevi dentro di te, affinché la penetrazione fosse più profonda.
Stavo per arrivare anch’io ma mi fermai, mi alzai, mi misi sopra il tuo viso, mi piegai in maniera tale che le mie palle ed il mio cazzo fossero sopra la tua bocca, cominciasti a leccarmi le palle mentre con entrambi le mani mi tiravi la pelle verso le palle e poi verso la cappella.
Fu un esplosione, il mio sperma arrivò prima sul pelo pubico appena accennato, poi sulla tua pancia, poi sulle tue tette, con ancora in mano il mio cazzo teso, passavi la cappella fra le tue tette, le tue aureole, i tuoi capezzoli distribuendo quel nettare.
Finimmo la seduta, ti facesti la doccia, uscendo mi dicesti grazie di tutto, fu l’ultima volta che la vidi.
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