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Ulisse

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Aragorn
view post Posted on 2/5/2009, 14:48




E’ arrivato il giorno del nostro incontro, durante l’ultima telefonata dissi:” non ci sarà nessun imbarazzo”, ed ora sono nel mio letto guardo il soffitto e mi chiedo “riusciremo a non imbarazzarci?”. La giornata trascorre tranquillamente, aspetto una tua chiamata la certezza che tu stasera mi raggiungerai nella mia città.
Arriva la chiamata, la conferma. Ora penso a cosa indossare. Non voglio esagerare, non mi aspetto nulla da questa sera, ho solo voglia di dare una concretezza a quello che ci siamo scritti, ma non ci sono aspettative…
Faccio una doccia, minuziosamente lavo ogni anfratto del mio corpo, con altrettanta cura metto la crema. Apro l’armadio: è una bella serata e decido d’indossare una bermuda ed una canotta, con un paio di decoltè, un trucco leggero voglio essere abbastanza naturale, voglio che tu mi guardi e che ti piaccia così some sono.
Sono pronta, tutta profumata e t’aspetto. Ecco la chiamata dici che sei in ritardo, attendo ancora, una lunga attesa ma stranamente sono calmissima. Di nuovo il tuo numero sul telefono: sei arrivato. Scendo. Non ti vedo. Ti chiamo: giro la testa e sei lì dall’altra parte della strada “ T’ho visto” ti dico al telefono. Vengo verso di te ci salutiamo, due baci sulle guance.
Una situazione piuttosto tranquilla, forse si percepisce un lieve imbarazzo. Lungo il tragitto si parla un po’, ma non troppo. Arriviamo al locale mi gratifica sentire che è di tuo piacimento.. Si ordina, hai preso in pieno le mie parole di farmi bere.
Le nostre conversazioni diventano molto più fluide si va da argomento in argomento, si è creata un’alchimia particolare. Mi piace guardarti, hai un bel modo di gesticolare, di muoverti, i tuoi occhi cambiano luce a seconda dell’argomento che si sta trattando.
Ulisse. Non dimenticherò mai quel momento: ero assorta dalle tue parole, mi piaceva immaginarti legato all’albero di una nave desideroso di ascoltare il canto ammaliatore delle sirene.
Ti sei fermato sei arrossito e dolcemente mi hai detto “ sei bellissima”, hai proteso la tua mano verso di me ed hai cercato un contatto più intimo.

La serata è davvero magnifica, la mia città sembra una silenziosa cornice del nostro quadro. Usciamo dal locale, vuoi fumare e ti dirigi verso un muretto, io ti raggiungo piano piano. Mi prendi per un fianco e mi tiri verso di te: le tue labbra si poggiano sulle mie, non è un sogno, le sento morbide contro le mie. Si schiudono. Piccole lingue si fanno strada alla ricerca l’una dell’altra. Si trovano. Ho voglia di frugare nella tua bocca a lungo. Chiudo gli occhi. Tiro su aria, profuma di te. Ho voglia di te. Hai svegliato i miei umori. Di lì a poco la conferma che anche tu non vuoi fermarti a quei lunghi avvolgenti baci. Mi vuoi.
Ci dirigiamo verso casa, appena entrati finisco su di te. Ci baciamo, tocchiamo. Ogni volta è sempre la prima volta, ma stranamente non provo vergogna. Sei inginocchiato. Voglio che mi succhi i seni, e lo fai, voglio che mi togli i bermuda e mi lecchi la figa. Sono davanti a te a gambe aperte, sei chino di fronte a me con la bocca sul mio sesso. Mi piace è diverso, ancora qualche colpetto e poi alzi lo sguardo che s’incrocia con il mio. Vogliamo un letto, vogliamo fare l’amore, vogliamo sentire i nostri sessi che si uniscono, vogliamo conoscere come ci muoviamo, come gemiamo..
Ti spoglio il tuo sesso non è turgido come credevo. Mi dici “tranquilla, diventerà sempre più duro”. Ed è così. Lo sento crescere in me. Ti muovi su di me, con movimenti lenti ma decisi. E’ proprio come mi piace. E’ come se tu avessi sempre saputo come piace fare l’amore a me. Sono su di te, ho il clitoride eccitatissimo lo sento mentre si struscia sul tuo ventre, mi provoca piacere, e nello stesso momento sento il tuo membro nel mio sesso.
Mi chiedi come arrivo all’orgasmo, mi prendi come mi piace. Sono tua ora, puoi farmi quello che vuoi. Voglio sentire la tua voce, che mi dice che ti faccio impazzire, che io per te in quel momento sono unica, che non hai mai provato quelle emozioni.. Voglio sentire tutto questo e lo sento, la tua voce è roca, è bassa, mi fa impazzire. Parlami mio Ulisse, fammi sciogliere con le tue parole, comandami, fammi sentire donna, speciale, fai l’amore con me come non lo hai fatto mai…

Il tuo succo vitale si cosparge sulla mia schiena, la tua mano lo cosparge un po’, mi pulisci con cura..
Non te l’ho mai detto ma avrei voluto guardarti negli occhi mentre venivi, vedere la tua espressione.

Un po’ di riposo, decidiamo di andare a prendere qualcosa da bere. Ho ancora voglia di te, facciamo di nuovo l’amore. Mi parli nel mentre: vuoi che ti provochi, la mia immaginazione mi porta al locale, m’immagino seduta ad un tavolo di fronte ho te ed io sono lì che ti provoco, sì mio Ulisse ti voglio ancora non sono ancora sazia, voglio gustarti ancora…
Un uscita veloce. Torniamo a casa. Sei disteso sul divano, io ti vengo incontro. Mi dici che ti stavi chiedendo cosa facessi lì, ma dopo avermi vista hai capito che eri lì per godere insieme a me. Ti bacio, mi chiedi di leccarti il cazzo, pensavo che non ti fosse piaciuto prima ma le tue parole mi confortano ti slaccio i pantaloni ti tolgo tutto. Il tuo membro è duro, turgido. Lo prendo a leccare, ma voglio guardarti voglio vedere il tuo viso mentre ti lecco la tua cappella, mentre il tuo cazzo entra nella mia bocca. Vedi i miei occhi che ti guardano, mentre ho in bocca il tuo sesso.
Ho voglia di vedere il tuo viso, eppure mi sfuggono le tue emozioni,
nella mia testa circolano pensieri strani, curiosi, legati a delle
parole dette durante la serata. Sei lì che mi guardi negli occhi, ad un
tratto gli chiudi, la testa si poggia sul divano, una mano tocca la mia
testa. Senti la mia lingua che lo lecca, lo gusta, sei buonissimo, non voglio smettere, voglio succhiare tutto ciò che c’è da suggere, vorrei sentire il tuo succo vitale esplodere nella mia bocca. Ma tu non vuoi mi tiri su. Torniamo sul letto, entri in me e mi scopi con foga, con desiderio, guardi il tuo cazzo che entra nella mia figa, vorresti farmelo vedere ma la posizione non me lo consente.. Sentirti dentro mi riempie, sono tua solo tua, sto vivendo del piacere che mi provochi. Mi sento estraniata da tutto eppure è il mio corpo sotto il tuo, sono io che vivo quelle emozioni, sono i miei occhi che osservano il tuo viso, sono le mie orecchie che sentono le tue parole, che sentono i tuoi gemiti. Mi fai impazzire sto per venire ma tu mi anticipi, ed ecco l’urlo liberatorio.. Ti accorgi subito che non ho raggiunto l’orgasmo, vorresti rimediare ma va bene così. Ci addormentiamo, ci svegliamo solo alle 6:30, ti alzi, ti vesti, un piccolo saluto, ancora qualche sguardo e vai via.
Mi piace il nostro quadro, pieno di sfumature, ma è un quadro da completare….
 
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