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il treno speciale, prima volta

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THE DARK LORD
view post Posted on 17/12/2008, 15:43




Ormai l'università era alle porte, la facoltà di economia mi avrebbe accolto nelle sue aule per seguire i corsi di docenti che chissà da quanto tempo non fanno l'amore.
Sul treno del ritorno dalle vacanze in puglia, avevo nel naso ancora l'odore delle creme solari e del mare, i ricordi di un'estate passata troppo in fretta, rapida e voloce quasi quanto un sogno.
"Mamma, prendo il treno che viaggia la notte, così risparmio sul biglietto e dormo durante il viaggio!!! Arrivo a Roma e sono subito operativo", queste le ultime parole dette prima dei saluti.
Da Brindisi a Roma sono circa 6 ore di treno fatte di notte, il treno va e io penso, il treno va e io ricordo e tiro le somme dell'estate appena trascorsa.
"NO", quest'estate non mi ha soddisfatto, niente sesso e pochissime donne, che palle, poteva andarmi meglio.
Sono solo nel mio scompartimento da sei, decido che mi sono rotto le scatole di guardare fuori dal finestrino, ora chiudo la luce e provo a dormire. Appena in piedi passa una ragazza nel corridoio, ha uno zaino sulle spalle e trascina un trolley, ha un viso sensuale che non si nota subito per via degli occhiali che le danno un'aria da intellettuale, sembra una segretaria sexy.
Negli altri scompartimenti ci sono extracomunitari o persone adulte, non si fida, mi lancia una prima occhiata ed io faccio la faccia più buona del mondo e gli occhi dolci, accenno un sorriso come per dirle: vieni qui, ho capito che sei una studentessa, lo sono anche io, sono buono e possiamo "parlare durante il viaggio".
Sembra capire, si avvicina e mi chiede se c'è posto nello scompartimento, le dico di si e mi rallegro perchè avevo paura di fare il viaggio da solo ed annoiarmi, ride anche lei.
Ci sediamo, parliamo delle solite cose, cosa studi, quanto paghi di affitto per la stanza, cosa stai preparando adesso, dove hai passato le vacanze, ci si conosce insomma, si capisce che siamo persone per bene.
E' quasi l'una, la luce accesa nello scompartimento inizia a dare fastidio, i miei occhi sono più sensibili alla luce e le palpebre pesano.
Lei sembra capire e mi anticipa: "non so tu, ma io inizio ad avere sonno, se vuoi spegnamo la luce". "In effetti" rispondo io.
Mi alzo, stendo i sedili in modo che si tocchino, spengo la luce e mi sdraio.
Lei si sdraia vicino a me, siamo con le spalle l'uno contro l'altro.
Passa un'ora, passano due ore.
Il dondolio del treno avvicina il suo corpo al mio, le nostre gambe si sfiorano, io lo sento ma lei non reagisce, Adv forse dorme già.
Si gira e dorme, poggia la sua testa vicino alla mia spalla, ha gli occhi chiusi, con il cuore palpitante mi chiedo se finga di dormire o dorma sul serio.
Adesso io sono supino e lei è coricata su un fianco, rivolta verso di me.
Mi giro anche io, se lei fà finta di dormire, farò altrettanto, se si sveglia i nostri visi saranno vicini e magari ci scappa qualcosa.
Improvvisamente colpo di genio, io ci provo, se va male posso dire che dormivo sia io che lei, in finale ho tanta voglia di chiudere l'estate in bellezza.
Prendo la sua mano sinistra afferandola per la manica della felpa, lo faccio per evitare di toccarle direttamente la mano e svegliarla. La tiro su come si fa con i gatti quando devi prenderli dalla collottola per fargli il bagno.
Poggio la sua mano sul mio inguine, si, sul pacco insomma e poi, senza toccarmi e senza movimento alcuno, mi concentro e cerco di farlo diventare duro.
E' una sensazione bellissima, anche se la mano è solo poggiata sopra, ha un effetto esplosivo su di me e la mia mente.
Ultimo passaggio, adesso devo aspettare che si svegli, se si sveglia e si ritrova così non può dirmi nulla, io sono scagionato, è lei che ha la sua mano sul mio corpo e non io.
Allungo il mio braccio verso il finestrino, devo assolumente cercare di abbassarlo e far entrare casino e aria fredda della notte, devo svegliare questa ragazza e vedere che succede.
Riesco a far scendere il finestrino di 10 cm, quanto basta per far entrare il rumore dell'esterno, mi muovo e lei si sveglia.
Faccio finta di stirarmi e svegliami anche io, si rende conto della sua posizione e ritira la mano come se la avesse scottata su un fornello. La guardo come per dirle: che ci fa la tua mano sul mio pisello? Se ne rende conto, e mi dice: "Scusami, mi sono addormentata". La guardo e le dico sussurando: "Figurati, è un piacere".
Mi guarda fissa, non sembra schifata, devo essere meno timido, è questo il momento, devo farmi coraggio, forza ora hai il massimo della sua attenzione, o mi da una pizza ed avrò fatto una figura di merda o va tutto come deve andare.
C'è un silenzio di pochi secondi e lei mi guarda, aspetta che dica o che faccia qualcosa, accenno un sorriso e quasi subito anche lei sorride... il semaforo è verde.
Mi avvicino e la bacio, non si discosta, le riprendo la mano e la metto sul mio cazzo, ora non si discosta, fà per stringere quasi a saggiarne la consistenza.
Le tendine sono chiuse, ho paura che entri qualcuno ma sono le 3 di notte, chi cavolo deve entrare adesso?
Me lo tiro fuori, è durissimo, lei comincia a farmi una sega.
Sono le 3 del mattino, sono su un treno espresso delle ferrovie dello stato, viaggio verso roma con un estate alle spalle ed una ragazza sconoscita mi sta facendo una pippa nello scompartimento, questa si che è vita.
 
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