TBW 3.0 - The Big World [Anime-Manga-Download-Streaming-Spoiler-Curiosità-Sport-Cinema-Gossip-Misteri]

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THE DARK LORD
view post Posted on 2/1/2009, 20:00




Quella sera la discoteca era affollatissima.. Quasi non ci si riusciva a muovere, e tra il caldo, il frastuono e la massa di persone attorno, era difficile anche pensare. Ero rimasta da sola perché in un attimo di distrazione avevo perso i miei amici. Chissà quando li avrei ritrovati, in mezzo a quel delirio.. In più iniziavo ad essere stanca, così cercai un divanetto e mi sedetti per un po’.. Cominciai a massaggiarmi le caviglie, ammirando ancora una volta quel bel paio di sandali che avevo comprato la settimana prima.. Color oro, tacco altissimo e a spillo, allacciatura da schiava che saliva lungo tutto il polpaccio.. Li avevo abbinati ad un vestitino nero, che avevo corteggiato per settimane nella mia boutique preferita, prima di avere il coraggio di comprarlo.. Costava un sacco di soldi, ma era davvero splendido. Cortissimo, con uno scollo a V stretto, che arrivava fino all’ombelico.. Si annodava dietro il collo e lasciava le spalle scoperte. Avevo completato il tutto con qualche accessorio: una cintura dorata, una collana lunga, con un ciondolo a cuore che finiva tra i seni, due grandi orecchini a cerchio. Quando mi ero ammirata nello specchio, quella sera prima di uscire, avevo sentito un brivido di eccitazione: ogni uomo nel locale mi avrebbe ammirata, desiderata, spogliata con gli occhi. Avevo lasciato i miei capelli lunghi e neri sciolti sulle spalle, e messo un filo di trucco.. I miei amici non avevano risparmiato commenti e mi ero accorta che,, nel salutarmi, molte mani erano scivolate sulle mie natiche, molti corpi avevano indugiato contro il mio e tante occhiate erano cadute nella mia scollatura.. bene.. Avevo raggiunto il mio obiettivo. Mi piaceva tantissimo mostrarmi, sentirmi desiderata, sedurre..
Continuavo a massaggiarmi le caviglie, quando sentii qualcuno sedersi accanto a me. Alzai lo sguardo e sorrisi all’uomo che era appena arrivato. Era davvero affascinante.. Sulla quarantina, capelli brizzolati, fisico asciutto. Portava una camicia azzurra e un paio di jeans classici. Scarpe da barca, una catenina al collo e.. meraviglia.. un bellissimo rolex. Sorrideva in modo sicuro e mi fissava, con l’aria di sapere molto bene quel che voleva e ancor meglio come ottenerlo. Decisamente il tipo di uomo che mi piaceva. Mi porse la mano..
“Ciao, io sono Valerio..”
“Angela, piacere..”
Aveva una stretta forte e decisa, proprio come mi sarei aspettata..
“Che fai qui da sola?”
“Ho perso i miei amici, in questo carnaio.. Ma ne approfitto per riposarmi un po’..” Dissi sorridendo..
“Capisco.. Quei sandali non hanno l’aria di essere molto comodi.. Ma sono molto belli. Sensuali. Hai un ottimo gusto.”
“Grazie..” Risposi un po’ intimidita e lusingata..
“Cara Angela, verrò al dunque.. Ti ho vista già da un po’, camminare per la discoteca, e ti trovo incantevole.. Sei bellissima, ma non è solo questo.. Hai qualcosa che mi ha fatto ribollire il sangue nelle vene.. Sarò sincero: non ho nulla da offrirti, perché sono sposato e probabilmente ho una vita lontana anni luce dalla tua.. Ma mi hai stregato e non posso rinunciare a te. Spero non ti offenderai, ma non mi perdonerei mai se ti lasciassi andare.. Passa la notte con me. Solo stanotte. In cambio avrai quello che vuoi, chiedimi qualsiasi cosa..”
Ero sconcertata: quell’uomo mi aveva detto chiaramente di volere solo sesso da me.. E tra le righe mi aveva lasciato intendere che sarebbe stato disposto a pagare. Era una follia, io non ero una prostituta.. Tuttavia.. Lui mi piaceva da morire.. E quell’idea.. L’idea che qualcuno mi volesse così tanto da pagarmi.. Beh, era eccitante. Chissà come sarebbe stato farlo, sentendomi un oggetto, un corpo che poteva essere comprato. Decisi in un attimo, e gli risposi prima di rischiare di cambiare idea..
“Facciamo.. 300 euro?”
“Vedo che oltre che bella, sei furba.. Mi piaci ancora di più..”
Si sporse sul divanetto e prese il portafoglio dalla tasca posteriore.. Cercò le banconote, le chiuse in mano, e lo ripose al suo posto. Mi prese la mano, aprì il palmo, e lo richiuse attorno ai soldi.
“Sono tuoi, seguimi.”
“A fatica mi alzai dal divanetto e cominciai a camminare dietro di lui.. Ero ipnotizzata.. Ma che stavo facendo? Mi stavo vendendo ad un uomo, e per giunta con estrema facilità.. Eppure la situazione era così intrigante.. Ad un tratto Valerio mi prese per mano, e mi fece entrare in una stanza, sulla cui porta era scritto “Privato”. Da lì passammo ad un lungo corridoio, e poi a delle scale, che conducevano ad un’altra porta.
“Benvenuta nel mio ufficio” Mi disse quando entrammo..
“Ah.. E’.. è tua la discoteca?”
“Indovinato.. Vuoi bere qualcosa?”
“Sì.. Coca e havana.. ce l’hai?”
“Ho tutto quello che desideri, tesoro..”
Andò verso il frigo basso, prese la coca cola e il rhum e cominciò a preparare il cocktail.. La stanza era arredata con gran gusto.. C’erano divani in pelle rossa e nera, mobili moderni dello stesso colore, lampade dal design essenziale che spandevano una luce soffusa.. In un angolo una scrivania e una cassettiera, nere, e al centro un enorme acquario, con pesci delle più svariate razze..
“Siediti, piccola.. Ecco qui.”
Mi mise in mano il bicchiere e subito bevvi un gran sorso.. Era molto forte. Bene, mi avrebbe fatto sentire un po’ più sciolta.. Ero eccitata, si, ma anche molto imbarazzata: stavo per fare sesso con uno sconosciuto, e per di più mi aveva appena pagata.. Appoggiai i soldi sul piano di cristallo del tavolino vicino al divano e mi rilassai contro lo schienale..
“Perché proprio io?”
“Beh, Angela.. Sei stupenda.. E da come ti sei vestita, secondo me hai una gran voglia di attenzioni maschili.. E altrettanta voglia di ricambiarle.. Vero?” Mentre parlava mi carezzava il viso con un dito.. Chiusi gli occhi, sentendo l’alcool che mi scaldava le guance, lo stomaco..
“Si..” Il dito scese sul collo, e proseguì nella scollatura, fino alla pancia, l’ombelico..
“Non preoccuparti.. Ti piacerà..” Il dito cominciò a risalire, giunse alle mie labbra e le schiuse.. Aprii gli occhi e cominciai a leccare la punta del dito e a farlo scivolare pian piano nella mia bocca..
“Vedo che non mi ero sbagliato..” Valerio mi baciò, in modo molto appassionato.. Sentii la sua lingua sul palato, fra i denti, e le sue mani sui seni.. Li palpava, li strizzava, e io mugolavo di piacere.. Fece scorrere una mano sul mio fianco e scese a toccarmi le gambe, continuando a baciarmi le labbra e il collo..
“Alzati, Angela..” Obbedii..
“Adesso Togli le mutandine.. Ti voglio solo con quel vestito addosso.. Toglile e dammele..” Le sfilai nel modo più sexy possibile.. Mi abbassai col sedere verso di lui, le feci scorrere lungo le gambe, e le tolsi. Poi mi girai e gliele lancia. Erano di pizzo nero. Lui le annusò, le leccò..
“Che buon odore, bambolina..” Le appoggiò sul tavolino, proprio sopra i soldi e mi fece segno di avvicinarmi.. Mi fece sedere a cavalcioni su di lui, e mi alzò il vestito sui fianchi, premendo le mani sul mio sedere.. Sentii il rigonfiamento tra le sue gambe e mi eccitai ancora di più.. Cominciai a muovermi contro di lui, mentre mi slacciava il vestito e scopriva il mio seno..
“Mmh.. Che belle tettine.. che belle..” Aveva affondato il viso tra i miei seni, mi leccava, mi baciava, e io continuavo a strusciarmi sul suo pacco, sempre più gonfio e duro.. Mi fece alzare ancora, e si spostò dietro di me.. Di nuovo mi alzò il vestito, e lo arrotolò sui miei fianchi.. Mi fece piegare e appoggiare contro il divano, si inginocchiò, e cominciò a leccare la mia passerina da dietro.. Era stupendo, muoveva la lingua divinamente, e intanto mi toccava il sedere, e massaggiava il clitoride, che sentivo sempre più gonfio e sensibile.. Alzai lo sguardo e vidi proprio lì, appeso sopra il divano, uno specchio. Fui scossa da un brivido nel vedermi: avevo il viso rosso e sconvolto, il seno nudo con i capezzoli durissimi, e un’espressione di piacere negli occhi.. a bocca aperta, il respiro affannoso.. Ero.. bellissima. E, realizzai, una puttana. In quel momento non ero diversa da una prostituta, ma questo mi rendeva ancora più eccitata e vogliosa.. Lo vidi alzarsi dallo specchio. Incrociò il mio sguardo e sorrise, chiudendo le mani attorno ai miei seni e muovendosi come se lo stessimo facendo..
“Ti piaci così? Sì, vero? Te lo leggo in faccia..”
“Sì.. Sì, mi piace tutto da morire..”
Strizzò i miei seni tra le mani. Sentivo il suo caldo attorno, e il freddo del ciondolo che vi era rimasto chiuso in mezzo.. E vedevo i miei capezzoli, ritti come chiodi, spuntare dalle sue dita.. Mi baciava sul collo, e continuava a sfregare il suo sesso contro il mio.. non resistevo più. Mi girai, mi sedetti sul divano, e sbottonai in fretta i jeans. Sotto portava un paio di boxer attillati, griffati, colorati con una strana fantasia.. mettevano in risalto un membro grosso e duro, che sembrava doverli strappare da un momento all’altro.. Lo tirai fuori e lo guardai.. Era bellissimo.. Lo presi in mano, e cominciai a leccare piano, dalla base alla punta, lasciando colare un po’ di saliva.. facevo su e giù, raggiungendo ogni punto di quell’asta stupenda.. Leccavo anche le palle, e ogni volta che lo facevo lo sentivo mugolare di piacere.. Lui teneva le mani tra i miei capelli, e muoveva ritmicamente la mia testa..
“Brava.. Oh, si.. Lo lecchi da Dio.. Oh, sei stupenda, continua..”
Lo presi tutto in bocca, e iniziai a pompare su e giù, succhiando bene la cappella, come se volessi aspirare fuori il suo sperma.. Avrei tanto voluto sentirlo venire, farmi riempire la bocca.. Ma in fondo, non era proprio quello che desideravo.. La mia passerina non era soddisfatta, e l’idea di quel cazzo durissimo dentro continuava a girare nella mia mente..
Andai avanti a leccare, succhiare, aspirare per un po’, fino a che lui non mi prese delicatamente per i seni e mi fece alzare.. Mi tolse cintura e vestito e mi lasciò nuda, eccezion fatta per scarpe, collana ed orecchini. Poi si spogliò in fretta anche lui e si sedette sul divano. Non riuscivo a staccare gli occhi dall’asta dritta tra le sue gambe, che ora mi sembrava anche più grossa..
“Vieni qui, piccola.. Ora dammi quello per cui ho pagato..”
Non me lo feci ripetere due volte.. salii a cavalcioni su di lui e appoggiai la cappella sulla mia fighetta fradicia di umori. Con un colpo mi penetrò, facendomi male, e mi sfuggì un urletto.. Ma il bruciore fu subito sostituito dal godimento, che cresceva ad ogni suo colpo..
“Sì.. Oh si..”
“Ti piace, eh.. cavalcami, porcellina.. Prendilo tutto.. Brava.. dai..”
“Si.. fammi godere.. si.. si..”
“Certo, puttanella.. E’ questo che volevi, vero? Un bel cazzone nella figa.. E ti sei fatta anche pagare.. brava troietta, brava.. Guarda come salti.. Brava.. Si.. Si..”
“Si.. scopami.. scopami..”
Continuava a muoversi dentro di me, con colpi forti e veloci, e intanto mi strizzava i capezzoli, mi toccava il sedere, allargandolo, infilava le dita nel mio buchino.. Puntai i piedi sul cuscino del divano e mi alzai, continuando ad andare su e giù a smorzacandela..
“Brava, così.. sapessi quanto ce l’hai aperta..”
La musica della discoteca giungeva molto attutita là dentro.. Si sentivano solo i nostri gemiti, e il rumore del suo cazzo, che, entrando, faceva gorgogliare gli umori che allagavano la mia passerina.. Guardai ancora una volta nello specchio e mi vidi eccitatissima, saltare, con i seni che sbattevano l’uno contro l’altro.. Era una visione bellissima, che unita ai colpi dell’uccello di Valerio, mi fece venire gridando..
“Si.. si.. vengo..! Vengo!”
Valerio allora mi prese per i seni, e tornò a farmi inginocchiare, cercando di spingere il suo cazzo più in profondità possibile al momento del mio orgasmo.. Finito di godere, mi abbandonai per un attimo sul suo petto e lui mi baciò su una guancia..
“Ti è piaciuto, eh, piccola?”
“Da morire..”
“Ma non credo sia abbastanza per 300 euro, lo sai?”
Mi fece scendere e inginocchiare sul divano.. Si inumidì due dita e cominciò a passarle lungo la mia fessura, fino al buchino, per poi entrarvi dentro, cercando di allargarlo..
“Credo che mi spetti anche questo..”
Allargai un po’ le gambe, aspettando.. Ancora eccitatissima, ma un po’ spaventata dalle dimensioni dell’asta di Valerio: ero certa che mi avrebbe fatto male. E così fu.. Me lo spinse con forza nel buchino e urlai di nuovo. Lui però non si fermò, e cominciò a fare avanti e indietro.. Bruciava, ma l’idea continuava ad essere eccitante perciò cercai di resistere.. Poco a poco i muscoli si rilassarono ed iniziai a godere.. mugolando.. gemendo..
“Allora ti piace anche farti inculare..? Non ne dubitavo..”
Mi sbatteva, aggrappato ai miei fianchi: sentivo le sue palle schiaffeggiarmi il sedere, la sua asta dura dentro l’intestino.. non capivo più nulla, ero in estasi.. Venni ancora, mentre mi massaggiava il clitoride e mi scopava il culo.. Quando smisi di gridare il mio orgasmo lo sentii uscire, e mi arrivarono tantissimi schizzi di sperma sulla schiena e sul sedere.. Venne urlando..
“Si si.. Ecco, troia..! Ecco quello che volevi..!”
Poi cadde sfinito sul divano, e io mi appoggiai contro di lui..
“Non sarai già stanca? Hai appena iniziato a guadagnare i tuoi soldi..”
No, non ero stanca.. non vedevo l’ora di essere ancora la sua puttana.

 
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