TBW 3.0 - The Big World [Anime-Manga-Download-Streaming-Spoiler-Curiosità-Sport-Cinema-Gossip-Misteri]

Il sorriso malizioso -capitolo 2

« Older   Newer »
  Share  
THE DARK LORD
view post Posted on 10/1/2009, 16:54




La pizza.

Una piacevole impazienza mi aveva conquistato, una strana curiosità assillava la mia mente ed un rinnovato desiderio padroneggiava tra i miei pensieri. Dopo il piacevole preludio del pomeriggio nel mio ufficio, ed il successivo invito per la serata, non potevo certo lasciare tutto al caso, e farmi trascinare completamente dagli eventi, anche se forse la cosa non mi sarebbe dispiaciuta.
Quella sera chiusi il mio ufficio in leggero anticipo avendo cura di inserire nella mia inseparabile borsa 24 ore, che uso per gli importanti appuntamenti di Lavoro, le pratiche che avrei dovuto sbrigare a casa della mia assistente. Decisi di portare anche altre cose che sarebbero potute tornare utili nel corso della serata, se la stessa avesse preso la direzione giusta.
Mi preparai con particolare cura, e all’ora stabilita mi presentai davanti al portone del condominio con un piccolo mazzolino di fiori per Lei in una mano ed una scatola di cioccolatini per la figlia nell’altra. Anche se è considerato un classico, l’ esperienza mi conferma che è un gesto che viene sempre molto gradito da chi riceve queste attenzioni.
Citofonai e qualcuno, senza chiedermi chi fossi, fece sbloccare il portone d’ingresso che apriva direttamente su un ampio atrio illuminato da un grande lampadario e dal quale partivano due rampe distinte di scale ai lati ed i rispettivi ascensori. La cosa non mi apparve strana, in fin dei conti mi stavano aspettando proprio per quest’ora. Decisi di approfittare della comodità degli ascensori per non arrivare alla porta con il fiatone dovendo salire per 4 piani. Mentre stavo aspettando l’ ascensore, dalla porta d’ ingresso appare una splendida ragazza di colore che, vedendomi con fiori e cioccolatini, accenna un sorriso e con passo velocissimo scompare iniziando a salire le scale.
Dopo poco era davanti alla porta socchiusa con il pensiero ancora rivolto verso quel sorriso accennato. Bussai e scostandola leggermente chiesi permesso accennando ad entrare.
Uno splendido viso di ragazza mi apparve da una delle porte che davano sull’ ingresso e mi invitò ad accomodarmi ma di mantenere la porta accostata. Era la figlia, che indossava una aderente maglietta bianca corta ed un paio di jeans a vita bassa che mettevano in risalto il suo ombellico impreziosito da un raffinato piercing. Non indossava il reggiseno e i suoi seni apparivano in tutta la loro giovane maestosità e i capezzoli lasciavano intuire uno stato di eccitazione già avanzata. Dai jeans faceva capolino il filo del perizoma che era stato ad arte posizionato alto sui fianchi in modo che fosse impossibile non notarlo.
- Mamma è di là a preparare la Cena , aggiunse con un sorriso che era tutto un programma, entra pure e fai come se fossi a casa tua.
Non feci nemmeno in tempo a guardarmi intorno che la porta dietro di me si apri nuovamente e allora capi perché avrei dovuto lasciarla accostata. La sventola di ragazza di colore, prima solamente intravista era nuovamente davanti ai miei occhi; più o meno coetanea della figlia della mia segretaria, entrò con un sorriso incorniciato da due importanti labbra carnose e rosse di passione che amplificavano il candore dei denti della sua bocca. Era vestita come l’ altra ma con i pantaloni bianchi a ¾ molto attillati che aderivano al corpo come una seconda pelle lasciando poca immaginazione alla perfetta forma del suo fondoschiena, visibilmente perizomato, e delle sue gambe, affusolate e perfette. Erano sapientemente impreziosite con un elegante sandalo, dal tacco alto e sottile, ricoperto di brillantini che catalizzavano l’ attenzione sui piedi laccati con uno smalto rosso, coordinato al rossetto e, notai dopo, al colore delle unghie delle sue lunghissime e curate mani che rendeva ogni suo movimento carico di sensualità . Un’ altra cosa che mi aveva colpito erano i suoi capelli, nerissimi e lunghissimi, molto luminosi e sottili e che ondeggiavano ad ogni suo passo come ad una modella sulla passerella durante una sfilata di moda i suoi seni erano piccolini ma, all’apparenza, sodi come due bocce di biliardo. Aveva inoltre due maliziosi occhi a mandorla delicatamente truccati che non appena incrociarono il mio sguardo estasiato accennarono un saluto e subito ricambiarono la radiografia che io mi ero appena apprestato a farle.
- Ciao , mi disse interrompendo quella interminabile ed imbarazzante situazione, tu devi essere il “capo”….mi hanno parlato tanto bene di te spero che sia tutto vero. Adesso vado in camera dalla mia amica, ci vediamo dopo.
Mi passò accanto, mantenendo lo sguardo fisso nei miei occhi, e volutamente si accosto e strusciò con i suoi seni il mio petto, dandomi la conferma della consistenza e facendomi sobbalzare dall’ inaspettata disponibilità.
- Cosa fai, adesso ci provi con le ragazzine, mi redarguì la mia segretaria che nel frattempo ci aveva raggiunto nel corridoio.

Era vestita da casa con una camicetta a quadretti, sapientemente sbottonata per farmi vedere quello che basta per scaldare gli ormoni, ed una gonna poco sopra il ginocchio con un piccolo spacco laterale.
Fu in quel momento che mi accorsi che avevo ancora in mano i fiori ed i cioccolatini e, per rompere il ghiaccio dissi con ironia: i fiori sono per la mamma, i cioccolatini sarebbero per la figlia ma ho visto che lei ha già un gran bel pezzo di cioccolata. All’ udire quelle parole la splendida amica, che era sulla porta della camera della figlia della mia segretaria si voltò e fulminandomi con lo sguardo replicò:
- La cioccolata piace a tutti ed è un ottimo afrodisiaco, magari dopo possiamo mangiarli tutti insieme. Mentre diceva queste parole la sua lingua serpeggiava tra le sue labbra come un invito a cose ben più bollenti, poi si rigirò con studiata sensualità, apri la porta della camera e la richiuse dietro di se.
Che belli, disse la mia segretaria riferendosi ai fiori, aiutami a trovare qualcosa per sistemarli meglio, e con quella scusa iniziammo a perlustrare la casa alla ricerca di un vaso o qualcosa di simile. Finalmente riuscii a guardarmi intorno, era un appartamento molto carino anche se non grandissimo, dalla porta di ingresso si entrava, dopo un breve corridoio in un ampio soggiorno dove da un lato, divisa da un piccolo muretto, c’era una piccola cucina ma abbastanza capiente da contenere un piccolo tavolo, che vedevo già pronto per la pizza, e dall’ altra un altro piccolo corridoio che portava alla zona notte dove c’erano le due camere ed il bagno. Fu proprio lì che ci dirigemmo a cercare il contenitore e, passando davanti alla sua camera, la mia segretaria fece l’ atto istintivo di chiuderla. Io incuriosito le bloccai la mano e accennai ad entrare anche se lei mi tirava dall’ altra parte dicendomi: no, dai, non è in ordine, non entrare. Era troppo tardi, ero già dentro. Era molto spaziosa grazie anche al grande armadio a muro con le ante a specchio che raddoppiavamo alla vista le dimensioni, notai sul letto un sensuale vestito da sera rosso con sexy biancheria intima e calze autoreggenti in tinta, ripiegata sopra, ed un eccitante paio di scarpe sempre rosse con lunghissimo tacco a spillo.
- questa era la mia sorpresa per il dopo cena, disse con tono un po’ deluso la padrona di casa.
- Non ti preoccupare, la rincuorai guardandola intensamente negli occhi, la sorpresa me la hai già fatta, sono sicuro che con questo abbigliamento dopo ci divertiremo molto
- Sono sicura anch’io, rispose guardandomi negli occhi con uno sguardo carico di passione e innocente malizia, poi per fortuna non era l’ unica sorpresa che ti ho preparato.
Uscimmo dalla camera, prendemmo in bagno il vaso e ci avviammo verso la cucina.
Passando davanti alla camera delle ragazze si udii una musica lenta e sensuale che mi colpi particolarmente, mi ricordava quei motivi che abitualmente ero solito mettere come sottofondo alle mie performance erotiche per rilassare e rendere più sensuale l’ amplesso. Le chiesi se le ragazze avessero cenato con noi ma mi rispose che sua figlia le aveva detto che avrebbero preso qualcosa dopo, comunque si avvicinò alla porta per riproporre l’ invito. Il mio orecchio allenato udii dei sospiri inequivocabili e il classico rumore che la lingua emette mentre “lavora con passione” le parti intime della fortunata di turno. La mia segretaria bussò decisamente e una voce dell’ interno rispose: Un attimo arrivo, seguita dai confusi rumori di chi si ricompone velocemente. Ci apri la figlia, con il viso leggermente arrossato e tutta trafelata che ci chiese in maniera sbrigativa cosa volevamo. La mamma le invitò nuovamente a cena, e io nel frattempo, sbirciando nella stanza colsi i segnali inequivocabili che confermavano le mie intuizioni avute. La ragazza di colore, che seppi dopo giamaicana, non aveva praticamente più il rossetto sulle labbra e si stava gustando, passandosi le dita nella bocca, fissandomi voluttuosamente, il succo del sesso della sua amica che le era rimasto impastato sulle mani e sul viso, mentre con l’ altra mano si aggiustava la maglietta che non nascondeva il turgore dei capezzoli, sicuramente stuzzicati fino a qualche secondo fa. Il letto era smosso e ai bordi c’erano le scarpe della sua amica che, era scalza, con i pantaloni abbottonati ma la cerniera per metà scesa e proprio in corrispondenza del bordo dei jeans, inequivocabili tracce di rossetto rosso .
Magari dopo veniamo a prendere il dolce insieme a voi, disse la Figlia guardando prima la mamma poi me e, terminando il gioco di sguardi voltandosi verso l’ amica, che prontamente annui. Mentre pronunciava queste parole cercava di stirare la sua maglietta che, all’ altezza dei seni risultava visibilmente stropicciata.
La porta si richiuse lasciandomi un po’ interdetto e la mia segretaria accorgendosi del mio imbarazzo avvicinandosi e prendendomi sottobraccio mi sussurrò: Lasciamole divertire le ragazze e pensiamo alla nostra cena, che il dopo cena sarà intenso e pieno di sorprese.
Arrivammo quindi in cucina proprio nel momento in cui il ragazzo che consegna le pizze a domicilio suonava il campanello per portarci la cena.
Ci sedemmo alla tavola rotonda accanto , con le nostre pizze davanti e iniziammo allegramente a mangiare e a bere un’ ottima birra gelata che, dopo svariati brindisi contributi ad allentare i freni inibitori.
La conversazione lentamente si sposto su argomenti sempre più spinti, e gli ammiccamenti prima accennati divennero sempre più audaci finché il suo piede inizio a sfiorarmi il mio . Feci finta di non accorgermene continuando a chiacchierare e sorridere, ma quando il piedino si fece insistente la mia mano inizio una delicata carezza al collo ed all’ attaccatura dei capelli, provocando il conseguente avvicinamento delle nostre bocche che si unirono in un appassionato bacio, le nostre lingue roteavano per scoprire gli angoli nascosti delle rispettive bocche, alternando leggeri morsi alle labbra a intrecci vorticosi sempre più intensi.
Le mie mani stavano assaporando l’ abbondanza dei seni mentre le sue, partendo dalle ginocchia stavano risalendo verso l’ inguine con un crescendo di desiderio.
L’ atmosfera si stava facendo veramente bollente, le nostre lingue non si erano più mollate un attimo, ma quando le mie mani dopo aver tintinnato a dovere i capezzoli che erano divenuti duri come chiodi, iniziarono la loro discesa verso il centro del piacere, lei mi stoppò e con decisione prese in mano il gioco.
Adesso è il momento del dessert , disse passandosi la lingua sulle labbra per ritrarla e risucchiandosele all’interno chiudendo gli occhi ed emettendo un gemito di piacere come se avesse assaporato la cosa più buona del mondo, e per fartelo apprezzare meglio vado un attimo in camera ad indossare il vestito che hai già avuto modo di vedere prima. Credo che la cosa non ti spiaccia, tu intanto apri il frigorifero e prepara il dolce, torno subito.
Dopo queste parole, ricomponendosi un poco si avviò verso la camera lasciandomi eccitato e sorpreso per questa uscita.
Mi alzai e anche io cercai di ricompormi un poco, per rendere meno visibile il mio stato di forte eccitazione, mentre mi dirigevo verso il frigorifero. Lo apri e vidi un contenitore colmo di panna con accanto una piccola pentola ricolma di cioccolata fusa che lasciavano presagire sviluppi notevolmente piccanti. Come per istinto presi la pentola con la cioccolata e la poggiai sui fornelli per scaldarla leggermente, pregustando il modo con cui il dessert sarebbe stato consumato.
Poggiai il contenitore con la panna sulla tavola e incuriosito cominciai a sbirciare verso le camere alla ricerca di un qualche rumore, ma tutto taceva.
Decisi di andare a sbirciare mentre si cambiava anche perché potevo intravedere la porta lasciata socchiusa.
Quando passai vicino alla camera delle ragazze non potei fare a meno di accostare l’ orecchio alla porta per origliare cosa stesse succedendo dall’altra parte, la mia curiosità era enorme ma i gemiti ed i sospiri uditi confermarono ancora una volta che si stavano lesbicando con passione e trasporto. Stavo per guardare attraverso il buco della serratura quando dalla camera mia segretaria, ignorando la mia presenza disse a sua figlia:
- Tra un quarto d’ ora siamo al dolce…se tardate vi toccheranno solamente le briciole.
- non ti preoccupare mamma, sai che siamo molto golose di dolci e di uomini, non tarderemo, al massimo continuiamo dopo i nostri giochi.
- Se volete posso unirmi a voi dopo.
- Potrebbe essere un’ ottima idea, rispose la giamaicana.
Udendo questa conversazione non mi ci volle molto a capire che le tre gentili ragazze si erano praticamente accordate per farmi passare una serata veramente indimenticabile, ma decisi di fare finta di ignorare il tutto e di farmi guidare dal loro gioco, velocemente mi trasferii nuovamente in cucina e mi sedetti al mio posto in attesa degli eventi. Jessica Rabbit, fece il suo trionfale ingresso nel corridoio l’ abito era eccezionale, rosso Valentino, lungo fino alle caviglie con un generoso scollo ed uno spacco laterale che saliva fino all’ inguine valorizzando lo splendore delle sue belle gambe fasciate dalle autoreggenti in tinta che si slanciavano grazie anche alle scarpe, sempre rosse, con un tacco a spillo di grandi dimensioni. Devo avere fatto una faccia particolarmente strana perché il suo sensuale sorriso, per un attimo cessò e mi chiese con aria interrogativa:
- non ti piaccio!
- No, anzi , risposi, sei la persona più sensuale ed eccitante con la quale ho mai avuto piacere di cenare, e alzandomi la presi per mano accompagnandola alla tavola.
- Hai gia preparato il dolce vedo, sei stato veramente bravo.
Mi alzai ed andai a spengere la cioccolata ormai pronta. Quando mi voltai per portarla in tavola, vidi lei che aveva intinto le dita nella panna le se le stava gustosamente leccando in maniera provocante nello stesso tempo impastandosi il viso intorno alla bocca di panna, ma senza intaccare il rossetto.
Posai la cioccolata sulla tavola e intinsi il dito anch’ io nel contenitore avvicinando il mio dito alla sua bocca.
Iniziò laccare ed amare il mio dito in modo da farmi arrapare all’ inverosimile. Il riflullo della sua lingua intervallato da delicati succhiotti sulla punta dei polpastrelli, il vederlo tutto sparire nella sua bocca e sentirlo avvolto all’ interno dalla sua lingua che lo saettava senza sosta, mi causava sensazioni inedite, il suo sguardo fisso nei miei occhi per carpire ogni mia sensazione, mi trasmetteva tutta la voglia di sesso che trasudava da ogni suo movimento.
Con l’ altra mano iniziai a cercare lo spacco della gonna per andare a solleticare il suo pube da sopra le delicate mutandine che trovai gia fradice di umori. Scostai l’orlo e iniziai un delicato massaggio al clitoride facendola subito sussultare e ansimare con trasporto. Le sue mani scesero e in un attimo si impossessarono della mia virilità iniziando una ritmica e sensuale masturbazione. Sembravamo due diciottenni al primo appuntamento, le nostre lingue unite e le rispettive mani intente a donare piacere ai reciproci sessi. Continuammo cosi per pochi secondi poi lei tuffò una mano nella panna e la spalmò sul mio sesso e avvicinando la sua superba bocca pochi istanti mi regalò un pompino celestiale.
Sarei venuto in pochi secondi, ma lei con esperienza se ne accorse e bloccò le mie intenzioni con soste tattiche e sapienti pressioni . Io ne approfittai per iniziare a sbottonarle il vestito, in pochi secondi ci ritrovammo appoggiati alla tavola con indosso solamente la biancheria intima. mi inginocchiai e iniziai a leccarla da sopra il perizoma, il sapore che trapassava il trasparente tessuto mischiato all’ aroma del suo profumo e all’ odore intenso della sua biancheria intima mi avevano letteralmente estasiato, tuffai una mano nella cioccolata e iniziai a sporcarla freneticamente e nello stesso momento a leccarla impiastrandomi tutto il viso, le tolsi le mutandine e le mie dita si fecero spazio all’interno di lei, si lasciò completamente andare e iniziò a godere ed ansimare ad alta voce attirando, senza che me ne accorgessi, l’ attenzione di sua figlia e della sua amica.
Me ne accorsi nel preciso momento che sentì un gridolino di piacere e senti una terza mano che da dietro stava cercando il mio uccello. Alzai la testa e mi voltai, con il viso tutto pieno di cioccolata mischiata al succo della mia segretaria. Sua figlia era chinata dietro me e mi stava masturbando mentre la sua amica con indosso solamente le calze, si stava spalmando la panna su tutto il corpo con particolare attenzione ai seni ed al sesso.
Ero in paradiso….ero in ginocchio e la figlia iniziò a leccarmi in modo molto erotico il viso soffermandosi spesso sulla mia lingua che saettava in cerca della sua; la mia collaboratrice intanto era scivolata sotto di me per continuare il pompino precedentemente interrotto mentre le mie mani avevano finalmente conquistato anche il corpo scultoreo della pannosa giamaicana e le mie dita esploravano i suoi più intimi segreti mentre lei faceva la stessa cosa alla sua amica. Mi bastarono pochi secondi in quella posizione che inevitabilmente venni come un fiume in piena riempiendole il viso del mio denso seme. Subito le altre due si tuffarono su di esso iniziando una accurata pulizia con baci e leccate e unendosi poi in una fenomenale lesbicata a tre, lasciandomi in disparte a recuperare quelle energie che grazie a una così mirabile visione non tardarono a tornarmi. Mi alzai e mi avvicinai nuovamente e decisi di penetrare da dietro l’ esotica ragazza, la sua micetta sporca di panna stava praticamente colando di libidine sotto le sapienti dita della sua amica che la tormentava ripetutamente. Entrai senza alcuna fatica, era come immergersi in una vasca di acqua bollente, un calore incredibile accolse la mia asta i suoi muscoli vaginali iniziarono sapientemente a contrarsi ritmicamente donandomi sensazioni mai provate. Le mie mani massaggiavano con lo stesso ritmo i suo bei seni e torturavano i turgidi capezzoli causandole un godimento che, a giudicare dai gridolini e dai sospiri era almeno pari a quello che stavo provando io.
Nel frattempo la sua amica si era sdraiata sul tavolo a cosce aperte e la sua mammina stava cospargendo completamente la sua fica di cioccolata, preparandosi ad una golosa scorpacciata. Proprio mentre stava per chinarsi su di lei decisi che sarei stato io a deliziarmi di quel boccone e senza interrompere la cavalcata in corso, mi sporsi verso quel dolce paradiso iniziando a lapparla con rinnovata golosità. Anche la mamma voleva gustare il succo prelibato della figlia e quindi ben presto ci trovammo entrambi con il viso incollato alla sua micetta generosamente spalancata dalle sue stesse mani che imploravano penetrazione. Anche la sua amica volle partecipare al banchetto e quindi mollata la posizione precedente fui estromesso e mi ritrovai nuovamente a mirare queste tre giovani donne che si donavano piacere davanti a me. I due corpi accostati, uno chiaro ed uno scuro chinati ed intenti a ripulire da ogni goccia di cioccolato il pube della terza fortunata muovendosi ancheggiando mentre con le loro rispettive mani si masturbavano tra loro erano una visione degna dei migliori film porno in circolazione. Io però non ero ancora sazio e volevo giocare ancora. Le mie intenzioni bellicose furono indirizzate al buchetto posteriore della mamma che intuito il tutto senza smettere di leccare la sua bambina allargò con le sue mani le chiappe invitandomi chiaramente a proseguire nel mio intento ed ad entrare, cosa che feci con molto piacere iniziando a pomparla seguendo l’ andamento sinuoso del suo corpo. Con l’ altra mano iniziai solleticare e penetrare ritmicamente ed alternandoli i due buchetti dell’ altra ragazza. La bella giamaicana apprezzò molto il delicato contatto e , dopo aver ripulito bene dalla cioccolata la sua amica, ricambiò chinandosi sotto di me e iniziando leccare e succhiare avidamente le mie palle che sbattevano contro il sodo culetto, mentre la sua amica le ricambiava i favori precedentemente ricevuti. Ero ormai prossimo a venire nuovamente ma non mi sembrava giusto che a goderne fosse ancora una volta la mia segretaria e, uscendo dal suo accogliente buchetto, decisi di deliziare della mia asta anche la figlia e la sdraiai sul pavimento alzandole le gambe sopra le mie spalle. La penetrai subito completamente con la sessa sensazione di calore riscontrato prima con la sua amica mentre le altre due si erano unite in un favoloso 69. Anche a causa delle sue mani che mentre la scopavo non smettevano mai di massaggiarmi i testicoli, venni velocemente godendo come mai avrei creduto di potere. Esausto mi diressi sul divano nella sala accanto mentre le tre porcelline continuavano a ridere e a giocare tra loro.
La mia attenzione fu catturata da un mobile a vetri da dove trasparivano delle videocassette tra le quali ve ne erano alcune sistemate in modo che non si vedesse la copertina. Mi avvicinai ma non subito capii il perché fossero messe in quel modo. Una voce dall’ altre stanza mi invitò a inserirle nel videoregistratore e farle partire, cosa che, preso dalla curiosità feci con piacere.
La colonna sonora e le prime immagini fugarono ogni mio residuo dubbio, erano videocassette pornografiche di genere lesbo. Ritornai sul divano e mi misi a guardare facendo a voce alta i dovuti paragoni con l’ esperienza vissuta poco prima. Un po’ per stuzzicarle ed un po’ perché ero curioso di cosa fossero state capaci iniziai a commentare che le ragazze del film erano più brave ed eccitanti di loro. Colsi nel segno, infatti punte nell’ orgoglio lesbico, si precipitarono con aria di sfida in sala tra me e la TV ed iniziarono a duellare con le attrici del film riproponendo le posizioni ed anzi variandole rendendole se possibile ancora più porche. E’ superfluo dire che ciò mi provoco una nuova tremenda erezione e mi fu naturale iniziare a masturbarmi davanti a tale incroci e intrecci di carne lussuriosa. Dovetti ammettere che mi ero sbagliato e che erano molto meglio della TV. Loro come ringraziamento di questa affermazione si avvicinarono nuovamente verso di me gattonando al divano e iniziarono contendersi la mia asta regalandomi un inaspettato pompino a tre bocche e 6 mani.
Anche in questa nuova situazione misi in competizione le tre ragazze che si impegnarono a dimostrarmi che la tecnica di ognuna era superiore a quella dell’ altra, le mie mani nel frattempo esploravano i pochi angoli dei loro corpi ancora sconosciuti mentre le loro mani mi procuravano intime ed erotiche carezze. Non saprei dirvi di chi fosse la prima mano che lentamente e con delicatezza riuscì ad introdurre il dito medio nel mio culetto perché subito dopo, mentre il pompino continuava senza sosta, anche altre dita di altre mani iniziarono a profanare il mio posteriore, ma quella sensazione mi provocò come una esplosione interna, e mi fece precipitare verso un nuovo orgasmo che esplose nella bocca della giovane straniera che amichevolmente e generosamente divise il mio seme anche con le altre con languidi e sensuali baci. La bella giamaicana si dedicò infine anche di anche me e chinandosi sul mio membro ormai sfinito e con abili leccate e succhiotti, elimino con dovizia ogni residuo della mia venuta.

Al termine di questa maratona di sesso fu cosa naturale fare la doccia tutti insieme e per le tre ragazze fu nuovamente l’ occasione per fare qualche giochino insieme, deliziandomi ancora una volta di visioni molto eccitanti ma ormai si era fatto tardi.
Dopo essersi rivestiti e ricomposti, per quanto possibile mi apprestavo a salutarle, non senza esserci assicurati che ci sarebbero stati ulteriori incontri e mi venne naturale dire:
- Certo che ci sono persone che per consumare calorie fanno ore di palestra e ginnastica mentre sarebbe più facile e divertente, oltre che salutare, fare come noi stasera non trovate.
- Certamente, rispose la Giamaicana avvicinandosi, comunque se vuoi, puoi venirmi a trovare nella palestra dove lavoro, sarei felice di farti da personal trainer per una serie di lezioni Private, anzi se vieni domani che è chiusa al pubblico avrai l’ occasione di provare molti dei miei “attrezzi” aiutato anche dalle mie colleghe e Mi dette in suo biglietto da visita estendendo naturalmente l’ invito anche alle altre.
Salutai calorosamente tutte e tre le ragazze ringraziandole della “Pizza” e della serata e mi avviai soddisfatto verso casa, non prima di avere accettato il caldo invito propostomi.
 
Top
0 replies since 10/1/2009, 16:54   263 views
  Share