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la vacanza di Alice - 2° parte

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THE DARK LORD
view post Posted on 10/1/2009, 17:27




Riassestate alla ben e meglio, tornammo verso casa in auto e notai subito dalla luce accesa che Luisa era ancora sveglia benché fossero ormai le tre e mezza.

Una volta entrate nel soggiorno, ormai trasformato nella stanza da letto di mia figlia, ci accolse completamente nuda e ci salutò chiedendoci come era andata la serata.

Prima di rispondere alla sua domanda fui io a intervenire: “Ma che ci tessi così senza vestiti addosso?”.

“Ho un caldo terrificante – rispose lei – e poi non riesco a mettere nulla a contatto con il seno, appena lo sfioro mi viene da piangere dal bruciore”.

In effetti, le sue tette erano di un colore rosso fuoco, si scorgevano appena le punte capezzoli.

“Sì ma le mutande mica ti faranno male al seno?”

“Hai ragione, ma prima mi sono depilata la passerina e poi sono rimasta così”.

Quando Luisa disse questo gettai lo sguardo sul suo monte di venere e notai che aveva lasciato giusto una strisciolina minima di peli proprio sopra la vagina e la cosa mi fece una certa impressione anche perché sia io che lei abbiamo un pelo decisamente folto sulle zone intime e non ero ceto abituata a vederla in quelle condizioni.

“Ma non ti sembra di aver esagerato? Praticamente l’hai depilata del tutto…”.

“Oh ma non rompermi – rispose lei – sono stufa di aver paura che i peli mi sfuggano fuori dagli slip in spiaggia, è imbarazzante, e poi adesso la mia passerina mi piace proprio”.

“Ma insomma Alice smettila di fare la madre retrograda – irruppe Angela – e poi dopo questa sera non puoi certo atteggiarti a santarellina no”. E scoppia in una rumorosa risata.

“Già come è andata la serata?” Tornò a chiedere Luisa.

“Direi benone – rispose Angela – ci siamo divertite e credo che anche i nostri nuovi amici non abbiamo di che lamentarsi”. E rise ancora.

“Si ma cosa è successo?”

“Cose da grandi – dissi io non riuscendo a mia volta a trattenere il riso – ti racconteremo tra qualche anno”.

“Ma dai non sono mica una bambina, e poi lo so che papa non ha nulla in contrario se tu ti trovi qualche svago, come dire, maschile durante la vacanza”.

“E tu che ne sai di queste cose?” Chiesi un po’ scossa.

“Me lo ha detto lui. Mi ha detto che ti ha trascurato ultimamente e che quindi trova naturale che possa accadere. Lo a detto anche a me perché non pensassi male se mi fosse capitato di vederti con qualcun altro”.

Ero interdetta. Mio marito aveva detto queste cose sia a Luisa che ad Angela e io non ne sapevo nulla. Comunque non ero per nulla pentita per quello che avevo fatto quella sera e nemmeno per quel che avevo intenzione di fare nei giorni a seguire. Dato il via libera di Giulio avevo intenzione di dar sfogo a tutti quei desideri che avevo represso in me per tanto tempo.

“Dai ditemi cosa avete fatto con quegli uomini – incalzò ancora Luisa – altrimenti io non vi racconto quello che ho fatto io con i miei amici stasera”.

“Quali amici?” chiesi io incuriosita e anche un po’ infastidita per quella novità.

“Due ragazzi che ho conosciuto in spiaggia in questi giorni e che, sapendo che ero a casa malaticcia, mi sono venuti a trovare”.

“E cosa avete combinato?” Chiesi sempre più preoccupata.

“Eh eh, niente da fare. Se non raccontate voi resto zitta anch’io”.

Ero con le spalle al muro. Non sarei certo riuscita a dormire senza sapere cosa era successo in poco prima in quella stessa casa, ma d’altra parte non potevo certo raccontare a mia figlia che avevo fatto un pompino a un tizio appena conosciuto dietro una cabina della spiaggia. Per fortuna mi venne in aiuto Angela.

“Io e la mamma siamo usciti con quei tipi che hai visti oggi alla spiaggia ma non è successo niente di particolare, anche se non escludo che nei prossimi giorni questa amicizia possa approfondirsi”.

Angela era stata molto abile perché Luisa non si sarebbe certo accontentata di una risposta vaga come “niente di niente”.

Ma mia figlia si dimostrò più sveglia di quanto credessi. “E quella roba appiccicosa che c’è sui vostri vestiti e sui vostri capelli?”

Guardai Angela e mi resi conto che aveva ancora delle tracce di sperma orami seccato tra i ricci neri dei capelli mentre io avevo delle macchie sul vestito e, toccandomi i capelli, mi resi conto di averne anche li. Probabilmente, data la violenza e l’abbondanza della sborrata di Massimo, non ero riuscita a controllare bene dove andasse a finire e poi, durante la masturbazione fatta con la mano alla fine, alcune gocce dovevano essermi fine sul vestito senza che me ne accorgessi.

“Sai non è successo niente di particolare ho detto – rispose prontamente Angela – il che significa che qualcosina è successa. Vedi eravamo un po’ alticce per via dello champagne e ci siamo lasciate un po’ andare tutti. Alla fine avremmo anche potuto fare sesso con loro ma non ci è sembrato il caso.”

Un lato della mia mente era impietrito e pensava con terrore al punto fino a cui si sarebbe potuto spingere il racconto di Angela. Dall’altro provavo una specie di sollievo al pensiero che Luisa sapesse tutto perché non era certo mia abitudine quella di tenere dei segreti a mia figlia.

“Però quando conoscerai gli uomini – proseguì Angela – ti renderai conto che non si accontentano di guardare e non toccare per cui hanno comunque voluto la loro parte di piacere fisico e noi glielo abbiamo dato”.

“Cosa gli avete dato?”




“Non credo sia il caso che tu sappia di più”. Disse Angela, credo più per tutelare il mio pudore che altro. Fu allora che intervenni io: “Abbiamo fatto una cosa molto bella e naturale sai. Ora ti dirò cosa ma tu non devi interpretare male le mie parole perché questo genere di cose, nonostante siano viste di cattivo occhio dalla morale comune, sono in realtà gesti semplici e piacevoli che non fanno male a nessuno ma anzi procurano solo delle stupende sensazioni sia agli uomini che alle donne”.

“D’accordo, ho capito cosa intendi – replicò attentissima Luisa – però ora dimmi cosa avete fatto, non ne posso più dalla curiosità.”

“Semplicemente – dissi sentendomi quasi un automa, in una specie di trance psicologica provocata da un mix tra alcool, stanchezza e buone intenzioni – abbiamo fatto godere quegli uomini con la bocca e le tracce che tu vedi su di noi sono il risultato di quell’azione”.

“Vuoi dire che avete preso in bocca i loro piselli?” Chiese ancora la ragazzina.

“Si, ed è una cosa normalissima – dissi ancora io – oltre che molto piacevole. Con questo non voglio dire tu lo debba fare. Lo farai quanto ti sentirai pronta, quanto capirai che è il momento giusto”.

Ero molto sollevata dopo quel piccolo discorso. Guardando la mia piccola Luisa così, seduta sul tappeto completamente nuda mi resi conto che nonostante i suoi 15 anni era ormai una vera donna e che avrebbe potuto benissimo anche lei avere avuto delle esperienze di carattere sessuale.

E mentre stavo facendo questi pensieri fu proprio lei a ricominciare a parlare: “A questo punto credo sia giusto che racconto io quello che ho fatto stasera con quei due miei amici”.

“Appunto – intervenne Angela – dai che siamo curiose anche noi. E’ per caso successo qualcosa di piccante anche qui?”.

“In effetti si. Io me ne stavo qui beata a guardare la tv quando verso le 10,30 qualcuno ha suonato alla porta. Io ero cortissima che si trattasse di voi due che vi eravate dimenticate le chiavi e che tornavate deluse dal vostro appuntamento, così sono andata ad aprire con indosso solo le mutandine.

Una volta aperta la porta ho visto Marcello e Giorgio e mi sono come pietrificata. Giorgio ha detto . Io ero imbarazzatissima e gli spiegai che non mi aspettavo visite. Poi sono corsa dentro a cercare una maglietta ma appena me la sono messa il solo contatto del cotono con i seni mi faceva impazzire dal dolore. Comprendendo questa situazione mi hanno detto di non preoccuparmi se volevo restare a seno nudo, che capivano al situazione e che non mi avrebbero più messo in imbarazzo. Io ho cercato di resistere ancora un po’ ma poi il dolore era davvero diventato troppo e ho deciso di togliermela”.

“Si ma poi che avete fatto insieme mezzi nudi?” Chiese ancora Angela ridacchiando.

“Per un’oretta niente di speciale – ha proseguito Luisa – Ho offerto loro da bere e poi abbiamo giocato un po’ a scala 40, poi abbiamo deciso di guardare la tv e su un canale privato davano un film decisamente sexy ambientato in un collegio di una ventina di anni fa. Un po’ per gioco abbiamo preso a guardarlo e, dopo un po’, ci siamo eccitati.”

“Una scena che ci ha particolarmente colpito e stata quella di una alunna del collegio che veniva depilata sulla passerina ed è li che è nato tutto”.

“Tutto cosa?” Chiesi io cercando di mantenere il più possibile la calma. Infatti, nonostante i miei discorsi responsabili di prima, facevo una gran fatica ad accettare che Luisa potesse aver avuto esperienze sessuali, per di più con due ragazzi contemporaneamente.

“Marcello – ha raccontato Luisa – ha incominciato a scherzarmi dicendo che anche io, a occhio e croce, avrei avuto bisogno di un trattamento simile alla mia passera. E con mio grande imbarazzo mi sono guardata le mutandine e ho visto che hai lati spuntavano dei piccoli ciuffettini di peli. Allora per sdrammatizzare ho cominciato a scherzarci anche io e dicevo cose del tipo . Cominciammo a ridere tutti assieme e fu allora che Giorgio disse .”

“A Quel punto io volevo quasi fuggire ma poi Marcello ha detto rispondendo a Giorgio . Queste parole mi hanno particolarmente colpito e dopo esserci guardati in faccia abbiamo deciso di seguire il suggerimento di Marcello. Inoltre eravamo tutti e tre molto eccitati e io ero davvero curiosa di vedere un pisello dal vero”.

“Mi sembra naturale – dissi io quasi tranquillizzata dalle ultime parole di Luisa – essere curiosa. Pure noi alla tua età avevamo di questi pensieri”.

“Altroché – confermò Angela – io alla tua età ero una vera bomba innescata che aspettava solo di esplodere”.

“Comunque – raccontò ancora Luisa – dopo pochi minuti ci siamo ritrovati tutti nudi, ma solo dopo che io dessi l’ultima condizione da rispettare. Vietato toccarmi le tette”.

Ridemmo tutti e poi mia figlia andò avanti con il suo racconto.

“La visti di quei piselli mi ha davvero eccitato. Hanno un odore molto forte ma piacevole secondo me”. “Ho perfettamente presente” disse Angela maliziosamente.

“Eravamo talmente eccitati da non renderci ben conto di quello che facevamo e io mi ritrovai a baciare alternativamente prima uno e poi l’altro mentre le loro mani mi toccavano ovunque, le gambe, i capelli, il sedere e anche la passera. Ero veramente fuori di me dall’eccitazione così quando Giorgio ha detto non ho opposto resistenza. Allora mia hanno detto tu siediti che ci pensiamo noi, e sono andati in bagno a prendere crema e rasoio. Seguendo le loro istruzioni io mi sono sdraiata sul divano/letto e ho aperto le gambe sentendo una gran umidità tra le mie labbra vaginali ma senza potermela vedere. Non so come spiegare, ma mostrarmi così tanto a quei due ragazzi mia dava una incredibile eccitazione. Poi Giorgio mi ha spalmato la crema su tutta la zona pelosa fin sulle grandi labbra, mentre Marcello ogni tanto mi titillava il clitoride. Credevo di impazzire dal piacere. Dopo qualche minuto Giorgio disse che aveva finito e che potevo guardare”.

“Accidenti – mi sfuggì – come esperienza non deve essere stata davvero niente male. So che una madre non dovrebbe parlare così ma mi sto davvero eccitando sentendo il tuo racconto”.

“E non è ancora tutto perché non ho fatto in tempo ad alzarmi che Giorgio ha infilato la faccia tra le mie gambe cominciando a leccare tutta la mia vagina bagnata. E’ stato incredibile, mi sono sentita come rapita da un vortice di sensazioni incontrollabili finch’è un brivido pazzesco mi ha percorso tutto il corpo come in una esplosione di sensi. Mi è sembrato di finire su un altro pianeta per un attimo. E’ stato davvero incredibile”.

“Wow – disse Angela, che poi chiese – ma tu non ti sei mai masturbata in vita tua”.

“No, non ho mai sentito l’esigenza di farlo anche se so che molte mie amiche lo fanno”.

“Allora stasera c’è da festeggiare – disse ancora Angela – il primo orgasmo della mia nipotina”. Dicendo questo si chinò per dare un bacio a Luisa che poi volse lo sguardo verso di me.

“Non c’è nulla di male – ribadii io sorridendole – anzi sono felice se hai provato piacere, quello che hai fatto è una cosa bellissima e dovresti ringraziare i tuoi amici”.

“Beh si può dire che in qualche modo io l’abbia già fatto – prese ancora a raccontare Luisa – Infatti mi sono sentita come in dovere di ricambiare e ho fatto loro una cosa”.

“cosa?” Chiesi.

“Sai Paolo, mio cugino, tempo fa mi ha raccontato come la sua ragazza gli facesse le seghe e di come a lui piaceva da impazzire. Allora ho cercato di ricordare la spiegazione e ho proposto . Loro ovviamente hanno accettato con entusiasmo e io ho notato che i loro piselli, che sono stati duri e lunghi per tutta la sera, si erano forse ingrossati ancora di più.

Ho cominciato con Giorgio che mi ha dato anche dei consigli su come afferrarlo e su che ritmo tenere. A un certo punto poi è venuto e il suo schizzo è stato così forte che mi è finito sui capelli. Per questo avevo intuito le vostre pratiche di stasera”.

“Hai capito la ragazzina”. Disse Angela quasi a sottolineare la cosa.

“Avevo intenzione di fare una doccia ma poi ho pensato prima faccio la sega anche a Marcello poi mi lavo per benino. E così ho fatto. Anzi, per impedire che lo sperma di Marcello mi colpisse di nuovo o sporcasse in giro ho fatto in modo di raccoglierlo tutto nelle mani”.

“Ti è piaciuto far godere quei due ragazzi?” Chiesi io.

“Si. E’ stato divertente e anche eccitante. Infatti alla fine avevo di nuovo tutta la passera bagnata ma oramai si era fatto tardi così loro sono andati a casa e io mi sono fatta la doccia”.

Il racconto di Luisa mi aveva davvero eccitato ma data l’ora decidemmo di tornare a parlarne il mattino seguente e ce ne andammo tutte a letto.

Andai a dormire nuda quella sera, come Angela e Luisa e l’eccitazione non mi abbandonò. Il racconto della serata di mia figlia, il sapore di Massimo che sentivo ancora in bocca e poi mi resi conto che non mi ero neppure fatta la doccia e quindi ero ancora tutta impiastricciata di sperma.

Non resistetti e cercando di fare più piano possibile cominciai a toccarmi ma Angela si accorse praticamente subito di quello che stavo facendo e mi chiese: “Ti stai masturbando è?”

“Si, questa serata mi ha eccitato come una matta, se non ho un orgasmo non credo che riuscirò a chiudere occhio”.

A quel punto Angela accese la luce della camera e disse: “Anch’io sono nelle tue stesse condizioni. Facciamo insieme così non ci pensiamo più”.

Detto e fatto. Ci tirammo su sedute sul letto cominciammo a strofinarci le lebbra e il clitoride. Angela venne dopo pochi minuti e io la seguii subito dopo.

Ci guardammo sorridenti e, con mia immensa sorpresa, Angela si sporse verso di me appoggiando le sue labbra sulle mie e disse “buonanotte mammina”.

Io un po’ inebetita ma felice per quella tenera complicità che si era creata tra noi ricambiai bacio e buonanotte.
 
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